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Autore: ViolentSehnsucht    06/12/2011    0 recensioni
Alice cade nella tana della sua mente e si sveglia in Wonderland. Incontra diversi personaggi che hanno fatto parte della sua vita, guidata da un misterioso e inquietante Stregatto. Ma che posto è Wonderland? Possibile che sia... l'inferno?
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il personaggio che mi cammina accanto non mi rende più sicura. Cammino guardando quell'occhio azzurro e quasi inciampo sui miei piedi. Mi sento piccola accanto a lui.  "Dove stiamo andando?" chiedo finalmente.

Ma sono sola.
Sto forse perdendo la ragione?

E dove sono finita? Quello strano figuro mi ha dato un sentiero da  seguire. Come ha detto di chiamarsi?  Stregatto... dove ho già sentito questo nome?
Rifletto e sento di aver superato un limite, una barriera, sto per precipitare. Sento la testa staccarsi, un forte capogiro. Cado a terra. L'impatto con il suolo -reale, ma non doloroso- mi... sveglia. Non stavo precipitando davvero, era solo nella mia testa. Sto impazzendo?

Degli schiamazzi attirano la mia attenzione. Il suolo inizia ad essere una salita, sempre più faticoso. In pochi secondi mi trovo a combattere per raggiungere la fonte dei rumori. Sembrano schiamazzi gioiosi, come di bambini che giocano. Ascolto avidamente quei suoni rassicuranti e cerco di aggrapparmici, con le dita mi aggrappo invece al terreno e spingo furiosamente con le gambe per salire. La gravità è di colpo insostenibile. Non riesco a voltarmi, ma ho paura di precipitare, continuo a spingere. Un altro passo, sento le gocce di sudore scendermi lungo la fronte. La gravità scompare. Ce l'ho fatta. Mi tremano le braccia per lo sforzo e le gambe dolgono. Allora giaccio su quella terra scura per un poco, fino a che quegli schiamazzi mi danno nuove energie. Mi rialzo e mi sento fresca come una rosa. Perfino il sudore è sparito.

Mi trovo su un promontorio. La terra scura di prima è improvvisamente scomparsa, è tutto bianco e di un materiale liscio e compatto, come plastica. E c'è una persona che esulta sulla punta di questo promontorio, una donna. Si volta.

"Kendra?!"
"Alice! Ma sei proprio tu! Che coincidenza, come mai anche tu qui?"
"Kendra, dove siamo?"
"Guarda che mare fantastico!"

Kendra è stata una mia collega per cinque anni, poi si è sposata e si è trasferita in un'altra città con il marito. La ricordo come una donna allegra e solare. Ripeteva spesso che il suo sogno era andare al mare, poiché non l'aveva mai visto. Fantasticava di organizzare una bella vacanza con me e un paio di nostre colleghe, ma non abbiamo mai realizzato. Non ho più avuto sue notizie e ora me la trovo in questo posto fuori dal mondo che si comporta come nulla fosse. C'è qualcosa sotto.
Mi sta portando verso la cima del promontorio e con la sua parlantina veloce mi decanta le meraviglie del mare sottostante.

Ma io non sento il rumore delle onde.

"Guarda che meraviglia!"
Un oceano sconfinato di... corni appuntiti e irti.
"Kendra..." la guardo e raggelo. Come ho fatto a non accorgermene prima? Quella non può essere Kendra. Ha gli occhi troppo grandi e troppo verdi per essere umana. Somiglia più a un personaggio di un qualche manga che a una donna vera. Ma è così reale... come tutto ciò che mi circonda. Kendra appartiene a questo posto. Faccio per indietreggiare ma Kendra stringe la mia mano e gioiosa esclama: "Finalmente siamo riuscite a concederci questa benedetta vacanza! Vieni, tuffiamoci!" e mi trascina, lanciandosi nel vuoto.

Precipitiamo rapidamente verso quei corni. La fine è vicina.

Atterro su un soffio d'aria dolcissimo. Apro gli occhi. Un sacco di corni sono contro di me, ma io giaccio a pochi millimetri da essi. Il cuore riprende a battere. Mi giro verso Kendra, era tutto uno scherzo dunque. Quasi rido. La vedo. Gli occhi spalancati, vuoti. Un corno le esce dalla testa, due dalle spalle, un terzo dalla schiena... è rimasta infilzata. "Kendra!" "Non mi piace il mare, Alice."
Il cuore si ferma.
Sono sul promontorio e Kendra esulta. "Alice! C'è un mare fantastico, vieni!". Non è più la ragione, né il cuore. È l'istinto. Kendra afferra la mia mano e io afferro la sua, cercando di impedirle di buttarsi. Dita che si dibattono le une contro le altre. E Kendra precipita.

Non puoi farci nulla, Alice.
L'ha scelto lei.


Cosa? Mi volto. Non c'è nessuno ma nel contempo... so che c'è lo Stregatto.



Inizio a correre.

  
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