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Autore: Clover GD    29/11/2011    10 recensioni
Γνῶθι σαυτόν, ovvero conosci te stesso.
È una semplicissima (?) frase in greco, dalla quale è nata una piccolissima AxH.
Beh, non ho molto da introdurre qui, quindi.. Enjoy the Read! :)
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Γνῶθι σαυτόν.


Il cortile della scuola è più tetro del solito, stamattina.

L'asfalto sembra aver immagazzinato tutta la tristezza del lunedì, la nebbiolina rende difficoltosa la vista e ognuno sembra avere una faccia tetra.

Cammino con un passo veloce, volendo entrare ad ogni costo il più presto possibile, proprio per evitare..

-Buona mattina, chica.-

Ecco. Appunto.

-Buona mattina? Ma si può sapere chi è che ti dà le lezioni di italiano? Cicerone, forse?-

La figura che si staglia nella nebbia davanti a me, alta più o meno un metro e ottanta e con degli occhi che si fanno sempre più difficili da ignorare, ridacchia e riprende a parlare, con quella voce tanto intrigante quanto fastidiosa.

-Ah, chica, l'umorismo non è mai stato il tuo forte, vedo.. Ma, tanto per continuare l'argomento, potresti darmela tu una bella lezioncina d'italiano..-

Ecco, questa è sempre stata la parte più difficile da sopportare di Alejandro: non demorde mai, anzi, non ricordo un solo giorno iniziato senza un suo Buona mattina!, che ogni volta si fa meno contestabile di quella precedente.

Alzo gli occhi, pienamente consapevole che quel grigio lo manda in visibilio, e gli rivolgo poche parole, a metà fra l'arrabbiato e lo stupito.

-Ma ti sei sentito? Potresti darmela tu una bella lezioncina d'Italiano.. L'unica cosa che ti darei è il consiglio di essere un po' meno invadente! Torna da Cicerone, va', che è tardi!-

Lui inarca le sopracciglia, facendo comparire quelle poche rughe sulla fronte. Credo, anzi, sono certa che nella sua mente lui stia architettando qualcosa di incontestabile con cui rispondermi, l'ennesima battuta che lo porterà a vincere la battaglia su chi avrà l'ultima parola.

-Se mi è consentito citare il mio mentore, nemo me minus timidus, nemo tamen cautior.-

Fantastico.

Adesso si è messo anche a citare Cicerone direttamente in latino.

-Di' un po', Al__-

Digrigna i denti. L'ho chiamato Al apposta, so bene quanto lui detesti questo soprannome.

-Non hai niente di meglio da fare che importunare le ragazze di primo con le citazioni di Cicerone da quinto ginnasio?-

Mi guarda storto.

Effettivamente ho fatto centro: lui, uno degli allievi più diligenti del terzo, non sopporterebbe mai il doversi abbassare alle citazioni di quinto ginnasio.

-Solo questo hai da dirmi, chica? Sai benissimo che io sono capace di dire ben oltre una stupidissima citazione latina.. Potrei citarti anche la Dickinson!-

Cavolo, sento che sta per arrivare l'ennesima cazzata in Inglese.

Tutta colpa della prof di questa lingua, innamorata cotta di Emily Dickinson, che fa studiare a tutti i dannati studenti di terzo almeno sette sue poesie.

Almeno.

-Facciamo così, Al,- digrigna i denti un'altra volta, amo dargli fastidio!, -fatti un esame di coscienza, Γνῶθι σαυτόν e sparisci!-

Rimane interdetto per un attimo.

-Alejandro, non mi dirai che stai tentando di tradurre adesso la frase che ci ripetono fino alla nausea dal quarto!-

Sta zitto.

Forse la sta traducendo a mente davvero.

Evidentemente stamattina ho vinto io.

Giro i tacchi, lo lascio lì e me ne vado con un viso che non è propriamente definibile soddisfatto.

Mentre cammino, sento la sua inconfondibile voce urlarmi dietro:

-"Conosci te stesso"? È tutto quello che sai dire?-

Wow, sveglio, per essere all'ultimo anno. Decido di non rispondere.

-È inutile che fai finta di niente, chica! Tanto ti aspetto domani per un altro Buona mattina!-

Ancora? Mi rassegno all'inevitabile incontro del giorno dopo e cammino verso la scuola.

Stavolta, però, sulla mia faccia c'è qualcosa di diverso.

Sarà mica.. Un sorriso?





Clover's corner.

Ok, non mi convince molto, anzi, ora che la rileggo mi fa veramente schifo, ma l'ho voluta pubblicare lo stesso.

Perchè?

Perchè per me è difficilissimo scrivere le Alether, è una specie di sfida complessa.

E voglio vincerla, cazzo!

Dunque, la frase di Cicerone (♥) significa nessuno è meno timido di me, tuttavia nessuno è più cauto. Quella in greco invece si legge gnòti sautòn, con il suono gn duro, e significa semplicemente conosci te stesso.

A voi l'ardua sentenza, carissimi lettori ^^

   
 
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