Ci stai provando. Ci stai provando con tutte le tue forze.
Stai urlando, da dentro, urli con tutto il fiato che ti resta.
Ma non esce nessun suono dalla tua bocca.
Non credevi sarebbe stata così dura. Hai sottovalutato il tuo avversario,Sam.
Se John lo sapesse non te lo perdonerebbe.
 
Un pugno. Un altro.
Sangue. Ossa rotte. Lacrime.
Dolore, dentro e fuori.
E ancora urla silenziose si perdono nel tuo respiro affannato.
Credevi sarebbe stato un giochetto salvare il mondo Sammy?
Credevi di poter fare l’eroe?
Mi dispiace, ma non sei all’altezza. Tu non sei Dean.
Non sei mai stato bravo come lui. Tel’ha sempre detto anche papà.
 
Sam, sei proprio sicuro che in questo momento sia il pugno di Lucifero a colpire tuo fratello?
Che non sia il tuo?
 
-Va tutto bene, va tutto bene.-  la sua voce, spezzata dal dolore.
- sono qui, non ti abbandonerò- paura.
Vorresti fermarti ora? Vorresti abbracciarlo?
Non lo farai. Non sei forte abbastanza.
Tu non sei Dean.
Un altro pugno.
 
I tuoi occhi Sam. Che fine hanno fatto i tuoi occhi?
Non riesci a vedere il sole che brilla in cielo? O forse non vuoi?
Forse vuoi chiudere gli occhi. Non vuoi vedere.
Perché sei un codardo, perché non riesci a guardare tuo fratello che soffre.
Lo facevi anche da piccolo, quando John vi picchiava.
Dean no. Lui li teneva aperti gli occhi.
Ma tu non sei Dean.
Non vali la metà di lui, lo sai.
Tel’ha detto anche papà. 10, 100, 1000 volte.
Stupido.
 
-non ti abbandonerò!- eccolo il tuo sole Sammy.
Apri gli occhi. Tuo fratello è qui.
Cerca di sorriderti, malgrado tu lo stia uccidendo.
Malgrado tu l’abbia ucciso milioni di volte in passato.
 
Un flash.
Due bambini. Una lunga notte.
Una macchina ed un viaggio infinito.
Un soldatino di plastica verde, senza una gamba.
Rubato in una tavola calda.
L’avevi nascosto, credevi d’averlo fatto.
Pezzi di un infanzia inesistente.
 
Due bambini. Due fratelli.
Un amore troppo forte per restare solo sulla terra.
La notte fredda.
La luna bianca con le stelle.
Due nomi incisi nel legno.
Costruzioni incastrate nel cruscotto.
 
Sam. Fermati adesso.
Sai che puoi farlo.
 
Prendi fiato.
Rinchiudi il mostro. Lo pesti a sangue.
Gli fai implorare pietà.
 
Vorresti spiegare tutto a Dean.
Dirgli addio. Amarlo ancora.
Ma non c’è più tempo. È ora di andare.
 
-va tutto bene Dean -  la tua voce si confonde con il rumore del vento – andrà tutto bene- lacrime.
- è mio -  lo senti mangiarti da dentro. Ma ti senti forte.
Devi muoverti Sam. Muoviti.
 
Una voragine.
Non sai dove ti porterà. Non sai cosa troverai.
Hai paura.
Tu non sei come Dean.
E questo è un bene.
 
Sorridi, nonostante tutto, nonostante le lacrime.
Perché sai che, finalmente, hai capito chi sei.
Ma soprattutto stai rendendo orgoglioso il tuo Dean.
 
Non tutto ciò che viene forgiato nel buio deve essere cattivo.
 Ti lasci cadere, trascini con te il destino che Dean ha rifiutato.
 
Non sei un mostro Sammy.
Perché, questa volta, il codardo non sei stato tu.
Perché ti sei fatto promettere da Dean che avrebbe smesso di cacciare, che avrebbe vissuto una vita vera.
Come quella che hai sempre desiderato.
Non sei un mostro, Sammy.
Perché gli hai vietato di riportarti indietro.
 
 
E poi lo sai che, in un modo o nell’altro tornerai.
E questo di da la forza di lottare ancora.