Sand Castle
-Aiuto!
Qualcuno mi aiuti!- una voce echeggiava in una notte
d’inverno.
Stava nevicando ormai
da ore. -Vi prego... aiutatemi...
Haruka camminava
tranquillo nel bosco, su un sentiero che conosceva praticamente da
tutta la sua vita, grazie alle fughe da suo padre, che lo costringeva a
partecipare a delle noiosissime riunioni.
Ogni volta si godeva
l’aria fresca e la vista spettacolare dell’immensa
distesa verde incontaminata; stava tornando a casa, ci avrebbe messo si
e no 5 minuti per andare tra le braccia di sua moglie e di suo figlio,
ma una voce che interruppe il silenzio quasi tombale della foresta
attirò la sua attenzione.
Ringraziò di
avere un’ udito fantastico poiché la voce era
lieve e interrotta da singhiozzi.
Arrivò in
una piccola distesa di neve, dove un bimbo dai capelli argentati era
rannicchiato e si confondeva in tutto quel bianco.
-Ehi, piccolino, che
succede?-chiese l’uomo avvicinandosi al bambino.
Quello alzò
il viso. I suoi grandi occhi lilla erano pieni di lacrime.
-Mi aiuti per
favore…- singhiozzò -La mia
famiglia…la mia famiglia…!- il bimbo
rincominciò a piangere come un disco rotto, senza riuscire a
terminare la frase.
-Ehi ehi, cerca di
calmarti… riesci a dirmi cosa è successo?
Haruka si
avvicinò ancora di più al bambino, che poteva
aver avuto più o meno 7 anni.
-Mi chiamo
Zero… Zero Kiryuu…- Il piccolo tirò
ancora su con il naso. -La mia mamma e… il mio
papà…
Zero
ricominciò a piangere, senza riuscire a spiegare, ma Haruka
intuì che la sua famiglia fosse stata uccisa. Negli ultimi
tempi, infatti, giravano parecchi vampiri affamati e incontrollati.
-Oh, povero…
Ascolta, ora ti porto a casa con me va bene? Poi vediamo cosa fare.-
Il bambino
annuì, passandosi le piccole mani sulle guance.
Haruka prese in braccio
il piccolo e iniziò a camminare verso casa sua.
-Allora tu ti chiami
zero, eh? Io mi chiamo haruka.- il purosangue iniziò a
chiaccherare con lui cercando di non ricadere sull’argomento
che poco prima non era neanche riuscito a spiegare.
-Quanti anni hai?
-6…- rispose
timido, aggrappandosi alle spalle dell’uomo. -Tu sei un
vampiro buono vero?
-Sì,
certo… come l’hai capito?
-Dal tuo profumo, il
mio maestro me l’ha insegnato…-
-Giusto! Dimenticavo
che sei un piccolo vampire hunter! Dovrò aver paura di te!-
rise Haruka, notando un lieve sorriso del bambino.
-No, sei stato gentile
con me, quindi non ti picchio.-
-Oh meno male! Ecco,
guarda.- Se lo mise sulle spalle, per fargli vedere meglio. -Quella
è la mia casa
Bussò
all’immenso portone del palazzo e ci volle davvero poco per
trovarsi sua moglie davanti, che a momenti lo fece cadere.
-Ciao tesoro! E lui chi
è? Ti sei perso per caso? Aspetta vado subito a chiamare la
polizia e ti riportiamo dai tuoi genitori, come ti chiami?- Yuri aveva
iniziato, come al solito, a parlare senza interruzione, non notando i
segni del marito, che alla fine si era spalmato una mano in faccia.
Zero dal canto suo
aveva guardato la donna perplesso, stringendosi maggiormente ad haruka.
-Ho detto qualcosa di
male?- Yuri guardò interrogativa il marito che cercava quasi
invano di tranquillizzare Zero.
-Tra 5 minuti in
sa , lascio Zero insieme a Kaname-
Yuri fece si con la
testa andandosi poi a sedere sull’enorme divano di velluto
rosso.
-Kaname tesoro sono a
casa, posso entrare?- Haruka bussò alla porta della camera.
-Sì
papà, entra pure.- aprì la porta il figlio stava
sul letto matrimoniale che leggeva probabilmente il suo libro
preferito, Alice nel paese delle meraviglie.
-Ciao papà
chi è lui?- chiese il piccolo vampiro indicando il bambino
in braccio a suo padre.
-Si chiama Zero,
starà qui con noi per un po’. Fate i bravi mi
raccomando.- mise Zero a terra per poi chiudere la porta.
-Ciao io sono Kaname!
-Zero…
-Quanti anni hai?
-Sei …tu?
-Sette, cosa ti va di
fare?
-Non lo so, con mio
fratello non giocavo spesso… Lui era molto debole.
-Io ho degli amici al
parco qui vicino. Se vuoi possiamo andarci, sono molto simpatici!
-Ok…- Kaname
prese per mano Zero e saltò fuori dalla finestra.
-Questo mamma e
papà non devono saperlo.- aggiunse ridacchiando.
Iniziarono a correre
per diversi minuti fino ad addentrarsi nel bosco, poi dopo aver saltato
un fosso e essersi arrampicati su due o tre alberi arrivarono in una
radura verde, con in mezzo uno scivolo, delle altalene, una casetta e
tanta tanta sabbia con cui giocavano altri bambini, probabilmente
vampiri.
-Kaname-sama!- una
bambina bionda chiamò a gran voce il principe dei purosangue
inchinandosi come segno di rispetto, imitata poi dagli altri.
-Ciao io sono Takuma!
Ho sette anni e tu? Come ti chiami? Quanti anni hai? Sai costruire i
castelli di sabbia? Forte, hai i capelli grigi!- quel bambino dagli
occhi vispi e verdi iniziò una serie di domande senza dare
all’altro il tempo di rispondere, proprio come la madre di
Kaname qualche momento prima.
-Chi è lui?-
Domandò un altro vampiro biondo.
-E’ un mio
nuovo amichetto! Si chiama Zero.- fece tutto orgoglioso Kuran.
-Io sono Hanabusa Aidou
ma tutti mi chiamano Idol.- disse quello battendosi una mano sul petto
con aria superiore.
Zero annuì,
guardandoli tutti.
La bambina che aveva
chiamato Kuran all’inizio si avvicinò diffidente.
-Io sono Ruka.
-Che bel castello!-
Zero si avvicinò ad esso, accovacciandosi per vederlo meglio.
Ruka lo guardava di
soppiatto. Non lo conosceva e già non le piaceva. Era
entrato nelle grazie di Kaname in un giorno, forse anche meno, quando
lei ci aveva messo due anni.
Si sporse spingendo
leggermente Zero in avanti, e il bambino perse l’equilibrio,
distruggendo il castello.
-Idol guarda! Ha
distrutto il castello! L’ho visto, ha fatto apposta!- Ruka
indicò offesa Zero, che intando cercava di togliersi la
sabbia dai vestiti.
-Io non ho fatto nulla!
Mi ha spinto lei!- si giustificò Zero rialzandosi e
indicandola a sua volta.
-Sì, come
no! Ruka non lo farebbe mai! Lei è un vampiro nobile! Tu sei
cattivo, si vede che sei un vampire hunter! Perché non torni
da dove sei venuto?!- gli urlò Idol.
-Io…ma…
Zero iniziò
a piangere, non capendo perché l’altro
l’aveva accusato senza avere prove, solo guardando il fatto
della provenienza. E poi, dove poteva andare, ora che aveva perso la
famiglia?
-Idol! Smettila, guarda
cos’hai fatto!
-Che cosa vuoi che sia!
A lui non frega niente di noi! Adesso andrà piangere dalla
mamma e poi si dimenticherà tutto, e noi faremo lo stesso!
-Hanabusa!-
urlò Kaname, facendo indietreggiare il biondo. Quando lo
chiamava per nome erano guai.
Si avvicinò
a Zero prendendogli la mano e aiutandolo ad alzarsi.
-Dato che voi siete
così cattivi con lui, ce ne andiamo! E tu, Hanabusa-
ringhiò -Non osare mai più parlargli con quel
tono… quel tono… Takuma come si diceva?-
sussurrò al biondino, che si mise in una posa da pensatore.
-Ispettosso!- disse poi
alzando la manina, trionfante.
-Irrispettoso- lo
corresse Shiki, che non si era presentato, avvicinandosi.
-Giusto!-
ribattè Ichijou, mettendosi le mani sui fianchi, sporgendosi
verso Idol. -Non puoi parlargli così irrispettosamente!
-Kaname! Zero! dove
siete?- i bambini sentirono una voce attorno, e i due nominati la
riconobbero subito.
-oh no questo
è papà dobbiamo andare!
Kaname
trascinò Zero su un albero, mettendogli le mani sulle spalle.
-Non piangere, Hanabusa
fa sempre così. La prima volta che mi ha visto ha detto che
mi odiava.
Zero si
fermò guardandolo.
-Non sto piangendo per
lui, ma perché mi ha ricordato mia mamma… lei
adesso è lassù.- mormorò Zero,
asciugandosi le lascrime e indicando il cielo.
-Tua
mamma è una stella???- gli rispose Kaname storcendo il naso.
Zero
sorrise, era passato tanto tempo da quel giorno, ma nel bene e nel male
erano rimasti insieme.
Ora stava nel grosso letto matrimoniale, sdraiato sopra il suo petto a
guardarlo, come quando da
piccoli avevano gli incubi e si stringevano per farsi forza a
vicenda.
Ogni
volta che Zero ci ripensava, credeva
che fosse stato destino incontrarsi e come potesse essere lui, senza
Kaname che considera,da tempo, parte di se stesso.
Le loro vite ormai erano
costruite su un castello, ma non di sabbia.
Angolino
dell'autore
~
Ho
scritto questa roba perchè in questo periodo ho notato che
il fandom scarseggia di ficci a paring kaname x zero,
che secondo me è fantastico :D
Spero che la mia fan fiction vi sia piaciuta e che lascerete delle
recensioni, fanno sempre piacere ^o^
Ci tengo a precisare e a ringraziare MICHiGAN che
con tanta pazienza mi
ha aiutata a correggere vari errori di punteggiatura e di
grammatica (la
grammatica non è il mio forte) DD:
GRAZIE MILLE PAYA \^o^/
Un grazie anche in anticipo a chi recensiarà o anche solo
leggerà!
Un Bacione!
L I N A L E E