Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: 1rebeccam    02/12/2011    2 recensioni
Si sveglia di soprassalto completamente sudato e con il respiro affannato, si controlla le mani, atterrito che possano essere realmente sporche di sangue, deglutisce. Si guarda attorno e si ritrova nel silenzio e nel tepore accogliente della sua camera da letto.
La cicatrice che ha al centro del torace, proprio sotto l’incavatura delle costole, è poco più di 4 cm, ma a lui sembra una voragine.
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Semir & Ben: Due mattacchioni amici per la pelle!'
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...Il ghigno e la risata diabolica che ne segue fa accapponare la pelle all’avvocato.
“Che ha in mente? Non vorrei che facesse qualche sciocchezza!”

“Le preoccupazioni le lasci a me avvocato, lei si occupi solo della mia difesa!” 


 

P A U R A
*
La Riunione
*
2 Capitolo

  





Ben sale in macchina molto lentamente…
“Hai ancora difficoltà a muoverti?” gli chiede Semir preoccupato.
“Ogni tanto ho delle fitte, ma è normale, almeno così dice il dottor Swarz! Davvero non sai di che si tratta?”
“Sono preoccupato anch’io, non ha voluto parlarmene per telefono.”
Arrivati al comando i colleghi circondano Ben dimostrandogli il loro affetto. Susanne gli butta le braccia al collo.
“Che bello rivederti di nuovo qui, è una gioia, ci manchi!”
“Ciao Susanne, anche voi mi mancate.”
“Il capo vi aspetta nel suo ufficio. Ci sono il governatore Niman e il procuratore Cox con lei!”
I due colleghi si guardano ancora più preoccupati e si dirigono verso la stanza del commissario.
“Permesso? Buongiorno capo, voleva vederci?”
“Si Gerkan,  entrate.  La donna si avvicina a Ben tendendogli la mano. Jager mi scusi per questa convocazione improvvisa, la prego si accomodi.”
“Non si preoccupi, è tutto a posto capo!”
Niman e Cox gli stringono la mano. “Felice di rivederla in piedi ispettore!”
“Accomodatevi.  Li invita il commissario, i signori hanno qualcosa d’importante da comunicarci!”
“E’ successo qualcosa di grave?” Chiede Semir sempre più preoccupato.
“No ispettore Gerkan, ma sicuramente una scocciatura! Lascio la parola al procuratore. Prego signor Cox.”
“Stamattina di buon’ora in procura è arrivata un’ingiunzione da parte dell’avvocato di Hoffman.”
A sentire pronunciare il nome di quell’uomo, Semir comincia a muoversi a disagio sulla sedia e guarda Ben, che invece rimane impassibile. “Che tipo di ingiunzione?”
“Fa richiesta di revisione delle imputazioni d’accusa a carico del suo assistito.”
“Non capisco che revisione? Si stupisce la Kriger, è già stato processato per direttissima. Ha avuto 20 anni per associazione a delinquere e concussione con Carlos Santiago e sarà giudicato a giorni per l’omicidio del commissario Kroff, degli altri due agenti della sua squadra e del tentato omicidio dell’ispettore Jager!”
“E’ proprio di quest’ultimo giudizio che si tratta. Risponde Cox, vogliono appellarsi al fatto che l’unico testimone dell’omicidio del commissario Kroff, non ha fatto la sua deposizione giurata davanti al giudice.”
“Ma di che diavolo sta parlando? Semir balza in piedi improvvisamente. Ehm…le chiedo scusa signore, volevo dire, che significa? Ben era in fin di vita, c’è la registrazione del suo cellulare messa agli atti. Il giudice l’ha ritenuta una deposizione a tutti gli effetti, indispensabile per il rinvio a giudizio di Hoffman!”
“La legge dice che tutte le registrazioni o le fotografie presentate alla corte come prove giuridiche, possono essere ritenute valide solo se avvalorate dalla testimonianza giurata della persona che le ha prodotte, a meno che non ci siano condizioni straordinarie che possano cambiare questa situazione. L’ispettore Jager era ferito gravemente, in coma, ed è naturale che il giudice abbia accettato la registrazione come prova giuridicamente valida per l’incriminazione di Hoffman. Però adesso questa situazione straordinaria non esiste più. Ora Jager è in via di guarigione, per la legge è un teste capace di intendere e di volere e quindi di testimoniare davanti alla corte. Perciò la registrazione, dopo l’ingiunzione arrivata al giudice, non può più essere ritenuta valida, a meno che Jager non la convalidi con la sua testimonianza. E’ la legge che lo dice e loro si stanno aggrappando a questo cavillo!”
“Sta dicendo che Ben dovrà andare in tribunale a testimoniare? Ad ascoltare quella registrazione? A rivivere tutto quello che è successo? E’ assurdo!”
“Lo so che è assurdo, ma purtroppo la legge è questa!”
“Beh… la legge è sbagliata! Sbotta Semir perla rabbia. Insomma, per fare valere la registrazione, Ben doveva morire?!”
“Gerkan la prego si calmi. Lo ammonisce la Kruger. Signor Cox, davvero non c’è un modo per evitare tutto questo? L’ispettore Jager è ancora in convalescenza e ne ha già passate tante, sarebbe un bene se potesse starsene in pace!”
“Purtroppo Hoffman ha ammesso di avere ucciso i suoi colleghi solo a Jager, e senza la registrazione il giudice sarà costretto ad accettare il ricorso, perché la legge glielo impone. Senza la deposizione giurata dell’ispettore Jager in tribunale, l’accusa di omicidio plurimo decadrà!”
Il commissario si porta le mani sui capelli.
“E’ una cosa assurda! Cosa pensa di ottenere con  questa manovra? Se Jager va a deporre sa benissimo che ripeterà esattamente quello che c’è nella registrazione.”
“Forse spera che Jager non vada a deporre, forse spera che in tribunale riusciranno a prenderlo in contropiede, a confonderlo,
dopo quello che ha passato sarebbe più che normale se fosse confuso. Ogni parola sbagliata, ogni virgola sbagliata a questo punto potrebbe volgere a loro vantaggio.”
Semir sente la rabbia continuare a crescere, avrebbe voglia di urlare.
“Lei sta dicendo che senza la deposizione di Ben, Hoffman potrebbe non essere più processato per omicidio?”
“Purtroppo si. Ha avuto 20 anni per associazione a delinquere, spaccio e tradimento. Per l’omicidio dei suoi colleghi gli darebbero l’ergastolo, non uscirebbe mai più di prigione. Ma senza l’accusa di omicidio plurimo, i 20 anni potrebbero diventare la metà per buona condotta e potrebbe avere la libertà condizionata prima dello scadere dei 10 anni.”
Semir è attonito.  “Io non riesco a crederci. Sono morti tre poliziotti, Ben è vivo per miracolo. Signor governatore lei sa che cosa abbiamo passato!”
Niman quasi si vergogna a guardarli in faccia, sa quante vite è costata quell’operazione e sa cosa ha promesso all’ispettore capo Ben Jager. Non sentirà mai più parlare di Hoffman. Questo gli ha promesso.
“Io sono mortificato, ma in questo caso ho le mani legate. C’era solo un cavillo e loro lo stanno usando. So quanto costerà questo all’ispettore Jager e so anche che ha tutto il diritto di scegliere di non andare a testimoniare, ma…”
Ben che fino a quel momento ha ascoltato in silenzio lo interrompe.
“Ho il permesso di dire la mia? In fondo è di me che state parlando…e visto che sono qui!”
Si girano tutti a guardarlo come se avessero completamente dimenticato che lui fosse presente alla discussione. Fino ad allora non è  intervenuto, tanto meno ha cambiato posizione ed espressione.
“Io non ho nessun problema ad andare in tribunale, non ho nessun problema a guardare in faccia Hoffman…e lo guarderò! Anzi, starò a fissarlo per tutto il tempo, ci potete scommettere…e non ho nessun problema nemmeno ad ascoltare la registrazione. L’ho già vissuto e sono ancora qui, come si dice, questo film l’ho già visto! E non sarò nemmeno confuso. Forse non ricordo esattamente le cose che sono successe prima di quella notte, ma quello che è successo nel garage ce l’ho impresso nella mente, chiaro e indelebile. Per quando è fissata l’udienza?”
“I termini per la presentazione dell’ingiunzione scadono questa settimana, ed essendo stata presentata in tempo, l’udienza deve avvenire entro i termini previsti, perciò si terrà sicuramente nei prossimi giorni.”
“Quindi se dopo la convocazione Jager non dovesse presentarsi, una volta scaduti i termini, l’accusa cadrebbe comunque.”
Chiede il commissario Kruger e il procuratore conferma.
“Esatto! E senza poter più far niente.”
Ben si alza lentamente. “Bene, ci faccia avere la convocazione, perché credo che dovrà testimoniare anche Semir, giusto?”
Il procuratore fa cenno di si con la testa.  “Magari ci incontriamo nel mio ufficio per definire tutto!”
“Per me non è necessario, gliel’ho detto,  ho tutto chiaro in mente. Ho fatto di tutto per mandarlo in galera, anche mentre ero in coma e se ancora non è contento, io sono pronto. Non conoscevo gli altri due agenti uccisi, ma conoscevo Kroff. Non gli darò la possibilità di sputare sul suo cadavere. Ora se non c’è altro vorrei tornare a casa, sono piuttosto stanco, non sono più abituato a stare in giro per molto tempo…non ancora.”
“Naturalmente ispettore, risponde Cox, e grazie ancora per la sua collaborazione.”
Si salutano, Niman e Cox vanno via.
“Jager, non sarà facile, per niente!” Gli dice la Kruger.
“Non ho detto che lo sarà, ho solo detto che sono pronto. Non si preoccupi commissario, sarò bravissimo e lei sarà fiera di me!”
Sfodera uno dei suoi sorrisi e anche la Kruger sorride, mostrando una strana sensibilità a cui i due amici non sono abituati.
“Sono già orgogliosa di lei Jager, e anche del suo partner! E’ vero, quando passate voi, le auto si terrorizzano perché sanno cosa le aspetta, ma oltre a questo sono davvero orgogliosa di voi!”

Mentre lo riaccompagna a casa in auto regna il silenzio. Semir lo osserva sott’occhio, sembra calmo, ma tiene le mascelle serrate, segno he la calma è solo esteriore.
“E’ davvero tutto a posto Ben? Hoffman punta sul fatto che forse ora tu sei vulnerabile!”
“Io sono vulnerabile, ma lo so io e lo sai tu, lui non lo saprà! Piuttosto vorrei parlare con te di un’altra faccenda, ci fermiamo a prendere un caffè da qualche parte?”
“Hai avuto il permesso di ricominciare con la caffeina?” Gli chiede l’amico sorridendo, per smorzare la tensione.
“Veramente no, ma puoi sempre farmi sentire il profumo e l’aroma dalla tua tazza!” sorridono e si fermano in un bar.
“Che succede Ben, c’è qualcosa che non va con la tua salute?”
“No...no davvero sto meglio…però non so se tornerò al lavoro.”
“Lo sai che non è necessario che torni allo scadere della convalescenza e che se non ti senti pronto puoi prolungarla…devi prima terminare la terapia alla spalla e…”
“No…non hai capito Semir, lo interrompe Ben, non so se tornerò mai più al lavoro. Sto pensando seriamente di dare le dimissioni!”
Semir che beve il suo caffè, sta quasi per affogarsi, lo guarda sbigottito.
“Hai ragione, credo di non avere capito…”
“Voglio lasciare, Semir!”
“Ma di che diavolo parli? Capisco che quello che è successo ti ha sconvolto la vita e che ora hai una bambina, perciò prima di buttarti vuoi pensarci due volte, però…”
Ben lo interrompe e sussurrando gli confessa. “Quasi tutte le notti tu muori tra le mie braccia, Semir!”
Lui continua a guardarlo sgomento. “Io …cosa?”
“Siamo in un vicolo, tu vai avanti e mi chiedi di coprirti. Uno dei rapinatori ti viene alle spalle, tu non te ne accorgi, ma io si. Però non faccio niente. Quello ti spara alla schiena e scappa, mi avvicino e tu mi chiedi perché…e poi smetti di respirare!”
Stringe i pugni e chiude gli occhi.
“Io sono qui, vivo! Ben non sei stato ferito mentre davi la caccia ad un uomo armato, che poteva spararti sapendo che anche tu avevi la possibilità di difenderti ad armi pari. Ti ha colpito un poliziotto, lo ha fatto a sangue freddo, guardandoti dritto negli occhi. Non è strano che tu abbia degli incubi dopo uno shock come quello che hai subito!”
“Non ho degli incubi Semir. Ho UN incubo! Sempre lo stesso. Non ti proteggo e tu muori…ed è così reale che quando mi sveglio controllo di non avere le mani sporche di sangue!”
“E solo per questo vorresti dimetterti!?”
“Solo per questo? Ma che dici?” Ben risponde arrabbiato.
“Hai ancora bisogno di riposo, forse di sfogarti con qualcuno che non sia io o tua moglie!”
“Si me lo ha detto anche lei.”
“E’ normale! Credi che lei non abbia paura? Pensi che non sia terrorizzata dal fatto che tu torni a lavoro? Ma non ti chiederebbe mai di lasciar perdere, perché sa che è il tuo lavoro e che ci tieni troppo! Durante le prossime settimane cerca di fare chiarezza…puoi sempre provare a…”
Ben lo interrompe bruscamente. “Provare? Ma provare cosa? Non faccio il contabile,  Cavolo ho sbagliato un’addizione, vabbè domani la rifaccio e rimetto tutto a posto. Sono un poliziotto! Basta un secondo Semir lo sai anche tu, un solo secondo e non puoi più tornare indietro! E non ho nessuna intenzione di provarlo sulla pelle degli altri, tanto meno sulla tua!”

“L’udienza è fissata per dopodomani alle 16.00, comunica l’avvocato Zorth a Hoffman, l’ispettore Jager ci sarà e anche Gerkan. Non mi aspettavo niente di diverso, sono due tipi tutti d’un pezzo!”
“Ma lei da che parte sta!? Difende me o loro?” Gli chiede Hoffman seccato.
“So capire il valore delle persone e mi compiaccio di quei due, però come suo avvocato la difenderò fino in fondo, colpevole o no. E se permette il nostro è solo un cavillo, perché lei quei poliziotti suoi colleghi li ha uccisi davvero, lo sa lei, lo so io e lo sa anche il giudice, ma la legge è chiara e in questo caso le da ragione. Vedrò di farlo confondere in modo che la sua deposizione sia il meno precisa possibile, è stato in coma ed è possibile che le sue idee in questo momento non siano poi così chiare!”
Mentre Zorth parla Hoffman scambia delle strane occhiate con il suo assistente Hanson, quando alla fine stanno per andarsene, Hanson fa un cenno di assenso verso Hoffman che Zorth non riesce a percepire, ma che per Hoffman è un’intera discussione. Tornato in cella il ghigno di soddisfazione che ha stampato sul viso, è così evidente che anche il suo compagno se ne accorge.
“Pare che sia andata come volevi tu?”
“La revisione dei capi d’accusa sarà dopodomani…e sta pur certo che io non sarò incriminato!”


Continua...

Angolo di Rebecca:

A volte ritornano...
chi? I cattivi, ecco chi!
E Hoffman lo è ancora più di prima!!!


 
  
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