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Autore: ShinyDarkF    04/12/2011    0 recensioni
Bill e Tom credevano di avercela fatta, di aver vinto anche se il prezzo era stato decisamente troppo altro.
Ma si erano illusi.
Nuove avventure li aspettano e questa volta dovranno stare attenti, perché a gareggiare ci saranno forze più grandi di loro.
Nonostante i due gemelli siano potenti vampiri.
(Seguito di This dark, bloody love story, se non avete letto il primo capitolo non fa niente, siete sempre bene accetti come lettori!)
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The world has broken down.
Così recitava una delle sue canzoni.
Una figura pallida con lunghi capelli neri vagava per le strade, non aveva uno scopo, non aveva un posto dove andare.
L’unica cosa che sentiva dentro di sé era rabbia, doveva essere felice, lei gli aveva detto di essere felice, gli aveva ammonito di andare avanti.
Ma lui non ci riusciva e la cosa lo rendeva pazzo, aveva infranto l’unica promessa che aveva fatto nella sua lunga vita.
Chissà cosa avrebbe pensato di lui, chissà se lei, nella sua infinita bontà, gli avrebbe urlato contro o lo avrebbe semplicemente preso per mano, rassicurandolo, dicendo che sarebbe andato tutto bene…
Un giorno, forse.
No, era inutile mentire, poteva farlo con gli altri, ma non poteva ingannare se stesso, le cose non sarebbero più tornate come prima.
Erano passati due anni da quando Christina era morta.
Bill non riusciva ancora a dimenticare.
Le persone dicono che prima o poi passerà, non è vero.
Aveva incontrato la ragazza quasi casualmente, un giorno si erano scontrati nella sua scuola. Bill non sapeva neanche cosa ci faceva là, forse cercava di condurre una vita normale, forse era solo una copertura.
Non importa il come, ma quella ragazza era riuscita a portare un po’ di felicità nella vita del giovane.
Ma la loro non era una tipica storia d’amore, non erano semplicemente due ragazzi innamorati l’uno dell’altro.
Bill era un vampiro.
E la loro storia non era neanche simile ad un film, in cui il vampiro è buono e “vegetariano” e l’amore sembra prevalere sul suo istinto.
Bill era cattivo, e anche se amava la ragazza più della sua stessa vita, non sarebbe mai riuscito a rinunciare al sangue.
Non avrebbe mai rinunciato al brivido di uccidere qualcuno a sangue freddo.
Ed era quello che stava per fare, aveva fame, sentiva la sua gola secca e sapeva che neanche mille bicchieri d’acqua avrebbero guarito la sua sete.
Vedeva gli occhi della ragazza in ogni sua vittima, forse anche lei lo era stata, forse se non fosse stato per colpa sua lei avrebbe continuato a vivere.
Una vita normale, una vita che lei stessa aveva ammesso di non voler vivere, ma era pur sempre vita.
E Bill avrebbe continuato ad essere il maniaco omicida che era sempre stato.
Avevano vissuto insieme tante avventure, cose inimmaginabili, forse era grazie a loro che il mondo non era giunto alla sua fine, e quale era la ricompensa? Dolore, solo dolore, o almeno per lui era così.
Abbassò la testa, quasi per fingere di sentire il freddo che in realtà non lo toccava, e si perse nei suoi ricordi.
Tutto andava bene, finalmente c’era qualcuno che lo capiva, che lo amava così come era, senza dover cercare di cambiare.
Poteva uccidere tutte le persone che voleva ma alla fine della giornata avrebbe sempre trovato una ragazza pronta a dire «Tu non sei un mostro»
Christina.
Come era stato stupido, sapeva che prima o poi sarebbe andata a finire così, tutti muoiono, tutte le cose belle prima o poi finiscono.
Ci sarebbe stata una sola soluzione, ma non l’avrebbe mai scelta.
E poi, improvvisamente, tutto era andato a rotoli.
La perfezione era scomparsa, ma non quando la ragazza era morta ma molto tempo prima.
Christina era un angelo, e non solo in senso figurativo.
Non aveva poteri ma si trovava sulla Terra per un solo scopo: distruggere il male, non il male supremo perché quello sarebbe stato impossibile da eliminare ma il male creato da una donna, una vampira che molti anni prima aveva trasformato Bill e Tom per evitare che un giorno questi potessero sviluppare i propri poteri e sconfiggerla.
Si, perché c’era una novità.
Bill e Tom non solo dovevano sopportare il peso di essere due normalissimi ragazzi-vampiro ma erano anche i figli di un cacciatore di demoni e di una strega, e chissà per quale motivo ne avevano ereditato i poteri.
Erano destinati a combattere il male, anche se i loro genitori non volevano questa vita per i due gemelli e li avevano sempre tenuti all’oscuro di tutto.
Inutile dire che era stato un errore, se solo i due ragazzi avessero saputo qualcosa, se solo avessero imparato come difendersi, forse in quel momento sarebbero stati nelle loro tombe, ma almeno felici per aver vissuto una vita allegra e spensierata.
Non da omicida.
Cosa avrebbe dato Bill per trovare finalmente il riposo che meritava, ma era troppo attaccato alla vita, non voleva morire.
Non aveva abbastanza coraggio.
Christina era diversa, lei sì che ne aveva di coraggio, era morta non per raggiungere il suo scopo, non per salvare il mondo, ma per salvare le persone che amava.
Ecco la morale della storia, alla fine aveva pagato lei, l’unica estranea a tutto ciò, l’unica coraggiosa, l’unica vera buona mentre il mondo non era affatto cambiato, era ancora pieno di vampiri, demoni e mostri che uccidevano la gente comune, spesso per puro divertimento.
Come è amara la vita.
Ma Bill non era triste per quello perché sapeva che la sua amata, dovunque fosse, era felice, aveva finalmente ricevuto la sua ricompensa.
No, il dolore non era per lei, il dolore era per lui che doveva continuare, doveva andare avanti ma non trovava il modo e si lasciava andare.
Non era più tornato indietro.
Poteva ricominciare la sua vita a Scream Land, dove ogni omicidio rimaneva irrisolto o ben coperto, dove aveva attuato una strategia per vivere tranquillo, perché in una cittadina così tranquilla, protetta da forze della natura, chi mai avrebbe sospettato della presenza di un vampiro.
Ma quella vita non era più per lui, era diventato buono per pochi mesi e ne avrebbe sopportato le pene per tutta l’eternità.
A volte voleva essere proprio come suo fratello, duro e arrogante, come se niente potesse scalfire la sua corazza.
Ma Tom si trovava a più di mille miglia da lui, chissà dove, forse lo stava anche cercando, ma Bill non voleva avere più contatti con nessuno.
Bill Kaulitz era solo e solo doveva rimanere.
Aveva sempre pensato che i morti facessero sentire la loro presenza, non per forza tramite oggetti ma anche con un semplice vento improvviso, uno spiffero in una casa in cui non ci sono finestre.
Ma l’unico freddo che sentiva era quello proveniente dal suo cuore spento.
Se Christina davvero lo stava guardando, allora non era in quel mondo e non era di certo vicino a lui.
Bill Kaulitz era solo.
Camminava per una strada deserta a notte fonda, guidato solo dai suoi piedi freddi e dalla sete che gli bruciava la gola.
Qualcosa entrò nelle sue narici: odore di sangue.
Era come se la vita stesse entrando dentro di lui, ma appena toccava la sua pelle moriva, non poteva sopravvivere in quel gelo.
Ma il suo istinto si svegliava come se fosse vivo.
Era venuto il momento di mangiare.
I suoi occhi passarono dal castano al rosso vermiglio e poco importava se alcune gocce di sangue scendevano come lacrime, quelle potevano essere asciugate, il dolore non poteva essere cancellato.
La sua pelle sembrava ancora più fredda, forse la sua anima si stava preparando a ricevere un altro duro colpo.
Aprì la bocca e i suoi denti brillarono sotto la luce della luna, erano bianchi e affilati, scattanti, come se fossero di un predatore.
Dopotutto, che altro potevamo aspettarci da un vampiro.

Un colpo improvviso.
Un uomo veniva sbattuto contro il gelido muro con una cosa appuntita che gli trafiggeva il corpo.
In pochi secondi l’uomo si trasformò in polvere.
Non era umano.
Era un vampiro ed era appena stato ucciso da un paletto di legno conficcato nel cuore.
E dall’altra parte c’era una ragazza, a prima vista non aveva più di diciassette anni, con capelli biondissimi, di un colore quasi non comune.
La cacciatrice.
Strano, che una ragazza così semplice potesse trasformarsi in un killer a sangue freddo, ma era il suo lavoro, il suo scopo, era nata per uccidere creature della notte.
Il vampiro aveva rotto il muro di pietra per diventare cenere trasportata dal vento.
Aveva colpito una cappella, chissà se qualcuno si sarebbe arrabbiato.
Sue si sentiva soddisfatta, anche quella sera aveva fatto il suo dovere ma di certo non poteva riposarsi, no, lei non aveva neanche un minuto libero da concedersi.
Probabilmente ci sarebbe stato qualche altro vampiro, forse il giorno dopo, forse sarebbe spuntato qualche minuto più tardi, forse si sarebbe presentato dopo qualche settimana.
Sperava veramente di no, perché ogni volta che i mostri non si facevano vedere tramavano qualcosa, e poi toccava a lei riportare tutto al suo ordine.
Non lo aveva certo voluto lei.
Era nata così perché delle persone avevano stabilito che una donna doveva nascere con dei poteri e dedicarsi a questo terribile lavoro.
Una sola persona.
E così si sentiva Sue, sola al mondo, o almeno si era sentita così per tutta la vita, fino a qualche anno fa.
Aveva mostrato la sua vera identità e le persone non l’avevano criticata, anzi l’avevano accettata.
Ma qui non si parla di persone normali, si parla di Christina, sua cugina, lei l’avrebbe sempre accettata, anche se fosse diventata un mostro.
Forse lo era.
Per la prima volta si era sentita realizzata, felice di non essere sola al mondo ma se n’era presto pentita, sua cugina era morta.
Forse se lei non l’avesse fatta entrare nel suo mondo, le cose non sarebbero finite in quella maniera.
O almeno era così che lei pensava, anche se sapeva che la sua teoria era sbagliata.
Anche Christina era nata per compiere grandi cose, proprio come lei ed era morta alla fine.
Sue sapeva prima o poi sarebbe stata costretta ad affrontare lo stesso destino ma non se ne preoccupava, perché pensava a tutte le persone che aveva salvato e un brivido di felicità percorse la sua colonna vertebrale a tal pensiero.
La sua vita era faticosa, lo era sempre stata, da quando aveva scoperto chi era in realtà ma era anche piena di soddisfazioni.
Quante volte aveva pensato di mollare, di scappare lontano, nel deserto, dove nessuno l’avrebbe mai trovata, dove sarebbe stata semplicemente Sue, una ragazza normale.
Ma non poteva, perché la sua famiglia, i suoi amici, tutti sarebbero morti senza il suo aiuto.
Doveva rimanere, doveva continuare per loro.
Spesso la definivano fredda e insensibile ed era vero, Sue a volte non pensava di essere umana, credeva che il suo cuore fosse freddo e senza battiti.
Ma questa era la storia, lei doveva essere fredda e non sarebbe mai cambiata.
Fino alla fine.
Si trovava nel cimitero di Scream Land, il luogo dove ormai passava più tempo, era quasi diventata la sua casa.
Fece una semplice strada, destra, sinistra e di nuovo destra, ormai la conosceva a memoria.
Non voleva andarci, ma c’era qualcosa dentro di lei che la spingeva verso la tanto odiata meta.
Davanti a lei c’erano delle lapidi: Bill Kaulitz, 1589-1610 e Tom Kaulitz, 1589-1610, Christina Summers, 1992-2010, il suo amico, il suo ragazzo e sua cugina, le tre persone che più aveva amato al mondo.
La lapide della ragazza era così nuova e risaltava vicino alle due, molto più vecchie.
Era stata lei stessa a voler seppellire sua cugina vicino le due tombe e nessuno aveva capito il motivo, giustamente nessuno poteva saperlo.
Nessuno sapeva che Bill e Tom erano ancora lì, non vivi di certo e sotto falso nome.
Lei doveva ucciderli, dopotutto erano vampiri e invece erano diventati i suoi migliori amici.
Questo perché Bill era il fidanzato di Christina.
Un braccio le cinse la vita.
«Toglilo» disse la ragazza.
Un ragazzo era apparso dietro di lei.
Non si erano sentiti neanche i suoi passi ma Sue aveva notato la sua presenza.
Nessuno ci sarebbe riuscito senza il suo istinto di cacciatrice.
Il giovane uomo aveva una pelle fredda come il ghiaccio.
«Una volta ti piaceva il tocco della mia pelle» rispose il ragazzo.
La sua voce era incredibile, dolce come il miele e terribile nello stesso momento.
Sue si irrigidì.
«E ti piaceva anche il suono della mia voce»
«Una volta forse mi sono sbagliata»
La voce della ragazza improvvisamente diventò fredda.
Voleva andarsene da lì.
Voleva scappare il più lontano possibile.
Il vampiro le scostò i capelli e le sussurrò nell’orecchio.
«Allora perché vieni a trovarmi?»
«Non sono venuta per te, sono venuta per lei»
Tom si scostò.
La morte di Christina era stata traumatica per Sue, quasi come lo era stata per Bill.
Suo fratello era scappato, non voleva più tornare a Scream Land, non voleva più avere legami con la sua vecchia vita, aveva ceduto al suo istinto da predatore.
Sue sosteneva che se lo avrebbe visto in quello stato, lo avrebbe subito ucciso.
Tom, però non aveva paura, perché era sicuro che la ragazza non avrebbe mai fatto un gesto del genere.
Sue, proprio come la cugina, non era così dura come voleva far credere.
E lui lo sapeva bene.
Lui l’aveva amata con tutto il suo cuore, nonostante lei fosse la cacciatrice, e sapeva di essere ricambiato.
Poi improvvisamente era cambiato tutto.
Dopo la morte di Christina, Sue si era rifiutato di vederlo, voleva dimenticarlo.
Credeva che il vampiro fosse il responsabile di quello che era successo.
Credeva che se fosse stata un po’ più sveglia e non avesse smesso di fare il suo lavoro, le cose sarebbero andate molto meglio.
«Ancora non ti è passata?»
«Non sono cose che passano così facilmente»
«Dovrò aspettare mille anni o più?»
«Fortunatamente io non ci sarò tra mille anni»
«Non essere così pessimista, sai che non è stata colpa tua»
«Non voglio sentire la tua voce»
«No, tu non vuoi accettare la verità»
«Non voglio ascoltarti»
«Ma io ti amo e voglio solo il tuo bene»
«VAI VIA» urlò la ragazza e fece per girarsi ma il vampiro, con il suo passo felpato, era già andato via.
Sue scappò non voleva cedere proprio là, non davanti la tomba di sua cugina.
Non era quello il luogo.
Corse fino a perdere il fiato, fino ad arrivare a casa di Christina, dove viveva da un po’ di tempo.
Lei non era di Scream Land e i suo zii erano caduti in depressione dopo la morte della ragazza, si era trasferita là per aiutarli e non era più tornata indietro.
Non che non volesse farlo, ma sapeva che doveva aiutare i suoi zii e poi anche lei voleva rimanere nella città per qualche motivo.
Fortunatamente trovò la casa vuota e, appena chiusa la porta, cominciò a piangere.
Tutto quello che aveva detto a Tom era una stupidaggine, lei lo amava e non voleva farlo soffrire in questa maniera ma forse era la cosa migliore da fare.
Non era colpa del vampiro se Christina era morta.
E non c’entrava niente il Consiglio, che più volte l’aveva criticata per la sua storia con un vampiro.
Non aveva mai dato troppa importanza al Consiglio.
No, il motivo era differente.
Un giorno, prima o dopo, anche lei sarebbe morta e Tom avrebbe fatto la stessa fine di suo fratello, sarebbe diventato depresso e avrebbe ceduto ai suoi istinti.
Avrebbe ucciso tutte le persone che lei aveva salvato in vita, avrebbe fatto qualcosa di stupido e forse molto altro ancora.
Forse avrebbe tentato il suicidio, proprio come Bill.
E lei non voleva questo, lo amava troppo per ridurlo così.
Qualche anno di sofferenza non poteva essere paragonato ad un’intera esistenza di dolore.
Non lo avrebbe permesso.
Da una finestra Tom vedeva Sue che piangeva.
La colpa era sua, ovviamente.
Non sapeva il vero motivo, ma la ragazza non voleva più vederlo e questo lo faceva stare male.
«Continuerò ad aspettare, proprio come vuoi tu» disse con sconforto.
Voleva girarsi e andarsene, non voleva vedere la sua amata mentre piangeva.
Ma alla fine decise di sedersi nel prato, continuando a guardarla.
Mentre lei soffriva, lui era là, pronto a confortarla, pronto a guarire i suoi mali.
Ma lei non lo avrebbe mai saputo.
   
 
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