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Autore: moonlight97    02/12/2011    2 recensioni
Questa è la prima ff che pubblico e sono molto emozionato xD .. per quanto riguarda la trama è la storia del destino di un villaggio e di due guerrieri. Spero vi piaccia e mi farebbe sapere le vostre opinioni :)
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il
Bosco Incantato



Mi
sveglio, intorno a me il buio più totale, poi mi accorgo di
essere su un albero, ne scosto alcuni rami e adesso 
dalla posizione in cui sono riesco a vedere tutto ciò che
è davanti a me: alberi alti che sembrano toccare il cielo, 
fiori bianchi che sottolineano la purezza di quel luogo, rivoli d'acqua
che scendono quieti lungo i tronchi ruvidi degli alberi. 
Capisco subito dove sono, nel bosco incantato dove abito con le mie
sorelle ninfe. Già, ma perché sono su
quest'albero, tutto nella mia mente è annebbiato. 
I miei pensieri sono interrotti da un rumore di piedi umani; 
in fretta mi nascondo e mi limito ad osservare: vedo arrivare un
ragazzo, giovane, di bell'aspetto che indossa una grande armatura
possente, 
bronzea, e brandisce una spada con l'elsa scalfita da bellissimi fregi
e guarda con aria circospetta ciò che lo circonda,
 lo riconosco è Alexandros,
“chissà cosa ci fa qui?” penso, ma le
mie riflessioni sono interrotte nuovamente dal grido disumano di
Alexandros:
 “
DOVE
SEI? SE CI SEI ESCI ALLO SCOPERTO VILE!” 

e dal cielo come un fulmine piomba Erebos avvolto nel suo mantello
scuro come la notte con in mano uno scettro d'oro scintillante. 

Ora mi ricordo tutto: questa mattina una strana persona, un indovino o
un semplice ciarlatano, era arrivato nel villaggio e ascoltandolo
nascosta abilmente tra i rami di un albero da perfetta ninfa quale
sono, ero riuscita a sentire l'inquietante profezia che aveva rivolto
al villaggio radunato in assemblea:
 “
Sono
servo di Apollo, il dio che splende, e questo vengo a dire a voi,
perché questa, sappiate, è la sua
volontà: se il portatore di luce e quello di
oscurità non saranno sacrificati agli dei entro il tramonto,
grandi sciagure si abbatteranno su voi e sulla vostra gente, malattie
colpiranno il vostro bestiame e voi stessi, i raccolti non basteranno
per nessuno, le vostre case cadranno una a una e il vostro villaggio
cesserà per sempre di esistere, poiché non
è bene che il potere di cui essi dispongo sia in mano a due
comuni esseri mortali. Questo vi dico e questo credetemi
avverrà.”

L'assemblea era rimasta impietrita nell'ascoltare tutto ciò,
e i guerrieri più forti avevano iniziato a deridere il
povero vecchio con insulti di ogni genere e quest'ultimo adirato con
loro disse:
“Vengo da una terra lontana, impervia, ho affrontato grandi
pericoli per venire qui ad avvisarvi e voi mi deridete dandomi del
ciarlatano, che Zeus possa punirvi per il vostro affronto.”
Chiaramente nessuno dei presenti aveva ascoltato con attenzione le
parole del saggio e perciò 
non aveva capito che i due eroi da cui dipendeva il destino del
villaggio erano Alexandros e Erebos; immediatamente ero corsa dal
grande saggio del bosco
 il quale mi aveva dato uno scettro magico da consegnare a
Alexandros,
 in modo tale da impedire compimento della profezia,
raccomandandomi di impedire a Erebos di rubarlo altrimenti il destino
del villaggio 
sarebbe stato segnato in maniera indelebile; mentre mi dirigevo da
Alexandros con lo scettro, 
Erebos mi aveva colpito e me lo aveva sottratto. Mentre tutto
ciò accadeva uno dei due guerrieri era ancora ignaro del
proprio destino. 
Alexandros infatti qualche settimana prima, mentre girava per il bosco,
era stato attratto da un melodioso canto proveniente dal laghetto al
centro del bosco, 
dove vide una bellissima ninfa, Selene, che si stava specchiando per
accomodarsi le lunghe trecce bionde.
 I due avevano iniziato a frequentarsi e quel pomeriggio
stesso Selene aveva svelato ad Alexandros il proprio destino: i suoi
tentativi di dissuaderlo dall'affrontare il nemico furono vani e
quest'ultimo si recò nel bosco. 

Il duello ha inizio, Alexandros si scaglia come un leone contro
l'avversario ma questi 
riesce ad evitarlo con grande maestria e contrattacca immediatamente
colpendo l'avversario ferendolo ad un braccio;
 sussulto perché non so come impedire a Erebos di
usare lo scettro, penso, ma non riesco a trovare una soluzione, intanto
Alexandros si è rialzato e sembra ignorare gli insulti
dell'avversario e il duello procede con più ferocia di prima
ma ecco, siamo all'attacco finale: Erebos schiva un ennesimo attacco di
Alaxandros 
che questa volta viene disarmato e trafitto mortalmente. 
Con un ultimo guizzo di energia Alexandros si riappropria della spada e
riesce finalmente a infliggere un colpo mortale ad Erebos 
per poi cadere a terra esanime. 
Le mie sorelle ed io iniziamo a piangere e a gridare, a quel punto nel
cielo si apre uno squarcio e Selene 
scende giù adirata in cuore con colui che l'ha privata del
suo grande amore, ma con grazia divina si posa a terra,
 prende lo scettro magico che si trova a pochi passi dal corpo
senza vita di Alexandros e, pregando con grande fervore
affinché 
il suo amato riapra gli occhi, ne adagia il corpo su una candida nuvola
e lo porta in cielo: nel momento in cui il varco fra il cielo e la
terra si chiude,
 Alexandros riapre gli occhi e dopo aver sfiorato con le sue
labbra quelle di Selene, pronuncia le parole che ogni persona vuole
sentirsi dire almeno una volta nella vita: 
TI
AMO” 

...e da quell'istante vivono felici e contenti, per sempre.

   
 
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