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Autore: _Mio_Smile_    08/12/2011    2 recensioni
Tutti si sparpagliarono in giro per il giardino della residenza: c’erano statue ovunque ed il giardino, ben curato, era pieno di rose bianche e rosse in fiore.
I gemelli optarono per una delle tante statue del giardino, Tamaki si mise dentro l’armadio delle scope e Kyouya dietro la tenda del salone.
- Kyouya!- bisbigliò il biondo – Kyouya! Vieni qui dentro! Li ti si vedono i piedi. Ti troveranno subito in questo modo. –
- Ok, arrivo. – bisbigliò l’altro in risposta.
Una volta nell’armadio, si accucciarono vicini. Per Tamaki era un’occasione da non perdere.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kyoya Ohtori, Tamaki Suoh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alloooooooora …

Questa fanfic qui è la prima che ho scritto su Kyouya e Tamaki ed essendo un po’ vecchiotta l’ho ritirata fuori per vedere come sistemarla. E’ scritta in terza persona, non so davvero come ho fatto visto che al momento lo trovo molto faticoso, ma spero vi piaccia comunque. Detto questo, buona lettura! :)

 

Ci troviamo all’istituto Ouran, nell’aula di musica di un certo club. Tamaki sta cercando di ottenere l’attenzione dei membri.

- Ehi, ragazzi, che ne dite di fare una gita tutti insieme? – chiese.

- Che tipo di gita Lord? – domandarono i gemelli all’unisono. Il loro tono era irritante come al solito.

- Non lo so … pensavo di fare un picnic alla seconda residenza dei Sous … che ne dite? –

-Ma perché? Andiamo in una delle nostre ville all’estero … - disse Hikaru.

- Vi ricordo che Haruhi non ha il passaporto … - intervenne Kyouya.

- Grazie – disse Haruhi al moro.

- Di nulla – rispose lui sorridendole.

“E’ proprio il sorriso del demonio!” stava pensando la ragazza.

- Uffa! Ok, se è così per noi va bene. – decisero allora i due.

- Mori, Honey siete dei nostri? –

- Io e Takashi ci stiamo, vero? – chiese il biondino a Mori che rispose come al solito ‘Oh’.

“Sempre di poche parole …” pensò Tamaki.

Si rivolse ad Haruhi: - Tu inve … -

- Assolutamente no! – rispose lei, senza neanche lasciarlo finire di parlare.

- Ma perchééééé? – chiese il re piagnucolando.

- Perché devo studiare e perché non voglio! – disse lei decisa e scocciata.

- Haruhi, ho preso le tue parti con i gemelli … - le rinfacciò Kyouya con il suo solito sorriso.

“E’ proprio un demonio!”

- Ok, per stavolta passi ma la prossima, se non accetti, raddoppieremo il tuo debito! – decretò Tamaki.

- Nooooooooooo! Devo scappare da qui! – urlò Haruhi pensando a quello che le sarebbe potuto succedere.

“Mi nasconderò dove non potranno mai trovarmi” stava pensando la ragazza.

- Tu Kyouya? Ti unisci a noi? – era molto speranzoso il suo tono.

- Non ho nulla di meglio da fare … - disse il moro col suo solito tono indifferente mentre, con un gesto elegante, si tirava su gli occhiali.

- Allora è deciso – concluse Tamaki, mettendosi nella sua posizione preferita  - domani tutti a casa mia per un picnic! -

“Perfetto! Ora devo solo mettere in atto il mio piano.”

 

Il giorno seguente, finita la scuola, il gruppo si allontanò dall’istituto per recarsi alla seconda residenza dei Sous.

- Allora ragazzi vi piace la mia casa? – chiese il re al resto del gruppo una volta arrivati, allargando le braccia in direzione della sontuosa residenza.

Come al solito i gemelli ebbero da ridire: - E’ troppo piccola, quello è storto … -

“Mamma mia che nervi! Ma perché li ho invitati questi due?!” Si chiese Tamaki, frustrato.

L’unica nota positiva era la presenza di Kyouya: era proprio per stare un po’ con lui che aveva organizzato questa gita. Lasciò stare i suoi pensieri e cominciò a fare gli onori di casa.

- Ragazzi seguitemi, da questa parte. No Honey, lascia stare quelle scimmie perché altrimenti ti tirano i cocchi … - stava per dire qualcos’altro ma si fermò: evidentemente le scimmie avevano preso in simpatia  sia Honey che Mori perché avevano un ananas in testa, simbolo dei sovrani.

- Come non detto. Comunque sbrigatevi a venire, altrimenti i gemelli mangeranno tutto.- gridò loro il Lord.

- Ehi, non è vero!- rispose Hikaru con la bocca piena.

- Ok, Tama-chan! Arriviamo tra un minuto!- gridò in risposta Honey.

Intanto il re aveva raggiunto il luogo del picnic.Era stato preparato sotto gli alberi di pesco in fiore: un vero spettacolo per gli occhi.

Tutto il gruppo lo raggiunse e iniziarono a mangiare.

- Ehi, Lord, hai preparato tu tutte queste prelibatezze? – chiese Kaoru con la bocca piena.

- No, è stata la cuoca ma avrei potuto benissimo farlo anch’io e … - non finì la frase perché Hikaru parlò per tutti.

- Ok, abbiamo capito: li ha fatti la cuoca perché non ti ha permesso di entrare in cucina sapendo quello che hai fatto per ricreare il piatto preferito del vice preside!- sghignazzò Hikaru.

La faccia di Tamaki era una maschera di emozioni: indignato, arrabbiato, offeso e imbarazzato. Per non rispondere al colpo basso dei gemelli, si tappò la bocca con un onigiri. Intanto Kyouya, senza farsi notare, fissava il re da circa mezz’ora, osservando il suo comportamento. Avendo mangiato molto, un’ora dopo erano tutti mezzi addormentati. Tamaki, prevedendo la cosa, aveva puntato la sveglia: fece prendere un colpo a tutti soprattutto a Honey e Kyouya che per un’ora buona furono intrattabili. Cercando il meno possibile di irritare i due, decisero di giocare a nascondino.

- Allora ragazzi chi si acceca?- chiese il Lord.

- Facciamo la conta.- sentenziò Mori, parlando per la prima volta. Toccò proprio a lui accecarsi.

- Allora mi acceco anche io!- disse Honey pieno di entusiasmo.

- Ok. Avete 40 secondi per nascondervi! 1 … 2 … 3 … - iniziò il biondino. Mori era diventato la sua spalla. Di nuovo.

Tutti si sparpagliarono in giro per il giardino della residenza: c’erano statue ovunque ed il giardino, ben  curato, era pieno di rose bianche e rosse in fiore.

I gemelli optarono per una delle tante statue del giardino, Tamaki si mise dentro l’armadio delle scope e Kyouya dietro la tenda del salone.

- Kyouya!- bisbigliò il biondo – Kyouya! Vieni qui dentro! Li ti si vedono i piedi. Ti troveranno subito in questo modo. –

- Ok, arrivo. – bisbigliò l’altro in risposta.

Una volta nell’armadio, si accucciarono vicini. Per Tamaki era un’occasione da non perdere. Si avvicinò ancora di più al moro.

- Kyouya? – lo chiamò. Lui si voltò e il biondo lo baciò: era un bacio timido e insicuro. Kyouya, spaesato e sorpreso, si staccò subito da lui.

- Tamaki che stai facendo?! – chiese il moro.

- Non vuoi che lo faccia più? –  Il re nell’ombra guardò quei suoi occhi blu, così ingenui e sinceri.

- Hai detto bene: non voglio … - la delusione sulla faccia di Tamaki era molto evidente.

- … perché voglio farlo io! – sussurrò all’orecchio dell’altro.

- co …! – Non finì di parlare: il moro lo stava già baciando. I suoi baci erano molto dolci: di solito era così freddo, calcolatore. Invece , in quel momento era più caldo che mai.

- Perché non l’hai mai fatto prima? – chiese Tamaki, rosso in viso, quando si staccarono un attimo per riprendere fiato.

- Perché non ero sicuro che tu mi volessi. Stavo pensando se baciarti o meno, ma sei stato più veloce di me! –

Sorrise.

Era la prima volta che Tamaki vedeva sul suo viso un sorriso così sincero e non uno di cortesia.

E quel sorriso era rivolto proprio al re.

- Grazie. – disse il Lord, timido.

- Per cosa? – chiese Kyouya perplesso.

- Per avermi baciato. Non avrei potuto sopportare un minuto di più di averti così vicino e non poterti nemmeno sfiorare, figuriamoci baciarti … a proposito di baci: non potrei averne ancora? – chiese con gli occhi che brillavano di desiderio.

- Ehi, non approfittarne … potrei non limitarmi più ai baci … - disse Kyouya con voce seducente all’orecchio dell’ altro, spostando la mano sul suo basso ventre in modo molto eloquente.

- So che non lo farai – disse il biondo – non ricordi che stavamo giocando a nascondino? Ormai Honey e Mori avranno già trovato i gemelli e poi non sei così sprovveduto da non averci pensato! Quindi … - disse baciandolo – per il momento,  dovrai accontentarti di questi – aggiunse malizioso.

- Infatti io ci avevo pensato … - rispose Kyouya baciandolo ancora e ancora  - … ma non mi importa – concluse con enfasi. Il moro alzò gli occhi neri lucenti ed incontrò lo sguardo imbronciato di Tamaki.

- Importa a me! Nel club già non mi portano rispetto emi prendono in giro, figurati se mi vedono con te … - si accorse delle sue parole equivoche.

- Non che non voglia stare con te ma tu al club non mi aiuti … - disse in un soffio, abbassando lo sguardo sulle sue mani.

Kyouya gli prese delicatamente il menti tra le dita per guardarlo negli occhi.

- Non posso. Se ti aiutassi, in qualunque modo, capirebbero che c’è … qualcosa di più tra noi … e poi ringrazia che non ti sia saltato addosso la prima volta che siamo rimasti soli … - disse baciandogli il collo.

- Avrei preferito che l’avessi fatto … così non avrei sofferto pensando che non ti importasse nulla di me … - disse Tamaki abbracciandolo con forza e  affondando la testa nel petto dell’altro. Aveva le lacrime agli occhi.

- Puoi stare tranquillo: non ti lascerò mai. – disse Kyouya per rassicurarlo.

- Lo prometti? –

- Lo prometto. –

Tamaki gli fece un gran sorriso. Il più bello che Kyouya avesse mai visto.

- Io mi sono stancato di stare qui, usciamo. – disse il biondo.

- D’accordo. –

Aprirono la porta dell’armadio e si trovarono davanti le facce perplesse degli altri membri del club. I gemelli, inevitabilmente, cominciarono ad impicciarsi degli affari dei due.

- Che ci facevate li dentro insieme? – chiesero enfatizzando molto l’ultima parola.

- Ci stavamo nascondendo. Mi sembra ovvio. – rispose prontamente Kyouya.

Honey, molto innocentemente, chiese - E allora perché Tama-chan è tutto rosso? –

Il re cercò di farsi piccolo piccolo e guardò Kyouya, che gli restituì lo sguardo.

E ora che avrebbero detto??

- Tamaki era schiacciato contro le ante dell’armadio perché era buio e io, visto che non riuscivo a vedere niente, per sbaglio gli ho dato uno schiaffo. – inventò Kyouya sul momento.

- Ora è tutto chiaro. – disse Honey annuendo. Era evidente che non ci credeva nemmeno un po’.

- Tama, noi dobbiamo andare, ci stanno già aspettando in macchina! –

- Anche noi! – dichiararono i gemelli – ci vediamo domani Lord! –

Quando se ne furono andati tutti il biondo chiese a Kyouya che cosa volesse fare.

- Ti accompagno a casa? –

- D’accordo, andiamo. –

Una volta saliti in macchina, alzarono il separè per avere un po’ di privacy.

Kyouya si avvicinò a Tamaki sussurrandogli – Finiremo quello che abbiamo iniziato oggi dopo il club. – Gli sollevò il viso e lo baciò.

- Ciao – disse il Lord al vuoto quando ormai il moro era già sceso dall’auto. Si toccò le labbra: era una sensazione meravigliosa. Non vedeva l’ora che arrivasse l’indomani.

 

 

 

 

  
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