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Autore: frodina178    25/03/2004    14 recensioni
Una storia dove Elijah Wood mostra un lato meno 'docile' del solito.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elijah Wood
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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La borsa di studio valeva per uno stage di otto mesi in un policlinico di New York.La notizia non mi aveva particolrmente rallegrato:gli stati uniti non erano di certo la mia meta tanto agognata.Io sognavo il Brasile,il Cile,l'Inghilterra,la Nuova Zelanda.....ma date le mie scarse possibiltà economiche avevo accettato di buon grado,anzi mi ero mostrata particolarmente entusiasta.Se avessi saputo che la mia partenza avrebbe cambiato per sempre la mia vita forse avrei accettato la notizia con uno spirito diverso.Ma non ho il potere di prevedere il futuro,e cercai di vedere la cosa come una buona possibilità per i miei studi e la mia carriera.
Come al solito mi svegliai quattro ore prima del necessario per fare gli ultimi preparativi:una telefonata a mia madre per salutarla,una doccia bollente,un' abbondante colazione,una ripassata agli appunti che avrei dovuto esporre al mio arrivo all'università.Quando finii avevo ancora tre ore prima di partire con tutta calma,ma non sapendo come impegnare il tempo,salii in macchina e mi avviai verso l'areoporto.Comprai delle provviste per il viaggio,sapendo quanto poco sano fosse il cibo a bordo.Mi sedetti distrutta su una panchina di ferro rosso,alzai lo sguardo sul tabellone degli orari e mi misi le mani tra i capelli disperata:il mio volo avrebbe avuto un ritardo di sei ore!Dopo i primi minuti di sbigottimento pensai che forse potevo anche tornarmene a casa e partire molto più tardi.Ma scartai subito questa opzione.L'ultima cosa di cui avevo voglia era tornare da dove avrei dovuto separarmi per otto mesi:non era certo una buona idea.Ma decisi di fare un giro per Milano,e così lasciai le valige al portabagagli dell'aereoporto ed uscii.Ma appena mi girai per imboccare l'uscita una figura che stava correndo mi urtò violentemente la spalla,finendo per terra lei stessa e facendomi andare a sbattere contro il muro.
"Ehi!"-esclamai d'istinto.Questo si alzò sbigottito,mi prese per un braccio e mi aiutò a rialzarmi.
"Scusami...scasami veramente!"-disse questo in un inglese così perfetto che mi sentii sciogliere.Poi corse via probabilmente all'imbarco.
"Doveva avere proprio fretta!"-pensai sorridendo tra me e me.Mi rimisi in cammino,ma,neancora uscita,mi bloccai di colpo.Un fulmine aveva illuminato la mia mente.Chi era quella persona che mi aveva urtato?L'avevo già vista,ed ero sicura di conoscerla bene,di averla vista ben più di una volta,ma avevo stranamente la mente svuotata.Mi sedetti cercando di fare mente locale:sicuramente non era italiana,quante persone conoscevo straniere?Le pensai tutte,una per una,ma nessuna assomigliava vagamente al ragazzo che avevo visto prima.Non so nemmeno io perchè ma tornai indietro,verso la sala d'aspetto:inutile,mi dissi,perchè ormai l'aereo doveva averlo già preso vista la fretta,e poi in mezzo a tutta quella folla era quasi impossibile rivederlo.Non so bene nemmeno adesso perchè lo feci,probabilmente solo per la mia testardaggine,per la mia curiosità.Contrariamente alle mie aspettative lo rividi:era seduto con la testa piegata in avanti appoggiata sui palmi della mano,con la valigia vicino ai pieni.Ero troppo lontano per poterlo vedere distintamente,così mi avvicinai ancora un poco.E fu in quell'istante che il mio cuore subì un duro colpo:seduto nella sala d'aspetto triste e sconslato c'era Elijah Wood in persona.Ancora non riuscivo a credere ai miei occhi,che fosse un suo sosia?Feci qualche passo incerto in avanti e mi trovai a pochi metri da lui.Probabilmente si accorse che qualcuno lo stava fissando perchè alzò lo sguardo e lo voltò nella mia direzione.Girai subito la testa imbarazzatissima.Poi con la coda dell'occhio vidi che mi guardava sorridendo.Allora lo fissai nelle palle delle occhi.Lui si accorse che il silenzio mi stava facendo diventare rossa come un peperone e osò due parole:"ancora tu?"-disse non in tono cattivo,ma scherzoso."Non sono riuscita a dimenticare l'emozione di una bella ruzzolata in terra"-azzardai sperando che non si accorgesse del mio accento ben poco ottimo.Lui rise di gusto:non mi sembrava di aver detto niente di così divertente,anzi!
Rimasi zitta e guardai il tabellone degli orari per darmi un contegno:orrore!L'unico volo previsto per quel pomeriggio era il mio,sempre in ritardo(n.d.a."casuale" sciopero dei voli).Questo significava che lui avrebbe preso il mio stesso aereo.Notai che era veramente da solo e pregai con tutte le mie forze che il suo posto non fosse quello accanto al mio:sebbene da anni fosse il mio attore preferito e avrei dato qualsiasi cosa pur di vederlo,in quel momento non volevo averlo vicino,perchè mi rendeva estremamente nervosa."Ciao..."-bofonchiai e me ne andai senza dargli il tempo di risondere.Mi pentii subito di questa azione:dovevo essergli sembrata estremamente scortese e musona.Ma non avrei potuto fare altrimenti:mi ero completamente bloccata.Dal mio cervello non fuoriuscivano frasi interessanti da pronunciarei in sua presenza,e vigliaccamente avevo preferito andaremene piuttosto che subire un'umiliaizone.Ma un'umiliazione per cosa poi?Cosa avevo da temere?Pensate queste parole mi voltai,tirai un gran sospiro e tornai indietro decisa.Ma rimasi molto delusa:lui non c'era più,nemmeno la sua valigia.Cercai d'appertutto,ma proprio non trovai niente che mi segnalasse la sua presenza o un suo passaggio.Trattenni a fatica un lacrimone che lottava per scendere dai miei occhi e mi sedetti cercando di calmarmi.I casi erano due:o avevo sognato tutto e allora ero pazza oppure avevo sprecato la mia più grande occasione della vita di farmi fare un autografo e una foto con lui.Andai al bar tristissima e bevi un caffe.Poi presi anche una cioccolata calda,cercando di scaldare il mio cuore che dalla delusione si era congelato.Non ero mai stata così abbattuta in tutta la mia vita.un conto era non avere la possibilità di conoscerlo,ma trovarselo davanti e buttare al vento un'occasione del genere era veramente da pazzoidi!
Finalmente passarono le cinque ore più brutte della mia vita,riscattai il bagaglio e mi avviai a piccoli passi verso il corridoio d'imbarcazione.Come sempre succede nelle grosse aspettative non avevo ancora perso un briciolo di speranza di poterlo vedere arrivare bellissimo come non mai da dietro le spalle.Ma dopo un pò anche questa vana speranza sfumò.Fortunatamente,pensai,questo è un aereo che ha ancora uno spazio fumatori,ridotto a solamente sei poltrone,separate da una sottile parete dal resto dei passeggeri.Per avere una sedia lì avevo dovuto prenotare con due mesi di anticipo,perchè sembrava fossero molto ambite.I sei posti erano due a due incolonnati e pigiati stretti.Mi misi al mio posto,accanto al finestrino,sperando che vicino a me si sedesse qualcuno muto,perchè non avevo assolutamente voglia di fare conversazione durante il viaggio.Davanti a me si sedettero un uomo grassissimo(sembrava un manager) e la sua consorte,e dietro due vecchiette(probabilmente fumatrici ormai da secoli)che erano entrate nell'aereo già con la sigaretta tra le dita.Vicino a me il vuoto.Meglio così,pensai.Mi accesi una sigaretta e socchiusi gli occhi.Nemmeno il tempo di pensare ancora con amarezza a quello che era succeso che mi addormentai con la sigaretta ancora accesa.Dopo un bel pò mi svegliai di soprassalo ricordandomi che avevo in mano una cicca e pensando che magari ora l'aereo stava andando a fuoco per colpa mia.Con mio grande stupore la sigaretta era perfettamente spenta nel posacenere davanti a me.Rimasi attonita qualche secondo pensando di essere sonnambula,poi voltai la testa e vidi che vicino a me c'era seduto Elijah Wood,rosso in volto"E' stata una bella corsa -mi disse con ancora un pò di fiatone- Ma per fortuna non l'ho perso!"Ancora insicura di essermi svegliata o meno mi strofinai gli occhi e lo fissai intensamente.Quando mi convinsi che non era un sogno raccolsi tutto il mio coraggio e gli porsi la mano"Piacere Michelle"-dissi.Lui mi sorrise probabilmente contento di non doversene stare zitto tutto il viaggio e si presentò.Non mi lasciai sfuggire un "lo so già chi sei" e feci finta di niente.Sopraffatta dall'emozione mi accesi una sigaretta e aspirai più forte che potei.Non accorgendomi dell'enorme massa di fumo che mi invadeva i polmoni comincia a tossire in preda a una crisi isterica di tosse.Dovevo essere diventata di un colore violaceo perchè Elijah mi batteva un mano sulla schiena e intanto se la rideva di gusto.Lo fulminai con lo sguardo.Lui si ricompose tentando di soffocare dei sorrisi che però gli spuntavano sopra il pizzetto.Lo fissai e scoppiai a ridere anche io.Il signore davanti a noi si voltò facendo due colpi di tosse,come per dire:"Ma statevene zitti!".Questo ci fece ridere ancora di più.Dopo qualche minuto ci calmammo e mi asciugai le lacrime agli occhi.Dio!Gli avevo detto si e no tre parole e già avevo fatto la figura della deficiente.E dovevo ancora passarci dieci ore di volo insime."Cosa sei venuto a fare in Italia?"-gli chiesi.Capii che avrei dovuto stare zitta,perchè lui si rabbuiò di colpo fissandosi le punta delle unghie mangiucchiate."Scusami...-tentai di giustificarmi-non avevo il diritto di farmi gli affari tuoi....scusami..""No!No"-subitò esclamò lui-non mi hai chiesto niente di così terribile!il fatto è che sono venuto in italia per chiudere una faccenda molto importate della mia vita, e questo mi rattrista molto.So che ti sembrerò particolarmente scortese,ma preferirei per ora non parlarne,perchè la ferita si è aperta poco fa e ora proprio non ho voglia di pensarci minimamente.."
Rimasi molto abbattuta da questa risposta,ma non lo diedi a vedere.Dopo qualche minuto di estremo silenzio(da parte mia molto imbarazzante)voltai la testa,e contemporanemante lui voltò la sua:l'istante.L'istante che tutti nella vita aspettano e non tutti hanno il privilegio di ricevere.Lo sguardo dell'uno si fonde per un istante in quello dell'altro,entrandogli nell'anima e scrutandolo nei suoi angoli più nascosti.Quell'istante in cui tutto si blocca,tutto smette di muoversi.Puoi sentire solamente il tuo cuore dentro al petto che sembra aver voglia di esplodere.La bocca rimane aperta come in una aspettativa che non ti rendi nemmeno conto di desiderare.I secondi più fantastici della mia vita:in quel momento capii.Ero innamorata di lui!Non ero innamorata dei suoi film,dei suoi personaggi,del suo nome ne del colore dei suoi occhi.Ero innamorata della persona che sedeva accanto a me,su un aereo tra migliaia,in qualche parte ignota del cielo.Ero innamorata di quello sguardo che mi aveva trafitto come mille spade non avrebbero mai potuto fare.
Non diventai rossa,non provai imbarazzo quando i nostri sguardi si staccarono e si voltarono ognuno da una parte come per fare una breve riflessione su quello che era successo.Quando capitano fatti come questi non c'è bisogno di chiedersi se anche l'altro abbia provato le tue stesse emozioni,perchè si sa.E' qualcosa di magico,è l'unica magia a cui credo in questo mondo.Mi sentivo tranquilla.Guardai distrattamente fuori dal finestrino e pensai come erano strani i casi della vita.Avevo trovato in una situazione ben poco prospettabile colui che era riuscito a donarmi l'attimo.Cosa potevo desiderare di più?sapevo quello che era successo nel cuore di Elijah,perchè era la stessa cosa che mi aveva devastato nel senso buono della parola.Due lacrimoni mi scivolarono fuori dagli occhi,non so il motivo.Non era per la tristezza,per la gioia o per la sorpresa,probabilmente era uno di quei piccoli pianti che si fanno quando rimani talmente stupita e "vuota"di una cosa che ti fa sentire invincibile.L'ereo sarebbe potuto cadere,la mia laurea andare a farsi fottere,i miei amici abbandonarmi o il mondo crollare,ma tutte queste cose non mi avrebbero minimamente toccato nei momenti dopo L'istante.Io spero davvero che qualcuna di voi abbia avuto la possibiltà di provare quest'emozione di tale portata che vieni trasferita letteralmente nel corpo dell'altro,nella totale fiducia e serenità,nella profondità di un sentimento che sai essere violentemente sincero e sconvolgente.
Non parlammo più per mezzora,poi ci portarono la cena.A dispetto delle mie previsioni era tutto cibo ottimo e mangia di gusto tutto quello che mi si presentava nel vassoio.Poi lo poggiai con cura sul piccolo tavolino davanti a me e mi accesi una sigaretta.Elijah aveva finito di mangiare nell stesso mio momento(ovvero prestissimo visto che mangio come un maiale) e si accese la sigaretta in contemporanea.Scrutai con curiosità la marca,e notai che fumava Drove.Lui capiì e mi propose uno scambio.
"Non male questa marca!Diana....."-pronunciò il nome in una maniera un pò stramba.Scoppiai a ridere e per la seconda volta in una sola serata mi strozzai con il fumo.Stava calando la notte e vennero a spiegarci come abbassare i sedili e a portarci delle coperte.Mi coprii e lo stesso fece lij,che si tirò la coperta su fino al pizzetto(n.d.a.bellissimo!!!!!!).Non riuscivo a prendere sonno e avrei desiderato con tutto il cuore fare un pò di conversazione con Elijah,che però mi sembrava stesse dormendo.Chiesi gentilmente alla hostess di portarmi una camomilla e dopo dieci minuti avevo in mano questa deliziona bevanda fumante.Ma uno scossone particolarmente violento dell'aereo me la fece rovesciare tutta addosso alla coperta:non mi scottai fortunatamente,ma lancia un'imprecazione che ora preferisco non ripetere.A discapito delle mie aspettative Elijah non stava dormendo,mi guardò dall'alto in basso e scoppiò a ridere.La situazione non mi pare altrettanto buffa e chiesi se mi potevano trovare un'altra coperta.Sfortunatamente erano tutte occupate,il comandante dell'aereo,mi disse una signorina,si scusava con me e avrebbe alzato di qualche grado il riscaldamento..Ringraziai educatamente.Ero una freddolosa di prima categoria e,nonostante amassi il freddo,non mi rendeva felice la prospettiva di una notte insonne a congelare.Elijah mi sorrise,si avvicinò a me,alzò un lato della sua coperta e mi disse:"Puoi venire qui sotto se vuoi!E' abbastanza grande per tutti e due........"Diventai di un colore simile a un peperone particolarmente rosso e dissi "no no....."
"Dai!Non pensare male!Non mi va che passi una notte a congelare!"
Ok....bofonchiai io e mi infilai sotto la sua coperta mantentedomi però a debita distanza,imbarazzatissima.Ma così rimanevo metà fuori,e questo particolare non sfuggì ad Elijah.Abbassò il bracciolo che ci divideva e si avvicinò maggiormente,coprendomi completamente.Potevo sentire il suo braccio per metà sotto la mia schiena,il suo petto contro di me e il suo respiro sul collo:sembrava tranquillo,non sembrava agitato o imbarazzato.Io invece ero tesissima,non osavo muovermi ed ero sicura che avrei passato una notte insonne.Solo pochi giorni prima avrei pagato miliardi per poter stare così appiccicata ad Elijah Wood,ma ora che c'ero avrei voluto che fosse già tutto finito.La sensazione di benessere che avevo provato prima se ne era andata,lasicando spazio a una terribile rigidità.
Dopo un bel pò di tempo lo stare così immobile ,mi aveva bloccato la circolazione e mi trovai costretta a cambiare fianco sul quale appoggiarmi.Mi voltai e mi ritrovai faccia a faccia con Elijah,che aveva gli occhi sbarrati.
"Credevo dormissi!"-gli chiesi io non sapendo se essere contenda o buttarmi dall'aereo per la vergogna.Il suo volto era così vicino al mio che potevo sentire il calore del suo respiro.I nostri corpi erano praticamente appiccicati e aggrovigliati,interamente coperti dal plaid,e i nostri occhi si fissavano.
"No,non riesco a prendere sonno!"
"Allora...-cercai di sdrammatizzare io la situazione sperando di non morire-hai passato ore a fissare la mia nuca?!?
Lui annui:"Hai una bellissima nuca!"
Risi imbarazzatissima.Poi mi fissò intensamente,si liberò una mano dalla coperta,me la mise tra i capelli,mi fissò ancora qualche istante e avvicinò la sua bocca alla mia,schiudendola leggermente.Rimasi paralizzata completamente.Sentivo le sue labbra sopra le mie,immobili,che aspettavano una mia reazione.Ma io non potevo dargliela.Non so cosa successe,ma ogni muscolo del mio corpo era completamente irrigidito.Lui rimaneva nella stessa posizione,con gli occhi chiusi,sembrava quasi assaporare il sapore delle mie labbra.Mi sciolsi completamente e lasciai che penetrasse la sua lingua nella mia bocca.Una vampata di caldo mi assalì,trascinandomi in un vortice di passione che non avrei mai creduto di essere in grado di provare.Le nostre lingue si toccavano,prima sfiorandosi poi sempre più impulsivamente.Le nostre dita si intrecciarono forte.Era quasi impossibile provare così forti sentimenti nel baciare una persona che avevo conosciuto solo poche ore prima.Ma l'eccitazione ci travolse letteralmente,e ormai ci eravamo completamente lascaiti andare,sfogando tutta la forza delle nostre emozioni in un bacio che avevo un che di prodigioso.Mi sfiorò quasi inconsciamente i seni,e un brivido mi attraverò la schiena facendomi sfuggire un sussulto di piacere.Incurante del fatto che non fossimo soli lasciai che la mia mano scivolasse lungo il suo petto,lungo il ventre e poi sfiorasse l'inguine.Il volto di lui si contrasse in un'epressione di puro piacere.Si attaccò aderendo in tutte le sue parti al mio corpo,e io feci lo stesso.Eravamo appoggiati al finestrino e distesi per metà sui due sedili,avvolti nella coperta.Nessuno sembrava essersi accorto di quello che stava accadendo nello scomparto.Ma ne eravamo completamente indifferenti.Non ragionavamo con il cervello,ma solo e unicamente con l'istinto.Una passione sfrenata unita a un'eccitazione indescrivibile sono capaci di farti dimenticare tutto.Mi prese per i fianchi cominciando a muovere il bacino su di me,e io sentivo irrigidirsi il profilo della sua virilità.Lo sentivo spingere su di me.Le sue mani mi cinsero strette i fianchi,quasi a farmi male,e la sua lingua prese ad accarezzarmi prima le orecchie,poi le guance,scivolando lungo il collo ed entrando nella maglietta.Le sue dita si infilarono sotto i vestiti toccando con voracità e nel contempo con amore tutte le mie parti.Non facemmo l'amore,sarebbe stato impossibile in quel frangente,ma ci andammo molto vicini.Poi ci addormentammo abbracciati(almeno io mi addormentai,lui non so).La mattina segunte venni destata dalla voce nel microfono:"Atterreremo a Los Angeles tra venti minuti circa!Attenzione,atterreremo a Los Angeles tra venti minuti circa!"Attesi qualche istante che la mia mente realizzasse i fatti dell'ultima giornata e mi girai verso Elijah,pronta a sorridergli:ma lui non c'era.Qualcuno tirò lo sciaquone del bagno e da questo uscì Lij,allacciandosi la cintura.Tirai un sospiro di sollievo."Ciao"-gli sussurrai felice."Ciao."-mi rispose lui quasi sgarbatamente.Rimasi di sasso,cosa era successo?Aveva dimenticato quello che era successo?"Mi scusi signorina-chiese a una hostess-Sa dirmi dove sono i miei bagagli?" "Sono con gli altri mr Wood,li abbiamo portati via perchè è pericoloso lasciarli qui!" Lui sistemò le poche cose che aveva con se,non degnandomi nè di uno sguardo nè di una parola.Avrei dovuto prepararmi anche io,ma ero troppo allibita e sconcertata.Ormai stavamo atterrando,e lui non mi aveva ancora parlato."Forse si aspetta che lo faccia io!-pensai-Forse è imbarazzato!".Mi decisi allora a parlargli,perchè tra un minuto ci saremmo separati e io non volevo lasciare che se ne andasse così."Ora cosa farai?-chiesi ingenuamente,non sapendo cosa altro dire-Girerai un altro film?" Lui si girò e mi fissò stupito,e io avrei voluto mangiarmi la lingua per aver domandato una cosa così banale e stupida."Sì,ne stò girando uno con Johnny Depp,lo vedrai sugli schermi l'anno prossimo,credo"-mi disse infine lui con aria indifferente.Poi....silenzio totale.L'aereo era atterrarto e i portelloni aperti,lui si alzò e fece per uscire."Fermo!!"-lo bloccai io stringendolo forte per un braccio.Elijah alzò gli occhi al cielo,e a questa reazione una lacrima mi scivolò sulla guancia."Perchè?"-tentai di soffocare i singhiozzi"Perchè mi tratti così?Dopo quello che è succeso?Perchè?" Lui si liberò lentamente dalla mia presa che ancora lo stringeva e mi fissò:"Ascoltami-mi disse prendendomi le mani-Sono stato davvero bene con te,e se non sapessi che è una cosa impossibile forse ti chiederei di rivedereci,ma sai qual è la cosa che mi ha dato più fastidio?" Scossi la testa in risposta negativa.Lui mi indicò con lo sguardo le mie dita."L'anello!"-pensai subito.Sull'anulare avevo un bellissimo anello d'oro con su inciso:"I love you". "Tu hai un ragazzo vero?"-mi chiese.E in effetti era così.Annuii."Ecco vedi?E' questo che mi ha colpito!Se io fossi stato un semplice passeggero sconosciuto non sarebbe mai successo.E' vero,ho provato una forte attrazione verso di te,ma tutto qui....lo sapevo che poi avresti pensato così......." "Ma l'attimo-ripresi a piangere io disperata-Non valeva niente per te?Io non posso dirti che ti amo,e nemmeno che sono innamorata di te.Ma non ti voglio lasciare andare via così.Mi sono calata dentro di te,e so che anche tu lo hai fatto!Come puoi essere così rude e indifferente?" Lui scosse la testa addolorato,e si allontanò.Rimasi sola.Quando uscii anch' io dall'aereo la gente era tale che anche volendolo non avrei mai potuto ritrovarlo.E in effetti non avevo nemmeno intenzione di farlo.Mi ero aggrappata a qualche cosa di inesistente.Ero stata stupida,sì,ero stata semplicemente stupida!
  
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