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Autore: lady CherryBlossom    28/11/2011    2 recensioni
Salllllveee! Premetto che questa è la mia prima fan fiction in assoluto, quindi vi chiedo di essere clementi! ^^ Adoro la chimica che c'è tra Elena e Damon ed ho quindi deciso di scrivere questa storia! Per ora pubblicherò solo questo primo capitolo, tocca a voi far sentire la vostra voce: ditemi se vi piace, se vi sembra poco aderente al carattere dei personaggi, se vi fa schifo (spero proprio di no!).. La scrittura è ancora in corso, quindi a quelli che decideranno di seguire la mia storia dico: vediamo dove questo viaggio ci porta! :)
Ora basta.. premetto che essendo il primo capitolo è quello che, diciamo, "contestualizza" la storia..azione e romanticismo non si faranno attendere, promesso! ;)
A presto,
Lady CherryBlossom. :*
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Elena aprì gli occhi e guardò fuori dalla finestra. La brina rendeva l’erba del giardino opaca e grigiastra ai deboli raggi del sole. Affondò la testa nel cuscino in cerca di calore, ma il telefono squillò costringendola a tirare coraggiosamente un braccio fuori dalle coperte. Rifiutò la chiamata in arrivo e si alzò dal letto sbuffando. Sul display del cellulare il nome di Damon lampeggiò un’ultima volta prima di sparire.
Mentre camminava silenziosamente accanto a Bonnie nel parcheggio della scuola, Damon apparve all’improvviso davanti a lei bloccandole la strada e facendola sobbalzare. Elena sbuffò ancora e l’aria calda si nebulizzò rapidamente nel vento freddo quando lei pronunciò il suo nome con disprezzo tentando di aggirarlo.
Lui le afferrò il braccio e la costrinse a voltarsi  e a guardarlo negli occhi. Le chiese perché non aveva risposto alla sua chiamata, a quella e altre 48 precedenti,calmo e senza perdere il suo sorriso sarcastico.
“Avrò dimenticato come si fa a rispondere” disse lei dura, sfidandolo con lo sguardo, “devi aver cancellato anche questo”. Detto ciò si divincolò e trascinò velocemente l’amica verso l’entrata. Damon scosse piano la testa e si incamminò lentamente nella direzione opposta. La attese sotto il portico di casa Gilbert, dopotutto uno dei vantaggi di essere un vampiro è di non soffrire il freddo. Elena si fece attendere a lungo, ma quando tornò a casa dopo un pomeriggio di studio da Caroline lo trovò ancora seduto al primo degli scalini, con lo sguardo rivolto al cielo ormai buio. Lo scavalcò non prestandogli la minima attenzione e fece scattare la chiave nella serratura con più forza del necessario. Lei non tentò nemmeno di richiudere la porta alle sue spalle e, rassegnata, percepì Damon seguirla con passo felpato fino in cucina. Elena prese un mestolo di legno e lo puntò dritto contro di lui, all’altezza del petto, con l’aria di una che non voleva essere sfidata.
Damon alzò lentamente le braccia con un gesto teatrale e poi si gettò su uno degli sgabelli con aria pacata.
“Dovrai rivolgermi la parola prima o poi” disse lui e lei lo guardò come se non lo trovasse poi così necessario. “.. mi dispiace” proseguì lui “non avrei dovuto cancellare i tuoi ricordi,ok? ”
“ok? Stai scherzando spero!” replicò lei alterata “non è per niente ok! Non sono uno dei tuoi burattini Damon! Non puoi  costringermi a dire qualcosa e poi cancellare dalla mia memoria quella conversazione!” Elena parlava col fiato corto, rossa in viso per l’irritazione. Abbassò lo sguardo quando ripensò alle parole di quella sera in cui aveva finalmente espresso a cuore aperto i suoi sentimenti per lui. Damon alzò un sopracciglio, convinto di non averla affatto costretta: “non dire ad alta voce una cosa non significa non pensarla..volevo solo che tu lo ammettessi a me..e a te stessa. A me bastava..” Elena prese fiato e Damon ne approfittò per finire di spiegarsi  “..mi bastava sentirmelo dire. E poi non è colpa mia se non sono riuscito a cancellare tutto da quella testolina” concluse con un sorriso amaro “la dieta ‘animaletti del bosco’ non fa per me.. mi rende debole e irascibile”
Lei scuoteva la testa furiosa, come aveva potuto farle una cosa del genere? Nessuno glielo aveva chiesto.
“Oh si che me l’hai chiesto Elena, si!” disse lui anticipando le parole di lei “..altrimenti non si spiegherebbe la tua crociata ‘trasformiamo Damon in Stefan n.2’! Devi accettare quello che sono!” fece qualche passo verso di lei pronunciando queste parole ed ora erano a pochi centimetri di distanza l’una davanti all’altro. Elena ricordò le parole che gli aveva detto: ‘sii migliore’. Come poteva chiedergli di cambiare?
  
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