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Autore: sonnysh    06/12/2011    5 recensioni
[...]Gli occhi nocciola del bambino, che nel frattempo si era precipitato correndo verso di lei, la raggiunsero e li trovò così vicino da spaventarsi, quasi, - lei non aveva paura di niente – lui dal suo canto l’aiutò a tirarsi su senza dire una parola guardandola timoroso che si mettesse a piangere
[...]
sussurrò quelle parole che sapeva non avrei potuto ignorare, che mi avrebbero inevitabilmente incatenata a lui ancora di più. «Non mi lasciare, dimmi che rimani.»
Diedi un ultimo sguardo al ragazzo addormentato in mezzo alle lenzuola aprii la porta e mi diressi verso la mia stanza. «Ti amo, Nicholas.» e la chiusi alle mie spalle.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***

Le mattine a New York potevano essere scambiate per quelle del polo nord tanto faceva freddo, avevo sempre vissuto al caldo e temperature del genere non le avevo mai credute possibili. Presi la sciarpa e uscii di casa, mi ero svegliata tardi e non avevo avuto il tempo necessario per la mia corsa quotidiana quello mi disturbava parecchio, era un rituale che facevo sempre come un augurio di buona giornata.

C’è gente che aspetta gli oroscopi o consulta le stelle io invece avevo bisogno di correre e sfogarmi appena sveglia così da evitare tutte le ‘sfuriate’ che sarebbero potute inscenare nel corso della giornata, una sorta di yoga per il corpo al posto che per l’animo.
Come diceva il mio professore“ L’unica cosa che ha un ballerino è il suo corpo, senza di quello siete niente. Trattatelo come se fosse tutto ciò per cui vivete.”

Detta così poteva sembrare tragica, anche perché tra un paio d’anni nessuno avrebbe più avuto le forme che avevamo ora, ma al momento era veramente una delle poche cose di cui dovevo preoccuparmi.

Arrivai a scuola in ritardo così non ebbi il tempo di fare caso a chi era presente alla prima lezione che iniziai a prendere appunti, sentivo che qualcuno mi stava fissando e anche abbastanza insistentemente ma non riuscivo proprio a capire chi fosse, mi girai e scorsi Cornelia intenta a sistemarsi il ferma capelli a forma di corona che aveva indossato quella mattina.

Dopo il messaggio di ieri sera non le avevo più risposto e sinceramente non avevo nessuna voglia di iniziare una discussione nel bel mezzo di una lezione, così cercai di evitarla fino a quando non suonò la campanella.

Lei schizzò fuori dall’aula senza nemmeno darmi il tempo di fermarla, doveva essere veramente arrabbiata quella volta anche se – a mio parere – era stata lei ad esagerare e io non dovevo fare assolutamente niente.

Non avevo altre lezioni con lei quel giorno, così mi rassegnai e decisi che le avrei parlato appena ne avrei avuto l’occasione e magari quella sera sarei passata a trovarla con una scatola di cioccolatini e un peluche per farmi perdonare, l’ultima lezione della giornata era piano e non avendo voglia di fare l’intervallo decisi di andare prima in aula e approfittarne per esercitarmi un poco senza nessun’altro.

Mi sedetti e iniziai a sfiorare i tasti bianchi e neri, le mie dita scivolavano leggere e mi persi completamente nella melodia tanto che non mi accorsi che qualcun altro aveva iniziato a suonare insieme a me. Quando smisi mi girai e ritrovai Nicholas che fissava il piano.

Feci per alzarmi, da lì a poco sarebbe iniziata la lezione, ma mi prese per mano e mi baciò. Di nuovo. Stupita mi staccai quasi immediatamente, poi vidi i suoi occhi nocciola carichi di tristezza e lo ribaciai sta volta senza freni, le nostre lingue danzavano insieme e le nostre labbra si cercavano bramose le une delle altre.

Non riuscivo a spiegare il mio comportamento nemmeno a me stessa, cosa stavo facendo? Non lo sapevo e non volevo nemmeno pensarci, quando ci staccammo mi abbracciò per poi lasciarmi un bacio sulla fronte e sussurrarmi un «devo parlarti, possiamo.. » si girò e notò che alcuni nostri compagni stavano per entrare in classe, si girò e si diresse al suo posto mentre io lo fissavo con un aria interrogativa.

Finita la lezione mi ritrovai Cornelia davanti alla porta che mi trascinò nel giardino della scuola senza darmi il tempo di fermarmi a chiedere spiegazioni a Nick o anche solo chiedergli di vederci dopo, era una furia mi tirava per una mano come fossi uno dei suoi tre gatti siamesi che usava come bambolotti portandoli al guinzaglio.

«Cornelia smettila, mi stavi facendo baciare l’asfalto! »

Mi riferivo al fatto che per poco non finivo con la faccia per terra tanto mi aveva strattonato non facendomi vedere il gradito del marciapiede. Mi fulminò con gli occhi e si fermò davanti ad una panchina.

«Almeno baci qualcuno che non sia impegnato, mia cara. »

La sua voce era di ghiaccio così come i suoi occhi che mi scrutavano con aria di superiorità. Ecco la sua facciata da bambolina perfetta che usciva fuori, la vedevo quando assumeva quell’atteggiamento quando si trovava di fronte a persone che lei riteneva ‘inferiori’ ma con me non si era mai permessa di fare una cosa del genere.

La guardai stupita, non capivo veramente cosa avevo fatto per meritarmi una cosa simile e sinceramente non avevo voglia di litigare, non ora, non oggi. Mi girai per andarmene quando mi riprese nuovamente con la sua voce tagliente

«Cos’è ora sei anche una codarda? »

«Si può sapere cosa ti prende? Continui a lanciare frecciatine come se fossi colpevole di chissà quale crimine imperdonabile.»

Inscenò una di quelle risate finte e forzate che sapeva tanto di presa per i fondelli, quando tirò fuori dalla borsa il suo telefono ultimo modello con la custodia coperta di strass e mi mostrò un messaggio come se fosse la prova evidente di quello che io cercavo di nascondere.

“Avevi ragione, era con un altro. Il ricciolino che tanto ti interessa era sotto di lei quando sono entrato, non si poteva certo dire che non si conoscevano!”

Non ebbi nemmeno bisogno di leggere il mittente per scoprire che era stato il mio ex ragazzo, nonché suo cugino, a mandarle quel messaggio la sera precedente quando aveva fatto visita a casa mia.

«Hai qualcosa da dire in tua discolpa? »

Odiavo quell’aria di superiorità che la stava avvolgendo, stava cercando in tutti i modi di farmi sentire un verme ma si stava sbagliando di grosso io e Nick non stavamo insieme e si avevamo passato la serata a casa mia ma non a fare quello che Dave aveva insinuato nel messaggio.

«Non ho fatto niente, te lo avrei detto altrimenti. »

«Certo, come no. Ora non provare nemmeno più a parlargli perché è mio.»

Marcò le ultime parole intingendole di puro veleno, stranamente ci rimasi peggio di quello che pensavo. Non riuscivo a spiegarmi come poteva essere possibile una cosa del genere, quando si erano messi insieme? E perché Nick mi aveva baciato ieri sera e prima alla lezione di piano quando era già impegnato con la mia amica? Avevo milioni di domande ma ora dovevo cercare di parare il danno nel modo da rimanere più integra possibile, cercare di arginare le perdite.

«Cos’è il tuo ultimo accessorio? Non ti preoccupare, non sono io quella che devi controllare.»

Alludevo ovviamente al fatto che era il suo, cosiddetto, ragazzo a baciarmi non appena ne aveva l’occasione.  E certo io avevo risposto tutte e tre le volte, ma non avevo certo preso l’iniziativa. Girai i tacchi e mi diressi verso casa, ero alquanto amareggiata dal comportamento di Nick poteva dirmelo e non farmi litigare con Cornelia.

Arrivata nel mio piccolo appartamento mi buttai subito in doccia e passai il resto del pomeriggio sui compiti a studiare e ripassare per le verifiche e interrogazioni che mi aspettavano nei giorni seguenti. Mangiai una tazza di cereali davanti al telegiornale per cena, non avevo voglia di cucinare e nemmeno di ordinare qualcosa al ristorante dietro casa e i cereali mi erano sembrati un buon compromesso.

Sentii il campanello suonare, guardai dallo spioncino e riconobbi la chioma riccia del mio amico di infanzia dietro la porta. Non avevo voglia di litigare anche con lui, non dopo la sfuriata/rivelazione che Cornelia mi aveva fatto quel pomeriggio.

Tornai a sedermi con la speranza che se nessuno gli apriva se ne sarebbe andato pensando che non fossi in casa, ma dopo poco risuonò e ancora, ancora e ancora. Fino a quando esasperata non alzai il volume della televisione per cercare di coprire quello del campanello.

«Shea lo so che sei in casa, per favore aprimi. »

Ignorai totalmente le suppliche e preghiere varie che mi rivolgeva fino a quando non cessarono totalmente, abbassai il volume del televisore fino ad azzerarlo quasi totalmente. Guardai dallo spioncino e scoprii che non se n’era andato semplicemente se ne stava seduto sulle scale, mi ero dimenticata quanto fosse testardo ma se pensava di guadagnarsi il mio perdono così era decisamente fuori strada.

Andai a dormire sicura che se ne sarebbe andato una volta raggiunta una certa ora, quando mi alzai alle due per bere un poco però non potei fare a meno di guardare di nuovo attraverso il piccolo forellino della porta d’ingresso e, con grande sorpresa, notai che era ancora là seduto sulle scale mezzo addormentato e circondato da tre confezioni di caffè d’asporto.

«Non ti facevo così tenace.»

Appena aprii la porta si tirò  in piedi e mi guardò prima come se voleva ammazzarmi per averlo costretto a stare seduto per ore su dei gradini e dopo con un senso di conquista. Gli feci cenno di entrare senza più rivolgergli la parola, spostandomi a lato quando si avvicinò per salutarmi, non volevo pensasse che solo perché lo facevo entrare gli avevo perdonato tutto.

«Per favore, lasciami spiegare.»


 

***
 

vi chiedo scusa per l'immenso ritardo, peeerdono!
sono stata piena di verifiche e interrogazioni ,per farmi perdonare mi sono messa anche a fare l'immagine
(quell'obrobio che vedete all'inizio, esatto)
il prossimo capitolo sarà molto speciale e importante
se riesco lo posto entro venerdì, che poi parto

tra due capitoli inizierà la vera parte della storia 
e capirete il perchè ho deciso di scegliere proprio
il raiting arancione, come dicono
"molti nodi verranno al pettine"
ma non tutti altrimenti mi tocca finire la FF

ci vediamo al prossimo capitolo,
più recensioni ci sono più in fretta aggiorno
grazie a tutti quelli che leggono,
sonny

  
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