Tutte pazze per Martin!
Vi chiederete
tutti chi è Martin.
Martin è un
ragazzino, poco più che un bambino, che è finito purtroppo in un gruppo di
pazze che gli tormenteranno il pomeriggio.
…..
«Scusa
bimbo!», nessuna risposta.
«Bambino!»,
finalmente quel ragazzino che mi divertivo a prendere in giro ogni martedì e
sabato pomeriggio si era girato. Non gli avevo mai chiesto come si chiamasse,
sapevo come tormentarlo oggi!
«Tu ti
chiami Pasquale giusto, no perché hai la faccia da Pasquale…», quel povero
ragazzo era sconvolto da me, ma un sorriso divertito spuntava appena sul suo
viso, non so perché, ma mi era simpatico, tanto che scherzavo come se lo
conoscessi da secoli.
Scosse la
testa, non si chiamava Pasquale, ma lo sapevo già.
« Allora ti
chiami Paolo! Hai un nome che inizia con la “p”, forse…Poldo! », era assurdo
che si potesse chiamare Poldo, ma era un nome divertente.
A quel
punto era intervenuta una mia amica…
« Paolo?
Chi è Paolo?! », Paolo era la mascotte
immaginaria della mia classe, qualsiasi cosa accadesse, c’era di mezzo “lui”.
«Lui! Lui
si chiama Paolo!», quel ragazzo era spaventato e allo stesso tempo divertito,
chissà che pensava di me…
« Non penso,
comunque secondo me è gay*…», stava per
rispondere, ma io l’avevo anticipato.
« Allora ti
chiami Luca!», questa volta mi stava rispondendo.
« Perché
Luca?», non aspettavo altro che questa domanda.
« Perché
Luca era gay! », avevamo scherzato, ma m’interessava davvero sapere come si
chiamava, dei miei compagni di classe lo conoscevano e, senza dare nell’occhio,
gli avevo chiesto come si chiamasse, Martin era il suo nome.
« Tu ti
chiami Martin, come “quello” di Ninì, ma con la pronuncia diversa, lui è
Martìn, tu sei Màrtin! », ero diventata logorroica, infatti continuavo a
parlare.
« Sai, c’è un film che si chiama il “Topolino
Martin”, infatti secondo me è un nome da animale, lo darei a un canarino… », la
pensavo davvero così!
« Tu sei
scema…» mi aveva detto così, lo presi come un complimento.
« Grazie!
Comunque penso che prenderò un canarino in tuo onore, bimbo!», mi stavo davvero
divertendo.
« Perché lo
chiami bimbo? », me l’aveva chiesto un’altra mia amica, mi ero resa conto che
era diventato uno spettacolo pubblico, la mia conversazione.
« Perché sta ancora in seconda! », già, in
realtà io stavo in terza, ma un anno sono 365 giorni di differenza.
« Guarda
che sta in prima…», un mio compagno di classe era intervenuto, Martin mi aveva mentito,
che tenero!
« Martin
cattivo e bugiardo, mi hai detto che eri un anno più grande, sei un bimbo di
prima! », i giorni di differenza erano diventati 730!
Lui arrossì
ed io mi accorsi che era ora di andare, la campanella era suonata, il corso era
finito e non avevo combinato niente!
« Ciao
scema! », mi aveva detto.
« Ciao
bimbo, anche sei un bugiardo, mi sei simpatico! » e me ne andai.
Ci vediamo sabato Martin…
***
*spero di non aver offeso nessuno, non
erano mie intenzioni.
Salve! Vi è piaciuta questa piccola storia, spero che vi abbia fatto sorridere!
Commentate!
AngyLulu