Autore: bittersweet Mel
Fandom: Kingdom Hearts
Personaggi: Axel, Roxas, un po' tutti
Rating: Verde, direi. Oh, magari arriverà a giallo ...
Note: Allora, questo è il seguito di una storia che avevo pubblicato il precedenza, anche se non serve affatto averla letto per capire quello che succede.
Faccio un piccolo riassunto giusto per farvi capire il punto della situazione. ( Se interessa la storia è Like a superstar )
Allora: Axel è un attore famoso, trasferitosi a Twilight Town da qualche giorno. Roxas e i suoi amici lo vengono a sapere e decidono di andare sotto casa sua per riuscire a scattare qualche foto interessante. Roxas, non essendo d'accordo con tutta quella faccenda, ripete più volte che avrebbe di gran lunga preferito restarsene a casa sua. Kairi e Sora lo convincono ad accettare una scommessa, e così Roxas si ritrova a scavalcare il cancello che porta dentro casa di Axel.
Una volta entrato i suoi amici scappano via e rimane da solo. Entra nella casa e incontra l'attore. Iniziano a parlare e Axel prova subito interesse per Roxas, allora decidono di conoscersi meglio.
Le stop. Oddio, è un riassunto molto ... riassunto(!?), però centra la questione.
Note 2: La storia doveva essere inizialmente una one shot, ma ho deciso di dividerla a più capitoli. Sarebbe stato troppo faticosa da leggere tutta, eh! Ho già pronti i primi due, quindi spetta a voi dirmi se vi piace e se volete leggere il seguito.
Altimenti me la tengo tutta per me e per quell'idiota di AvengedianaSixx_Radke, a cui è dedicata la storia. Sì, anche questo seguito è per questa brutta pustola che mi tocca il culo ogni volta che ci vediamo.
Sei una scimmia, sappilo <3
C
r u s h o
n g
o s s i p
[
no. I ]
Salve
a tutti, mi
chiamo Roxas Lief e in questo momento sono molto arrabbiato.
Volete sapere il motivo? Oh, non c’è cosa
più facile da spiegare.
Per capire tutto
bisogna tornare indietro di qualche mese, più precisamente
il 18 aprile di
quest’anno.
Che cosa è successo
in quel giorno, vi chiederete?
Ah, che cosa lo domando a fare? Sono sicuro che tutti voi sapete
benissimo che
cosa è successo quel giorno perciò questa, come
quella di prima, è una
risposta fin troppo ovvia e facile da dire: quel dannatissimo giorno ho
incontrato Axel Keith.
Sì, proprio lui.
Esatto, parlo di quel tipo li, quello alto con la faccia da scemo e la
risata
assordante.
Proprio così, Axel Keith l’attore.
Scommetto che
mentre state leggendo queste righe vi chiederete come mai sto parlando
direttamente con voi, cari lettori ( notate l’ironia, seppur
non udibile), e
beh … Usate un po’ di inventiva, ok?
Non ho idea se
questa mia “lettera” arriverà mai a
qualche redazione o in qualche stupido
giornale scandalistico, però io la scrivo lo stesso.
Comunque, stavo dicendo: sono arrabbiato, molto.
La colpa non è solo
di Axel, per l’amor del cielo; direi che la colpa va
attribuita specialmente ad
una mia amica – è così definibile quel
piccolo mostro in gonnella?- , che con
una scommessa subdola mi ha fatto intrufolare a casa
dell’attore e li uhm, beh,
quelli non sono affari vostri.
Esatto, avete letto
bene: quelli-non-sono-affari-vostri.
Quindi stop, basta,
è finita.
Sono stufo di
essere seguito fuori da scuola, a casa, nei negozi e perfino in bagno
solamente
perché sono il ragazzo di quel cosiddetto attore da quattro
soldi.
Ok, siamo
fidanzati. Io sto con Axel e Axel sta con me punto, queste non sono
cose di cui
dovreste impicciarvi.
Quindi vi pregherei
di smetterla di mandarmi lettere minatorie scrivendo cose del tipo :
“ Se non
lasci Axel giuro che te la faccio pagare” o robe del genere.
Tanto non lo
lascio, non se me lo dite voi.
Ci siamo capiti,
spero. Voi vivetevi le vostre vite e io proverò a vivere la
mia, per quanto
passarla con quello li ( intendo Axel, nh ) è già
abbastanza complicata di per
se.
Cordiale saluti, da
un incavolato Roxas.
«Certo
che sei stato particolarmente
schietto in questa lettera, eh?»
«Non ne posso più di tutti questi
pettegolezzi su di me, Xion. Voglio solo tornare ad essere il solito
ragazzo di
sempre senza nessuno che lo pedina per chiedergli di che colore sono le
mutande
che indossa oggi Axel»
«A proposito, di che color-»
«Xion!»
Roxas sbuffò, lasciando cadere la testa
sopra al tavolo della cucina. Al suo fianco la ragazza sorrise
dolcemente,
passandogli una mano tra i capelli biondi.
«Dai, lo sai che queste cose passeranno
di moda. Come quella volta che andavano tanto i capelli alla texana e
tutti
avevano iniziati a comprarli»
Il biondo voltò il capo di lato,
osservando di sottecchi l’amica e sorridendo lievemente anche
lui.
«Sora ne aveva comprati due e ci dormiva
anche la notte»
Xion ridacchiò, appoggiando anche lei il
capo sul tavolo e muovendo circolarmente le dita sopra la testa del
biondo.
«Era proprio buffo»
«Quando mai non lo è?»
Rimasero per qualche attimo in silenzio,
godendosi la tranquillità che inspiegabilmente aleggiava il
casa Lief.
Stranamente il telefono non squillava di
continuo, nessuno bussava alla porta e sembrava che nemmeno un
fotografo si
fosse intrufolato in casa sua per fare delle foto.
Quel giorno tutto andava bene in pratica.
«Roxas », iniziò a parlare Xion con
delicatezza, «Axel che cosa ne pensa di
questa storia?»
Il biondo mugolò qualcosa di indefinito,
scuotendo la testa.
«Quel bastardo si sta divertendo come non
mai, ecco tutto. Per lui è tutto un “ oh guarda
Rox, sei sui giornali” e un “ A
quanto pare il nostro ultimo bacio è finito in
copertina”»
La corvina sghignazzò alle parole
dell’amico, immaginandosi la faccia dell’attore
mentre diceva quelle parole.
«Almeno non te lo fa pesare»
«Tu dici? A me pare il contrario»
brontolò il ragazzo, tamburellando la mano sopra al tavolo
liscio.
Ah, per fortuna c’era Xion li con lui! Era l’unica
tra i suoi amici con cui
riusciva a confidarsi, ed era anche l’unica persona con cui
poteva prendersi il
lusso di lamentarsi come un bambino senza nessuna vergogna.
«Se fossi in te sarei felice, sai? »
«Uhm?»
La ragazza sorrise apertamente, mostrando
una fila di denti bianchi e perfettamente dritti che gli illuminarono
il viso e
gli occhi.
«Andiamo Roxas … Tu sei sempre stato una
di quelle persone che diceva che l’amore fa schifo, che non
esiste e che non
avresti mai provato nulla di più che affetto per qualcuno; e
invece guardati
ora, cavolo! Hai una relazione stabile da più di tre mesi
con Axel, e questo è
tutto dire visto che lui è famoso per non voler nessuno al
suoi fianco. Vi
siete trovati, punto. Ti piace, e non come ti può piacere un
gelato.
Capisci quello che intendo? Sai, Roxas … Credo che tu ne sia
innamorato, solo
che sei troppo testardo e cocciuto per ammetterlo o anche solo pensare
di
esserlo.»
Roxas rimase in silenzio fino alla fine
del monologo dell’amica, limitandosi ad arrossire lievemente
per le sue parole.
Certo, Axel gli piaceva e anche tanto ma
… Arrivare a dire che ne era innamorato non era un
po’ troppo? Nemmeno lui lo
sapeva con certezza, quindi come poteva esserne sicura lei?
Si passò una mano sugli occhi e poi
sorrise, strofinando la guancia sopra al tavolo come in una carezza.
«A volte dimentico il fatto che anche tu
ragioni come una ragazza»
«Che vorresti dire con questo?» ringhiò
in risposta l’amica, tirandogli una ciocca di capelli.
«Ahi, Ahi, scherzavo dai! Solo che quando
sono con te mi sembra di essere con il mio migliore amico»
La mora ringhiò ancora una volta, tirando
ancora più forte i capelli del biondo e strizzando gli occhi
con rabbia.
«Stupido, stupido Roxas. Non si dicono queste cose»
«Ha ragione, sai?»
Entrambi i ragazzi si voltarono verso
quella voce, stupiti dall’intrusione inaspettata.
L’ultima volta che avevano guardato per la casa non
c’era nessun’altro, oltre
loro due. Come diamine aveva fatto ad entrare?
«Nessuno ti ha interpellato, mi pare»
sbottò Roxas, cercando si staccare la mani di Xion dai suoi
capelli.
La ragazza sospirò, imbonciandosi
lievemente. Mollò la presa dalle ciocce dell’amico
e scosse la testa.
«Vedi? Anche Axel la pensa come me»
Il biondo ignorò il commento della
ragazza e si chinò nuovamente sul tavolo, sbattendoci due
volte la testa sopra.
Il rosso gli si avvicinò, chinandosi poi
sopra di lui. Appoggiò il mento sopra la spalla di Roxas e
gli cinse i fianchi
in un abbraccio, mormorando un saluto.
«Ancora alle prese con i giornali,
Blondie?»
Roxas mugolò una rispostaccia e cercò di
scrollarsi di dosso il giovane uomo, imbarazzato dalla sua vicinanza.
Insomma, un conto stare vicini quando erano da soli – magari
anche in camera da
letto, eh- , ma con Xion li vicino non riusciva a rilassarsi.
Specialmente perché la mora era una fan tremenda di Axel e
della loro
relazione.
Quasi a leggere nei suoi pensieri, Xion, si alzò dalla sedia
e si stiracchiò,
alzando le braccia al cielo.
«Si è fatto tardi, è meglio che vada.
Ci
vediamo domani a scuola, ok?»
Ah, Roxas l’aveva già detto che adorava
Xion e la reputava la “migliore migliore amica” che
si potesse desiderare?
«Va bene, a domani» mormorò Roxas,
sollevando una mano in segno di saluto.
La ragazza gli sorrise ampiamente, poi si voltò verso il
rosso e ripeté la
stessa azione.
«Buona notte per dopo, allora»
Entrambi i ragazzi rimasero in silenzio
finché non sentirono il ticchettio dei tacchi di Xion
allontanarsi da loro fino
a sparire, insieme al rumore della porta che si chiudeva alle sue
spalle.
Allora Roxas sospirò, allungando le braccia distese sopra al
tavolo.
«Mi da fastidio, lo sai»
Axel lo strinse un po’ più forte,
mugolando un “ sì” di assenso.
«Però se siamo da soli non mi dai
fastidio, eh» riprese il biondo a parlare, inclinando la
testa di lato per
lasciare spazio alle labbra di Axel.
«Ti conosco abbastanza bene, nanerottolo»
mormorò in risposta l’attore, passando lentamente
la bocca sul collo del
ragazzo sotto di lui.
«Nh, non esserne così sicuro razza di
spilungone»
«Ah ah, perché non stai mai zitto?»
domandò Axel con un sorriso, mordicchiando
l’orecchio a Roxas per rafforzare il
concetto.
Il biondo sorrise lievemente,
contorcendosi sotto il ragazzo per il solletico. Diavolo,
l’orecchio era il suo
punto debole e quel bastardo ne approfittava ogni volta.
«Colpa tua che non sei capace di
chiudermi la bocca»
«Ah sì?» domandò ironicamente
l’attore ridendo
sopra la giugulare del ragazzo, lasciandogli infine un bacio sopra.
«Sì»
Axel socchiuse gli occhi e appoggiò la
testa sopra la spalla di Roxas come poco prima, strofinando la guancia
contro
l’incavo del collo.
Accarezzò dolcemente lo stomaco del biondo e ci
tamburellò sopra, sorridendo.
Passò le mani sopra ai fianchi di Roxas,
incantato da quanto fossero belli nonostante appartenevano ad un
ragazzo e non
avevano quella forma morbida tipica delle femmine.
Ma Roxas gli andava bene così.
Gli piaceva il suo sguardo azzurro e
profondo, quasi sempre perso in contemplazione di qualcosa.
Gli piaceva il suo naso lievemente a
patata che lo imbarazzava tanto.
Gli piacevano le labbra non troppo
carnose e non troppo sottili che baciava ogni giorno.
Gli piaceva il fisico acerbo da ragazzo
che si ritrovava.
Gli piacevano le sue mani, forse troppo grandi rispetto al resto del
corpo.
Gli piacevano anche le gambe, esili ma veloci.
Ma soprattutto gli piaceva Roxas. Roxas e
il suo carattere da prendere a calci, il suo sorriso sbilenco di quando
gli
rinfacciava qualcosa e il tono di voce da saputello.
Roxas e il suo sorriso, la sua passione
per il tramonto, i film gialli e quelli di fantasia.
Gli piaceva quando Roxas lo svegliava la
mattina presto lamentandosi del fatto di dover andare a scuola, mentre
lui
poteva restare a casa a dormire.
Gli piacevano perfino i piccoli pugni che
il biondo gli tirava quando faceva qualche battuta sconcia, oppure
quando
cercava di mascherare l’imbarazzo.
Sì, quel ragazzo gli piaceva davvero
nonostante erano due opposti.
Lo strinse più forte di prima, ignorando
il leggero lamento di dolore che uscì dalla bocca del biondo.
Axel avrebbe potuto anche spaccargli le costole in un abbraccio; tutto,
tutto
pur di stringerlo così forte da farlo diventare un
un’unica cosa con lui.
Che maledetto sia
il giorno in cui questo marmocchio si è intrufolato
in casa mia.
Perché odiava essere innamorato, eppure al tempo stesso
non poteva farne a meno.
Le “farfalle nello stomaco”, il “
batticuore improvviso”, tutte cose che non voleva
provare ma che quel biondo gli scatenava in lui.
Il respiro che si appesantiva quando rivedeva Roxas dopo
una settimana, il calore che sentiva invadergli la gola quando il
biondo gli
sorrideva, il cuore che non se ne voleva decidere di stare a posto e,
diavolo,
quelle maledette farfalle nello stomaco!
All’inizio aveva anche provato a bere un insetticida, giusto
per ammazzare
quelle bestiacce che gli svolazzavano nella pancia, ma adesso non gli
importava
più niente.
Avrebbero potuto perfino farci delle uova, li dentro.
Infondo non si meritava di morire a causa di un intossicazione, eh.
Al massimo sarebbe morto a causa di Roxas, anche se gli
sembrava troppo eccessivo anche solo pensare di poter morire per
qualcuno.
Ma, come aveva già pensato poco prima, ora come ora non
gli importava.
Posò la bocca sopra la guancia di Roxas, depositandoci un
piccolo bacio.
«I tuoi genitori ci
sono?»
«No» mormorò Roxas, osservando di
sottecchi il rosso e sorridendo. Sollevò entrambe le mani e
le portò verso la
testa di Axel, passando
le dita tra i capelli
irsuti dell’attore.
«Uhm, e Sora?» domandò il rosso con voce
roca, allungando il collo così da baciare Roxas sulla bocca.
«E’ uscito con Kairi»
«Ottimo. Te l’ho detto che adoro quella
ragazza?»
Roxas ridacchiò leggermente, scuotendo la
testa. «Sì, me l’hai detto fin troppe
volte»
Il giovane uomo sogghignò e mormorò un
“geloso”, per poi riposare le proprie labbra su
quelle di Roxas.
Questa volta approfondì un po’ di più
il bacio, lasciando scivolare la sua
lingua contro quella del biondo.
Gli occhi chiusi, il respiro accaldato e la voglia di poter restare
così per
sempre.
Già, non era affatto male.
Roxas si alzò dalla sedia, sciogliendo
per un attimo lo strano abbraccio che avevano creato poco prima.
Affiancò Axel e gli prese la mano, indicando
con un cenno del capo la
sua camera da letto.
«Signorsì
signore» esclamò Axel imitando
una posa militare, poi prese in braccio il biondo e lo
trascinò verso la
camera.
-
La tomba di Mel ( sì, vorrei davvero dormire in una tomba almeno una volta in vita mia )
Stop, non ho altro da dire. E allora perché aggiungere questo pezzo a fine storia? Semplice: avevo voglia di scrivere qualcosa di randomico. Tanto quasi nessuno legge, eh! Cioè, io lo faccio sempre, ma solo perché adoro farmi gli affaracci degli altri.
Non camperò mai cento anni, eh?
Vabbò, me ne torno a mangiare ghiaccioli all'ananas ~