- Capitolo 5 -
«Sei
pronto a raccontarmi di lei, ora?»
Damon
sbuffò, esausto, mentre le sue dita continuavano ad accarezzare i
capelli castani di Hayley. La vampira, appoggiata con il capo sulle sue
ginocchia e con lo sguardo puntato al cielo, sorrise comprensiva.
«Avanti…
prometto di non chiamarti di nuovo “idiota”.»
«Che
onore.» la prese in giro lui, sforzandosi di non deviare lo sguardo dal
profilo delle città circostanti che osservava da ore, dall’alto di
quella collina; era quasi l’ora del tramonto e il cielo aveva già
iniziato a tingersi di rosso. Non aveva voglia di risponderle; non aveva
neanche voglia di pensare a ciò che lo aspettava a Mystic Falls.
L’unica
cosa che voleva era andarsene il più lontano possibile da qualcosa che
non aveva neanche pensato di volere. Ciò che lo fermava era
l’evidente realtà dei fatti: non sarebbe riuscito ad andarsene.
La vampira mise
il broncio quando Damon si rifiutò ancora una volta di parlarle di
Elena; iniziò a giocare con un anello d’argento che fece
ciondolare da una mano all’altra, mentre porgeva un’altra domanda.
«È
stronza quanto Katherine?»
Lui
sospirò, roteando gli occhi, «No, affatto.»
«E allora
non capisco come faccia a piacerti.» scrollò le spalle Hayley,
accarezzando la scritta all’interno dell’anello: eternity of misery, recitava. Una punta di malinconia passò
nel suo sguardo, ma si affrettò a scacciarla rimettendosi l’anello
all’anulare sinistro, «Di solito tendi ad allontanare le ragazze
troppo serie, romantiche… insomma, diverse
da Katherine. Ti veniva mal di testa solo a pensarci.»
«Non
voglio parlarne, quante volte devo ripetertelo?» si innervosì
Damon.
Hayley si
alzò dalle sue ginocchia, sistemandosi a gambe incrociate accanto a lui.
Lo fissò per qualche secondo in silenzio, rimuginando su un modo per
farlo parlare, per aiutarlo a confidarsi. Non era mai stato un compito facile
il suo, soprattutto considerato che Damon non era altri che un vampiro assetato
di vendetta. Eppure, in quello sguardo così distante, non riusciva a
vedere il desiderio di vendetta di secoli prima.
Piegò la
testa da un lato, «Vado in Inghilterra, Damon.» lo avvertì,
facendolo sobbalzare a quelle parole, «Vado a trovarlo.» aggiunse,
come se il concetto non fosse chiaro.
«Non puoi
dire sul serio.» sbottò Damon, guardandola con diffidenza.
Scosse la testa,
«Se fossi al mio posto faresti lo stesso.» si alzò in piedi,
scrollandosi la terra dai jeans, «Anzi, lo stai già facendo.
Perché con me puoi anche incazzarti o raccontarmi balle…
ma so benissimo che rimani qui solo per Elena.»
«Lui ti odia, Hayley.» fece notare,
alzandosi a sua volta e afferrandola per un polso per fronteggiarla.
L’amica
sostenne il suo sguardo, «Anche Elena.» la lasciò andare
immediatamente dopo quelle parole. Hayley era stata capace di capire tutto
tramite piccole affermazioni fatte quel pomeriggio, come sempre. Non poteva
nasconderle niente, purtroppo, e per quanto tentasse non ci sarebbe mai
riuscito.
«Torniamo
a casa, voglio essere a Londra il prima possibile.» disse la vampira, per
poi dargli le spalle e incamminarsi giù dalla collina.
Londra, 1973
Il
locale era così pieno di urla e musica da stordire Hayley; era ormai
abituata al punk rock, ne era rimasta così affascinata che probabilmente
l’avrebbe considerato il miglior periodo della sua vita per i prossimi
cent’anni. Tuttavia quella sera almeno duemila persone si erano riunite
in quel locale, spingendo e reclamando il proprio posto.
«Che
spreco.» sbuffò, facendosi strada tra i giovani. Avrebbe giurato
che non tutti capivano davvero quella musica: alcuni erano lì solo per
fare casino e dimostrare che essere ribelli all’età di diciotto
anni era la cosa più bella del mondo. Per lei era solo uno spreco per
chi quella musica, invece, l’amava sul serio.
Si
portò una ciocca fucsia dietro all’orecchio, «Damon!»
chiamò a gran voce. Lo trovò dietro un muro, intento ad
assaporare il sangue della sua ennesima vittima: una ragazzina con una
minigonna cortissima aveva il sorriso sulle labbra, nonostante Damon avesse i
denti conficcati nel suo collo.
«Che
vuoi?» alzò gli occhi al cielo il vampiro, staccandosi un momento
dalla ragazza.
«Dirti
che me ne vado.» asserì Hayley.
Damon
annuì, «Ti raggiungo fra poco al motel.»
Hayley
si limitò ad annuire, prima di dargli le spalle e uscire in fretta dal
locale. La musica finalmente era meno assordante e la strada buia la
tranquillizzava. Per un vampiro il buio diventava tutto, un parte fondamentale
della propria eternità, senza neanche che se ne rendesse conto.
Sfiorò con le dita il medaglione che portava al collo, con un sospiro.
«Ero
sicuro che saresti rimasta fino alla fine del concerto.»
La
vampira si voltò di scatto, sgranando gli occhi, «Aaron… che
ci fai qui?»
Aaron
sorrise mentre si avvicinava a passi lenti, «Mi assicuro che tu non
combini guai… la scorsa settimana hai quasi distrutto un bar
perché hanno osato commentare i tuoi capelli.»
Hayley
sbuffò, rigirandosi una ciocca di capelli biondi intorno al dito: quelle
ciocche rosa l’avevano colpita a tal punto da desiderare di non
togliersele più, per quanto sembrasse stupido agli occhi degli altri.
«Non
ho bisogno di una balia, lo sai.»
«No,
ma in effetti c’è anche un altro motivo per cui sono qui.»
mentre frugava tra le tasche dei jeans scuri, un ciuffo di capelli neri gli
ricadde davanti agli occhi, «Tieni, l’hai dimenticato da me.»
La
vampira si morse un labbro, mentre Aaron le porgeva un anello; esitò per
un attimo, incerta se avvicinarsi o meno. Decise di riprendersi in fretta
l’anello e allontanarsi nuovamente, senza guardarlo negli occhi neanche
per un momento.
«Un’eternità
di miseria.» disse Aaron, un pallido sorriso nell’osservare la
ragazza infilarsi al dito l’anello con lo sguardo basso, «E tu hai
deciso di passarla lontana da me.»
«Non
ricominciare.»
«Ho
smesso di tentare di capire che cosa ti passa per la testa, Hayley.»
affermò Aaron, infilando le mani nella giacca.
«Hayley.»
Damon
uscì dal locale strofinandosi il polso sulle labbra, per poi gettare uno
sguardo raggelante su Aaron. Circondò le spalle di lei con un braccio,
costringendola a camminare dalla parte opposta a quella da cui era arrivato il
ragazzo.
«Andiamo.»
le disse con tono autoritario.
Hayley
annuì, seguendolo lungo il marciapiede e permettendosi di dare solo un
ultimo sguardo al ragazzo che li fissava immobile allontanarsi. Impotente,
incapace di fermarli. Disse qualcosa, a bassa voce.
«Grazie.»
mormorò all’amico.
Damon
la strinse un po’ di più, mentre una lacrima scivolava leggera
sulla guancia di Hayley. Aaron sapeva perfettamente che quel sussurro lei
l’avrebbe udito perfettamente: aveva detto tante volte la parola
“addio”, ma sentirla pronunciare da lui era tutta un’altra
storia.
«Lo sa che
lo stai raggiungendo?»
Hayley scosse la
testa, «No.»
«Allora
vengo con te.» esordì Damon, senza distogliere lo sguardo dalla
strada. La vampira rise, voltandosi verso di lui, «Non c’è
niente da ridere… perché devi tornare da lui? Non ti rivuole
più nella sua vita.»
«Voglio
solo parlargli, Damon.» disse Hayley con un sospiro, «Si è
trasformato molto dopo di me… sono più forte di lui. Oltretutto mi
odia, ma non così tanto da volermi uccidere.»
«Non lo
puoi sapere.»
«Invece
sì.» ribatté lei sicura di sé, «Nonostante
ciò che è successo, mi ama ancora. Non voglio tornare nella sua
vita, non lo pretendo… come tu non pretendi di diventare parte della vita
di Elena.»
«Hayley…»
«E come
non vuoi uccidere Katherine.»
Damon non
replicò, ma strinse un po’ di più il volante. Ad Hayley
bastò come risposta.
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No, non sono scomparsa. E sì,
questo è davvero un capitolo. Mi rendo conto che non aggiorno da Maggio,
diversamente da come mi ero riproposta, ma ero bloccata…
spero solo che non ce l’abbiate troppo con me :D
Piccole precisazioni su questo
capitolo: Aaron spiegherò chi è nel prossimo capitolo, qui ho
voluto solo introdurlo molto velocemente. Stessa cosa per l’anello. E…
niente, spero che vi sia piaciuto! Vi ringrazio per le recensioni al capitolo 4
(a cui stasera cercherò di rispondere) e anche se ero ferma da mesi a
quanto pare non vi siete dimenticate/i totalmente di me *v* questa piccola long
ha infatti 8 preferiti, 28 seguiti e 4 ricordate. Quindi anche se magari non
recensiscono tutti sono felice lo stesso, perché vuol dire che anche se
siete silenziosi un po’ è piaciuta e ha catturato la vostra
attenzione.
Grazie!
…commentino? ;)
Fiery. ♥