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Autore: telesette    06/12/2011    2 recensioni
Nonostante la vicenda della collana della regina si sia risolta per il meglio, la guerra personale tra lei e il cardinale Richelieu è ancora aperta...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Constance era al settimo cielo, non aveva mai visto la regina Anna così felice come quella sera. Grazie all’impegno e al coraggio di D’Artagnan e dei moschettieri infatti, quel bieco avvoltoio di Richelieu era stato umiliato e sbugiardato da Sua Maestà in persona. Con la collana di diamanti nuovamente in suo possesso, Anna non doveva più temere che Luigi XIII si ponesse altri dubbi sulla sua fedeltà e devozione. Oltretutto era stato il re esplicitamente ad ingiungere a Richelieu di non spargere più in giro voci e illazioni sul conto della sua consorte; per questo, il giorno dopo la festa da ballo, la regina non poteva fare a meno di essere allegra e di buonumore.

- Oh, Constance - esclamò, rivolgendosi alla fanciulla. - Non immagini che soddisfazione per me, poter rendere a Sua Eminenza almeno una parte delle umiliazioni che ho dovuto subire per causa sua!
- Certo Maestà, lo capisco benissimo - fece Constance. - Ed è tutto merito di D’Artagnan!
- Quel giovanotto merita davvero tutta la mia stima, sono sicura che diventerà un ottimo moschettiere!
- Maestà, volete dire che…

Anna annuì con un lieve cenno del capo.

- Ho parlato molto bene di D’Artagnan con Luigi - spiegò lei. - Nonostante la sua giovane età, il re mi ha promesso che farà un’eccezione per i suoi meriti!
- Ma è meraviglioso!
- Sarai contenta anche tu, immagino - osservò poi con un sorriso. - Non è da tutte avere un “fidanzato moschettiere”…

Constance diventò talmente rossa in viso che ammutolì di colpo. Anna non poté fare a meno di sorridere del suo imbarazzo, ma del resto era comprensibile, in fondo la sua dama di compagnia era ancora molto giovane ed era normale che preferisse mantenere il riserbo su certe questioni.
In quella però, qualcuno bussò alla porta.

- Avanti - rispose la regina.

Subito un paggio comparve sulla soglia con un inchino, annunciando un’importante visita.

- Maestà - esclamò. - Sua Eminenza, il cardinale Richelieu, desidera conferire con voi in privato!

Sia Anna che Constance sbarrarono gli occhi dallo stupore. Che cosa poteva mai volere costui dalla regina? Quali subdole macchinazioni aveva in mente stavolta? La logica consigliava prudenza, ma Anna aveva un carattere molto più forte di quanto le apparenze lasciassero supporre: proprio il fatto che fosse in grado di sopportare tutto in silenzio, nonostante l’ostracismo dei suoi nemici a corte, dimostrava ampiamente come il suo carattere fosse temprato dalla situazione in cui viveva; oltretutto non aveva più motivo per temere quella vecchia volpe di Richelieu, ora che il rischio di essere ripudiata da Sua Maestà era stato scongiurato.

- Fatelo pure entrare - ordinò al paggio, il quale obbedì senza fiatare.
- Ma, Vostra Maestà…
- Per favore, Constance - la interruppe subito. - Lasciaci soli, voglio sentire di persona cos’ha da dire quell’ipocrita!
- Ma io, veramente…
- Non insistere, ti prego - tagliò corto la sovrana. - Apprezzo la tua premura, ma è una faccenda che preferisco risolvere da sola, vai pure a casa e saluta D’Artagnan da parte mia!
- Come volete, Maestà - sospirò la ragazza rassegnata.

Non appena Sua Eminenza fece il suo ingresso, Constance salutò entrambi con un inchino e si ritirò di buon grado ( la sola vista di quell’uomo le metteva addosso una sensazione di disgusto opprimente ). Richelieu non fece neanche caso all’espressione della fanciulla e, sostenendo invece lo sguardo severo della regina, si fece avanti lentamente verso quest’ultima. Anna gli si rivolse con garbo ma, dietro alla sua fredda cortesia, era più che evidente il risentimento che provava verso costui.

- A cosa devo l’onore della vostra visita? - domandò Anna in tono gelido.

Richelieu non rispose subito e, fermandosi giusto di fronte a lei, le puntò addosso due occhi scuri e inespressivi come la morte.

- Penso che sia inutile fingere - esclamò lui con voce sottile. - Siete troppo intelligente per non capire le nostre attuali posizioni e, a parte questo, sono venuto solo per congratularmi con voi!
- Congratularvi, per cosa ?!?
- Per la vostra incredibile e indiscutibile fortuna - sottolineò Richelieu. - Ammetto di aver sbagliato i miei calcoli, puntando tutto sulla faccenda della collana, ma vi consiglio di non farvi troppe illusioni!
- Spiegatevi meglio - fece la sovrana spazientita.

La luce del tramonto attraverso i vetri della finestra gettava alcune ombre inquietanti sul volto di quell’uomo, eppure Anna non intendeva mostrarsi spaventata davanti a lui. Richelieu la fissò insistentemente, senza dire una parola per alcuni istanti, dopodiché le rivolse un avvertimento ben preciso.

- Non mi sottovalutate - disse il cardinale solenne. - Potete anche aver vinto una battaglia ma non è detto che vinciate anche la guerra… Ricordatevi che sono io l’uomo più importante di questo secolo e, qualunque cosa voi pensiate di fare per ostacolarmi, non è detto che la sorte vi assisterà sempre!
- Devo forse intenderla come una minaccia?
- No - rispose il cardinale semplicemente. - Ma non rilassatevi troppo nelle vostre convinzioni: gli uomini vanno e vengono, ma il potere di Dio è eterno!
- Andatevene immediatamente - mormorò la regina tra i denti, senza staccare gli occhi dai suoi.
- Come desiderate, del resto ho già detto tutto quello che c'era da dire, vi auguro una buona serata!

Anna strinse nervosamente i pugni lungo i fianchi. Era fin troppo chiaro il motivo di quella visita: nonostante la sconfitta subita, il cardinale ci teneva infatti a farle sapere che la loro guerra personale era ancora aperta.

FINE ?

   
 
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