Misunderstanding

 

 

Riku entrò in casa di Sora aprendo la porta con le chiavi che gli aveva dato l'amico, come al solito. Veniva spesso, così si era fatto fare un doppione delle chiavi. Però la casa era stranamente deserta.

-Sora? Ci sei?- chiamò.

All'inizio non sentì nulla.

-Sora?-

Poi udì un gemito provenire dalla camera da letto del castano. Ma non era suo. I suoni aumentavano pian piano.

Quatto come un gatto, si avvicinò alla porta.

-Ah!-

Un altro gemito di dolore dall'interno. La voce era di Kairi.

-Stà ferma, Kairi!- sbottò il Custode, arrabbiato e ansimando.

-Ma mi stai facendo male! Ah...-

-Faccio quello che posso!-

-Tira, su!-

-Gnnnn!-

"Ma che cacchio stanno facendo?" si domandò Riku.

-Ah... Non ce la faccio...- mormorò Sora. -Sai cosa ti dico? E' incastrato!-

-COSA?!?-

"Cosa è incastrato?!" pensò Riku, le guancie rosse dall'imarazzo. No, non era possibile.

-Toglimi subito quell'obrobrio, hai capito?-

-Ma non è colpa mia se è stretta!-

"!!!"

-Sei tu che sei maldestro, è perfetta così com'è! Tira!-

"Ma Sora, Kairi... Dov'è finita la vostra innocenza?"

Riku avvicinò l'orecchio alla porta per sentire meglio.

-Certo che potevi almeno farti la ceretta, eh...-

-Ma! Sora!!- gridò indignata la rossa.

-Ma lo sai che hai più peli tu di me?-

Si sentì il suono di un ceffone.

-Non ho avuto il tempo, maleducato! E ora muoviti, che sono scomoda in questa posizione-

-Mettiti seduta, dai, così vedo anche la tua faccia contorta dal dolore- sghignazzò Sora.

-Appena ti libero aspettati un calcio dove non vorresti che arrivi! E ora sfilaaaaa!-

"Oddio, ma con chi ho vissuto in questi ultimi anni?" pensò Riku "Non pensano che potrebbe sentirli qualcuno??"

-Ah!- gemette di nuovo Kairi.

-Dai, forse... ce la sto facendo...- ansimò Sora. -E comunque, non ne vale la pena per solo 100 munny...-

-Cosa dovrei dire io? Non fai altro che spingere e tirare! Fa qualcosa!-

-Sto gia facendo qualcosa!- gridò Sora.

Per un attimo calò il silenzio.

-...E se provassimo con il sapone?- propose ad un tratto la rossa.

"Il... sapone?? Ma sono impazziti?" gridò Riku nella sua mente.

-Ci vuoi mettere il sapone sopra...? Non credo che serva...-

"Lo dovresti escludere a priori, Sora!" fece Riku, mettendosi le mani tra i capelli.

-Facciamo così: al mio tre, tu tiri in una direzione e io nell'altra, così magari si disincastra- propose il Custode.

-Va bene-

-Però me ne dovrai dare 200, di munny, capito? E' stato tutt'altro che piacevole-

"Sora, lo fai a pagamento, ora?"

-Sì, sì, ok. Però ora muoviti-

-Pronta? Uno..-

"Devo fare qualcosa, sono più grande e devo dare il buon esempio" pensò ancora Riku.

-Due...-

"Al tre apro la porta e li becco, i depravati!"

-...e tre!-

A quel punto, Riku spalancò la porta della camera da letto, scandalizzato.

Sora e Kairi si girarono a guardarlo, stupiti di vederlo.

Il castano era a terra, in ginocchio davanti a Kairi, con una scarpetta in mano; la rossa era seduta sul letto, il piede nudo e arrossato proteso verso il Custode.

Riku era un po' imbarazzato, ma cercò di farsi serio.

-Ragazzi... Che state facendo?-

-Ma niente...- disse Sora.

-No, qualcosa stavate facendo! Spiegate!-

-Sora mi stava aiutando a sfilarmi la scarpa- disse allora Kairi, sbuffando.

-Questa qui se le prende tutte strette ed è un'impresa toglierle!- sbuffò Sora, poi si girò verso la rossa. -Sgancia i munny, adesso, che mi hai fatto faticare come una bestia!-

-E cos'è che era incastrato??-

-Il piede suo, ovvio!-

-D-davvero?- Riku si fece ancora più rosso.

-Beh, sì...- disse Sora, guardandolo in modo sorpreso. -Perchè, Riku, cosa pensavi che stessimo facendo...?-