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Autore: Chrisantee    05/12/2011    6 recensioni
[...] Arrivò in una piccola distesa di neve, dove un bimbo dai capelli argentati era rannicchiato e si confondeva in tutto quel bianco. [...]
Questa fic l'ho scritta in onore della Kaname x Zero, ultimamente scarseggiano T.T
Spero vi piaccia! (:
mini-Zero e mini-Kaname
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Kuran, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sand Castle



-Aiuto! Qualcuno mi aiuti!- una voce echeggiava in una notte d’inverno.
Stava nevicando ormai da ore. -Vi prego... aiutatemi...
Haruka camminava tranquillo nel bosco, su un sentiero che conosceva praticamente da tutta la sua vita, grazie alle fughe da suo padre, che lo costringeva a partecipare a delle noiosissime riunioni.
Ogni volta si godeva l’aria fresca e la vista spettacolare dell’immensa distesa verde incontaminata; stava tornando a casa, ci avrebbe messo si e no 5 minuti per andare tra le braccia di sua moglie e di suo figlio, ma una voce che interruppe il silenzio quasi tombale della foresta attirò la sua attenzione.
Ringraziò di avere un’ udito fantastico poiché la voce era lieve e interrotta da singhiozzi.
Arrivò in una piccola distesa di neve, dove un bimbo dai capelli argentati era rannicchiato e si confondeva in tutto quel bianco.
-Ehi, piccolino, che succede?-chiese l’uomo avvicinandosi al bambino. 
Quello alzò il viso. I suoi grandi occhi lilla erano pieni di lacrime.
-Mi aiuti per favore…- singhiozzò -La mia famiglia…la mia famiglia…!- il bimbo rincominciò a piangere come un disco rotto, senza riuscire a terminare la frase.
-Ehi ehi, cerca di calmarti… riesci a dirmi cosa è successo? 
Haruka si avvicinò ancora di più al bambino, che poteva aver avuto più o meno 7 anni.
-Mi chiamo Zero… Zero Kiryuu…- Il piccolo tirò ancora su con il naso. -La mia mamma e… il mio papà…
Zero ricominciò a piangere, senza riuscire a spiegare, ma Haruka intuì che la sua famiglia fosse stata uccisa. Negli ultimi tempi, infatti, giravano parecchi vampiri affamati e incontrollati.
-Oh, povero… Ascolta, ora ti porto a casa con me va bene? Poi vediamo cosa fare.-
Il bambino annuì, passandosi le piccole mani sulle guance.
Haruka prese in braccio il piccolo e iniziò a camminare verso casa sua.
-Allora tu ti chiami zero, eh? Io mi chiamo haruka.- il purosangue iniziò a chiaccherare con lui cercando di non ricadere sull’argomento che poco prima non era neanche riuscito a spiegare.
-Quanti anni hai?
-6…- rispose timido, aggrappandosi alle spalle dell’uomo. -Tu sei un vampiro buono vero?
-Sì, certo… come l’hai capito?
-Dal tuo profumo, il mio maestro me l’ha insegnato…-
-Giusto! Dimenticavo che sei un piccolo vampire hunter! Dovrò aver paura di te!- rise Haruka, notando un lieve sorriso del bambino. 
-No, sei stato gentile con me, quindi non ti picchio.-
-Oh meno male! Ecco, guarda.- Se lo mise sulle spalle, per fargli vedere meglio. -Quella è la mia casa
Bussò all’immenso portone del palazzo e ci volle davvero poco per trovarsi sua moglie davanti, che a momenti lo fece cadere.
-Ciao tesoro! E lui chi è? Ti sei perso per caso? Aspetta vado subito a chiamare la polizia e ti riportiamo dai tuoi genitori, come ti chiami?- Yuri aveva iniziato, come al solito, a parlare senza interruzione, non notando i segni del marito, che alla fine si era spalmato una mano in faccia.
Zero dal canto suo aveva guardato la donna perplesso, stringendosi maggiormente ad haruka.
-Ho detto qualcosa di male?- Yuri guardò interrogativa il marito che cercava quasi invano di tranquillizzare Zero.
-Tra 5 minuti in sa , lascio Zero insieme a Kaname-
Yuri fece si con la testa andandosi poi a sedere sull’enorme divano di velluto rosso.
-Kaname tesoro sono a casa, posso entrare?- Haruka bussò alla porta della camera.
-Sì papà, entra pure.- aprì la porta il figlio stava sul letto matrimoniale che leggeva probabilmente il suo libro preferito, Alice nel paese delle meraviglie. 
-Ciao papà chi è lui?- chiese il piccolo vampiro indicando il bambino in braccio a suo padre.
-Si chiama Zero, starà qui con noi per un po’. Fate i bravi mi raccomando.- mise Zero a terra per poi chiudere la porta.
-Ciao io sono Kaname!
-Zero…
-Quanti anni hai?
-Sei …tu?
-Sette, cosa ti va di fare?
-Non lo so, con mio fratello non giocavo spesso… Lui era molto debole.
-Io ho degli amici al parco qui vicino. Se vuoi possiamo andarci, sono molto simpatici!
-Ok…- Kaname prese per mano Zero e saltò fuori dalla finestra.
-Questo mamma e papà non devono saperlo.- aggiunse ridacchiando.
Iniziarono a correre per diversi minuti fino ad addentrarsi nel bosco, poi dopo aver saltato un fosso e essersi arrampicati su due o tre alberi arrivarono in una radura verde, con in mezzo uno scivolo, delle altalene, una casetta e tanta tanta sabbia con cui giocavano altri bambini, probabilmente vampiri.
-Kaname-sama!- una bambina bionda chiamò a gran voce il principe dei purosangue inchinandosi come segno di rispetto, imitata poi dagli altri.
-Ciao io sono Takuma! Ho sette anni e tu? Come ti chiami? Quanti anni hai? Sai costruire i castelli di sabbia? Forte, hai i capelli grigi!- quel bambino dagli occhi vispi e verdi iniziò una serie di domande senza dare all’altro il tempo di rispondere, proprio come la madre di Kaname qualche momento prima.
-Chi è lui?- Domandò un altro vampiro biondo.
-E’ un mio nuovo amichetto! Si chiama Zero.- fece tutto orgoglioso Kuran.
-Io sono Hanabusa Aidou ma tutti mi chiamano Idol.- disse quello battendosi una mano sul petto con aria superiore.
Zero annuì, guardandoli tutti.
La bambina che aveva chiamato Kuran all’inizio si avvicinò diffidente. -Io sono Ruka.
-Che bel castello!- Zero si avvicinò ad esso, accovacciandosi per vederlo meglio. 
Ruka lo guardava di soppiatto. Non lo conosceva e già non le piaceva. Era entrato nelle grazie di Kaname in un giorno, forse anche meno, quando lei ci aveva messo due anni.
Si sporse spingendo leggermente Zero in avanti, e il bambino perse l’equilibrio, distruggendo il castello.
-Idol guarda! Ha distrutto il castello! L’ho visto, ha fatto apposta!- Ruka indicò offesa Zero, che intando cercava di togliersi la sabbia dai vestiti.
-Io non ho fatto nulla! Mi ha spinto lei!- si giustificò Zero rialzandosi e indicandola a sua volta. 
-Sì, come no! Ruka non lo farebbe mai! Lei è un vampiro nobile! Tu sei cattivo, si vede che sei un vampire hunter! Perché non torni da dove sei venuto?!- gli urlò Idol.
-Io…ma…
Zero iniziò a piangere, non capendo perché l’altro l’aveva accusato senza avere prove, solo guardando il fatto della provenienza. E poi, dove poteva andare, ora che aveva perso la famiglia?
-Idol! Smettila, guarda cos’hai fatto!
-Che cosa vuoi che sia! A lui non frega niente di noi! Adesso andrà piangere dalla mamma e poi si dimenticherà tutto, e noi faremo lo stesso!
-Hanabusa!- urlò Kaname, facendo indietreggiare il biondo. Quando lo chiamava per nome erano guai.
Si avvicinò a Zero prendendogli la mano e aiutandolo ad alzarsi. 
-Dato che voi siete così cattivi con lui, ce ne andiamo! E tu, Hanabusa- ringhiò -Non osare mai più parlargli con quel tono… quel tono… Takuma come si diceva?- sussurrò al biondino, che si mise in una posa da pensatore.
-Ispettosso!- disse poi alzando la manina, trionfante.
-Irrispettoso- lo corresse Shiki, che non si era presentato, avvicinandosi.
-Giusto!- ribattè Ichijou, mettendosi le mani sui fianchi, sporgendosi verso Idol. -Non puoi parlargli così irrispettosamente!
-Kaname! Zero! dove siete?- i bambini sentirono una voce attorno, e i due nominati la riconobbero subito.
-oh no questo è papà dobbiamo andare!
Kaname trascinò Zero su un albero, mettendogli le mani sulle spalle.
-Non piangere, Hanabusa fa sempre così. La prima volta che mi ha visto ha detto che mi odiava.
Zero si fermò guardandolo.
-Non sto piangendo per lui, ma perché mi ha ricordato mia mamma… lei adesso è lassù.- mormorò Zero, asciugandosi le lascrime e indicando il cielo.
-Tua mamma è una stella???- gli rispose Kaname storcendo il naso.

Zero sorrise, era passato tanto tempo da quel giorno, ma nel bene e nel male erano rimasti insieme.
Ora stava nel grosso letto matrimoniale, sdraiato sopra il suo petto a guardarlo, come quando da piccoli avevano gli incubi e si stringevano per farsi forza a vicenda.

Ogni volta che Zero ci ripensava, credeva che fosse stato destino incontrarsi e come potesse essere lui, senza Kaname che considera,da tempo, parte di se stesso.
Le loro vite ormai erano costruite su un castello, ma non di sabbia.

Angolino dell'autore ~


Ho scritto questa roba perchè in questo periodo ho notato che il fandom scarseggia di ficci a paring kaname x zero, che secondo me è fantastico :D 
Spero che la mia fan fiction vi sia piaciuta e che lascerete delle recensioni, fanno sempre piacere ^o^
Ci tengo a precisare e a ringraziare MICHiGAN che con tanta pazienza mi ha aiutata a correggere vari errori di punteggiatura e di grammatica (la grammatica non è il mio forte) DD:
GRAZIE MILLE PAYA \^o^/
Un grazie anche in anticipo a chi recensiarà o anche solo leggerà!

Un Bacione!

L I N A L E E

  
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