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Autore: puntoeacapo    08/12/2011    3 recensioni
[Ti avvicini silenzioso senza parlare.
Vedi il corpo del tuo principe irrigidirsi appena lo affianchi, non te ne curi e ti abbassi poggiando quel fiore che hai raccolto, sul ricordo di Yigraine Pendragon.
Con devozione. Con rispetto.]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Not just a birthday.'
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Not just a birthday.

Sei a Camelot da quasi un anno, eppure non hai mai  sentito tanto fermento.
Già dall'Alba i negozi, le persone, gli stranieri sono attivi come mai li avevi visti; tutto grida Festa!
Anche a palazzo è tutto agitato: le cucine sono nel caos più completo, tutti i servi a disposizione sono impiegati in più mansioni e perfino i cavalieri sono effervescenti mentre salgono o scendono le scale di corsa.

E tu?

Tu niente, tu ancora non hai ben capito cosa sta succedendo.
Forse c’è qualche festa nazionale di cui non hai mai sentito parlare o magari il Re celebra qualche anniversario celato in una qualunque tradizione.
Ma tu non lo sai.
Sei parecchio curioso in effetti.
Allora chiedi al tuo tutore cosa ti sta sfuggendo, lui ti guarda in un misto tra il divertimento e la preoccupazione.

Oggi è il compleanno del principe,la tua pazienza dovrà subire una grande collaudo figliolo!

Ecco cosa ti dice il vecchio Gaius.
Poi tutto il resto rimane ovattato.
In un lampo, così chiaro da farti male, capisci tutto.
Capisci davvero tutto e forse, per questa volta, Artù avrebbe davvero ragione a chiamarti idiota.

Corri nelle stanze del principe senza sapere bene cosa fare, sai che anche quello è un tuo dovere.
Non lo trovi. Le tende offuscano ancora la camera ma il letto è sfatto.
Non ne sei troppo stupito.

Sobbalzi quando senti la pota dietro di te aprirsi.
Ti giri e vedi Uther “Dov’è mio figlio?” tuona imperioso.
Cacci fuori una scusa improvvisata, qualcosa che centra con il bagno, e cerchi di sembrare credibile.
Il Re ti guarda come se fossi una specie di disadattato, ti ordina di farlo venire nella sala reale tra meno di una veglia e se ne va.
Dopo aver sentito la porta sbattere e qualche sua imprecazione a tuo discapito tiri un sospiro di sollievo.

Non ti preoccupi neanche di far entrare un po’ d’aria fresca in quella stanza, né un po’ di luce.
Corri via.
Poi lo trovi.
E’ lì, spalle incurvate ma calmo, davanti a quella candida tomba di marmo bianco.

Ti avvicini silenzioso senza parlare.
Vedi il corpo del tuo principe irrigidirsi appena lo affianchi, non te ne curi e ti abbassi poggiando quel fiore che hai raccolto, sul ricordo di Yigraine Pendragon.
Con devozione. Con rispetto.

Sorridi vedendo quel mazzo non troppo enorme di orchidee affianco al tuo misero fiore.
Per una volta non ti preoccupi di sembrare inappropriato, confrontato alla magnificenza del lusso.
In occasioni come queste non importa.

Stai accucciato ancora un po’, meravigliato della bellezza ritratta di quella donna.
Artù le assomiglia molto.
Ne sei felice.
Poi ritorni eretto, sempre al suo fianco.
Non parli, non ce n’è bisogno.

Sai che quello non è solo un compleanno.
Lo capisci, anche tu sei orfano di un genitore, e sei consapevole che il tuo amico non ha bisogni di alcun ‘Mi dispiace’.
Quello di cui ha bisogno è un po’ di tranquillità e pace, tu lo sai, prima di tornare alla vita frenetica e forzata di un Principe.

Però non vuoi andartene.
La sola idea di lasciarlo lì da solo ti fa stare da schifo.
Rimarrai al suo fianco, in silenzio, come sempre.




 

Fine.

 



 

   
 
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