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Autore: rospina    04/12/2011    2 recensioni
La seconda guerra mondiale incombe sull'Europa e sull'Italia, tutto appare uguale e diverso da sempre, perchè il vento impone la sua danza e i suoi tempi e non resta altro che muoversi ai suoi ritmi per non essere spazzati via...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inès sola con Fabio, era tutto ciò che desiderava. Le bastava anche solo vederlo un istante e già gioiva. Adelina era appena andata via allora la donna si alzò e avvicinandosi all’uomo disse:

“Io devo parlarvi …”

Fabio fu sorpreso dall’atteggiamento che Inès ebbe in quel momento e rispose:

“Mi dica …”

Passandosi una mano fra i capelli, sciolti e biondi iniziò:

“Ecco, io non so come dirlo, però se non lo faccio credo che il mio corazòn potrebbe scoppiare, quando la vedo io sento qualcosa qui – si passò una mano sul petto –è stato un verdadero colpo di fulmine, no se quando mi pasò questo –il suo italiano peggiorò di colpo per colpa dell’emozione, e su di lei sopra valeva la lingua madre –però oramai lei mi fa tutto questo”

“Mi dispiace, io non voglio farle del male …”

“Lei mi fa male stando con Giulietta! Io … io … ti amo” disse infine

L’uomo impietrito la fissò negli occhi. Non aveva parole da dire, sospirò e guardandola le disse:

“Posso dire che lei è una donna meravigliosa, e le assicuro che se non ci fosse Giulietta io …” non poté terminare la frase perché la donna che le stava di fronte posò le sue labbra su quelle di lui serrandogliele in un bacio. Un bacio corrisposto, lui la baciò con passione. Socchiuse gli occhi e vide l’immagine di Giulietta, non l’aveva mai potuta baciare in quel modo, benché non desiderasse altro al mondo … quando riaprì gli occhi si rese conto di ciò che era successo, fece un passo indietro,e si scusò:

“ credo che tutto questo non sia giusto …”

“Non voglio fare la cosa giusta, voglio solo seguire il mio cuore” rispose la donna 

“Perdonami, se solo non ci fosse Giulietta io .”

Giulietta! Sempre lei, era per colpa sua se non poteva avere Fabio Paris, si lanciò su di lui.

Per la prima volta amava!

Amava perdutamente quell’uomo che le era di fronte, lo amava con tutta se stessa, nuovamente provò odio per Giulietta Paso, ma con tristezza si rese conto di essere impotente, lui non l’avrebbe mai dimenticata.

Provò vergogna per se stessa e per il suo comportamento.

Fabio Paris pensò che forse sì, poteva anche dare un’illusione d’amore ad Inès, non tanto per consolare il suo cuore, tanto quanto poter vedere soffrire il suo rivale Sepúlveda. Ma quando Federico e Giulietta entrarono nella stanza quel pensiero svanì. Mancava poco a conquistare Giulietta, non poteva perderla per una donna qualunque, si passò una mano fra i capelli leggermente scompigliati.  Fra i quattro si era creato un clima teso e dopo qualche istante, mentre tutti erano seduti, lui si alzò e si congedò. Era proprio giunto il momento di partire e disse:

“Ora devo proprio andare” accostandosi a Giulietta chiese “ti troverò qui ad aspettarmi?”

“Certamente” fu la risposta

“Sono certo che stavolta potrò darti notizie di Sabrina … e spero che anche tu possa darmi una bella notizia”

Giulietta capì subito a cosa alludeva Fabio, e non poté biasimarlo. L’aveva accolta e sostenuta per tutto quel tempo, senza chiedere nulla in cambio, con la sola speranza che lei un giorno avesse contraccambiato il suo amore. Forse era giunto il momento che Paris ricevesse la sua giusta ricompensa.  Solo quando udì la macchina ormai lontana Federico la raggiunse sul portone:

“Giulietta preparati, dobbiamo partire subito!”

Anche Inès era presente e con lo sguardo chiese che stesse succedendo e Federico spiegò:

“Dobbiamo portare Giulietta da sua cugina, l’ho trovata” la donna parve impassibile, in realtà non le importava di nulla, il suo desiderio più grande era quello che lei sparisse dalla sua vista e dalla sua vita il prima possibile, il solo pensiero che lei potesse provare felicità le arrecava sofferenza, il suo unico desiderio era quello di vederla soffrire in ogni istante, non meritava quello che aveva; al suo fianco aveva un uomo come Paris e lei non faceva altro che prendere a calci il suo amore, se solo ci fosse stata lei al suo posto, tutto sarebbe stato diverso, e poi Federico, la guardava come se fosse la cosa più bella del mondo, come se fosse una stella caduta accanto a lui, come se fosse stato il tesoro più prezioso del mondo. Per Federico Sepúlveda Giulietta era tutto, un insieme di gioia e dolore, amore e sofferenza; l’amava tanto da non desiderare altro che la sua felicità.

Dalla scala di villa Paris, scese Giulietta con Alessandro; aveva ormai perso quel colore biondo chiaro dai suoi capelli, al suo posto vi era un castano chiaro, ma gli occhi erano sempre grandi e azzurri:

“Dove andiamo zia?”

“Oh lo vedrai …” fu la risposta.

Un viaggio lungo ed estenuante. La Polonia era fredda, ad accoglierli vi era neve, neve e ancora neve. Il freddo era pungente, ma in una locanda li stavano aspettando, assegnarono subito le stanze. Giulietta si cambiò e si pettinò. Poi si sdraiò sul letto con il nipote. Lui la guardò e chiese:

“Zia cosa c’è che ti preoccupa?”

Mille cose le affollavano la mente, era in agitazione, di lì a poco forse avrebbe potuto riabbracciare la sua Sabrina, ma rispose:

“stavo pensando, che forse potrei dire a Fabio che voglio diventare la sua fidanzata, così ci sposeremo!”

Il ragazzino si rizzò sulla schiena, e fissandola negli occhi disse:

“Ne sei davvero sicura?”

“Certo …”

“Ma lo ami?”

La donna tacque qualche istante poi rispose:

“Sai per certe cose non c’è bisogno dell’amore … con gli anni l’amore finisce, rimane solo il bene, e lui mi ha fatto tanto bene … e non solo a me”

“Ma non lo ami!”

“Sei piccolo per capire queste cose .”

“No zia! Ti sbagli. Io non sono troppo piccolo, so bene che la mamma e il papà si amavano e si amano ancora tanto, perché per te non può essere così?”

“Non lo so … alle volte la vita può sembrare ingiusta, ma credo che non posso essere ingrata con colui che ci ha dato tutto senza chiedere nulla in cambio …”

“Sì ma Federico ti ama!”

Giulietta sgranò gli occhi e chiese:

“E tu che ne sai?”

“Ti guarda come la mamma guardava papà! È tanto semplice, vi volete tanto bene …”

“Ma lui ha già Inès …”

Non riuscì a proseguire, la vita con lei era stata crudele, aspettava paziente sperando che qualcosa di buono arrivasse e puntualmente, ogni qual volta stava per raggiungere ciò che aveva tanto atteso questo spariva, si allontanava da lei, senza speranza che potesse tornare. Una lacrima le rigò il volto. La loro conversazione era finita, si abbracciarono e così rimasero per ore.

Inès ferma nella sua poltrona guardava fuori dalla finestra, il paesaggio candido le dava pace all’anima, sentì bussare e senza esitazione disse:

“Avanti”

Entrò Federico Sepúlveda, che vedendola così pallida le chiese:

“C’è qualcosa che non va?” il suo sguardo era preoccupato,  ma in un attimo la donna si irrigidì e guardandolo negli occhi chiese nella sua lingua:

“cos’ha lei che io non ho?”

Federico la guardò attonito e chiese:

“lei chi?”

“Giulietta!” si alzò di scatto e proseguì “Voglio sapere cosa c’è in lei di tanto speciale” per l’uomo fu impossibile ribattere, non poteva dire che per lui non avesse nulla di speciale, ed allora fu la sua fidanzata che come un fiume in piena proseguì:

“Voglio sapere perché tu e Paris la guardiate allo stesso modo, voglio sapere perché non guardate me così!” si portò una mano sul cuore e iniziò a piangere. Sepulveda si avvicinò a lei e tentò di asciugarle le lacrime, ma fu inutile:

“lasciami stare! Voglio solo stare sola!”

Federico ubbidì e la lasciò. Una cameriera della locanda lo chiamò e le disse che era atteso da una comunicazione telefonica. Era la chiamata che stava aspettando. Dimenticò Inès e corse da Giulietta. Bussò animosamente alla sua porta, e non appena le fu aperto le disse:

“Andiamo, ci stanno aspettando”.

 

   
 
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