cap sei: la Petite Madame

La regina quel giorno aveva invitato sua cognata la duchessa d’Orleans nei suoi appartamenti, affinché potesse vedere la piccola Anna Elisabetta, nata appena due settimane prima. Madame vi si era recata anche perché così si sarebbe procurata un alibi e inoltre aveva bisogno di conversare, anche se avrebbe conversato con quella svagata della cugina nonché cognata.

<< Cugina, i vostri escheveux sono stupendi questa mattina >> disse la regina e Madame sorrise ed evitò di ridere: la regina sbagliava ancora a pronunciare le parole in francese. Lei sarebbe dovuta essere regina, non quella donna insipida e anche stupida. La regina d’altra parte si ripeteva che era solo per gentilezza che aveva invitato quella svergognata della cognata da lei.

Tutti sapevano di lei e Guiche, persino quel pervertito di suo marito che era più geloso dell’amante che di lei. Nonostante si stavano rilassando bevendo della cioccolata quando la porta si aprì con forza e la regina madre e Mademoiselle entrarono.

La regina madre era furiosa mentre Mademoiselle appariva incredula come loro. << Una delle vostre cameriere mi ha consegnato questa. Le era stata consegnata dal marchese di Vardes >> disse, mostrando una lettera che madame riconobbe all’istante. E così Guiche aveva coinvolto anche Vardes nel loro intrigo. La cosa poteva essere un vantaggio ma anche una grandissima sfortuna, e ora sembrava di più la seconda ipotesi.

<< Dice che sua Maestà e Mlle de la Vallière hanno una relazione, notizia che ormai conoscono anche i muri delle stalle >> proseguì la regina madre, e Madame vide la regina fare un sorriso tirato prima di osservare con troppa intensità la sua tazza ancora piena di cioccolata mentre Mademoiselle le si sedeva accanto. << Ora, tutti sanno che Vardes e la La Vallière sono amici, per quanto Vardes possa avere degli amici, ma pochi sanno che Guiche ha fatto delle avance alla ragazzina, che l’ha subito respinto perché è innamorata di mio figlio. Meglio del re che dell’altro: almeno è stata risparmiata da questa sventura >> e madame si sentì osservata ma rimase in silenzio.

<< La lettera è in spagnolo, e vi sono delle espressioni che solo uno spagnolo può conoscere >> << Allora è stata una delle donne della regina >> intervenne Madame, doveva scagionarsi e doveva scagionarlo, tutto stava andando male, anzi malissimo. << No, è una scrittura maschile, sbaglio o Guiche ha ascendenti spagnoli? >> chiese Mademoiselle. << Non sbagliate cara nipote >> disse la regina poco prima che la Petite madame, titolo dato alla principessa Anna Elisabetta, iniziasse a piangere. << E fate tacere quella bambina, chiamate la balia >> quasi urlò al regina mentre la balia, una giovane bretone entrava e prendeva la bimba tra le braccia.

<< Non ho mai avuto figli >> s’intromise Mademoiselle quando il silenzio tornò tra loro. << Siete troppo vecchia per averne, ma io ho avuto i miei a 37 e 39 anni >> la consolò a suo modo la regina madre. << E allora chi è stato? >> urlò la regina, ormai furiosa. << E’ stato certamente Guiche a scrivere la lettera, e Vardes l’ha recapitata, ma ignoro chi sia l’autore di questa cabala >> << Forse una dama invidiosa >> << Forse Madame, dovremmo indagare >> furono le parole della regina, ormai in preda all’ira. Mentre Madame mandava un respiro di sollievo che però venne notato dalla regina madre e da Mademoiselle.

<< Allora? >> chiese la marchesa di Montespan. << Mia cara marchesa, è andato tutto come previsto,e  devo dire che Vardes c’è stato molto utile >> rispose il cavaliere di Lorena. Erano entrambi seduti su due poltrone, in modo da potersi scrutare a proprio piacere.

<< Mi dispiace per lui, alla fine è pur sempre un mio amico >> disse lei, abbassando al testa, ma il posto di favorita ufficiale valeva pure qualche sacrificio << Avete degli amici? >> chiese lui sorpreso << Si cavaliere, si, e smettete di ridere >> lo rimbottò lei << La smetto, la smetto: è fatta, ve ne rendete conto? >> << Si, ma è sicuro parlare qui? >> chiese lei allarmata. << Sicurissimo, Effiat e Chatillon non ci tradirebbero mai >> le rispose Lorraine. << Non tradirebbero mai voi, non me >> ammise lei. << Ma ora noi due siamo soci, e abbiamo appena vinto >> e prese una bottiglia di vino che mise davanti a loro

<< Alla rovina di Guiche >> disse lei versando a entrambi da bere. << A quella della La Vallière >> le rispose lui alzando il calice. Brindarono alla loro vittoria, con la polverina bianca che le versava un giorno si e uno no la Vallière era temporaneamente fuori dai giochi; e Guiche si era eliminato da solo.

Note Note e precisazioni eton

Rieccomi qui per il penultimo capitolo di questi missing moments Abbiamo intravisto brevemente anche baby!Santana, ora non ci resta che baby!Finn e abbiamo finito, per poi passare al sequel di " Finn in Versailles ": Finn in Louvre. Lo so, sono tremenda e non ho morale. Vardes, chi era costui? L'indizio c'è, basta saper leggere tra le righe :D L'intrigo originale era più complicato, io l'ho semplificato di molto, se volete maggiori informazioni chiedte pure o cercate su wikipedia in francese