Era notte
fonda, quando ad certo punto sentii la finestra chiudersi. Aprii gli occhi , di
scatto poggia i piedi sul pavimento e mi alzai velocemente, mi avvicinai
silenziosamente alla finestra per non svegliare i miei genitori, che erano
nella stanza di fianco. Alzai lo sguardo verso il cielo, mentre il vento
accarezzava il mio volto, notai che era pieno di stelle che luccicavano.
Impossibile non notarle, era un panorama stupendo, affascinante. Riapri la
finestra mi voltai ed ecco erano lì, le mie valige. All’indomani sarei dovuta
partire, per andare da mio nonno, per accudirlo, stare con lui. Decisi che
forse era meglio andare a letto anche perché mancavano solo 4 ore al mio
risveglio.
Mi voltai
verso la sveglia che suonava, alzando il braccio lentamente, che era
indolenzito, pigiai sulla sveglia per non sentire più quel rumore che mi
rendeva nervosa. Dalle scale sentii la voce di mia madre Dana, sei pronta??? con una voce tipica di chi si è da poco svegliato. Si, mamma dammi solo 5 minuti e sono giù da te. Mi preparai più in
fretta che mai, avevo paura di perdere l’aereo. Una doccia fredda per
svegliarmi del tutto e poi frettolosamente mi vestii. Un jeans blu scuro e una
felpa nera e le mie scarpe preferite del medesimo colore. Ero pronta. Mio padre
si avvicino alla porta della mia stanza Piccola,
buongiorno, porto le valigie nell’auto! Guardai mio padre, feci cenno con
la testa per dire di si Buongiorno anche
a te papà.
Ero ancora
la sua bambina nonostante avessi ormai 19 anni, ed avessi finito le superiore.