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Autore: visbs88    05/12/2011    3 recensioni
[...]- Noto – la voce del professore li fece sobbalzare – che No Taisho e Shichinintai hanno molto di cui parlare oggi.
Jakotsu arrossì girandosi di scatto e Sesshomaru si irrigidì, lanciando un’occhiataccia al compagno.
- Penso che potrete farlo meglio fuori da quella porta.
[...]
[Jakotsu/Sesshomaru]
[Scritta per la Gift Boxes Challenge indetta da Fanworld.it, prompt Vacanze di Natale/"Cosa farai?"]
[Partecipa all'iniziativa Un prompt al giorno di Fanworld.it, prompt Labbra screpolate]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Shonen-ai | Personaggi: Jakotsu, Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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FUORI DALLA PORTA

 
Iniziative: Gift Boxes Challenge, Un prompt al giorno (Fanworld.it).
Prompt: Vacanze di Natale, “Cosa farai”? / Labbra screpolate.
Titolo: Fuori dalla porta.
Introduzione: […]- Noto – la voce del professore li fece sobbalzare – che No Taisho e Shichinintai hanno molto di cui parlare oggi.
Jakotsu arrossì girandosi di scatto e Sesshomaru si irrigidì, lanciando un’occhiataccia al compagno.
- Penso che potrete farlo meglio fuori da quella porta.[…]
Personaggi: Jakotsu, Sesshomaru.
Rating: Verde/Per tutti.
Generi: Commedia, Generale.
Avvertimenti: AU, One-shot, Slices of Life, Shonen-ai.
Pairing: Jakotsu/Sesshomaru.
Numero parole (Contatore Word): 1.796.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma dell’autrice del manga Rumiko Takahashi. Non scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. Occorre il mio permesso per citare pezzi della storia, tradurla, riprodurla altrove o trarne ispirazione.
 

Buona lettura.
 
Jakotsu era una di quelle persone che detestavano annoiarsi. Un minuto passato a fare niente era una tortura nel vero senso della parola, qualcosa di insopportabile. Aveva sempre voglia di fare mille cose in un colpo solo, divertirsi, chiacchierare, conoscere persone, disegnare, trovare qualche bel ragazzo a cui fare la corte per passare il tempo. Purtroppo la lunga e noiosa lezione di aritmetica non permetteva di fare nulla di tutto questo.
Il ragazzo stava rischiando di addormentarsi: aveva già finito l’esercizio che il professore stava spiegando alla lavagna e si era dimenticato il suo blocchetto di fogli per disegnare a casa. Malgrado sapesse bene quanto nel suo liceo fosse importante la disciplina, rimaneva solo una cosa da fare per non cadere nell’odiata trappola della noia: girarsi e deliziarsi gli occhi con il panorama dietro di lui. E magari provare a parlarci, con quel panorama, considerato il fatto che era costituito dal più bel ragazzo della classe. Il panorama aveva anche un nome che Jakotsu aveva sempre trovato affascinante: Sesshomaru.
Non era poi il vero tipo di ragazzo che a Jakotsu piaceva di solito. Troppo serio, troppo silenzioso, in un certo senso noioso a volte, e quella parola era sempre così orribile. Aveva dei lineamenti troppo delicati, labbra sempre screpolate che davano i nervi a Jakotsu. Eppure era innegabilmente bello, e Jakotsu non poteva rimanere insensibile ad un caso così lampante di fascino maschile.
Non avevano quel rapporto che viene di solito definito amicizia. Forse Sesshomaru provava uno strano rifiuto psicologico alla risata, e talvolta Jakotsu trovava la sua compagnia un po’ pesante. Forse Sesshomaru era particolarmente freddo nei suoi confronti per via delle numerose volte in cui Jakotsu aveva tentato di palpargli il sedere. Malgrado ciò Sesshomaru non gli aveva tolto il saluto e non si era nemmeno mai arrabbiato eccessivamente, e ogni tanto erano usciti in gruppo con altri amici; spesso passavano la maggior parte dell’intervallo insieme. Jakotsu non poteva fare a meno di sperare.
- Pssst, ehi… ehi, Sesshomaru…
Gli occhi castano chiaro di Sesshomaru si sollevarono dal quaderno che stavano fissando per incontrare quelli di Jakotsu, che sorrise. Quindi si riabbassarono.
Jakotsu sbuffò, abbastanza forte perché Sesshomaru lo sentisse, abbastanza piano perché il professore, al contrario, non se ne accorgesse.
- Perché sei arrivato in ritardo? – bisbigliò Jakotsu, senza provare un vero interesse. Ma era pur sempre fare qualcosa, e gli andava benissimo.
- Zitto – fu la risposta sussurrata pianissimo, ma ugualmente secca.
- Uffa – sbuffò Jakotsu in risposta, trattenendo in realtà una risatina. A volte quel modo di fare serioso di Sesshomaru risultava quasi buffo – Di cosa vuoi parlare?
- Di nulla – sussurrò Sesshomaru alzando gli occhi per fulminarlo.
- Dove andrai per le vacanze di Natale? – domandò Jakotsu, senza accorgersi di aver alzato la voce.
- Non ti interessa.
- Dai, dimmelo…
- Basta, Jakotsu, girati.
- Vuoi del burrocacao?
- Sai che odio il burrocacao…
- Noto – la voce del professore li fece sobbalzare – che No Taisho e Shichinintai hanno molto di cui parlare oggi.
Jakotsu arrossì girandosi di scatto e Sesshomaru si irrigidì, lanciando un’occhiataccia al compagno.
- Penso che potrete farlo meglio fuori da quella porta.
 
- Sappi che ti odio – sibilò pianissimo Sesshomaru, tenendo gli occhi fissi sul pavimento – A quante volte siamo, per colpa tua?
- Una cinquantina? – domandò Jakotsu ridacchiando – Non so, mica tengo il conto.
Erano usciti dalla classe con la testa china, Jakotsu per non ridere, Sesshomaru per l’imbarazzo. Sarebbe stato uno studente modello, se non fosse stato per tutte le volte che era stato spedito fuori dalla porta con il compagno.
- Beh, allora – cominciò Jakotsu con noncuranza – Dove andrai per le vacanze di Natale? Non è fantastico che comincino fra così poco? I mesi sono volati…
- Ma hai ancora tutta questa voglia di parlare? – domandò Sesshomaru guardandolo cupo.
- Certo – rispose all’istante Jakotsu – Lascia che ti presti il mio burrocacao, ti prego, hai delle labbra screpolate da far paura…
- Sai quanto me ne importa? Taci, Jakotsu, taci.
- Non se ne parla, non sopporto di vederti così…
- Smettila.
- Dai, Sesshomaru, un pochino non ti farà male! Perché lo odi così tanto?
Sesshomaru rimase in silenzio.
- Rispondimi – intimò Jakotsu, seccato. Odiava quando Sesshomaru si comportava in quel modo, chiudendosi in un mutismo completo a tempo indeterminato. Era una cosa che urtava i nervi di Jakotsu in una maniera impressionante.
- Scommetto che stamattina non ti è suonata la sveglia – disse provando a cambiare argomento. Sesshomaru annuì appena.
- E sei arrivato in ritardo per questo.
Altro minuscolo cenno.
- Sei di una noia mortale, Sesshomaru.
- Perché non tormenti qualcun altro, allora? – sbottò Sesshomaru, e Jakotsu trattenne un sorriso soddisfatto. Quella volta il compagno non aveva resistito a lungo.
- Perché tu sei eccezionalmente carino – rispose con un sorrisetto malizioso – Te l’ho già detto, no? Morirei dalla voglia di saltarti addosso se avessi le labbra meno secche e più curate.
- Così non è che mi incoraggi a curarmele, no? – ribatté sarcastico Sesshomaru, e Jakotsu rise piano.
- Non ti piacerebbe baciarmi? – domandò guardandolo curioso. Sorrideva.
Sesshomaru rimase in silenzio, in apparenza molto occupato ad osservare i movimenti di un insetto che camminava sul vetro di una finestra del corridoio.
- Parlo con te, tesoro – insistette Jakotsu, mentre il suo sorriso diventava più ampio. Che Sesshomaru non volesse ammettere di essere attratto da lui? In realtà, non ci aveva mai sperato. E aveva anche tentato di auto-convincersi che in fondo non facesse molta differenza, se lui piaceva o meno a Sesshomaru. Che non avrebbe minimamente sofferto per un rifiuto da parte di quel compagno che sapeva essere tanto antipatico. Ma in realtà, almeno un po’ gli importava. Osservò il bel profilo di Sesshomaru. In fondo quel ragazzo sapeva essere gentile se ci si metteva d’impegno, si ripeteva spesso Jakotsu.
D’accordo, forse un interessamento a lui da parte di Sesshomaru gli importava un po’ di più di un po’. Forse tanto più di un po’. Gli importava, insomma.
- Oh, davvero? – mormorò in quel momento Sesshomaru – Dovevo risponderti?
- Certo.
- Pensavo fosse una domanda retorica.
Jakotsu ghignò.
- E qual è la risposta scontata per te, Sesshomaru?
- No, ovvio.
Doveva metterci molto, molto impegno per essere gentile, pensò Jakotsu deluso.
- Nemmeno un pochino? – azzardò, pronto a ricevere un'altra risposta dolce e delicata.
- Beh – disse Sesshomaru lentamente – Se proprio fossimo le ultime due persone rimaste sulla Terra, ci farei un pensierino. Piccolo. Molto piccolo.
- Sei adorabile – mormorò Jakotsu ironico – Sei proprio un amore.
- Grazie.
“Vado a cercarmeli, gli stronzi” si disse Jakotsu, alzando gli occhi al cielo. Però Sesshomaru gli piaceva, e Jakotsu sapeva per esperienza che fosse difficilissimo capire quando il suo amico mentiva o meno. In quel momento gli era sembrato piuttosto sincero, ma Sesshomaru diceva menzogne con una freddezza in un certo senso ammirevole. E Jakotsu si aggrappò a quella speranza.
- Che farai per le vacanze di Natale? – chiese saltando di palo in frasca come al solito.
- Sto a casa – fu la semplice risposta.
- Non mi avevi detto che hai una casa in montagna?
- Ci vanno i miei con mio fratello, quest’anno io non ho voglia di sciare. E Inuyasha si fa sempre più insopportabile, quindi me ne rimango qui.
Già, Sesshomaru aveva anche un fratello molto carino, che gli assomigliava benché sembrasse molto più vivace. Un po’ più arrogante ma più vivace. Jakotsu aveva il sospetto che a lungo andare quel bamboccio avrebbe stancato qualunque fidanzata o fidanzato, e non aveva nemmeno voglia di andare a provarci con ragazzi di seconda media quando lui era in prima superiore, per quanto più grandi potessero sembrare. E Sesshomaru era più affascinante.
- Non ti fa tristezza passare il Natale solo soletto? – osservò Jakotsu – Io non ci riuscirei. E poi, a casa da solo tutto quel tempo, morirei dalla noia.
- Forse è un po’ noioso – ammise Sesshomaru – Ma rilassante.
- Posso venire a salvarti dalla noia quando vuoi, comunque – propose a bruciapelo Jakotsu, speranzoso.
- Grazie, volentieri.
Era proprio difficile capire quando Sesshomaru mentisse o meno. Quando Jakotsu lo guardava in faccia veniva sempre distratto o dai suoi occhi così seducenti o da quelle dannatissime labbra screpolate, quindi spesso non riusciva nemmeno a concentrarsi per capire se ci fosse dell’ironia nelle parole del compagno, a meno che non fosse palese.
Jakotsu sbatté le palpebre.
- Dici sul serio?
- Sì – rispose semplicemente Sesshomaru – Se prometti di non dar fuoco alla mia casa.
- Pensi davvero potrei farlo? – ghignò Jakotsu, all’improvviso di ottimo umore.
- Conoscendoti…
- Non dire stupidaggini! Ci sentiremo, allora, per metterci d’accordo. Saranno delle vacanze di Natale da sballo.
- Proprio. Comunque, nemmeno tu vai da qualche parte, mi sembra di capire.
- Partiamo per la seconda settimana di vacanze, me ne stavo scordando – rispose Jakotsu – Andiamo a Londra.
- Alla faccia.
Calò uno strano silenzio. Non avrebbero passato tutte le vacanze insieme, si disse Jakotsu un po’ deluso. Quasi quasi preferiva una casa con lui e Sesshomaru completamente soli alla bellezza di Londra. Si stava davvero per dimenticare del viaggio, trascinato dall’entusiasmo.
- Beh, prima ci divertiremo, stanne certo. Ogni tanto verrai anche tu a trovarmi – disse tentando di riprendere in mano la conversazione, malgrado il suo sorriso fosse un po’ forzato – Però devi promettermi una cosa.
- Cosa? – chiese Sesshomaru, guardandolo sospettoso.
- Fammi un regalo che duri tutte le vacanze di Natale.
- Cioè?
- Mettiti del fottutissimo burrocacao. Se ti bacerò voglio che mi piaccia e non sentire le tue labbra che si sgretolano…
- Cosa pensi di venire a fare a casa mia, Jakotsu Shichinintai?
“Ti piacerebbe saperlo, dolcezza” pensò Jakotsu, gli occhi scintillanti di malizia. Il tono insieme minaccioso ed allarmato di Sesshomaru non l’aveva preoccupato minimamente. In realtà non sperava di concludere qualcosa. Con tutte le probabilità non si sarebbero mai nemmeno abbracciati, figuriamoci arrivare a baci o a testare quanto fosse bello amoreggiare nel letto dei genitori di Sesshomaru –il che sarebbe stata una cosa estremamente divertente. Jakotsu non sperava in niente di tutto questo. Ma chi gli impediva di fantasticare sulle sue prossime vacanze di Natale con un ragazzo di cui era discretamente innamorato?
- Tranquillo, non ho intenzione di violentarti – rispose languido, un buffo sorriso sulle labbra. Sesshomaru sembrava intenzionato a rispondergli in modo piuttosto colorito, ma la porta della classe si aprì in quel momento e il professore fece capolino.
- Rientrate. Spero abbiate riflettuto sulla vostra condotta.
Entrambi annuirono, all’apparenza docili e mortificati.
E per una volta, Jakotsu si rese conto di non essere il solo a sforzarsi per non scoppiare a ridere. A quel punto, si disse mentre Sesshomaru gli lanciava un’occhiata divertita seguendo il professore in classe, quel ragazzo antipatico che gli piaceva tanto poteva non essere poi così irraggiungibile.
 
 
 

Spazio autrice:
NON tiratemi dietro verdure, per favore, abbiate pietà di una mente malata. Se non ne avete, beh, allora siete legittimati *si difende dalla pioggia di ortaggi*
Ora che avete sfogato la vostra frustrazione, la vostra rabbia, il vostro ribrezzo, il vostro orrore, il vostro sgomento, lasciate dire due parole a me. No, non abbandono i miei OTP per questo, figuriamoci. Bankotsu/Jakotsu e Sesshomaru/Naraku sono le coppie migliori in assoluto, però anche mescolando le carte viene fuori roba carina XD sarà che li adoro singolarmente tutti e quattro e che quindi li vedrei bene in qualsiasi contesto –o quasi, non vorrei esagerare XD
Per essere chiari, la cara vecchia Wikipedia ci informa che la disciplina nelle scuole giapponesi è molto ferrea, giusto perché qualcuno non trovi troppo esagerata la punizione dei nostri due nuovi piccioncini. Mah, la storia mi sembra di una banalità assurda, però alla fine come idea mi divertiva, anche solo per il fatto di aver affiancato questi due tipetti e di averli fatti un po’ chiacchierare. Se proprio proprio qualcuno volesse dirmi “E Bankotsu che fine ha fatto?”, non so perché ma mi piace immaginarmelo gemello di Jakotsu, anche se non c’entra con la storia. E lo dico perché sì. Ah, un’altra informazione riguardo alla scuola: la fonte stavolta è Yahoo Answer e quindi non garantisco al mille per mille, però le vacanze in Giappone per Natale dovrebbero durare circa un paio di settimane. E ora non ho voglia di vedere se è così anche per noi, lo appunto a scopo informativo.
Bene bene bene, non ho altro da aggiungere, se non un bel “Maledite Fanworld.it che mi spinge a scrivere cose di questo genere!” ù_ù
Un bacio, visbs88 <3
   
 
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