Anime & Manga > Pokemon
Ricorda la storia  |      
Autore: Akemi_Kaires    26/11/2011    5 recensioni
{Morty, Whitney, Lance, Clair, Volkner, Jasmine (Resistanceshipping, Dragonshipping, Alexandrianshipping)}
L'amicizia possiede un potere apparentemente insovrastabile.
Nessun genere di ostacolo può, infatti, impedire la manifestazione di questo affetto reciproco.
Perché l'amicizia può ogni cosa, senza distinzione o problema.
Prompt: Tema Libero - Potere
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
- Questa storia fa parte della serie 'The Importance of True Friendship'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
The One Hundred Prompt Project


Ambientazione: Heart Gold/Soul Silver (Ripresa del videogioco)

Ambientazione: Heart Gold/Soul Silver (Ripresa del videogioco)

Personaggi: Angelo (Morty), Chiara (Whitney), Lance, Sandra (Clair), Corrado (Volkner), Jasmine. (Resistanceshipping, Dragonshipping, Alexandrianshipping)

Genere: Sentimentale, Slice of Life

Avvertimenti: Missing Moments, One Shot

Prompt: Tema Libero - Potere

 

Friendship’s Power

 

Una notte brava con le amiche, un esercito pronto a mettere a ferro e fuoco ogni cosa che nessun padre, nessun fidanzato, nessun uomo, nessun leader politico può fermare.

 

Agli occhi dei maschi, le ragazze appaiono come incognite impossibili da definire. La loro mente, ricolma di pensieri intricati e contorti, risulta sempre in grado di concepire idee a discapito dei malcapitati nelle vicinanze.

Ancor più complicato da capire è il loro perenne stato di instabilità emotiva, ed una missione ancor più complessa da portare a termine è saper decifrare e interpretare correttamente l’emozione dipinta su quel volto enigmatico, riflesso di pensieri fantasiosi e incomprensibili.

Angelo non avrebbe mai compreso ciò che balenava nella testa della sua fidanzata. Mai.

Scrutò sottecchi l’esile e minuta figura di Chiara, la quale, sfoderando un sorriso gioioso, era in procinto di riporre il suo amato cellulare nella piccola trousse fucsia.

L’asceta non poteva quasi credere a ciò che i suoi occhi vedevano. Pochi istanti prima, era incappato nella disperata impresa di consolare – anche a costo di assistere ad interminabili ore di shopping sfrenato – la sua bella, reduce di una nuova sconfitta in Palestra, mentre in quel momento, grazie a un repentino e inspiegabile cambiamento, questa trotterellava al suo fianco gaudiosa e felice come non mai.

Tutto questo grazie ad una telefonata, ad un semplice e innocente invito a trascorrere la serata stessa in compagnia della timida Jasmine e dell’esuberante Sandra.

Lui stesso, impiegando uno sforzo immane, aveva tentato innumerevoli volte di asciugare le lacrime che sgorgavano dagli occhi rosei della giovane, abbracciandola e sussurrando parole dolci alle sue orecchie. Era stato disponibile, attraverso un atto di puro coraggio e cavalleria, a concederle la sua carta di credito, pur di vederla contenta mentre si dedicata alla sua tanto amata passione per le compere. Eppure, nonostante le fatiche compiute, non aveva avuto l’onore di potersi vantare di essere riuscito a dipingere su quel viso un sorriso puro e sincero.

Che potere aveva, sulle donne, una semplice chiamata da parte delle amiche?

Immenso, si rispose Angelo. Dopotutto, se poche e sbrigative parole erano state in grado di placare il cuore in burrasca della ragazza, doveva sicuramente possedere mirabili capacità persuasive e calmanti.

Mentre formulava tali ipotesi, Chiara parlava, discorrendo riguardo i programmi che aveva riguardo la festa a cui avrebbe partecipato quella notte, mettendo così al corrente il fidanzato di quanto dovuto. Era così dannatamente felice, così tanto che il Capopalestra si concesse quasi di perdonarla per tutta le energie che aveva sprecato inutilmente e per tutti i soldi persi in modo futile.

Si mostrò sinceramente interessato al fiume di parole che sgorgava dalle labbra della giovane, ascoltando ogni frase con dovuta attenzione. La prospettiva di trascorrere una serata in compagnia dei suoi più cari amici si faceva allettante perfino per il timido ragazzo.

- …ovviamente la festa è off limits per i maschi! – esclamò l’altra orgogliosamente, concludendo il suo discorso. Per dispetto, gli fece l’occhiolino, mostrando la lingua, quasi divertita dall’espressione ricolma di puro stupore che l’Allenatore aveva assunto.

Ebbene sì, si disse, rassegnato. Il potere dell’amicizia è così grande da poter sovrastare ogni cosa.

 

Lance si concesse un sospiro esasperato, battendo ritmicamente le dita sulla superficie liscia della scrivania di mogano, spossato dall’estenuante attesa che lo sfiancava da quasi la bellezza di mezz’ora. Si guardò attorno, alla ricerca di un modo per smorzare la noia che l’aveva assalito, studiando con attenzione l’arredamento della camera spartana della cugina.

Esasperato, scoccò un’occhiata fugace alla porta della cabina armadio, dalla quale, prima o poi, sarebbe uscita Sandra. Se ancora non aveva fatto irruzione in quel dannato luogo, era solamente grazie alla dose di autocontrollo che aveva sviluppato nel corso degli anni.

Si passò una mano nei capelli vermigli, alzando gli occhi color miele verso il soffitto di legno.

Quando mai la sua fidanzata aveva mai avuto bisogno di pareri riguardo al vestiario? Dopotutto, il giovane non aveva mai avuto modo di vederla indossare un vestito differente da quello sportivo e dallo scopo puramente pratico.

Non si sarebbe stupito affatto, per l’appunto, se fosse uscita con indosso una maglietta e dei pantaloncini in stile militare. Conoscendola, si sarebbe aspettato questo e altro dall’energica e mascolina Allenatrice.

Però, questo doveva ammetterlo con sincerità, il solo fatto che la giovane si fosse concessa di mettere nuovamente piede in quella stanza era già di per sé un evento straordinario. Che ci rimanesse dentro per uno spropositato lasso di tempo, inoltre, era un fatto storico da segnare negli annali.

Nella sua mente suonava quasi assurdo quel comportamento, specie se si trattava di prepararsi per una banale uscita con le amiche. Aveva immaginato che ella se la sarebbe cavata con davvero poco, con una preparazione sbrigativa e rapida. Anzi, non si sarebbe sorpreso se l’avesse accompagnata a Fiordoropoli ancora vestita con la tuta aderente dei Domadraghi.

Cominciare a prepararsi a un’ora di distanza dalla festa gli parve quasi eccessivo da parte di Sandra. Scrutò per l’ennesima volta l’orologio, sbuffando non appena notò con stizza che erano trascorsi altri cinque minuti apparentemente infiniti.

Per un breve attimo valutò perfino l’ipotesi che fosse morta soffocata dalla massa di vestiti che quel luogo ospitava. Quella ragazza poteva vantarsi di possedere miliardi di capi – la cui maggior parte erano frutto di pomeriggi trascorsi a fare shopping sfrenato con Chiara - eppure la maggioranza di questi non erano mai stati usati. Si era sempre limitata a sfruttare solamente dieci tipi di abbinamenti differenti, dei quali cinque erano formati dalla bellezza di divise da allenamento tutte dannatamente uguali.

Chissà quanto era importante quella serata. Doveva esserla davvero, a tal punto da farla restare dentro la cabina armadio così a lungo!

Il Campione era in procinto di alzarsi e bussare alla porta per domandare se tutto procedeva al meglio, quando questa si spalancò improvvisamente, permettendo alla figura slanciata ed elegante di Sandra di uscire e mostrarsi agli occhi del suo fidanzato in tutta la sua sfolgorante bellezza.

Il giovane sgranò letteralmente gli occhi, non appena ella fece il suo ingresso nella propria camera da letto.

- Come sto? – domandò la Capopalestra, facendo un giro su se stessa per permettere a Lance di poter osservare ogni dettaglio degli abiti indossati. Sfoderò un sorriso gioioso, mentre passava una mano tra i lunghi capelli color cielo che miracolosamente cadevano sciolti lungo la sua schiena.

Il ragazzo non poté fare a meno di non studiare a fondo e gustare con lo sguardo la bella figura della cugina. Sebbene fosse vestita con semplici jeans e una camicetta azzurra dalla generosa scollatura che metteva in evidenza parte del suo generoso decolté, per lui dire che somigliava ad una figura eterea e divina era solamente uno sciocco eufemismo incapace di descrivere a pieno ciò che si presentava ai suoi occhi.

Durante tutti i loro appuntamenti, la sua fidanzata non aveva mai osato vestirsi in quel modo così dannatamente… sexy.

Non riuscì a non domandarsi cosa vi fosse di così importante in una semplice uscita notturna con le amiche da spingere Sandra a prepararsi in quel modo così curato e attraente.

 

Corrado stentava ancora a credere in quella miserabile situazione. Passandosi una mano sul volto, nel vano tentativo di scacciare gli evidenti segni della stanchezza e della noia, sbuffò sonoramente, alzando successivamente gli occhi al cielo per poter osservare la lucentezza delle stelle del firmamento.

Doveva sinceramente ammettere che dalla cima di quel Faro si godeva di una vista davvero mozzafiato. La luce tenue della luna carezzava le onde dell’infinita distesa scura dell’oceano. Esse sbattevano placidamente contro gli aguzzi scogli, generando così una spuma lattea brillante e cangiante.

Quanto sarebbe stato bello quel panorama se al suo fianco vi fosse stata Jasmine! Il Capopalestra non poté fare a meno di notare come la presenza della timida giovane colorava le sue giornate, rendendole radiose e vive. Sicuramente, se ella fosse stata accanto a lui, quel paesaggio avrebbe assunto una sfumatura mistica e romantica.

Invece, a dispetto dei suoi desideri, era il solo a immergersi in quella mirabile bellezza.

Un versetto acuto, quasi in segno di approvazione alle sue precedenti riflessioni, catturò l’attenzione del giovane ancora assorto. Egli voltò leggermente il capo, quel poco che bastava per poter scorgere con la coda dell’occhio la figura sfavillante che giaceva alle sue spalle.

- Sì, Amphy, hai ragione – annuì il ragazzo, mettendosi le mani in tasca, abbozzando l’ombra di un sorriso nei confronti del raggiante e gioioso animaletto. – Olivinopoli di notte è quasi… magica.

Peccato che avrebbe goduto di quella magnifica aura misteriosa ancora completamente solo. Nessuno sarebbe accorso per movimentare la serata, nessuno sarebbe giunto per fargli compagnia.

Poteva solamente vantarsi di aver trascorso la giornata in compagnia del Pokèmon del Faro, prendendosi cura di lui dal momento che la sua Allenatrice era assente.

Le dita del ragazzo avvolsero il cellulare che giaceva all’interno dei suoi jeans. Mai avrebbe pensato che un simile apparecchio - alimentato con il suo elemento: l’elettricità - sarebbe stato portatore di guai e di sventure durante quell’apparentemente giornata che si era preannunciata fantastica.

Ancora faticava a comprendere ciò che era passato nella mente della sua Jasmine. L’Allenatore aveva attraversato l’oceano, sopportando infinite ore di viaggio, solamente per incontrarla e trascorrere un weekend al suo fianco.

E lei come aveva deciso di passare quella prima serata? Spedendolo a curare Ampharos, mentre lei si divertiva a mettere a soqquadro Fiordoropoli assieme alle sue esuberanti amiche. Per un attimo, trovò allettante l’idea di aggredire verbalmente le ragazze non appena le avrebbe incontrate per strada.

- Quelle arpie mi sentiranno, un giorno… - borbottò infatti, osservando lo schermo del suo telefono come alla ricerca di una chiamata o di un messaggio di scuse da parte della sua bella. Non si sorprese nel trovare il nulla più totale ad attenderlo.

Però covava la consapevolezza che, se mai si fossero cacciate in un qualsiasi genere di guaio nella metropoli d’oro, sarebbe stato immediatamente chiamato per accorrere in loro aiuto.

Inarcò un sopracciglio, osservando con rammarico e malinconia una fotografia che lo rappresentava al fianco della timida Jas. Chissà se effettivamente si stava divertendo come aveva sperato.

Forse per ripicca e per vendetta, decise di spegnere il cellulare, rendendosi così irraggiungibile a chiunque desiderasse parlargli, perfino al suo migliore amico Vulcano.

Se mai il potere dell’amicizia si fosse manifestato in tutta la sua imprevedibile potenza, non desiderava essere interpellato nel caso esso avesse comportato disastrosi effetti collaterali.

 

La Tana del Drago:
Alleluia! Ho finito anche questa shot. Inizialmente doveva essere una flash, però non riuscivo ad incentrare il concetto di potere dell’Amicizia attraverso il punto di vista di Sandra, Chiara e Jasmine.

Allora mi sono detta: perché non interpellare i loro ragazzi, vittime di questa potenza? E così è nata questa lunga shot, divisa in tre differenti parti trattanti i tre momenti prima della festa.

Sta a voi, poi, immaginare come essa si è conclusa. Avranno davvero devastato Fiordoropoli? E Angelo e Corrado avranno perdonato Chiara e Jasmine? E Lance avrà fatto una ramanzina a Sandra riguardo il vestiario?

Lascio tutto alla vostra fantasia.

Mi auguro solamente che questo sia stato di vostro gradimento! Sono spossata, perciò ora mi congedo senza dire altro.

Il Prompt di questa shot è “Tema Libero – Potere”. Ebbene sì, volevo a tutti i costi assegnargliene uno. Sicchè…

 

Voglio dedicare questa storia alla mia Famiglia, a tutte quelle cuscinate in faccia, alle pizze che abbiamo ordinato quando Cheche battagliava contro le uova, e a quel bagno nella piscina ghiacciata che quello scellerato di berserker eagle mi ha fatto fare. E alla povera Koh, che battaglia sempre con quelle dannate scale. X°D

Vi voglio bene, ragazzi!!!

 

Disclaimer: La frase in corsivo non mi appartiene. È di proprietà di © Helen Exley 2005, tratta dal libro “Il Libro degli Appunti per un’amicizia molto speciale”. L’idea, invece, è 100% made by Akemi_Kaires.

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Akemi_Kaires