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Autore: bibi8890    09/12/2011    0 recensioni
Inizia tutto con un sogno, il sogno di una notte come tante... ma il sole, il mare, e soprattutto quel ragazzo... sarà davvero un sogno come tutti gli altri per Lizzy? oppure era un segno del destino?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My stories, my dreams'
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La gelosia... quando arriva non va più via! Lo so... Non ho scritto per tanto tempo e ora invece di continuo... :) sono fatta così! Non ci posso fare niente! Mi sono messa in testa che ce la devo fare e ce la farò! Vi lascio alla cara Lizzy e alla tanto attesa cena! Alla fine ci sarà anche una piccola sorpresina che metterà su un po' di domande!... Staremo a vedere come prosegue...
Un bacio Bi:)

Filippo arrivò puntualissimo all'appuntamento. Noi invece, anche e soprattutto per colpa mia e dei miei capelli arrivamm un po' tardi. Alla fine ero stata più di un'ora a combattere con la mia "acconciatura", ripiegando su un fermaglio a fiore a un lato, per tenere ferma almeno una parte della folta chioma.
Al nostro arrivo, giustamente, Filippo era alterato.
«Come mai così tardi?!»
«Scusa amore! Colpa mia! Ma dai! Anche io sono felice di vederti!». Feci per dargli un bacio, ma si scansò.
«E' più di mezz'ora che ti aspetto!»
«No amore! Che CI aspetti! Lui è Giacomo!»
Si diedero la mano. Giacomo sorrideva beato, Filippo era un fascio di nervi. Quello sguardo fu decisivo. Filippo lo vedeva come un rivale, un intruso nella nostra storia, un elemeno di disturbo. Lo fissò malissimo, ma Giacomo non se ne accorse o almeno non lo diede a vedere. Io mi trovavo in mezzo, mentre la tensione si impossessava di me. In cuor mio pregavo affinchè quella sera le cose andassero bene!
Devo stare calma! Lizzy sta calma! Quando Filippo lo conoscerà capirà, capirà tutto! Rilassati!
«Andiamo?» esordii io, cercando di sorridere e placare quell'aria di astio che Filippo, da solo, aveva alzato.
Ci proposero il tavolo numero 8, il migliore secondo me. Era un po' appartato e ci dava la piena vista sul mare, che quella notte era meraviglioso. L'aria era calda e la luna si rispecchiava nella distesa di acqua salata, rendendo tutto molto romantico. Mi ricordò il primo bacio con Filippo. Sperando che quello fosse un segno del destino e portasse bene, mi sedetti tra di loro.
«E' bellissimo qui! E il mare è stupendo!» disse Giacomo, con lo sguardo sognante.
«Deve mancarti tanto il mare! Non sei mai riuscito a staccartene! Ricordo che da piccoli non volevi mai tornare a casa e anche d'inverno venivi a farti lunghe passeggiate sulla riva!»
Lui mi sorrise.
«Già! E' una parte di me! Ma non mi lamento! Bologna è bella e mi ci trovo veramente bene!»
«Allora come mai sei tornato?» chiese Filippo sarcasticamente. Ancora una volta Giacomo fece finta di non sentire e si versò ancora un po' di birra che butto giù tutta d'un sorso. Feci lo stesso, cercai in tutti i modi di non pensare al comportamento assurdo di Filippo. Si vedeva lontano un miglio che era geloso, ma non ancora riuscivo a immaginare a che livelli era in grado di arrivare.
«Allora... fatemi capire... com'è che siete parenti? I tuoi non erano figli unici?»
«Bhè, non siamo proprio parenti! Siamo cresciuti insieme ed è come se lo fossimo!» risposi io cercando di essere tranquilla.
«Si. I nostri padri sono sempre stati migliori amici e hanno trasmesso questo bel rapporto anche a noi! Ricordo che però da piccolo non la sopportavo! Ci portiamo quasi cinque anni e la odiavo perchè tutte le attenzioni erano rivolte a lei! Avrei voluto farla sparire delle volte »
«E poi cosa è stato? Colpo di fulmine?» chiese Filippo, al massimo del sarcasmo. Alla fine non ce la feci più! Aveva superato il limite! Non poteva trattare Giacomo in quel modo!
«Filippo, vuoi venire fuori con me un momento? Giacomo per favore puoi scusarci un attimo?»
«Si certo! Intanto ordino le pizze!» disse Giacomo al colmo della gentilezza «Tu, Filippo, che pizza prendi?»
«Una quattro stagioni. Per Lizzy invece....»
«Una caprese! Lo so» lo sfidò Giacomo. Filippo stava per rispondere, ma riuscii a portarlo via in tempo.
«Si può sapere cosa cavolo ti è preso?! Non ti sei mai comportato così!»
Mi guardò, con lo sguardo da bambino. Si sentiva in colpa, si vedeva, ma nello stesso momento viveva un conflitto interno tra il suo essere geloso e il suo essere dispiaciuto. Era geloso, era palese, ma non ne vedevo il motivo. Si, io e Giacomo avevamo un bel rapporto, ma finiva la! Avevo combattuto per conquistare Filippo, mi ero innamorata davvero eppure lui se ne era scordato.
«Che cosa ho fatto?!»
«Non puoi essere geloso di mio cugino! Filippo ti prego, non essere stupido!»
«Lui non è tuo cugino!»
«Ma è come se lo fosse!»
«Oh ti prego! Giacomo di qua, Giacomo di la! Siamo inseparabili, siamo cresciuti insieme... mi dispiace amore, ma stasera devo uscire con Giacomo!». Mi stava facendo il verso... e mi stava ferendo, senza nemmeno accorgersene. «Sono io il tuo ragazzo o è lui?! Perchè mi pare che non mi consideri più tale!»
«Ma stai scherzando?! Siamo come fratelli! Chi voglio sei tu! Ho penato due anni dietro te! Due lunghissimi anni a starti vicina e a tenermi dentro tutto quello che provavo, a fare l'amica quando volevo di più! Io sono stata male per te! E ora che ti ho per me, secondo te ora che sto proprio con te, rovinerei tutto?! »
«Io TI AMO Lizzy! E non sopporto di vedere qualcun altro che prova gli stessi sentimenti per te! Che conosce tutto di te, più di quanto ti consoca io, che ti sa capire, che ti sta vicino come e molto più di come ti sto vicino io! Non lo sopporto!»
Mi aveva detto che mi amava, me lo aveva detto in modo tremendamente serio, urlato come se fosse un peso... un momento che avevo sognato per tanto tempo era passato tra le parole di una discussione. Avevo sognato ancora come una bambina.
«Mi stai facendo male! Dici che mi ami eppure mi tratti così! come fai a dirmi di amarmi se poi non ti fidi di me?! Come fai a dire "ti amo" e poi pensare che io potrei stare con un altro?!»
Cominciai a piangere, dal nervoso. Lacrime amare mi solcavano le guance. Avevo sognato quella serata da tanto tempo e si era rivelata un disastro. Avevo aspettato quelle due parole, le avevo sognate e ci avevo fantasticato sopra eppure mi erano state buttate così... Non poteva essere geloso, non proprio di Giacomo!
Vedendomi piangere Filippo tornò se stesso. Il suo sguardo tornò dolce e si posò su me che, con le scarpe che mi facevano male, mi ero seduta allo stremo su una panchina.
«Lizzy, amore mi dispiace! Non voglio farti stare male! E' stato più forte di me, amore! Scusa!»
Mi prese tra le braccia e mi cullò. Mi asciugò le lacrime e mi chiese ancora scusa.
«Io ti amo davvero Lizzy!»
Tra le lacrime gli sussurai un debole
«Anche io ti amo!». Glielo dissi, perchè lo pensai davvero... eppure, nei miei sogni, quel "ti amo" appariva in tanti modi romantici diversi.
Filippo sorrise e mi baciò. Tutto era passato. Sperai con tutto il cuore che quella sua gelosia sparisse per sempre, che quel Filippo mai visto non tornasse più.... Avevo sperato tante cose... in cuor mio sapevo che stavo sperando invano.

Quando tornammo al tavolo, le pizze ci erano appena state servite e Giacomo si era scolato l'intera bottiglia di birra. Mi sentivo ancora un po' spossata, ma qualsiasi litigio sarebbe morto da solo di fronte a quelle pizze tanto invitanti. Filippo chiese scusa a Giacomo per il suo comportamento e Giacomo, sempre da gran signore gli disse traquillamente che non doveva preoccuparsi.

«Mangiamo le pizze piuttosto! Mi è venuta l'acquolina in bocca!»
Sei proprio un angelo, caro Giacomo! Lo so che Filippo non è stato gentile... ma mi ama... lo so... devi solo dargli modo di capirti e conoscerti!
Mi aveva ferita quella sera Filippo, come non aveva mai fatto prima di allora. Cercai in tutti i modi di trovare una scusa al suo comportamento sconsiderato, ma non c'erano scuse! Era stato uno sciocco, uno sconsiderato... stava rovinando tutto senza accorgersene.
«Lizzy a cosa stai pensando?»
«Cosa...» Giacomo e Filippo mi guardavano dubbiosi. Giacomo mi aveva rivolto qualche domanda, ma io non avevo sentito nulla, persa nel mio mondo.
«Sei d'accordo se mi fermo per tutta l'estete? Lo so che non è il massimo abitare con me, ma...»
«Certo che sono d'accordo! Sarebbe bellissimo!»
«Bene! Perchè Filippo stava giusto dicendo di organizzare le vacanze insieme! Naturalmente quando tu avrai finito l'esame!»
Mi girai verso Filippo, col sorriso sulle labbra. Stava cercando di rimediare. Come facevo a non amarlo?
«Si, perchè Giacomo non è mai andato in uno chalet in montagna e io ho a disposizione quello di mio nonno...»
«Sarebbe meraviglioso!» gli risposi prendendogli la mano. Mi aveva resa felice! Sarebbe stata una bella cosa e finalmente si sarebbero conosciuti... tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Usciti fuori dal ristorante, Giacomo andò a rigirare la macchina e io e Filippo rimanemmo soli.
«Sai, mi è piaciuta la tua idea! Grazie!» gli dissi, mentre lui mi abbracciava teneramente
«Forse ho sbagliato a giudicarlo... parlandoci mi sembra ok! E comunque era il minimo che potessi fare dopo il casino che ho fatto... mi dispiace!»
«Lo so! L'ho capito che ti dispiace! E sai.... quando hai quella faccia sconsolata mi piaci ancora di più!»
Mi sorrise e mi strinse a se. Le sue labbra toccarono le mie e in quel momento tornai a quella sera lungo la spiaggia, le sue mani sulla mia pelle, tra i miei capelli, e scordai tutto. Io volevo lui... solo lui
«Ti amo...» dissi.
«Anche io, amore mio... anche io....». Mi ribaciò... e quel bacio sapeva di amore, di promesse e di speranze.

In lontananza, dentro una macchina scura, Giacomo guardava la scena da lontano. Sorrise, ma era un sorriso amaro. Erano carini insieme. Filippo non si era comportato bene quella sera, ma si amavano e quello era l'importante. Lei era felice in fondo, se la meritava quella felicità. Il suo posto era di rimanere in disparte. Come sempre... Era sempre stato in un angolo, lui, eterno innamorato, di lei che lo vedeva sempre come un amico, un fratello. Se n'era fatto una ragione, ma era doloroso vedersi sbattere in faccia lei con il suo amore per un altro. Sospirò. Era quello il suo destino... Non era lui che lei voleva... doveva rassegnarsi. il suo sarebbe stato per sempre un amore non corrisposto.
  
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