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Autore: violanassi    01/12/2011    4 recensioni
One-shot drammatica riguardante un incidente mortale che spezza una famiglia.
Raccontata in prima persona, attraverso i pensieri di Kurt.
P.S: E' la mia prima storia, pubblicata nel giorno del mio compleanno (Yay! :3) siate clementi XD
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non riesco.
 
Non riesco a smettere di pensare a quanto fossimo felici insieme. Non riesco a smettere di pensare a quanto mi amasse e come me lo dimostrasse ogni giorno. E a quanto io lo amassi; ma forse il mio amore non è bastato ad evitare tutto questo.
L'unica cosa che riesco a fare ora come ora è ripercorrere tutti i momenti passati insieme.
Da quando ti ho conosciuto alla Dalton, a quando ci siamo baciati per la prima volta, a quando tu e i Warblers avete cantato "Somewhere only we know" per il mio ritorno al McKinley.
Fino a quando mi hai detto ti amo al Lima Bean e a quando sei venuto alla mia scuola per proteggermi.
Mi ricordo perfettamente di quando ci siamo trasferiti a New York con Rachel e Finn, come una grande famiglia.
E poi, come coronamento della nostra gioia, abbiamo adottato Eliza, il nostro tesoro più grande.
E ora solamente un giorno e una notte fa tutto questo è sparito all'improvviso.
Se chiudo gli occhi riesco a rivedere tutto: il passeggino con Eliza dentro ti scappa di mano e finisce in mezzo alla strada, nella Fifth Avenue, tu corri per riprenderlo e io cerco di fermarti senza successo.
Riesci ad afferrare il passeggino ma non nostra figlia, che disperata ci chiama in un pianto da far spezzare il cuore.
Mi turbina nel cervello l'immagine della piccola che cerca di rialzarsi, tu che vai a prenderla ed io lì immobile, sul bordo del marciapiede incredulo ad osservare quella terribile scena.
Non avrei dovuto stare fermo, avrei dovuto cercare di fermare il traffico per evitare di farvi male. Ma non l'ho fatto. Non ho fatto nulla. E muoio lentamente per questo, i sensi di colpa mi trafiggono il cuore come spade, il rimorso mi uccide.
I minuti successivi sono come un flash di una manciata di secondo, troppo veloce per focalizzarlo adeguatamente. La prendi in braccio spaventato e cerchi di correre verso di me, metterti in salvo. Ma l'urto di una macchina, una Station Wagon verde smeraldo, vi fa cadere di nuovo. I veicoli non hanno pietà, ne' tanto meno il traffico di una metropoli come New York.
Infatti, un attimo dopo, passa il tir. QUEL tir, quel tir che ha sbriciolato due vite.
Non penso ci sia da continuare. L'unica cosa che mi ricordo di quel momento è il mio urlo terrorizzato, poi ho avvertito soltanto il freddo contatto con l'asfalto e ho perso i sensi.
E' stato tutto troppo veloce, è stato tutto troppo tremendo.
Ora quel che rimane in questa casa senza più un senso sono le foto, gli album del Glee, i video. Ricordi felici. Ricordi passati.
Accendo lo stereo e metto il nostro CD. Con le nostre canzoni, che lo resteranno per sempre.
La mia voce, la mia voce acuta, che si armonizzava cosi' bene con la tua, riempie il soggiorno di freddezza e malinconia. La mia voce non è più nulla senza le vostre. Solo uno stupido suono.
“A chair is still a chair. Even when there's no one sitting there”.
Il seggiolone di Eliza è sempre lì, con sopra gli omogenizzati e la camicia di Blaine: tutto è fermo, come se fosse un giorno come gli altri.
"But a room is not a house, and a house is not a home; when the two of us are fall apart and one of us has a broken heart”.
Sento le mie schifose lacrime impregnare i cuscini e il divano, e mi chiedo come farò ad andare a letto stanotte, a dormire sapendo che le due persone più importanti della mia vita non saranno mai più con me.
Mi vien voglia di farla finita. Non servo più a niente. Non sono più niente.
Forse mi ucciderei davvero se non sapessi che, solo in quel momento, mi sarei guadagnato l'odio di entrambi. Bene o male dovrò continuare a vivere, o meglio, sopravvivere, finire la mia esistenza in pace se mai ci riuscirò. Sono convinto che saranno fieri di me adesso e per sempre. Se sarò ancora sorridente in giro per le vie di Manhattan sappiate che dentro muoio, l'allegria è solo apparente ed è per loro che rincomincerò, ne sono certo.
Vi amo, e non smetterò mai di farlo.
   
 
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