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Autore: bittersweet Mel    30/11/2011    3 recensioni
«‘fanculo, ora mai non esiste più quella cosa chiamata privacy, eh? » rincalzò Roxas, sbattendo ritmicamente il piede sinistro per terra a causa del nervosismo. Al suo fianco il gemello sorrise, appoggiandogli una mano sulla spalla con fare complice.
« Se ti fai Axel no, direi che non esiste nessuna privacy che tenga »
[Sequel- Like a Superstar]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Axel, Roxas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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Titolo: Crush on gossip
Autore: bittersweet Mel

Fandom: Kingdom Hearts
Personaggi: 
Axel, Roxas, un po' tutti

Rating: Verde, direi. Oh, magari arriverà a giallo ...
Note: Allora, questo è il seguito di una storia che avevo pubblicato il precedenza, anche se non serve affatto averla letto per capire quello che succede.
Faccio un piccolo riassunto giusto per farvi capire il punto della situazione. ( Se interessa la storia è
Like a superstar  )
Allora: Axel è un attore famoso, trasferitosi a Twilight Town da qualche giorno. Roxas e i suoi amici lo vengono a sapere e decidono di andare sotto casa sua per riuscire a scattare qualche foto interessante. Roxas, non essendo d'accordo con tutta quella faccenda, ripete più volte che avrebbe di gran lunga preferito restarsene a casa sua. Kairi e Sora lo convincono ad accettare una scommessa, e così Roxas si ritrova a scavalcare il cancello che porta dentro casa di Axel.
Una volta entrato i suoi amici scappano via e rimane da solo. Entra nella casa e incontra l'attore. Iniziano a parlare e Axel prova subito interesse per Roxas, allora decidono di conoscersi meglio.
Le stop. Oddio, è un riassunto molto ... riassunto(!?), però centra la questione.
Note 2: La storia doveva essere inizialmente una one shot, ma ho deciso di dividerla a più capitoli. Sarebbe stato troppo faticosa da leggere tutta, eh! Ho già pronti i primi due, quindi spetta a voi dirmi se vi piace e se volete leggere il seguito.
Altimenti me la tengo tutta per me e per quell'idiota di
AvengedianaSixx_Radke, a cui è dedicata la storia. Sì, anche questo seguito è per questa brutta pustola che mi tocca il culo ogni volta che ci vediamo.
Sei una scimmia, sappilo <3


C r u s h    o n    g o s s i p

[ no. I ]

 

Salve a tutti, mi chiamo Roxas Lief e in questo momento sono molto arrabbiato.
Volete sapere il motivo? Oh, non c’è cosa più facile da spiegare.
Per capire tutto bisogna tornare indietro di qualche mese, più precisamente il 18 aprile di quest’anno.
Che cosa è successo in quel giorno, vi chiederete?
Ah, che cosa lo domando a fare? Sono sicuro che tutti voi sapete benissimo che cosa è successo quel giorno perciò questa, come quella di prima, è una risposta fin troppo ovvia e facile da dire: quel dannatissimo giorno ho incontrato Axel Keith.
Sì, proprio lui. Esatto, parlo di quel tipo li, quello alto con la faccia da scemo e la risata assordante.
Proprio così, Axel Keith l’attore.
Scommetto che mentre state leggendo queste righe vi chiederete come mai sto parlando direttamente con voi, cari lettori ( notate l’ironia, seppur non udibile), e beh … Usate un po’ di inventiva, ok?
Non ho idea se questa mia “lettera” arriverà mai a qualche redazione o in qualche stupido giornale scandalistico, però io la scrivo lo stesso.
Comunque, stavo dicendo: sono arrabbiato, molto.
La colpa non è solo di Axel, per l’amor del cielo; direi che la colpa va attribuita specialmente ad una mia amica – è così definibile quel piccolo mostro in gonnella?- , che con una scommessa subdola mi ha fatto intrufolare a casa dell’attore e li uhm, beh, quelli non sono affari vostri.
Esatto, avete letto bene: quelli-non-sono-affari-vostri.
Quindi stop, basta, è finita.
Sono stufo di essere seguito fuori da scuola, a casa, nei negozi e perfino in bagno solamente perché sono il ragazzo di quel cosiddetto attore da quattro soldi.
Ok, siamo fidanzati. Io sto con Axel e Axel sta con me punto, queste non sono cose di cui dovreste impicciarvi.
Quindi vi pregherei di smetterla di mandarmi lettere minatorie scrivendo cose del tipo : “ Se non lasci Axel giuro che te la faccio pagare” o robe del genere. Tanto non lo lascio, non se me lo dite voi.
Ci siamo capiti, spero. Voi vivetevi le vostre vite e io proverò a vivere la mia, per quanto passarla con quello li ( intendo Axel, nh ) è già abbastanza complicata di per se.
Cordiale saluti,  da un incavolato Roxas.


 

«Certo che sei stato particolarmente schietto in questa lettera, eh?»
«Non ne posso più di tutti questi pettegolezzi su di me, Xion. Voglio solo tornare ad essere il solito ragazzo di sempre senza nessuno che lo pedina per chiedergli di che colore sono le mutande che indossa oggi Axel»
«A proposito, di che color-» «Xion!»
Roxas sbuffò, lasciando cadere la testa sopra al tavolo della cucina. Al suo fianco la ragazza sorrise dolcemente, passandogli una mano tra i capelli biondi.
«Dai, lo sai che queste cose passeranno di moda. Come quella volta che andavano tanto i capelli alla texana e tutti avevano iniziati a comprarli»
Il biondo voltò il capo di lato, osservando di sottecchi l’amica e sorridendo lievemente anche lui.
«Sora ne aveva comprati due e ci dormiva anche la notte»
Xion ridacchiò, appoggiando anche lei il capo sul tavolo e muovendo circolarmente le dita sopra la testa del biondo.
«Era proprio buffo»
«Quando mai non lo è?»
Rimasero per qualche attimo in silenzio, godendosi la tranquillità che inspiegabilmente aleggiava il casa Lief.
Stranamente il telefono non squillava di continuo, nessuno bussava alla porta e sembrava che nemmeno un fotografo si fosse intrufolato in casa sua per fare delle foto.
Quel giorno tutto andava bene in pratica.
«Roxas », iniziò a parlare Xion con delicatezza, «Axel che cosa ne pensa di questa storia?»
Il biondo mugolò qualcosa di indefinito, scuotendo la testa.
«Quel bastardo si sta divertendo come non mai, ecco tutto. Per lui è tutto un “ oh guarda Rox, sei sui giornali” e un “ A quanto pare il nostro ultimo bacio è finito in copertina”»
La corvina sghignazzò alle parole dell’amico, immaginandosi la faccia dell’attore mentre diceva quelle parole.
«Almeno non te lo fa pesare»
«Tu dici? A me pare il contrario» brontolò il ragazzo, tamburellando la mano sopra al tavolo liscio.
Ah, per fortuna c’era Xion li con lui! Era l’unica tra i suoi amici con cui riusciva a confidarsi, ed era anche l’unica persona con cui poteva prendersi il lusso di lamentarsi come un bambino senza nessuna vergogna.
«Se fossi in te sarei felice, sai? »
«Uhm?»
La ragazza sorrise apertamente, mostrando una fila di denti bianchi e perfettamente dritti che gli illuminarono il viso e gli occhi.
«Andiamo Roxas … Tu sei sempre stato una di quelle persone che diceva che l’amore fa schifo, che non esiste e che non avresti mai provato nulla di più che affetto per qualcuno; e invece guardati ora, cavolo! Hai una relazione stabile da più di tre mesi con Axel, e questo è tutto dire visto che lui è famoso per non voler nessuno al suoi fianco. Vi siete trovati, punto. Ti piace, e non come ti può piacere un gelato.
Capisci quello che intendo? Sai, Roxas … Credo che tu ne sia innamorato, solo che sei troppo testardo e cocciuto per ammetterlo o anche solo pensare di esserlo.»
Roxas rimase in silenzio fino alla fine del monologo dell’amica, limitandosi ad arrossire lievemente per le sue parole.
Certo, Axel gli piaceva e anche tanto ma … Arrivare a dire che ne era innamorato non era un po’ troppo? Nemmeno lui lo sapeva con certezza, quindi come poteva esserne sicura lei?
Si passò una mano sugli occhi e poi sorrise, strofinando la guancia sopra al tavolo come in una carezza.
«A volte dimentico il fatto che anche tu ragioni come una ragazza»
«Che vorresti dire con questo?» ringhiò in risposta l’amica, tirandogli una ciocca di capelli.
«Ahi, Ahi, scherzavo dai! Solo che quando sono con te mi sembra di essere con il mio migliore amico»
La mora ringhiò ancora una volta, tirando ancora più forte i capelli del biondo e strizzando gli occhi con rabbia.
«Stupido, stupido Roxas. Non si dicono queste cose»
«Ha ragione, sai?»
Entrambi i ragazzi si voltarono verso quella voce, stupiti dall’intrusione inaspettata.
L’ultima volta che avevano guardato per la casa non c’era nessun’altro, oltre loro due. Come diamine aveva fatto ad entrare?
«Nessuno ti ha interpellato, mi pare» sbottò Roxas, cercando si staccare la mani di Xion dai suoi capelli.
La ragazza sospirò, imbonciandosi lievemente. Mollò la presa dalle ciocce dell’amico e scosse la testa.
«Vedi? Anche Axel la pensa come me»
Il biondo ignorò il commento della ragazza e si chinò nuovamente sul tavolo, sbattendoci due volte la testa sopra.
Il rosso gli si avvicinò, chinandosi poi sopra di lui. Appoggiò il mento sopra la spalla di Roxas e gli cinse i fianchi in un abbraccio, mormorando un saluto.
«Ancora alle prese con i giornali, Blondie?»
Roxas mugolò una rispostaccia e cercò di scrollarsi di dosso il giovane uomo, imbarazzato dalla sua vicinanza.
Insomma, un conto stare vicini quando erano da soli – magari anche in camera da letto, eh- , ma con Xion li vicino non riusciva a rilassarsi.
Specialmente perché la mora era una fan tremenda di Axel e della loro relazione.
Quasi a leggere nei suoi pensieri, Xion, si alzò dalla sedia e si stiracchiò, alzando le braccia al cielo.
«Si è fatto tardi, è meglio che vada. Ci vediamo domani a scuola, ok?»
Ah, Roxas l’aveva già detto che adorava Xion e la reputava la “migliore migliore amica” che si potesse desiderare?
«Va bene, a domani» mormorò Roxas, sollevando una mano in segno di saluto.
La ragazza gli sorrise ampiamente, poi si voltò verso il rosso e ripeté la stessa azione.
«Buona notte per dopo, allora»
Entrambi i ragazzi rimasero in silenzio finché non sentirono il ticchettio dei tacchi di Xion allontanarsi da loro fino a sparire, insieme al rumore della porta che si chiudeva alle sue spalle.
Allora Roxas sospirò, allungando le braccia distese sopra al tavolo.
«Mi da fastidio, lo sai»
Axel lo strinse un po’ più forte, mugolando un “ sì” di assenso.
«Però se siamo da soli non mi dai fastidio, eh» riprese il biondo a parlare, inclinando la testa di lato per lasciare spazio alle labbra di Axel.
«Ti conosco abbastanza bene, nanerottolo» mormorò in risposta l’attore, passando lentamente la bocca sul collo del ragazzo sotto di lui.
«Nh, non esserne così sicuro razza di spilungone»
«Ah ah, perché non stai mai zitto?» domandò Axel con un sorriso, mordicchiando l’orecchio a Roxas per rafforzare il concetto.
Il biondo sorrise lievemente, contorcendosi sotto il ragazzo per il solletico. Diavolo, l’orecchio era il suo punto debole e quel bastardo ne approfittava ogni volta.
«Colpa tua che non sei capace di chiudermi la bocca»
«Ah sì?» domandò ironicamente l’attore ridendo sopra la giugulare del ragazzo, lasciandogli infine un bacio sopra.
«Sì»
Axel socchiuse gli occhi e appoggiò la testa sopra la spalla di Roxas come poco prima, strofinando la guancia contro l’incavo del collo.
Accarezzò dolcemente lo stomaco del biondo e ci tamburellò sopra, sorridendo.
Passò le mani sopra ai fianchi di Roxas, incantato da quanto fossero belli nonostante appartenevano ad un ragazzo e non avevano quella forma morbida tipica delle femmine.
Ma Roxas gli andava bene così.
Gli piaceva il suo sguardo azzurro e profondo, quasi sempre perso in contemplazione di qualcosa.
Gli piaceva il suo naso lievemente a patata che lo imbarazzava tanto.
Gli piacevano le labbra non troppo carnose e non troppo sottili che baciava ogni giorno.
Gli piaceva il fisico acerbo da ragazzo che si ritrovava.
Gli piacevano le sue mani, forse troppo grandi rispetto al resto del corpo.
Gli piacevano anche le gambe, esili ma veloci.
Ma soprattutto gli piaceva Roxas. Roxas e il suo carattere da prendere a calci, il suo sorriso sbilenco di quando gli rinfacciava qualcosa e il tono di voce da saputello.
Roxas e il suo sorriso, la sua passione per il tramonto, i film gialli e quelli di fantasia.
Gli piaceva quando Roxas lo svegliava la mattina presto lamentandosi del fatto di dover andare a scuola, mentre lui poteva restare a casa a dormire.
Gli piacevano perfino i piccoli pugni che il biondo gli tirava quando faceva qualche battuta sconcia, oppure quando cercava di mascherare l’imbarazzo.
Sì, quel ragazzo gli piaceva davvero nonostante erano due opposti.
Lo strinse più forte di prima, ignorando il leggero lamento di dolore che uscì dalla bocca del biondo.
Axel avrebbe potuto anche spaccargli le costole in un abbraccio; tutto, tutto pur di stringerlo così forte da farlo diventare un un’unica cosa con lui.

Che maledetto sia il giorno in cui questo marmocchio si è intrufolato in casa mia.
Perché odiava essere innamorato, eppure al tempo stesso non poteva farne a meno.
Le “farfalle nello stomaco”, il “ batticuore improvviso”, tutte cose che non voleva provare ma che quel biondo gli scatenava in lui.
Il respiro che si appesantiva quando rivedeva Roxas dopo una settimana, il calore che sentiva invadergli la gola quando il biondo gli sorrideva, il cuore che non se ne voleva decidere di stare a posto e, diavolo, quelle maledette farfalle nello stomaco!
All’inizio aveva anche provato a bere un insetticida, giusto per ammazzare quelle bestiacce che gli svolazzavano nella pancia, ma adesso non gli importava più niente.
Avrebbero potuto perfino farci delle uova, li dentro.
Infondo non si meritava di morire a causa di un intossicazione, eh.
Al massimo sarebbe morto a causa di Roxas, anche se gli sembrava troppo eccessivo anche solo pensare di poter morire per qualcuno.
Ma, come aveva già pensato poco prima, ora come ora non gli importava.
Posò la bocca sopra la guancia di Roxas, depositandoci un piccolo bacio.
«I tuoi genitori ci sono?»
«No» mormorò Roxas, osservando di sottecchi il rosso e sorridendo. Sollevò entrambe le mani e le portò verso la testa di Axel,  passando le dita tra i capelli irsuti dell’attore.
«Uhm, e Sora?» domandò il rosso con voce roca, allungando il collo così da baciare Roxas sulla bocca.
«E’ uscito con Kairi»
«Ottimo. Te l’ho detto che adoro quella ragazza?»
Roxas ridacchiò leggermente, scuotendo la testa. «Sì, me l’hai detto fin troppe volte»
Il giovane uomo sogghignò e mormorò un “geloso”, per poi riposare le proprie labbra su quelle di Roxas.
Questa volta approfondì un po’ di più il bacio, lasciando scivolare la sua lingua contro quella del biondo.
Gli occhi chiusi, il respiro accaldato e la voglia di poter restare così per sempre.
Già, non era affatto male.
Roxas si alzò dalla sedia, sciogliendo per un attimo lo strano abbraccio che avevano creato poco prima.
Affiancò Axel e gli prese la mano, indicando con un cenno del capo la sua camera da letto.
«Signorsì signore» esclamò Axel imitando una posa militare, poi prese in braccio il biondo e lo trascinò verso la camera.






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La tomba di Mel ( sì, vorrei davvero dormire in una tomba almeno una volta in vita mia )
Stop, non ho altro da dire. E allora perché aggiungere questo pezzo a fine storia? Semplice: avevo voglia di scrivere qualcosa di randomico. Tanto quasi nessuno legge, eh! Cioè, io lo faccio sempre, ma solo perché adoro farmi gli affaracci degli altri.
Non camperò mai cento anni, eh?
Vabbò, me ne torno a mangiare ghiaccioli all'ananas ~







   
 
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