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Autore: FrozenShiver    01/12/2011    3 recensioni
in questo momento John si ripropone di esserci.
In questo momento John si ripropone di smetterla di stare via mesi.
In questo momento John si ripropone di essere un padre.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Jo, John Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Non sono rare le volte in cui John Winchester, tornando da uno dei sui “lavoretti” notturni, trova i suoi due figli nel bel mezzo di un litigio.
ed ancora meno rare sono le volte in cui, portato alla disperazione dalle urla continue dei due ragazzini, è costretto ad intervenire.
C’è una volta in  particolare, che nessuno dei tre scorderà mai.
 
-Sam! Dean! Venite qui. Immediatamente! -  la voce severa dell’ex marine tuona potente nella stanza del vecchio motel – muovetevi!-
Il cacciatore è esausto, non dorme da 2 notti, eppure chissà dove, trova la forza di volontà di non spaccare la faccia a tutti e due.
-mi spiegate qual è il problema? – cerca di restare calmo, calmando il respiro e la voce.
I due bambini iniziano a parlare, immancabilmente l’uno sull’altro, rendendo John ancora più confuso e nervoso.
-ragazzi – cerca di dire piano, ovviamente senza ottenere risultati.
- Sam,Dean!- alza la voce, ma i due bambini sono troppo presi a urlarsi chissà quale tipo di insulto per ascoltare la voce adirata del padre.
Un colpo secco sul vecchio tavolo di legno marcio riporta i due bambini alla cruda realtà.
Il Winchester più anziano tira un sospiro di sollievo.
-parliamo uno alla volta. Comincia tu Sam. – dice sedendosi, più morto che vivo.
-eh ti pare che deve cominciare sempre Sammy! Non è giusto! Io sono il più grande!- replica un undicenne furibondo
-Dean!- lo riprende John –non farmi  venire li! O che il cielo mi fulmini ti facci pentire d’essere nato!- aggiunge poi, con troppo poca convinzione.
Ma Dean ha paura di suo padre, e questo John lo sa bene.
-Dean mi ha rotto un polso!- inizia il piccolo Sam consapevole della piccola vittoria –l’ha usato per il tiro al bersaglio!-
-si ma ho provato ad aggiustarlo! – interviene Dean in sua difesa, tenendosi il più lontano possibile dallo sguardo, e soprattutto dalle mani, del padre
- Dean!l’hai solo avvolto nello scotch! – risponde Sam, sempre più esasperato.
John si è perso qualcosa. I conti non tornano.
-aspetta un attimo Sam … come è successo? – chiede ad un tratto, cercando di restare calmo.
- stavamo giocando … – risponde Dean con un tono di finta noncuranza.
-tu tu stavi giocando !- Sammy ha le lacrime agli occhi, ma quando si comporta così sembra davvero un adulto.
Quando John parla con lui si dimentica sempre che in realtà è solo un bambino di sette anni.
È  Dean a portare il peso della caccia sulle spalle.
È  Dean a soffrire per tutti.
Eppure il più adulto tra i tre, è sicuramente Sam.
Quando precisamente i suoi due unici figli, che lui ama con tutte le forze, sono diventati così grandi?
-Sam, non credo sia stata tutta colpa di tuo fratello!- cerca di sdrammatizzare il più anziano.
Non l’avesse mai fatto.
Il più piccolo entra in crisi.
Le lacrime non si fermano.
-mi ha lanciato un cuscino contro ed è uscito … mi ha lasciato qua!- urla il bambino con tutto il fiato che i suoi piccoli polmoni riescono a contenere.- mi ha abbandonato come te! Come la mamma!.
Dean e John rimangono di sasso.
Poi anche Dean comincia a singhiozzare.
John lo vede, il ragazzino si sente in colpa. Ma non l’ammetterebbe mai.
Perché lui conosce Dean.
Eh si, decisamente John si è perso troppe cose.
Sospira e si dirige verso il più piccolo della compagnia, prendendolo in braccio.
-sta tranquillo Sam. Andrà tutto bene. Vedrai-  la voce gentile. Casi davvero rari.
in questo momento John si ripropone di esserci.
In questo momento John si ripropone di smetterla di stare via mesi.
In questo momento John si ripropone di essere un padre.
-vai in bagno, adesso arrivo e vediamo di fare qualcosa per quel polso … -
Il bimbo, con i segni del pianto sul viso, sparisce nell’altra stanza.
-Dean … - John odia fare il padre.
- sissignore – dice il ragazzino con un filo di voce.
- vieni qui – la voce stanca.
Dean si avvicina timoroso al padre.
-mi spieghi cosa devo fare con te? – dice l’adulto in un sospiro, grattandosi la testa – mh? –
- mi dispiace … - risponde il bambino, sull’orlo di una crisi di pianto – per favore non picchiarmi! Ti prometto che sarò buono! –
John cerca di rimanere serio mentre sgrida suo figlio ma … non riesce a resistere a quegli occhioni umidi.
-vieni qui- dice abbracciandolo
Dean si lascia abbracciare, sprofondando nell’amore che tanto desidera.
-se mi arrabbio è per il tuo bene e per quello di tuo fratello. Lo sai vero? –
Non riesce a fare a meno di stringere a se quel corpicino così martoriato dalla dura realtà.
Intanto Sam, ha origliato tutto e non riesce a non unirsi all’abbraccio.
John odia fare il padre.
Perché se la cava ad uccidere qualsiasi creatura malvagia di questo fottuo mondo e quell’altro … ma non sa come comportarsi con i suoi due bambini.
-noi siamo una famiglia, non dimenticatevelo mai. E la famiglia soffre e gioisce sempre insieme. –
Così i tre Winchester, si addormentano uniti più che mai, e ancor di più consapevoli che nessuno dei tre verrà mai lasciato solo.
Perché questo vuol dire essere una famiglia.
  
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