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Autore: Fiery    03/12/2011    4 recensioni
La porta si aprì in quel momento ed ebbero appena il tempo di udire un “non so chi sia” da parte di Elena, che la figura di Damon entrò velocemente nel salone, raggiungendo la ragazza in piedi di fronte ai liquori. I due si osservarono a lungo, mentre Elena e Stefan li fissavano in attesa di una reazione di Damon. Il vampiro, però, si aprì in un sorriso malizioso, mentre lei gli porgeva il bicchiere con un sorrisetto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Capitolo 5 -

 

«Sei pronto a raccontarmi di lei, ora?»

Damon sbuffò, esausto, mentre le sue dita continuavano ad accarezzare i capelli castani di Hayley. La vampira, appoggiata con il capo sulle sue ginocchia e con lo sguardo puntato al cielo, sorrise comprensiva.

«Avanti… prometto di non chiamarti di nuovo “idiota”.»

«Che onore.» la prese in giro lui, sforzandosi di non deviare lo sguardo dal profilo delle città circostanti che osservava da ore, dall’alto di quella collina; era quasi l’ora del tramonto e il cielo aveva già iniziato a tingersi di rosso. Non aveva voglia di risponderle; non aveva neanche voglia di pensare a ciò che lo aspettava a Mystic Falls.

L’unica cosa che voleva era andarsene il più lontano possibile da qualcosa che non aveva neanche pensato di volere. Ciò che lo fermava era l’evidente realtà dei fatti: non sarebbe riuscito ad andarsene.

La vampira mise il broncio quando Damon si rifiutò ancora una volta di parlarle di Elena; iniziò a giocare con un anello d’argento che fece ciondolare da una mano all’altra, mentre porgeva un’altra domanda.

«È stronza quanto Katherine?»

Lui sospirò, roteando gli occhi, «No, affatto.»

«E allora non capisco come faccia a piacerti.» scrollò le spalle Hayley, accarezzando la scritta all’interno dell’anello: eternity of misery, recitava. Una punta di malinconia passò nel suo sguardo, ma si affrettò a scacciarla rimettendosi l’anello all’anulare sinistro, «Di solito tendi ad allontanare le ragazze troppo serie, romantiche… insomma, diverse da Katherine. Ti veniva mal di testa solo a pensarci.»

«Non voglio parlarne, quante volte devo ripetertelo?» si innervosì Damon.

Hayley si alzò dalle sue ginocchia, sistemandosi a gambe incrociate accanto a lui. Lo fissò per qualche secondo in silenzio, rimuginando su un modo per farlo parlare, per aiutarlo a confidarsi. Non era mai stato un compito facile il suo, soprattutto considerato che Damon non era altri che un vampiro assetato di vendetta. Eppure, in quello sguardo così distante, non riusciva a vedere il desiderio di vendetta di secoli prima.

Piegò la testa da un lato, «Vado in Inghilterra, Damon.» lo avvertì, facendolo sobbalzare a quelle parole, «Vado a trovarlo.» aggiunse, come se il concetto non fosse chiaro.

«Non puoi dire sul serio.» sbottò Damon, guardandola con diffidenza.

Scosse la testa, «Se fossi al mio posto faresti lo stesso.» si alzò in piedi, scrollandosi la terra dai jeans, «Anzi, lo stai già facendo. Perché con me puoi anche incazzarti o raccontarmi balle… ma so benissimo che rimani qui solo per Elena.»

«Lui ti odia, Hayley.» fece notare, alzandosi a sua volta e afferrandola per un polso per fronteggiarla.

L’amica sostenne il suo sguardo, «Anche Elena.» la lasciò andare immediatamente dopo quelle parole. Hayley era stata capace di capire tutto tramite piccole affermazioni fatte quel pomeriggio, come sempre. Non poteva nasconderle niente, purtroppo, e per quanto tentasse non ci sarebbe mai riuscito.

«Torniamo a casa, voglio essere a Londra il prima possibile.» disse la vampira, per poi dargli le spalle e incamminarsi giù dalla collina.

 

Londra, 1973

 

Il locale era così pieno di urla e musica da stordire Hayley; era ormai abituata al punk rock, ne era rimasta così affascinata che probabilmente l’avrebbe considerato il miglior periodo della sua vita per i prossimi cent’anni. Tuttavia quella sera almeno duemila persone si erano riunite in quel locale, spingendo e reclamando il proprio posto.

«Che spreco.» sbuffò, facendosi strada tra i giovani. Avrebbe giurato che non tutti capivano davvero quella musica: alcuni erano lì solo per fare casino e dimostrare che essere ribelli all’età di diciotto anni era la cosa più bella del mondo. Per lei era solo uno spreco per chi quella musica, invece, l’amava sul serio.

Si portò una ciocca fucsia dietro all’orecchio, «Damon!» chiamò a gran voce. Lo trovò dietro un muro, intento ad assaporare il sangue della sua ennesima vittima: una ragazzina con una minigonna cortissima aveva il sorriso sulle labbra, nonostante Damon avesse i denti conficcati nel suo collo.

«Che vuoi?» alzò gli occhi al cielo il vampiro, staccandosi un momento dalla ragazza.

«Dirti che me ne vado.» asserì Hayley.

Damon annuì, «Ti raggiungo fra poco al motel.»

Hayley si limitò ad annuire, prima di dargli le spalle e uscire in fretta dal locale. La musica finalmente era meno assordante e la strada buia la tranquillizzava. Per un vampiro il buio diventava tutto, un parte fondamentale della propria eternità, senza neanche che se ne rendesse conto. Sfiorò con le dita il medaglione che portava al collo, con un sospiro.

«Ero sicuro che saresti rimasta fino alla fine del concerto.»

La vampira si voltò di scatto, sgranando gli occhi, «Aaron… che ci fai qui?»

Aaron sorrise mentre si avvicinava a passi lenti, «Mi assicuro che tu non combini guai… la scorsa settimana hai quasi distrutto un bar perché hanno osato commentare i tuoi capelli.»

Hayley sbuffò, rigirandosi una ciocca di capelli biondi intorno al dito: quelle ciocche rosa l’avevano colpita a tal punto da desiderare di non togliersele più, per quanto sembrasse stupido agli occhi degli altri.

«Non ho bisogno di una balia, lo sai.»

«No, ma in effetti c’è anche un altro motivo per cui sono qui.» mentre frugava tra le tasche dei jeans scuri, un ciuffo di capelli neri gli ricadde davanti agli occhi, «Tieni, l’hai dimenticato da me.»

La vampira si morse un labbro, mentre Aaron le porgeva un anello; esitò per un attimo, incerta se avvicinarsi o meno. Decise di riprendersi in fretta l’anello e allontanarsi nuovamente, senza guardarlo negli occhi neanche per un momento.

«Un’eternità di miseria.» disse Aaron, un pallido sorriso nell’osservare la ragazza infilarsi al dito l’anello con lo sguardo basso, «E tu hai deciso di passarla lontana da me.»

«Non ricominciare.»

«Ho smesso di tentare di capire che cosa ti passa per la testa, Hayley.» affermò Aaron, infilando le mani nella giacca.

«Hayley.»

Damon uscì dal locale strofinandosi il polso sulle labbra, per poi gettare uno sguardo raggelante su Aaron. Circondò le spalle di lei con un braccio, costringendola a camminare dalla parte opposta a quella da cui era arrivato il ragazzo.

«Andiamo.» le disse con tono autoritario.

Hayley annuì, seguendolo lungo il marciapiede e permettendosi di dare solo un ultimo sguardo al ragazzo che li fissava immobile allontanarsi. Impotente, incapace di fermarli. Disse qualcosa, a bassa voce.

«Grazie.» mormorò all’amico.

Damon la strinse un po’ di più, mentre una lacrima scivolava leggera sulla guancia di Hayley. Aaron sapeva perfettamente che quel sussurro lei l’avrebbe udito perfettamente: aveva detto tante volte la parola “addio”, ma sentirla pronunciare da lui era tutta un’altra storia.

 

«Lo sa che lo stai raggiungendo?»

Hayley scosse la testa, «No.»

«Allora vengo con te.» esordì Damon, senza distogliere lo sguardo dalla strada. La vampira rise, voltandosi verso di lui, «Non c’è niente da ridere… perché devi tornare da lui? Non ti rivuole più nella sua vita.»

«Voglio solo parlargli, Damon.» disse Hayley con un sospiro, «Si è trasformato molto dopo di me… sono più forte di lui. Oltretutto mi odia, ma non così tanto da volermi uccidere.»

«Non lo puoi sapere.»

«Invece sì.» ribatté lei sicura di sé, «Nonostante ciò che è successo, mi ama ancora. Non voglio tornare nella sua vita, non lo pretendo… come tu non pretendi di diventare parte della vita di Elena.»

«Hayley…»

«E come non vuoi uccidere Katherine.»

Damon non replicò, ma strinse un po’ di più il volante. Ad Hayley bastò come risposta.

 

 

No, non sono scomparsa. E sì, questo è davvero un capitolo. Mi rendo conto che non aggiorno da Maggio, diversamente da come mi ero riproposta, ma ero bloccata… spero solo che non ce l’abbiate troppo con me :D

Piccole precisazioni su questo capitolo: Aaron spiegherò chi è nel prossimo capitolo, qui ho voluto solo introdurlo molto velocemente. Stessa cosa per l’anello. E… niente, spero che vi sia piaciuto! Vi ringrazio per le recensioni al capitolo 4 (a cui stasera cercherò di rispondere) e anche se ero ferma da mesi a quanto pare non vi siete dimenticate/i totalmente di me *v* questa piccola long ha infatti 8 preferiti, 28 seguiti e 4 ricordate. Quindi anche se magari non recensiscono tutti sono felice lo stesso, perché vuol dire che anche se siete silenziosi un po’ è piaciuta e ha catturato la vostra attenzione.

Grazie!

…commentino? ;)

 

Fiery.

  
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