con questa ff speravo di far sorridere e di far capire quanto le ragazze si dannino per i loro ragazzi, ignorando una cosa...Il telefono vibra.
Ci possiamo vedere alle 15.00 al solito posto?
Ti amo
Leo
Accidenti a lui!
Sono già le 14.30!!!!
Mi lanciò con tanto di piroette artistiche in camera e mi levo velocemente ciò che ho addosso.
“Mmmh che mi metto?”
Apro la cassapanca, dimora della dea del disordine e del Caos primordiale, e tuffo la mano, in cerca di una maglietta decente.
Oh, ecco!
Una maglia larga, come piacciono a me, nera con il simbolo dei             Rolling Stones sopra.
Me la infilo velocemente.
E ora dei jeans!
Entro letteralmente nell’armadio, simile a quello di Narnia e facendomi luce col cellulare, riesco a strappare dalle sue grinfie un paio di jeans scuri, un po’ graffiati con l’uso, ma comodi e belli.
Calze, una nera con un teschio viola e una viola con un teschio nero, su cui infilo i miei adoratissimi dot. Martens.
Mi passo lo smalto nero sulle unghie.
“O santissimi scostumati cuccioli di labrador peruviani!”
Me lo tolgo.
Lo rimetto.
Ok!
Capelli: dopo aver tentato una coda e essersi dannata per quei maledetti ciuffetti che mi fanno sembrare una pazza, opto per due codini, ma mi accorgo che oramai i miei capelli sono TROPPO lunghi per quest’acconciatura.
Tento disperata con una treccia laterale, ma mi escono tutti i capelli.
Rifaccio la coda poco convinta.
mah…
e ora, dov’è finito il mio eye-liner???
Trovato! Hahaha!
Perfetto!
Dopo un veloce trucco, in bagno ho finito!
Cosa manca, cosa manca?
La borsa!
Ovvio!
ne prendo una a caso, e la riempio con: bustina di trucchi, smalto viola e acetone in caso cambiassi idea, chiavi, portafoglio, diario, astuccio (non si sa mai), occhiali da sole, libro che non leggerò e spiccioli.
Mi assicuro poi di avere il telefono e guardo l’orologio: 2.50!!!
Aggggghhhh!!!!
non ce la farò mai!
ok, niente panico!
mi catapulto fuori travolgendo una ragazzina, ma non me ne curo e continuo stoicamente!
Torno indietro sotto gli occhi dell’incazzata giovine e prendo velocemente la bici.
Volo!
yaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!
Nonnina evitata!
Mi guardo nelle vetrine, e decido in fine di sciogliermi i capelli, rischiando di uccidermi sotto: due macchine, un tir, tre taxi, l’autobus, un’altra bici!
Incredibile, ma vero!
Finalmente arrivo in piazza.
Smontò dalla bici, la lego e cammino verso la fontana.
Oh no!
Ho il fiatone!!!
Tento di regolare il mio respiro, riuscendoci dopo estenuanti sforzi.
Mi appoggio con nonchalance alla fontana e mi guardo intorno.
Eccolo!
Si avvicina sorridendo e mi bacia.
“Ciao!”
“Ciao!”
“Scusa, sono arrivata in ritardo, ma, sai, mi hai avvertito appena mezz’ora fa, dovevo fare un sacco di cose, e poi…”
“Tranquilla- mi interrompe lui- sei bellissima”
“Però se mi avvertissi prima lo sarei di più! Avrei più tempo!”
“Oh, no! Non intendevo dire che sono belli i tuoi vestiti, o il tuo trucco, io intendevo che tu sei bellissima! Lo saresti anche vestita di stracci! Non conta cos’hai addosso per me: sei tu che mi illumini gli occhi!”
Sorrido.
Ma chi non lo desidera, un ragazzo così?