-CORRI DANNAZIONE, CORRI!-
Sto facendo più veloce possibile, padrone. Ma questa pioggia mi fa male agli occhi, non vedo nulla…
Per fortuna una delle mie teste li ha sentiti. Ci seguono, padrone. Li fermerò con ogni mezzo.
La luce di un iper raggio squarciò il buio della notte, illuminando per un istante gli occhi di un herdier lanciato all’inseguimento dei fuggiaschi.
Fu grazie a quella luce che videro lo squarcio che era l’entrata di una grotta. Vi si nascosero in fretta e si addentrarono nell’umido cunicolo.
-Sono stanco, amico mio… Non ho più l’età per queste cose.- allungò una mano per accarezzare la squamosa testa blu del suo compagno.
State soffrendo, padrone? Riposatevi, sembrate affaticato… Ci penserò io a difendervi.
-Non ho davvero più l’età….- si accasciò lungo la parete, ansimando. Si toccò con la mano l’occhio destro, normalmente ricoperto da un occhiale di vetro. L’aveva perso per strada.
Vi fa ancora male quella ferita, padrone? Mi dispiace di avervela inflitta, ma ero solo un cucciolo inesperto e confuso.
Continuò ad accarezzare la testa del drago. Rabbrividì. Quel luogo era umido. Fin troppo umido. Ma non potevano uscire.
Avete freddo, padrone? Non avete più il vostro vestito. Vi posso riscaldare io.
Hydreigon gli si avvicinò per scaldarlo con il suo calore corporeo.
–Bravo, bello…-
Una luce improvvisa illuminò la grotta. Le pupille rosse del drago si strinsero fino a divenire due fessure mentre guardava con odio gli agenti della polizia internazionale e i loro herdier.
-Ghecis, sei circondato! Esci con le mani dietro la testa e ritira il tuo pokémon!-
Ghecis deglutì. Gocce di sudore gelido gli scendevano lungo il volto e la schiena. Si alzò in piedi.
-Perdonami, Hydreigon.- Fissò negli occhi rossi il drago a tre teste e si diresse verso l’uscita della grotta.
Vi seguirò fino alla morte, padrone. E anche oltre.
 Perché vi stanno puntando addosso quelle canne nere, padrone? Non mi piacciono. Sembrano fredde. Di metallo forse? Fanno tanto rumore… E cosè uscito dalla canna nera? Padrone?Perchè vi state sdraiando a terra?
Rosso. Tutto divenne rosso, e poi solo un bianco candore. Hydreigon rialzò la testa di scatto.
Padrone? È tutto così bianco… avete di nuovo il vostro vestito, padrone! E anche il vostro occhio! È bello vedervi sorridere… siamo salvi, padrone? Sono stato bravo?
La luce si affievolì, e lentamente Hydreigon si risvegliò. La pioggia era più violenta di prima. Ghecis era steso supino pochi metri davanti a lui.
Padrone, state dormendo?
Il pokémon si avvicinò al corpo. Sulla maglia bianca risaltavano, come fiori scarlatti, i fori scavati dai proiettili. Non ci mise molto a capire.
Urlò il suo dolore alla pioggia. Un dolore che solo chi ha perso il proprio compagno può capire.
Fino alla morte, padrone. Oltre alla morte.
Le mani-testa del drago si strinsero intorno alla sua gola, lacerandola.
Hydreigon si accasciò morente sopra il suo padrone.
La accompagnerò per sempre, padrone.