Disclaimer:

In primo luogo la foto non mi appartiene, i crediti vanno tutti al proprietario.

Men che meno mi appartiene il signor Ville Hermanni Valo – magari! Ci tengo a sottolineare che questa storia non è stata realizzata a scopo di lucro, né il mio intento era quello di offendere chicchessia, ma ha l'unico intento di riuscire a strapparvi almeno una risata – ci ho provato.

Inoltre è sottinteso che la situazione non è reale, ma inventata da me, quindi se trovate qualcosa che non vi torna, lasciate perdere perché è tutto partito dal mio cervellino.

Buona lettura! :)

E' quasi mezzogiorno.

Ho firmato qualche centinaia di album, foto e quant'altro.

Nel frattempo mi son scolato tre bottigliette d'acqua.

Il risultato è che ho il polso che non mi fa così male da che ero adolescente quando consumavo il repertorio audiovisivo offerto da mio padre, e come se non bastasse me la sto facendo letteralmente sotto!

Insomma, detto in altre parole: mi girano.

Avrei voglia di andarmene sul tourbus a farmi una dormita, ma a quanto pare almeno per un altro paio d'ore mi toccherà subire urla convulse e pianti isterici.

Quando usciremo di qua, sarò fritto!

Migè mi sgomita per avvertirmi che c'è una ragazza che mi sta raccontando del suo tatuaggio. Io mi limito ad annuire e sorridere.

“Molto bello, complimenti!”

Frase standard. Lei va via felice e io me ne sono tolta un'altra di mezzo.

“Hai attaccato il disco della coglionella?” mi fa Migè, senza alcun tono di rimprovero.

“Che c'è?! Devo andare a pisciare, prima finiamo meglio è!”

Scuote la testa e reprime una risata. Beh ho detto la verità, che vuole?!

Ci siamo quasi, la folla finalmente si è sfoltita.

Mi decido a firmare alla velocità della luce, e posare quando me lo chiedono, anche se sono più le volte che mi accecano con i flash. No, oggi non me ne va bene una.

Vedo arrivare una coppia* con un bel bambino.

Se c'è qualcosa a cui non so resistere, sono i bambini! Mi si apre un sorriso sincero e quando mi chiedono di scattare una foto, lo faccio volentieri.

Lo prendo in braccio, lo faccio sedere sulle mie gambe e non riesco a smettere di sorridere.

Solo che...

A un certo punto sento le gambe calde. Immediatamente dopo un odore pestilenziale invade le mie narici. E' proprio il caso di dire...

Click

“Merda!”

La mamma del bambino mi guarda tra il divertito e lo sconcertato, e si scusa mentre io non posso fare a meno di lanciare un'occhiataccia ai ragazzi che si stanno spanciando dal ridere.

Afferro una delle bottigliette vuote e gliela lancio.

Questo non distoglie Migè dall'infierire, come al solito.

“Dì la verità, sei te che hai sganciato! Non dare la colpa al bambino!”

La coppia va via trafelata mentre io, credo che non metterò mai più questi jeans.

Che giornata di merda!

***

* non so come sia andata tutta la pratica della foto, ergo ho inventato di sana pianta.

Note finali: ho scelto questa fotografia perché mi fa sempre ridere molto. Riesce a farmi tornare il buon umore se sono triste. Quando la becco, anche - forse soprattutto – per caso mi strappa un sorriso. Questa è sicuramente una delle tante pose che il Valo assume quando gli fanno una fotografia – per la serie: faccio il demente. Ma pensavo al contrario, che in una situazione surreale e anche poco simpatica, potrebbe assumere un'espressione del genere. Con la differenza che sarebbe sincera!

PS- Domando umilmente perdono se ancora non aggiorno le fan fiction, né vi rispondo alle recensioni. Il periodo che sto vivendo è un po' critico, quindi non so per quanto tempo le ff saranno on hiatus. Spero non per molto, mi mancano!
Per il resto che dire, se vi va fate un salto QUI