Sono già le undici e Jane non è ancora arrivato al CBI, perchè quell'uomo ha deciso di tormentarmi? Forse è meglio se lo chiamo...
Questa è la mia segreteria, se non rispondo vuol dire che non voglio essere disturbato o che ho il telefono spento perchè non voglio essere disturbato, se sei Lisbon sai dove trovarmi.
Solo Jane può avere una segreteria come questa! Allora, due opzioni: soffitta o appartamento; spero per lui che sia in soffitta perchè non mi va di fare il servizio taxi!
Salgo le scale che mi portano davanti alla porta di ferro e busso: silenzio. Riprovo sperando che sia lì dentro e sento un rumore.
-Jane la vuoi smettere di giocare a nascondino?!- mentre apro la porta, noto un Patrick Jane steso a letto con tre coperte dalle quali sbuca solo la testa e con un po' di barba incolta che lo rende terribilmente... Smettila Teresa!
-...Jane?-
-Mmh...-
-Jane ma che ti è successo? Sei messo male!-
-Grazie per avermelo detto Lisbon mi sento molto me...ecciù!-
-Non ci credo! Ti sei preso l'influenza! Scommetto che te l'ha attaccata quella bambina coinvolta nell'ultimo caso!-
-Non mi interessa chi me l'ha attaccata, mi interessa guarire!- sta cercando di alzarsi dal letto, ma, essendo troppo debole, gli gira la testa; fortunatamente lo prendo al volo, evitando che si sfracelli al suolo.
-Sei venuta in mio soccorso!- anche da malato riesce a scherzare! Mi siedo accanto a lui sul bordo del letto, mentre si stense come prima.
-Vedi di fare poco lo spiritoso caro mio, visto che sono l'unica a sapere che stai male e, quindi, l'unica che ti può guarire!-
-Perchè, hai intenzione di aiutarmi?-
-Certo! Non sono senza cuore!-
-Oh, lo so...-
-E con questo cosa intendevi scusa?-
-Oh niente... Solo non capisco perchè tu non mi abbia ancora sparato dopo tutti questi anni.- rido pensando che sia una delle sue solite battute, ma capisco che non lo è quando incontro la sua faccia seria.
-Davvero? Andiamo, sappiamo tutti e due che non ti sparerei mai, anche se a volte te lo meriteresti!-
-Perchè?-
-Cosa perchè?-
-Perchè non mi spareresti?- complimenti Teresa, sei riuscita a farti incastrare dal tuo consulente un'altra volta, ed è pure malato! Ora cosa fai? Glielo dici? Avanti digli la verità, digli che non gli spareresti mai perchè lo ami, digli che non lo faresti perchè la tua vita senza lui non avrebbe senso. No, non puoi farlo. Rovineresti l'amicizia che sei riuscita ad instaurare con lui in questi anni. Non puoi.
-Vado a vedere se ci sono delle medicine nel bullpen e, al limite, ti puoi mettere sul divano nel mio ufficio, così se hai bisogno di qualcosa non devi scendere le scale.- mi alzo dal letto, ma la mano bollente del mio consulente mi blocca.
-Grazie.-
-Figurati.-
Scendo nel bullpen e cerco delle medicine, non ho mai visto Jane ridotto così. Se per una buona volta mi ascolta, entro stasera dovrebbe tornare sano come un pesce. Prendo le medicine e le appoggio sulla scrivania nel mio ufficio, poi torno da Jane per portarlo di sotto.
-Jane avanti, ti aiuto ad alzarti e andiamo nel mio ufficio.-
-Ok, hai trovato le medicine?-
-Sì, sono di sotto.-
Lo aiuto ad alzarsi e a scendere le scale, ci dirigiamo nel mio ufficio e lo faccio sdraiare sul divano.
-Allora adesso ti do le medicine, poi devi riposarti.-
-Non mi piacciono le medicine...-
-Jane, per una volta ascoltami e entro stasera guarirai.-
-Mmh... Va bene, dammi queste medicine.-
Ho già preparato un bicchiere d'acqua e faccio sciogliere la pastiglia effervescente; quando gli porgo il bicchiere, lo guarda con una faccia schifata.
-Dai! Mica morde!-
-Bè, su questo ho i miei dubbi...-
Sorridiamo entrambi e mentre beve, torno nel bullpen per farmi un caffè. Incrocio Van Pelt e noto Rigsby alla sua scrivania che la fissa con sguardo sognante: quei due sono ancora innamorati, anche se lo negano.
-Ehi Van Pelt! Qualche caso?-
-No capo, sembra che oggi sia tutto tranquillo.-
-Bene, se entro mezzogiorno non ci sono casi, potete andare a casa. Al limite vi chiamo se ho bisogno di voi.-
-Ok, grazie capo.-
Prendo la tazza con il caffè bollente e torno nell'ufficio; Jane sta dormendo e non riesco a trattenere un sorriso. Mi godo la mia bevanda preferita e mi siedo alla scrivania. Il respiro di Jane è rilassante, fin troppo; cedo alla tentazione e chiudo gli occhi, addormentandomi.

-Lisbon? Lisbon!-
-Jane! Ma sei matto?! Mi hai fatto spaventare!-
-Scusa, non volevo. Mi sentivo solo...-
-Solo? Perchè?-
-Sono le quattro, ma non c'è più nessuno.-
-Le quattro?! Com'è possibile?! Un minuto fa erano le undici e mezza! Sei sveglio da tanto?-
-No, neanche mezz'ora.-
-Bene, vado a vedere se c'è un termometro da qualche parte. Tu stai qui, non ti muovere. Conoscendoti riusciresti a vagare per il CBI dando fastidio a tutti anche da malato!-
Nel bullpen c'è un armadietto in cui teniamo le medicine, spero ci sia anche un termometro. Apro e ne trovo uno, fortunatamente.
-Trovato! Come ti senti?-
-Meglio. Almeno adesso la testa non mi scoppia!-
-Bene, vuol dire che le medicine hanno fatto effetto. Tieni, prova la febbre.- mi sembra di accudire un bambino.
-Ok, comunque mi sento molto meglio, quasi sano.-
-Non montarti la testa, era solo un po' di raffreddore! Niente di che!- mi scappa un sorriso, un sorriso che esprime tenerezza e... amore. Dannazione Teresa! Lo sai che lui nota tutto! Infatti nota anche questo, eccome se lo nota.
-Mmh...-
-...cosa?- faccio la finta tonta, magari me la cavo.
-Sai, non pensavo...-
-Non pensavi cosa?- Teresa preparati perchè ha capito tutto!
-Che ti piacesse accudire i bambini, insomma so che hai cresciuto i tuoi fratelli, ma...-
-Cioè, tu hai capito questo?- ma allora non è bravo come sembra! Anche questa volta l'hai scampata Teresa! Puoi tirare un sospiro di sollievo!
-Mmh...-
-E adesso cosa c'è?- si alza dal divano e si mette di fronte a me.
-Ma che fai? Devi misurarti...- mi interrompe e non riesco a finire di parlare.
-Non ho capito solo quello, e poi il fatto che ti sia subito rilassata dopo aver scoperto cosa io avessi capito è stato illuminante!-
-Ma che stai dicendo...- non posso finire la frase perchè le mie labbra sono impegnate in un bacio dolce e tenero. Dopo un primo momento di incredulità rispondo al bacio, che diventa subito più passionale. La mia mano finisce inevitabilmente tra i suoi ricci, morbidi come li ho sempre immaginati; le sue mani mi stringono i fianchi e dopo attimi che vorrei non finissero mai, ci separiamo. Rimaniamo occhi negli occhi, la mia mano ferma nei suoi ricci e le sue intorno ai miei fianchi. Non so se parlare, credo che dovrebbe cominciare lui; come al solito capisce tutto solo guardandomi.
-Ho aspettato troppo a lungo. Ti amo, ma se non sei pronta ti capisco.- la sua espressione è seria e dolce allo stesso tempo.
-Tu stai chiedendo a me se sono pronta? Io lo sono sempre stata, tu dovresti dirmi se lo sei.-
Mi baciò di nuovo, in un modo diverso da prima e totalmente indescrivibile. Quando ci stacchiamo, gli sorrido.
-Lo prendo come un sì!- sposto la mia mano dai suoi ricci alla sua fronte -Non dovresti avere la febbre, ma misurala lo stesso, per sicurezza.-
-Certo mammina!- ricomincia a fare le sue solite battute, sta decisamente guarendo!
-Quanto sei scemo!- lo colpisco sul petto e lui torna sul divano per sdraiarsi. Mi appoggio alla scrivania e ripenso agli ultimi istanti: non avrei mai immaginato che potesse accadere, e invece eccoci qua. So che rimarremo sempre “Jane e Lisbon”, con i nostri battibecchi, litigi e flirt, ma adesso ho la certezza che lui mi ama e...
-Ecciù! ...non ci posso credere! Jane!- gira la testa verso di me e mi sorrido, mentre mima un bacio.

Eccomi tornata con una One shot interamente Jisbon! Spero vi piaccia, è nata da qualche giorno di febbre e qualche lezione noiosa... :D Recensite per favore!
Ciaoo
:)