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Autore: francy091    08/12/2011    4 recensioni
storia ispiratami dall'omonimo libro di Sophie Kinsella... come reagireste se scopriste di essere state improvvisamente catapultate nel futuro?
la storia di Castle e Beckett vista da un insolito punto di vista...XD
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Una volta entrata nell’appartamento, una sensazione di vuoto e malinconia la avvolse più che mai: il suo matrimonio non era altro che una farsa, aveva un amante segreto di cui nessuno era a conoscenza, non poteva parlare con nessuno eccetto… beh, nessuno.
Veramente qualcuno c’era, ed era stato proprio lui la prima persona davvero sincera con lei. Le aveva raccontato tutta la storia, così come era, senza aver paura di ferire i suoi sentimenti, di poter urtare un qualcosa dentro la sua testa. Sincerità, era quello che aveva chiesto sin dall’inizio, sincerità per poterla aiutare a ricordare… ma niente nella sua vita era sincero, niente era vero, tutto un’illusione e una copertura per il mondo.
Quando si era svegliata dal coma e si era trovata catapultata in una nuova vita, aveva creduto che piano piano le cose sarebbero venute da sé, che l’eseguire i gesti che quotidianamente faceva l’avrebbero aiutata a tornare quella che era diventata… tutti crescono, tutti diventano migliori, e proprio quando il suo turno era ormai arrivato, un brutto scherzo del destino l’aveva riportata come indietro nel tempo.
< Perché  doveva succedere proprio a me? Perché quando sembra che tutto vada per il verso giusto per una volta nella mia vita, qualcosa si deve mettere in mezzo a scombussolare di nuovo i miei piani? >
La rabbia per non sapere, per non ricordare, si stava facendo largo in lei, montava su e la avvolgeva con la sua potenza: Kate Beckett arrabbiata è uno spettacolo che mai si augura a qualcuno di vedere.
< D’accordo, diamo per scontato che ciò che mi abbia raccontato Castle sia la verità, deve pur esserci una foto di matrimonio, un video, un certificato, qualcosa che provi che c’è stato un trasferimento di denaro. >
Voleva mettersi a cercare per tutta casa, ma si ricordò che suo marito sarebbe tornato a momenti dal lavoro, e da quel poco che aveva saputo su di lui, non era il tipo che amava trovare sportelli aperti e album fotografici per terra. Decise che avrebbe preparato qualcosa da mangiare e poi cercato ciò che le interessava una volta che Josh fosse tornato al lavoro.
Voleva cercare di essere la moglie che lui voleva, ci avrebbe provato almeno, in fondo era riuscita a cavarsela tutti quei mesi, sarebbe riuscita a farcela ancora per un altro po’. Onde evitare di ripetere la scena della sera precedente, si tenne sul semplice, preparando french toast e patate surgelate al forno: semplice, veloce e non c’era il bisogno di accendere quei fornelli infernali.
 
Era appena scattato il timer del forno quando si sentì il rumore delle chiavi che girano nella toppa della serratura: l’uomo di casa era tornato.
“Buongiorno Josh, come è andato il lavoro?” chiese lei andando ad accoglierlo alla porta. Le prese il cappotto dalle mani e lo appoggiò sull’attaccapanni .
“Bene, c’è stato un incidente sulla statale, un ragazzo da operare urgente, ma tutto è andato per il meglio. Oh grazie, potrei abituarmi alle tue attenzioni sai?”
Kate pensò che forse questa volta era stata troppo amorevole e gentile, ciò che assolutamente non voleva era creare altri ‘vizi’ al marito, le ossessioni che aveva erano più che sufficienti.
“Sento un odore provenire dalla cucina… e non è di bruciato. Sei riuscita a preparare il pranzo senza dare fuoco alla casa?”
“Si, mi sono tenuta sul semplice, devo leggere bene le istruzioni dei fornelli prima di poter rimettere mano su quei pomelli.”
“French toast? Oh tesoro, sai che odio il formaggio fuso con il pane…”
A questa davvero Kate non voleva davvero credere: a quale essere umano vivente non piacciono i french toast? Dolce prosciutto cotto che avvolge come in un abbraccio un delicato cuore di formaggio filante, il tutto contornato da delizioso pane imburrato e oliato. Nella versione ‘alla Kate’ poi, invece che fritto in padella, il toast si era dorato nel tostapane, restando così più morbido e delicato… nessuno sano di mente – e di forchetta – avrebbe mai rifiutato una delizia simile!
“Beh, no, veramente non sapevo che odiavi il formaggio fuso… la verità è che non ho idea di cosa ti piaccia e di cosa invece no.”
“Hai ragione, scusa, ti farò una lista di cose che puoi cucinarmi e di cose assolutamente da evitare. Perché tu lo sappia, non ho allergie o intolleranze, ma ci sono alcuni cibi che proprio non riesco a mandar giù, e il formaggio fuso è tra questi. Non fraintendermi, una buona fetta di formaggio di fossa francese non si disdegna mai, specie se accompagnato da marmellata aromatizzata alla papaya, la mia preferita, ma fuso… no, decisamente non riesco a mangiarlo. Le patate arrosto però mi piacciono!”
Ecco, almeno una ne aveva fatta giusta.
“Anzi, facciamo così: visto che devi cercare di ricordare tutto ciò ce facevi prima dell’incidente, ti scriverò una lista per ogni stanza, in modo che sai cosa cucinare, come sistemare il guardaroba, come riordinare i flaconi in bagno… insomma, sarà tutto più semplice in questo modo, che ne dici?”
Con quest’ultima osservazione, una rivelazione si presentò davanti agli occhi di Kate: se prima aveva avuto anche dei piccolissimi dubbi su ciò che Castle le aveva raccontato, ora ogni ombra se n’era andata… non era decisamente lui il tipo d’uomo che avrebbe voluto sposare! Così organizzato, preciso, al punto di essere ossessivo nelle cose… era praticamente la sua copia al maschile… ancora più maniaco se mai fosse stato possibile.
Non aveva certo bisogno di passare la vita con una copia di se stessa, gli opposti sono l’armonia, lo yin ha bisogno dello yang, yin e yin sono dei nomi per una coppia di panda… da dove le era uscita questa ora?
“Kate? Kate, ci sei? Hai ricordato qualcosa?”
“Eh, cosa? Ah, no, non credo, solo… una situazione…”
“Beh,è buon segno! Sarà l’ambiente, tante cose sono successe su questa cucina…” disse lui, volendo far intendere che non solo patate arrosto e formaggio francese erano stati “serviti” su quel tavolo.
“Ma non ti ho chiesto come è andata la mattinata. Cosa hai fatto? Sistemato l’armadio? Bagno rilassante? Non sarai andata a trovare l’amante spero.” Disse lui ridendo dell’ultima frase.
Kate per poco non rischiò di dover di nuovo correre in ospedale per soffocamento da molliche di pane andate di traverso.
“C-cosa? Ehm… no, e-ecco… s-sono andata a trovare Lanie, si Lanie. A casa. Aveva il giorno libero. Sai, chiacchiere tra donne, cercavo di far tornare alla mente qualcosa.”
Acqua, aveva bisogno di un bicchiere d’acqua.
“bene, mi è sempre piaciuta la tua amica, e poi è un medico, sa cosa fare per stimolarti l’ippocampo affinché le emozioni facilitino il recupero dei ricordi.”
La scusa rimediata all’ultimo minuto stavolta era andata a segno. A Josh piaceva Lanie, bene. Meglio ricordarselo per una prossima volta.
“Pasticcino, mi dispiace, avrei voluto passare del tempo con te oggi pomeriggio, ma con quell’incidente di stamattina sono slittati tutti gli interventi che erano programmati per oggi, e quindi dovrò tornare in ospedale almeno fino alle 6… non ti dispiace vero? Ti prometto che stasera ci sediamo su quel bellissimo divano in pelle italiano e mi potrai fare tutte le domande che ti vengono in mente, risponderò a tutti i tuoi quesiti e curiosità. Ah, e ti farò le liste che potrai attaccare nelle varie stanze, credimi che sarà tutto più facile così.
Vado a fare una doccia dato che devo rientrare alle 2, se vuoi dare un’occhiata alle istruzioni della cucina ultra tecnologica oggi pomeriggio, almeno stasera non rischiamo di trovarci senzatetto costretti a dormire sotto un ponte, o peggio in una casa popolare!”
Le diede di nuovo quel bacio sulla fronte come la sera prima, ed esattamente come quella volta non provò niente di ciò che si aspettava di sentire. Castle aveva ragione su tutto, dentro di lei continuava a sperare che avesse esagerato un po’ nel descrivere il suo nuovo marito, ma andando avanti si rendeva conto che era stato anche troppo gentile nei suoi confronti.
Rimase in cucina questa volta, non volendo ripetere l’esperienza in bagno del giorno precedente; lavò i pochi piatti che avevano usato per mangiare e cucinare e si mise a leggere quelle istruzioni che Josh le aveva posto davanti.
Era arrivata al capitolo riguardante i vari programmi di cottura utilizzabili, quando l’uomo tornò nella zona giorno, vestito e pronto per uscire di nuovo.
“Ecco qua, ciao di nuovo tesoro. Ci vediamo stasera.” E uscì dalla porta principale.
Non appena se ne fu andato, Kate si fiondò in salone per aprire ed ispezionare tutti quei ripiani e scaffali chiusi da delle ante bianche: rimase delusa però, perché trovò soltanto l’album con le foto del matrimonio, niente gite fuori porta, niente cene di natale, niente feste di capodanno. Era come se l’unico giorno che davvero valesse la pena di ricordare fosse quello del loro matrimonio.
< Meglio di niente > pensò la donna < Almeno non ha tolto anche questo dicendo che rimuginare sul passato è solo tempo perso >.
Si mise a sfogliare le pagine e, come ogni donna al mondo, non poté resistere alla tentazione di andare a vedere come fosse fatto il suo abito da sposa e ciò che vide la lasciò senza fiato: sembrava una principessa di altri tempi!
Il matrimonio si era tenuto in Alaska, così aveva detto Castle, il che spiegò la presenza del cappotto corto avorio bordato di pelliccia che aveva nelle prime foto fuori dalla chiesa; nelle successive erano tutti dentro la grande cattedrale in stile neo gotico, sembrava che nessun cittadino dell’Alaska avesse voluto mancare a quell’evento, neanche a sposarsi fosse stato l’erede del Principato di Monaco.
La chiesa era sontuosa, e gli addobbi floreali erano un tripudio di bianco e giallo, anche il suo mazzo era fatto di fiori di elleboro e calicanto… il tutto si armonizzava alla perfezione con i toni ambrati della luce che entrava dalle ampie vetrate del duomo.
Una successione di scatti fatti probabilmente da un fotografo professionista si succedettero nelle pagine successive: lei ferma sotto l’arco della porta, lei e suo padre che avanzavano preceduti da Lanie e altre piccole damigelle vestite di giallo e arancione, lei e Josh davanti al vescovo pronti a giurarsi amore eterno… un amore che in realtà non c’era.
Altri scatti, questa volta all’interno di quello che Kate immaginò essere una dimora storica della famiglia Davidson: erano le tipiche foto in posa da fare dopo la cerimonia, quelle che dovevano, in teoria, catturare l’amore dei novelli sposi che illuminava il mondo. In pratica, una serie di scatti con sorrisi forzati e sguardi persi nel vuoto troppo evidentemente di circostanza, specialmente dalla sua parte; ma Josh sembrava non accorgersene, o non curarsene più di tanto, visto che continuava a guardare la sua donna con degli occhi carichi di possesso.
Le successive erano quelle raffiguranti i festeggiamenti dopo la cerimonia: un banchetto sontuoso, in un locale da far invidia al salone degli specchi di Versailles, con lampadari pendenti dal soffitto e quadri preziosi a tutte le pareti; anche qui sguardi di circostanza e foto in posa si susseguivano fino alla fine.
Kate si chiedeva dove fossero le foto con i suoi colleghi, Lanie, il nuovo capitano e tutti gli amici che, nonostante tutto, era sicura non sarebbero mai mancati al suo matrimonio.
 
 
 
L'orologio continuava a ticchettare, si erano fatte le 9 passate e di Josh neanche l'ombra. < Probabilmente un'ennesima emergenza loavrà trattenuto > pensò. < Ora capisco come mai siamo finiti insieme: io sempre al distretto, lui sempre all’ospedale, ci incrociamo poche volte e, a quanto pare, parliamo anche meno.  E' la relazione perfetta per me, mi da quell'opportunità di tenere un piede fuori dalla porta, di non impegnarmi, di non lasciarmi completamente andare, perchè non potrei mai aprirmi con un uomo che non c'è mai, che è sempre via. Lui salva tante vite ed è bello che le salvi, ma io non posso competere con questo. Qualcosa deve avermi attratta in lui. Forse la sua passione ed energia che mette nel lavoro, che mette nel salvare quante più vite possibili. Perchè finisce sempre che le cose che ti attraggono di una persona poi alla fine sono le stesse che te la fanno odiare? > La giornata era stata lunga, la stanchezza cominciava a bussare all'uscio, così Kate decise di lasciar perdere la cena e di passare direttamente al letto... e che Josh pensasse al pasto da solo se voleva.
Mille pensieri tuttavia continuavano ad affollarle la mente, risposte a domande ormai dimenticate e domande che ancora necessitavano di una risposta; il primo incontro con Josh, la famiglia di lui… e soprattutto Castle. Castle. Era davvero diventata l'amante dello scapolo d'oro più ambito di Manhattan? Possibile che lui avesse scelto proprio lei? Tra le tante modelle e giornaliste a disposizione, lui si era andato ad invischiare in una relazione clandestina con una detective della omicidi; relazione che probabilmente avrà causato non pochi problemi anche a lui, con la sua famiglia, i suoi colleghi scrittori, gli amici comuni al distretto, i sotterfugi, le bugie, magari anche qualche fuga clandestina... per non parlare della logistica più... ehm... elementare diciamo... si incontravano da lei o da lui? In un albergo ad ore magari? No, troppo squallido, non sarebbe stato da Castle. Quante volte si vedevano? 2, 3 a settimana? O forse solo nei weekend. Avevano una frase in codice da usare se qualche imprevisto fosse sopraggiunto all'improvviso? Kate si ricordò di quella volta quando, durante un caso, si era vista costretta a tirare un orecchio al povero scrittore, e lui continuava ad urlare 'mele mele' sostenendo che fosse la sua parola di sicurezza. Se c'era da restare in tema frutta, la sua sarebbe di sicuro stata 'ciliegie' visto che le adorava.
Mele e ciliegie... davvero nomi in codice degni della CIA.
Mentre pensava queste cose, Kate si trovò inconsciamente a sorridere, come se stesse riassaporando vecchi ricordi e sensazioni. Trovò la cosa strana. < Avanti ragazza, non hai nessun ricordo romantico, nessuna esperienza da ritirare fuori, solo emozioni provocate da una fantasia... ecco, stai fantasticando su come sarebbe la vostra vita insieme, ma sono solo sogni. Devi rimettere a posto prima la tua di vita, e poi magari puoi pensare a quella al fianco di un'altro... >
E pensando allo scrittore, si addormentò, cullata da una sensazione di calore e familiarità.



Il tastino sul mio profilo "aggiungi un nuovo capitolo" non riconosceva più l'opzione, stava in sciopero... 
Lo so, lo so, mea culta, frustatemi, picchiatemi, ammanettatemi, fate di me quello che volete... me lo merito...
Odio essere in crisi creativa, mi blocca totalmente il cervello... e si vede direte voi... eh, lo so....XD
Comunque, meglio tardi che mai no?! vi prometto che non la lascerò incompleta, anche tra un anno o 10, quando saremo tutte vecchiette e ripenseremo ai bei tempi andati su internet, questa storia finirà...XD
Ok, la smetto, permettetemi solo di ringraziare coloro senza le quali questo capitolo sarebbe ancora un ammasso informe di errori e ripetizioni e cavolate stratosferiche... le mie fidate Mari_rina24 e Katie-nocciolina-peanut88... grazie tesori miei, senza di voi davvero non avrei saputo dove mettermi le mani se non tra i capelli...XD
Alla prossima... e non abbiate paura, non sarà poi così lontana... spero...XD
baci8!!!! ^.^
  
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