Anime & Manga > Sailor Moon
Ricorda la storia  |      
Autore: stellinabg    29/11/2011    5 recensioni
Seiya, Taiki e Yaten vengono invitati da Usagi e le altre a festeggiare sulla Terra il Natale, una festa a loro sconosciuta. Riusciranno, specialmente Taiki e Yaten, ad essere invasi dall'atmosfera natalizia e a capire il vero significato del Natale?
Lo scoprirete leggendo questa one shot.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inner Senshi, Seiya, Taiki, Yaten
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa One Shot nasce per il concorso indetto dalla pagina fb: ღScintillante Sailor Moon Dalla Lunaღ
Prima che iniziate a leggere, vorrei fare qualche piccola precisazione:
- nonostante io sappia che nel canon i Three Lights non sono fratelli, nella mia fan fiction ho voluto inserire questa particolarità
- ho omesso volutamente Mamoru, senza dare una spiegazione della sua assenza: diciamo che ho finto che Usagi e Mamoru non si siano mai conosciuti
- sebbene io sappia che la tradizione natalizia in Giappone sia diversa da quella occidentale, nella mia fan fiction ho deciso di non mettere in evidenza questa particolarità


NATALE SULLA TERRA


“Ehi ragazzi”, urlò Seiya sventolando una busta. Era visibilmente felice e così i suoi due fratelli intuirono che la lettera doveva contenere delle ottime notizie.
“Siamo stati invitati sulla Terra da Usagi e le sue amiche per passare il Natale con loro…”, disse in tono allegro, “…la Principessa ci ha dato il permesso di partire. Non è fantastico?”
“Mah…io non ci vedo nulla di sensazionale…”, disse con tono di indifferenza Yaten, ributtando lo sguardo sulla rivista che stava leggendo prima dell’arrivo del fratello.
“Ma come? Vuoi dirmi che non hai voglia di rivedere le ragazze?”, disse Seiya, scrutando con attenzione il ragazzo, per cercare una qualsiasi espressione del viso che lo tradisse.
“E poi cos’è il Natale?”, chiese Yaten sempre con tono piatto, evitando la domanda di Seiya.
Taiki, che fino a quel momento sembrava immerso nella lettura di un libro di astronomia, alzò lo sguardo e prese parola per rispondere: “E’ una delle tante feste consumistiche che c’è sulla Terra. Tanto cibo, tante decorazioni e tanti regali…”
“Ti sbagli Taiki”, lo interruppe Seiya.
Il ragazzo dai capelli castani, visibilmente sorpreso, si girò verso di lui: era sempre stato Taiki il cervellone di casa e così non si aspettava che Seiya potesse saperne più di lui sull’argomento.
“Il Natale è una festa che celebra la nascita del Messia. Corrisponde pressappoco al nostro Kinmoku-Day…”
“Mah sarà…”,  disse perplesso Taiki, “…però noi non facciamo lauti banchetti, non decoriamo ovunque e non ci scambiamo i regali.”
“E’ il loro modo di festeggiare, ma in realtà ciò che fanno ha un significato preciso…”
“E sarebbe?”, chiese Yaten, come se improvvisamente fosse interessato all’argomento.
“Il Natale è un’occasione per stare con le persone a cui si è legate da un profondo sentimento di amore e amicizia e i regali non sono altro che una dimostrazione di affetto.”
“Continuo a non capire”, ammise perplesso Taiki.
“Nemmeno io”, disse Yaten.
Seiya aprì le braccia e disse con energia e allegria: “Allora venite sulla Terra con me e lo vedrete con i vostri occhi e sarete invasi anche voi dalla fantastica atmosfera natalizia!”
“Come mai sai tutte queste cose su questa festa?”, domandò Taiki.
“Lo prendo come un sì”, disse Seiya, conoscendo ormai molto bene il fratello che infatti fece un segno di assenso con il capo.
“E tu Yaten?”
“E va bene…”, disse sempre con il suo solito tono piatto, ma Seiya sapeva bene che anche se Yaten cercava sempre di dimostrarsi freddo e distaccato alla vita terrestre, moriva dalla voglia di rivedere le ragazze. Era sicuro che il fratello contasse sul fatto che sia lui che Taiki sarebbero voluti andare e che quindi la sua decisione di partire, sarebbe stata presa solo per una forma di assecondamento del loro volere.
 
 
A Tokyo un freddo gelido invadeva la città che pian piano veniva coperta da un soffice manto bianco. Le strade erano percorse da quelle poche persone che dovevano ancora occuparsi degli ultimi preparativi della Vigilia.
Anche Usagi e le sue amiche erano intente a finire di addobbare il salone in casa di Rei, mentre Makoto si occupava di preparare l’abbondante cena.
“Yuchiro! cosa stai facendo?!”, strillò Rei, “Ti avevo detto di metterle sulla porta quelle!”
Yuchiro si affrettò a scusarsi e a spostare i due fili decorativi, rispettivamente di color giallo e oro, nel punto indicatogli dalla ragazza.
“Ehy, voi due!”, urlò Rei rivolta a Usagi e Minako che stavano a chiacchierare alla finestra, “Avete intenzione di stare lì senza far niente ancora per molto?”
“Scusaci Rei, ma lo sai che adoriamo guardare la neve che cade…”, rispose Usagi andando a dare una mano a Rei e Ami con le decorazioni per l’albero, seguita da Minako.
“Dite che verranno Seiya e gli altri?”, disse Ami, arrossendo leggermente.
“Mah…secondo me, no!”, disse Minako fingendo indifferenza, “Non sono i tipi da festeggiare il Natale.”
“Già…”, ammise Ami con tristezza.
 
Luna e Artemis erano tranquillamente accoccolati su un cuscino vicino al camino e ogni tanto osservavano fuori dalla porta finestra.
“Ragazze…”, le chiamò Artemis.
“Che c’è Artemis?”, chiese Minako, continuando ad attaccare le palline sull’albero.
“Sono arrivati”, rispose Luna in tono allegro.
“Chi è arrivato?”, chiese Usagi, con tono perplesso.
“Ma come chi?”
Luna fece un lungo sospiro: la poca arguzia della ragazza riusciva sempre a disarmarla.
“Parlo di Seiya, Taiki e Yaten ovviamente!”, disse la micina.
Appena sentì i nomi dei ragazzi, Usagi si fiondò verso la porta di ingresso, dove c’erano già le sue amiche ad accogliere i tre ragazzi. Persino Makoto, dalla cucina, era arrivata prima di lei a ricevere i tre ospiti. Usagi cercò di farsi largo tra le ragazze per salutare i suoi tre amici, ma senza successo.
Allo stesso modo Yuchiro, rimasto incastrato tra la porta e il muro, cercava invano di liberarsi, pensando con invidia alla possibilità che uno di quei tre potesse soffiargli la sua Rei.
 
La serata trascorse molto velocemente, tra racconti e risate. Ovviamente furono fatti anche molti complimenti a Makoto che, come al solito, aveva cucinato divinamente. Si respirava un’atmosfera davvero magica, diversa da quella che si aveva durante le feste su Kinmoku, e Seiya si chiese se anche i suoi fratelli erano invasi da quella strana e piacevole sensazione di tepore che provava nello stare lì insieme alle persone a cui voleva bene, a iniziare da Usagi.
Seiya si mise ad osservarli un attimo e notò con piacere che Taiki sembrava molto sereno. Nei suoi occhi brillava una luce diversa, soprattutto quando parlava con la piccola ragazza dai capelli corti.
L’attenzione si spostò poi su Yaten che come al solito cercava di mantenere un certo controllo, ma Seiya riuscì comunque a intravedere un leggero sorriso che rivolgeva sempre verso la bella ragazza dai lunghi capelli biondi e ne fu sinceramente felice. Era davvero raro che il ragazzo dai lunghi capelli argentei si lasciasse andare alle sue emozioni.
 
 
Dopo cena, il gruppo si spostò sul divano e sulle poltrone per scambiarsi i regali. Tutti erano concentrati sui propri pacchetti da scartare, così Taiki ne approfittò per dare il suo regalo a Ami che, a sua volta, diede un bel pacchetto viola al ragazzo. Taiki fu il primo a scartare il regalo e fu piacevolmente sorpreso nel vedere che Ami si era ricordata che Blake era il suo autore preferito.
Anche Ami tirò fuori dal pacchetto azzurro il regalo ricevuto e sul suo volto apparì un’espressione di grande felicità: “Grazie Taiki! E’ bellissimo!”
“Solo voi due potete scambiarvi dei libri così noiosi come regali…”, commentò Usagi, mentre Rei e Minako facevano un segno di assenso.
I due ignorarono il commento, troppo presi ad ammirare i loro libri e a farsi complimenti reciprochi sulla scelta del regalo.
Appena Taiki si accorse che la ragazza stava per togliere la piccola fascetta gialla attorno al libro, posò una mano sulla sua per fermarla. Entrambi divennero rossi e ritrassero quasi simultaneamente le mani.
“Ti prego, aprilo quando sarai a casa.”, disse Taiki imbarazzato, “Ti ho scritto una piccola dedica, ma non voglio che tu la legga ora…”
Ami, ancora rossa in volto, balbettò: “V-va bene…”
 
Usagi però, come al solito, era troppo curiosa, così strappò il libro di mano all’amica e ignorando le proteste di Taiki e Ami, aprì il libro. Nel frattempo anche Minako, incuriosita, si avvicinò all’amica dai codini biondi.
Appena Usagi aprì il libro, sul suo viso si dipinse un sorrisetto malizioso.
“Oh oh…”, ridacchiò, “Alla persona più importante della mia vita. Rimarrai per sempre nel mio cuore. Taiki”
Anche Minako ridacchiò: “Ma che teneri!”
“Dai ragazze, non vedete che sono in imbarazzo?”, le rimproverò Makoto.
Seiya afferrò il braccio di Usagi: “Lasciamo soli”. Dette queste parole, trascinò fuori dal salone la ragazza ignorando le sue proteste.
“No, voglio sentire! Sono curiosa!”
Anche Rei, Yuchiro e Makoto lasciarono la stanza, aiutando Seiya a tenere calma l’amica.
 
 
Subito dopo, Yaten seguì l’esempio degli altri e, afferrando la mano di Minako, si diresse in una delle altre stanze, trascinando con sé la ragazza che, stranamente, non opponeva resistenza. Yaten, dopo aver chiuso la porta, lasciò la mano della ragazza e si andò a sedere sul morbido materasso, coperto da un piumone rosso con pois verdi. Minako si andò a sedere affianco a lui che, per mascherare l’imbarazzo, si mise a perlustrare con lo sguardo ogni centimetro della stanza.
Dopo qualche minuto, sentì la ragazza appoggiarle un pacchetto morbido sulle gambe, così si girò verso di lei, con un’espressione sorpresa.
“Aprilo! È il mio regalo per te…”, gli disse con uno splendido sorriso sulle labbra.
Yaten posò lo sguardo sul pacchetto azzurro con disegnati dei piccoli fiocchi di neve argentati. Scartò il pacchetto e ne tirò fuori una lunga e morbida sciarpa arancione.
 
“L’ho fatta io con le mie mani”, disse arrossendo leggermente, “Di solito non sono brava con questi lavoretti manuali, ma questa stranamente mi è venuta bene…” Si fermò di nuovo a prendere fiato. Era sicura che le sue guance fossero ormai più rosse del piumone su cui erano seduti. “…sarà perché pensavo a te.”, ammise senza avere il coraggio di guardarlo in faccia.
 
Yaten non sapeva cosa dire. Minako le aveva fatto un regalo con le sue mani e gli stava dicendo tante cose carine che non si meritava. Era stato colto impreparato e non aveva con sé nulla per ricambiare il regalo.
“Cosa c’è? Non ti piace?”, chiese la ragazza con una punta di delusione.
“No, è molto bella”, si affrettò a rispondere, “Ti ringrazio”
A quelle parole, l’espressione della ragazza tornò serena, soprattutto perché Yaten si stava mettendo la sciarpa intorno al collo. Il ragazzo trovò la sciarpa piacevolmente morbida e calda e emanava anche un buon profumo. Prese due lembi tra le mani e se li portò al naso per sentirne meglio la deliziosa essenza.
 
“Uhm che c’è?”, chiese la ragazza avvicinando il viso alla sciarpa, “Ha per caso un cattivo odore?”
Sniffò la sciarpa per cercare di capire cosa ci fosse di sbagliato, ma improvvisamente sentì le mani del ragazzo sulle sue guance. Lo fissò negli occhi sorpresa, cercando di capire cosa gli passasse per la mente, ma il suo sguardo magnetico era impossibile da interpretare.
 
Improvvisamente, Yaten seguì il suo impulso e la baciò. Poteva sentire il sapore del lucida labbra alla fragola e un grande calore attraversargli tutto il corpo. Non si era mai sentito in quel modo e nonostante la sensazione fosse così strana per lui, avrebbe voluto che quel momento durasse in eterno. Dopo qualche minuto, i due si staccarono e il ragazzo, abbassando lo sguardo,  disse con un filo di voce: “Scusa…non ho ti ho portato nessun regalo…”
“Non ce n’è bisogno”, disse Minako, posando la sua morbida mano su quella del ragazzo, “Mi hai già fatto un regalo che non sostituirei con niente al mondo”
 
 
“Testolina buffa, la finisci di origliare?”, chiese Seiya, trascinandola via dalla porta della stanza in cui si trovavano Minako e Yaten.
“No, lo sai che sono curiosa”, replicò la ragazza, cercando di divincolarsi dalla presa.
Ma il ragazzo era più forte di lei e riuscì senza problemi a portarla lontano di lì, poi per evitare che ritornasse indietro, le mostrò un piccolo pacchetto con una carta rossa con righe dorate.
“Cos’è?”
“E’ il tuo regalo di Natale, testolina buffa!”, disse dandole un buffetto sulla fronte.
Usagi scartò velocemente il pacco e aprì anche la scatolina gialla per vederne il contenuto: era una catenina d’oro con un ciondolo fatto a stella.
Gli occhi della ragazza brillavano per la felicità: “Grazie Seiya! È bellissima!”
Dopo che Seiya l’ebbe aiutata ad indossarla, anche Usagi tirò fuori un pacchetto piuttosto piccolo dalla sua borsa: “Questo invece è per te!”
Appena gli fu dato in mano, Seiya tolse la carta e vi trovò una bella cornice d’argento con una loro foto.
“Così non ti dimenticherai mai di me”
“E’ impossibile dimenticarsi della tua testolina buffa”, disse Seiya, ridacchiando.
“Uffa sei il solito sbruffone”, disse la ragazza facendo il muso e voltandosi leggermente da un lato.
“Testolina buffa, sei proprio buffa”, disse Seiya avvicinandosi a lei, “Stavo scherzando, anche se un fondo di verità c’è…”
Usagi si girò verso di lui, sempre con un’espressione crucciata: “Stai peggiorando la tua situazione, mio caro rockettaro!”
“Come al solito, fraintendi le mie parole”, disse il ragazzo portandosi ancora più vicino a lei e fissandola nei suoi occhi azzurri.
“Non potrei mai dimenticare una persona così speciale come te”, sussurrò.
La ragazza arrossì leggermente, mentre i loro visi si avvicinavano sempre di più, finché le loro labbra si incontrarono, dando vita a un lunghissimo e dolce bacio.
 
 
Il possente orologio a cucù del salone scoccò la mezzanotte: era finalmente giunto il Natale.
Il gruppo si riunì di nuovo, sedendosi sul divano o sulle poltrone per mangiare qualche dolcetto tipico e per brindare.
Si respirava un’aria di allegria, di amicizia e di amore. Erano sempre stati un bel gruppetto, ma in quel giorno l’atmosfera era totalmente diversa dal solito. Persino Taiki e Yaten che erano soliti a rimanere un po’ più sulle loro, sembravano altre persone.
Entrambi avevano provato sulla loro pelle il significato del Natale. Non era un festa consumistica come aveva detto Taiki prima di partite, ma un’occasione per stare con le persone a cui si è legate da un profondo sentimento di amore e amicizia, o almeno per loro era stato così.
Era vero che le ragazze avevano comprato parecchi addobbi e tanto cibo, ma alla fine quelli erano stati solo degli strumenti che avevano contribuito a creare un’atmosfera diversa dal solito, un’atmosfera dove tutto era possibile, un’atmosfera che aveva permesso a Taiki e Yaten di uscire dai loro gusci e mostrare i loro veri sentimenti.
Il Natale aveva fatto la sua magia.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: stellinabg