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Autore: Portos    07/12/2011    0 recensioni
Stato di follia al 102 per cento...un esempio
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9: Una confessione assurda

 

Santo Cielo, Roger puzzi quanto una distilleria!”

Brian s'alzò dalla sedia di scatto, con fare disgustato.

Roger non lo stette neppure ad ascoltare, ubriaco come era, invece se ne stava seduto al tavolo con i piedi incrociati, la schiena reclinata in avanti, i gomiti sul tavolo e una mano poggiava sulla guancia.

Gli occhi erano arrossati, la bocca giù in una smorfia triste.

Scuscia hic...”

“Ma quanto hai bevuto?”
“Booh...sigh...oggi è un giorno del cazzo”

Brian alzò entrambe le sopracciglia, poi sospirò.

Quando Roger si ubriacava, si rattristava. Ma soprattutto cominciava a sproloquiare, dicendone di tutti i colori.

Perché?”
“Non te lo dico!”

Fa' come vuoi...”

Ehm...scusa, scusa”

Brian sbuffò.

Cioè...io...io...tanti anni fa...io...”

Due grossi lacrimoni cominciarono a scendergli lungo le guance.

Brian sbatté le palpebre, allibito.

R-Roger?”
“Oh maledizione! Sono proprio uno scemo, ma perché....io buaaahh!”

Roger si mise a singhiozzare.

Freddie saltò fuori, da qualche parte, non appena udito lo straziante pianto del collega.

Ehi ma che cazzo sta capitando?”

Ehm...”

Brian indicò il collega.

No! Non dirmi che si è di nuovo ubriacato!”

Perché?”
“Una volta ha sfasciato tutta la batteria, dietro a qualcuno, abbiamo dovuto portarlo via di peso” raccontò Freddie, soffocando un brivido al ricordo.

“Buahhh...sono un disgraziatooo” strillò Roger, battendo i pugni sul tavolo.

Ci penso io” sospirò Freddie.

Io...io...ho paura...”

Con cautela, Freddie s'avvicinò a Roger.

Psst! Rog calmati ti possono sentire a distanza di miglia, per tutta l'Inghilterra”

Nooo! Scopriranno che sono il batterista, più fifone! Nooo!” ululò Roger.

Ehm, tesoruccio, cosa c'è che non va?”

Non sono mica...bah! É che io...”

Freddie gli batté una mano sulla spalla.

Su, adesso calmati”

Io appena ricordato...di non...”

Roger non ti puoi sempre ubriacare perché qualcosa di va male!”

Parla quello astemio...pensò Brian osservando in silenzio i due, la situazione era davvero ridicola.

Ma non è vero! Lo devi sapere...!”

Che cosa Roger?”
“Io ho paura dei ragni è per questo che sono cosìì!”

Freddie poggiò la testa contro il tavolino, Brian nib riuscendo a stare in piedi, si piazzò su una sedia.

Roger, continuava a piangere come un disperato, senza accorgersi di nulla.

 

Il giorno dopo, il biondo non ricordava assolutamente niente, come al solito.

Nessun commento, per le facce che fecero Brian e Freddie non appena lo videro...

Be' che avete?”
“Roger, non ricordi, nulla?” fece Freddie, mentre Brian decise saggiamente di sparire.

No, perché?”
“Ieri ti sei scolato un'intera bottiglia di vodka, e hai confessato a Brian e a me che hai paura dei ragni” disse Freddie, calando un velo pietoso sul resto.

Ah..”
“E piangevi come un disperato”

Oh mio Dio!”esclamò Roger diventando di tutti i colori.

Già mi dispiace”

Di nulla”

Però...mi fa un po' strano che tu pianga”

Perché?”

Ehm..amore, sembravi non è da te piangere in quel modo, sembrava che ti fosse morto il gatto...”

Roger lo guardò in modo interrogativo. Senza capire.

Lasciamo stare, tesoro”

Dai, cosa c'è che non va?”
“Non te lo dico”

Dai!”

No! Senti amore non insistere!”

Non chiamarmi in quel modo, insulso Freddie”
“Allora ti chiamerò Honey”
“Ma vaffanculo, allora?”
“Be' amore...”

Freddie sospirò.

Roger sapeva diventare un rompicoglioni quando voleva, d'altro canto il nostro Fred, non aveva molta pazienza.

Non è fattibile, che è uno come te si scoli una bottiglia perché si è ricordato, di aver paura dei ragni! Cazzo, Roger non è fattibile!”

Capisco, non so cosa dire”

Non dire niente”

Freddie s'alzò dalla sedia.

 

Il povero Roger passò un'intera settimana in completa depressione, senza riuscire nemmeno a suonare la batteria.


 

 Capitolo 9: Una confessione assurda


“Santo Cielo, Roger puzzi quanto una distilleria!”
Brian s'alzò dalla sedia di scatto, con fare disgustato.
Roger non lo stette neppure ad ascoltare, ubriaco come era, invece se ne stava seduto al tavolo con i piedi incrociati, la schiena reclinata in avanti, i gomiti sul tavolo e una mano poggiava sulla guancia.
Gli occhi erano arrossati, la bocca giù in una smorfia triste.
Scuscia hic...”
“Ma quanto hai bevuto?”
“Booh...sigh...oggi è un giorno del cazzo”
Brian alzò entrambe le sopracciglia, poi sospirò.
Quando Roger si ubriacava, si rattristava. Ma soprattutto cominciava a sproloquiare, dicendone di tutti i colori.
“Perché?”
“Non te lo dico!”
“Fa' come vuoi...”
Ehm...scusa, scusa”
Brian sbuffò.
Cioè...io...io...tanti anni fa...io...”
Due grossi lacrimoni cominciarono a scendergli lungo le guance.
Brian sbatté le palpebre, allibito.
“R-Roger?”
“Oh maledizione! Sono proprio uno scemo, ma perché....io buaaahh!”
Roger si mise a singhiozzare.
Freddie saltò fuori, da qualche parte, non appena udito lo straziante pianto del collega.
“Ehi ma che cazzo sta capitando?”
“Ehm...”
Brian indicò il collega.
“No! Non dirmi che si è di nuovo ubriacato!”
“Perché?”
“Una volta ha sfasciato tutta la batteria, dietro a qualcuno, abbiamo dovuto portarlo via di peso” raccontò Freddie, soffocando un brivido al ricordo.
“Buahhh...sono un disgraziatooo” strillò Roger, battendo i pugni sul tavolo.
“Ci penso io” sospirò Freddie.
Io...io...ho paura...”
Con cautela, Freddie s'avvicinò a Roger.
“Psst! Rog calmati ti possono sentire a distanza di miglia, per tutta l'Inghilterra”
Nooo! Scopriranno che sono il batterista, più fifone! Nooo!” ululò Roger.
“Ehm, tesoruccio, cosa c'è che non va?”
Non sono mica...bah! É che io...”
Freddie gli batté una mano sulla spalla.
“Su, adesso calmati”
Io appena ricordato...di non...”
“Roger non ti puoi sempre ubriacare perché qualcosa di va male!”
Parla quello astemio...pensò Brian osservando in silenzio i due, la situazione era davvero ridicola.
Ma non è vero! Lo devi sapere...!”
“Che cosa Roger?”
“Io ho paura dei ragni è per questo che sono cosìì!”
Freddie poggiò la testa contro il tavolino, Brian nib riuscendo a stare in piedi, si piazzò su una sedia.
Roger, continuava a piangere come un disperato, senza accorgersi di nulla.


Il giorno dopo, il biondo non ricordava assolutamente niente, come al solito.
Nessun commento, per le facce che fecero Brian e Freddie non appena lo videro...
“Be' che avete?”
“Roger, non ricordi, nulla?” fece Freddie, mentre Brian decise saggiamente di sparire.
“No, perché?”
“Ieri ti sei scolato un'intera bottiglia di vodka, e hai confessato a Brian e a me che hai paura dei ragni” disse Freddie, calando un velo pietoso sul resto.
“Ah..”
“E piangevi come un disperato”
“Oh mio Dio!”esclamò Roger diventando di tutti i colori.
“Già mi dispiace”
“Di nulla”
“Però...mi fa un po' strano che tu pianga”
“Perché?”
“Ehm..amore, sembravi non è da te piangere in quel modo, sembrava che ti fosse morto il gatto...”
Roger lo guardò in modo interrogativo. Senza capire.
“Lasciamo stare, tesoro”
“Dai, cosa c'è che non va?”
“Non te lo dico”
“Dai!”
“No! Senti amore non insistere!”
“Non chiamarmi in quel modo, insulso Freddie”
“Allora ti chiamerò Honey”
“Ma vaffanculo, allora?”
“Be' amore...”
Freddie sospirò.
Roger sapeva diventare un rompicoglioni quando voleva, d'altro canto il nostro Fred, non aveva molta pazienza.
“Non è fattibile, che è uno come te si scoli una bottiglia perché si è ricordato, di aver paura dei ragni! Cazzo, Roger non è fattibile!”
“Capisco, non so cosa dire”
“Non dire niente”
Freddie s'alzò dalla sedia.


Il povero Roger passò un'intera settimana in completa depressione, senza riuscire nemmeno a suonare la batteria.

 
  
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