Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Luna_Love    06/12/2011    0 recensioni
L'eroina è una droga, a quasi tutti fà schifo il solo pensiero, eppure chi l'ha provata, chi sa cos'è non ne riesce più a fare a meno.
Bene per me l'eroina non è solo quella droga che si inietta nelle vene, o che si tira. Ognuno ha la propria eroina, una persona, una canzone, un film o un qualunque appiglio che ci faccia uscire da questa vita di merda.
Lei studia, è rinchiusa in una vita familiare che fà schifo.
Lui fuma erba, si trova sempre in situazioni sentimentali altalenanti.
Così diversi eppure così uguali, ognuno diventerà l'eroina dell'altro.
Spero che vi piaccia e per favore fatemi sapere la vostra opinione
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                                              Capitolo 3
 
Nicky è davanti la bellissima casa di Astrid, o meglio di Eric, insomma la casa della sua insegnante di pianoforte, dalla casa esce una musica bellissima delicata ma che arrivata a un certo punto sempre lo stesso diventa pesante, lei conosce quella canzone e quel punto è difficilissimo, forse Astrid non ha ancora finito col suo allievo precedente, resta qualche minuto fuori ma poi si stanca, la sua lezione infondo cominciava alle cinque e sono già le cinque e un quarto.
Suona il campanello, la musica si interrompe “ a finalmente” pensa, è Eric ad aprire appena la vede resta visibilmente sorpreso –Ciao Evans, mia madre non ti ha chiamato?- Nicky è confusa –Io lascio il telefonino a casa quando ho lezione- lui sorride e apre ancora di più la porta, si scosta –Entra- la ragazza entra –Perché ci sono problemi?- Eric si appoggia alla porta chiusa, ha un paio di jeans e una felpa della Duff blu, è senza cappello i capelli sono arruffati tranne il perfetto ciuffo ovviamente, -No, è solo che, non mi và di parlarne, soprattutto con te, è solo che la lezione di oggi è annullata mia madre non c’è- Nicky annuisce e apre la porta –Allora vado, anche se… bè eri tu che suonavi?- lui annuisce e si siede nella panca del piano, sembra disperato, a Nicky viene quasi da ridere –Bè io so fare quel pezzo- lui è combattuto, farsi aiutare dalla Evans, o imparare il pezzo e fare buona figura al saggio.
Ci pensa così tanto che si ritrova a fissarla, è carina, porta dei jeans e una maglietta a maniche lunghe col cappuccio verde chiaro, i capelli sono sciolti il ciuffo gli copre quasi tutta la fronte la base e fermata con delle forcine, si è carina, Eric scuote la testa –Porter la smetti di fissarmi e mi dai una risposta- lui raccoglie quel poco di contegno che gli è rimasto –Vorresti farmi credere che sei più brava di me?-, la rossa scoppia a ridere –Io sono più brava di te in tutto!- si siede accanto a lui nella panca del pianoforte, è un po’ stranita del fatto che lui suoni il piano, non se lo aspettava , si aspettava più un chitarrista o un batterista, ma di certo non un pianista, lei comincia a suonare la stessa canzone che prima suonava Eric, una melodia bellissima che comincia lentamente e poi sempre più veloce, arriva alla parte dove il ragazzo sbaglia, è una parte velocissima, la canzone è tutta complicata ma questa parte in particolare è da sciogli dita, di fatto Eric guarda scioccato e ammirato le dita di Nicky che veloci si muovono sui tasti, appena lei finisce lui ha ancora la bocca spalancata per la sorpresa .
-Allora? Lo vuoi insegnato?- lui annuisce ancora senza parlare, lei lo ripete lentamente, e lui lo ripete lentamente dopo di lei benissimo senza commettere nemmeno un errore –Bene adesso devi andare più veloce- lui alza gli occhi al cielo –Evans grazie questo lo sapevo!- lei si mette a ridere –Non dico che devi andare alla velocità giusta, solo leggermente più veloce- lui annuisce e segue il suo ordine, lei si gode il momento, è incredibile lo ha nelle sue mani, Eric Porter sta facendo quello che lei gli dice di fare, è un evento incredibile.
Anche stavolta gli viene bene tranne qualche piccola stonatura, quindi glielo fa ripetere e viene perfetto, dopo un po’ andando sempre più veloce il pezzo gli riesce perfetto.
-Wow, Evans grazie- è seriamente grato a quella ragazza dai capelli rossi, con cui non si sopporta dalla prima media senza un logico motivo, lei sorride e lui ricambia, da notare che in tutti questi anni non si erano mai sorrisi, lei si alza e prende la sua borsa e il casco, -Non ti ci abituare Porter ti dovevo un favore- lui le apre la porta, non si salutano non esageriamo col buonismo infondo si odiano ancora forse un po’ di meno ma l’odio c’è sempre.
Eric aveva dei brutti progetti su di lei ma per adesso sono archiviati, nessun piano malefico infondo è stata gentile nello spiegargli quel pezzo, lo ripete da solo al piano e gli riesce benissimo “geniale!” pensa soddisfatto mentre si fuma la sigaretta della vittoria.
La porta si apre –Ciao mamma, come sta Kyle?- la madre posa la borsa stancamente –Bene, il tumore non si è sparso più di tanto, sta facendo la chemio domani torna a casa- il ragazzo annuisce ancora seduto alla panca del pianoforte –Sono riuscito a fare il pezzo- la madre annuisce mentre sistema la spesa –E poi mi sono dato fuoco alla testa, e sai ho un nuovo tatuaggio di Hitler sulla faccia, è figo da morire- urla alla madre in cucina che risponde con un interessantissimo –Fantastico tesoro!- lui scuote la testa si mette il fantomatico cappello stavolta di lana nero, prende le chiavi della macchina –Mamma vado a spacciare crack!- -Divertiti caro!- esce sbattendo la porta.

***

Classe, solita noiosa classe, eppure sono tutti eccitatissimi perché parlano ancora della festa, solo i nostri due protagonisti non proferiscono parola su quella cosa disastrosa, è come se avessero stipulato un tacito accordo, la rossa e il moro entrano in classe nello stesso istante, uno da destra l’altra da sinistra, -Evans cazzo fai?- lei lo guarda –Io? Levati di mezzo e fai passare prima le signore?- lui si guarda intorno con fare stupido –Donne? Ma io non ne vedo!- lei finge di ridere –ah ah ah Porter mi sto scompisciando- .
Ecco come comincia la loro giornata, prese per il culo, battute, ghigni vari. Poi arriva la classica ragazza di turno per Eric per la consueta scopatina nel bagno dei ragazzi, questa volta è una certa Denise una ragazza dai tratti orientali, con fluenti e liscissimi capelli neri, per la prima volta Nicky ci fa caso, non solo si accorge dei due che si allontanano prova anche una strana sensazione che non sa riconoscere, alla quale non sa dare un nome, semplicemente la prova, ma sparisce prima di subito.
Quando Eric torna in classe si è già dimenticata di quella strana sensazione, lui è seduto dietro di lei, è sempre nel banchetto dietro o nel banchetto accanto, dipende dal professore, siccome c’è economia, è in quello dietro, è spalmato sul banco e dorme, in fondo dopo che si è fatto la tipa è stanco comprendetelo, il suo lieve russare però infastidisce la classe, soprattutto Nicky che è davanti a lui, al primo calcio ha risposto con una frase del tipo “no mamma lasciami a casa a fare i biscotti” che ha fatto ridere la rossa come una scema, e che le ha pure fatto beccare un’occhiataccia dal prof, al secondo non aveva proprio risposto, anzi aveva cominciato a russare più forte –Evans?- la rossa si alza immediatamente in piedi –Si prof?- -Porta gentilmente il signor Porter fuori, gli fai fare una passeggiata non so fai tu!- tutti guardano  sconvolti dal professore a Nicky e poi da Nicky a Eric che russa ancora beatamente –Ma professore si ammazzeranno!- dice Kevin, il professore scoppia a ridere –No Devies tranquillo, non creo omicidi, prego signorina vada, vada-.

***

Sono fuori seduti nella stessa panchina dell’altro giorno, stanno zitti, avete presente quei silenzi imbarazzanti? Quei silenzi dove appena uno dei due si schiarisce la gola l’altro se ne esce con la frase –Hai detto qualcosa?- e la risposta è –No e tu?- l’altro interlocutore scuote la testa e la conversazione finisce li.
Quel silenzio che è così spesso che si può tagliare con un coltello, ogni tanto l’uno guarda l’altra ma i loro sguardi non si incrociano mai, Eric si accende una sigaretta e ne offre una a Nicky che rifiuta automaticamente.
Dopo qualche minuto di continuo silenzio –Fino a che ora dobbiamo rimanere fuori?- Nicky alza le spalle –Non saprei, direi che dobbiamo rimanere fino alla fine delle due ore del professore- lui inclina la testa all’indietro e la poggia alla ringhiera –Ma mancano ancora quaranta minuti- lei annuisce stancamente e mette le ginocchia sotto il mento –Non sono io quella che si è addormentata in classe!- lui si gira è la guarda, e si ritrova nuovamente a pensare a quanto è carina, il cappuccio della felpa nera le copre la testa, i pantaloni viola le fasciano perfettamente le gambe snelle, -Vuoi dire che è colpa mia?- chiede sorpreso, lei si alza in piedi con un unico gesto fluido –O andiamo è sempre colpa tua!- lui la guarda stando seduto, la vuole fare sentire per un po’ superiore, perché se si alzasse, lei farebbe la figura del tappo di bottiglia –Mia? Mia? E perché mia?- lei sbuffa –Perché se tu non ti fossi addormentato, non mi avrebbe chiesto di portarti fuori- lui adesso si alza in piedi –Guarda che non sono un cane che mi devi portare fuori!-le urla a due centimetri dalla faccia –No tu non sei un cane, tu sei peggio, i cani sono carini, sono teneri!- lui è rosso in viso non si è mai sentito così arrabbiato con lei, la stessa cosa lei, non ha paura della sua vicinanza, stanno praticamente appiccicati e si urlano a pochi centimetri dalla faccia – A si bè, io? Ma che problemi hai con me che cosa ho che non va?- lei lo guarda negli occhi con aria di sfida –Potrei dirti un difetto per ogni lettera dell’alfabeto- -Bene sentiamo miss perfezione comincia!- restano così appiccicati, lui che aspetta gli insulti, e lei che pensa al primo insulto –A come assatanato, B come bambino…- lui la interrompe –Per te bambino e assatanato sono due insulti?- lei annuisce –Wow che cattiveria- commenta lui sorridendo, lei per un attimo guardando le  labbra di Eric così vicine alle sue perde il filo del discorso –Sai Evans, io con la B ho un'altra parola- lei ci pensa –Baldracca, beduino, burattino- lui le mette una mano dietro la schiena –No, baciatore- la stringe a lui e poggia le sue labbra su quelle di Nicky, qualche secondo, labbra premute, entrambi diventano rossi, entrambi si chiedono cosa stia succedendo, nessuno dei due vuole staccarsi.
Poi Nicky sembra essere tornata in se, si stacca e gli tira uno schiaffo –Ma che cazzo fai?!- così dicendo va via.
Lui resta lì immobile, la guarda allontanarsi, non sa come si sente è la prima volta che una ragazza lo rifiuta, eppure non gli dà fastidio si sente solo strano.

***

L’ha baciata, lui l’ha baciata, e lei bè inizialmente l’ha pure baciato, ma si è subito levata bè non proprio subito.
Insomma avrete capito che nel suo cervello sta succedendo una guerra, è distesa sul letto e abbraccia il suo cuscino di pizzo bianco mentre sta per addormentarsi ripensa al bacio e un sorriso ebete le spunta in viso, si alza di botto e si mette seduta –E no cavolo, il sorriso ebete no-
 
NOTE: allora che ne pensate? Bacio un po’ disastroso, ma in fondo bisogna procedere con lentezza loro si odiano xD
Ringrazio di cuore chi ha recensito i primi capitoli, sinceramente non mi aspettavo recensioni così presto. Vi saluto con un bacio e aspetto le vostre opinioni.
Luna <3   
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Luna_Love