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Autore: telesette    06/12/2011    1 recensioni
Salvando sua moglie Anna da un attentato che poteva ucciderla, Luigi XIII viene ferito a morte. Nei suoi ultimi istanti di vita, parlando sia alla consorte che a suo fratello Philippe, il sovrano affida nelle mani di entrambi il futuro della Francia...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’attentato di cui doveva rimanere vittima la regina Anna si era invece rivelato fatale per un altro. Nessuno poteva prevedere che Luigi XIII in persona avrebbe fatto da scudo alla propria consorte, ricevendo dunque in pieno petto la lama che stava per trafiggerla. L’assassino era riuscito ad intrufolarsi sotto mentite spoglie tra i membri della scorta ( segno dunque che il piano era stato progettato da qualcuno dei molti nemici della regina che, all’ombra della corte di Francia, tramavano per eliminarla ) e, anche se i moschettieri lo misero in condizioni di non nuocere, ormai era troppo tardi per soccorrere Sua Maestà. La ferita era profonda e il sangue aveva completamente intriso le sue vesti immacolate. Anna si chinò sconvolta a sorreggere il corpo del marito il quale, dopo essersi sforzato inutilmente di mormorare qualcosa, finì inevitabilmente per perdere conoscenza.

- Chiamate il medico reale, presto!

Purtroppo quella che doveva essere una cerimonia d’onore, al cospetto della grande nobiltà francese, si era trasformata in una tragedia indescrivibile. Colui che aveva attentato alla vita di Sua Maestà fu subito trascinato nelle prigioni in catene, in attesa di essere messo a morte per il suo gesto, ma chi aveva ordito questo terribile complotto restava il mistero più difficile da risolvere.
Più tardi, con l’aiuto di De Tréville e dei moschettieri, l’ordine venne faticosamente ristabilito e Re Luigi venne dunque trasportato ove i medici di corte cercarono in tutti i modi di scongiurare l’inevitabile: il pugnale era penetrato tra le costole, sfiorando il cuore e compromettendo irrimediabilmente le pareti del polmone sinistro; con una simile ferita, il povero sovrano non aveva alcuna speranza di salvarsi…

- Mi dica… Mi dica la verità, dottore… - esclamò Luigi, rivolgendosi al suo medico personale, pur temendo di conoscere già il responso.

L’anziano luminare, non potendo nascondere oltre la gravità della situazione, si limitò a socchiudere gli occhi e a scuotere leggermente il capo.
Luigi comprese dunque che non gli restava molto tempo e, prima che fosse troppo tardi, doveva ancora svolgere fino il fondo il suo dovere come sovrano di Francia.

- Vi prego - esclamò. - Fate… Fate venire qui immediatamente la regina mia moglie e… mio fratello Philippe…
- Ma Maestà, non siete in condizioni di…
- Per favore - tagliò corto il sovrano, dando prova di incredibile forza di volontà. - C’è ancora qualcosa che devo fare, come re di Francia e come uomo… Fate come vi ho detto, è un’ordine!
- Va bene - annuì il medico rassegnato, facendo segno ai colleghi di scostarsi dal letto.

Tutto quello che si poteva fare era stato fatto, adesso la vita di Sua Maestà era nelle mani dell’Onnipotente e solo Lui poteva dargli la forza di parlare alle persone che più aveva amato nella sua vita.

 

***

 

Poco dopo, riuniti tristemente attorno al suo capezzale, la regina Anna e il buon Philippe si ritrovarono testimoni delle ultime volontà terrene di Luigi XIII, re di Francia.

- Anna, Philippe… - mormorò il re stancamente. - Immagino che il dottore vi abbia… già detto ogni cosa, dunque…

Entrambi si sforzarono di contenere le proprie emozioni, anche se non era facile: Philippe aveva recuperato gli anni della lontananza, divenendo assai più di un fratello per Luigi, e la sua lealtà e devozione erano pari solo all’affetto che provava verso quest’ultimo; Anna, che nel tempo si era scoperta sinceramente innamorata del marito oltre che fedele, non riusciva ad accettare l’idea di separarsi da lui… Oltretutto sapendo di essere lei stessa la causa involontaria dell’accaduto. Luigi si era sacrificato per lei, per proteggerla da quella triste sorte, e questa era la prova più grande dell’amore del sovrano nei suoi confronti.

- Mio figlio, Luigi… - proseguì il re stancamente. - E’ ancora troppo piccolo per capire, ma… col tempo, imparerà… quello che deve imparare… E voi lo seguirete finché non sarà pronto!

Anna annuì in silenzio, cercando di contenere le lacrime.

- Ve lo prometto, fratello - disse Philippe convinto. - Mi impegno solennemente!

Luigi parve rasserenato.

- Philippe, fratello mio… C’è un’altra cosa che… vorrei tu facessi per me!
- Qualunque cosa!
- Chi ha svolto questo compito, lo ha fatto per obbedire a qualcuno - sottolineò il sovrano. - La regina ha molti nemici a corte e… Se venisse a mancare una presenza forte, nulla impedirebbe ad altri assassini di riprovarci… Per questo ti prego, veglia tu su di lei, proteggila!
- Fratello…

Malgrado la debolezza, Luigi strinse la mano di Philippe e contemporaneamente anche quella di Anna.

- Insieme avrete la reggenza, finché il delfino non sarà maturo abbastanza, e le sorti della Francia saranno affidate nelle vostre mani…
- Ma non è possibile - protestò Philippe incredulo. - Io non sono degno di prendere il vostro posto, non lo sono mai stato e non posso…
- Tu sei mio fratello - osservò Luigi. - Sangue del mio sangue, nessuno più di te merita la mia fiducia, di questo sono sicuro…

Philippe era semplicemente senza parole per lo stupore.

- Ma come posso sostituirvi degnamente sul trono di Francia? - domandò. - Io non sono voi, non potrei mai, io…
- Non sarai solo - lo rassicurò Luigi. - Così come ti prenderai cura di Anna, sarà Anna ad assisterti e indirizzarti verso le scelte da seguire… Insieme potrete fare qualunque cosa… Per l’amor del cielo, Philippe… Ti affido tutto ciò che ho di più caro: il popolo di Francia, la vita di mia moglie e il futuro di mio figlio Luigi… Tutto!

Philippe tacque. Le parole del fratello erano la prova della grande stima che questi nutriva nei suoi confronti. Quasi volesse suggellare quanto appena detto, Luigi unì le mani di Philippe e Anna una sopra l’altra. Entrambi si guardarono negli occhi, mostrando evidente perplessità, ma fu Luigi stesso a dissipare ogni loro dubbio.

- Noi - esclamò. - Noi siamo il re di Francia! (*)

Detto questo, chiuse gli occhi e si accasciò immobile.

Anna e Philippe erano attoniti, entrambi piansero a lungo l’accaduto. Luigi XIII si spense davanti ai loro occhi, lasciando loro un importante compito da svolgere e un vuoto incolmabile nel cuore.
Era il 14 maggio dell’anno 1643, Luigi XIII era morto ma le sue parole sarebbero rimaste vive per sempre.

FINE

(*) = citazione ovviamente impossibile, come tutto il contenuto della fanfiction in effetti ( tratta dal romanzo "La Maschera di Ferro" ), non si tratta assolutamente di una frase di Luigi XIII bensì di suo figlio Luigi XIV...

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

   
 
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