Sordo dolore
Un leggero brusio si trasforma
In un’assordante sinfonia stonata,
Che accascia, che abbatte e che tramortisce
Sfinendomi.
E duole il petto, dilaniato da battiti
Tamburellanti una melodia cantata
Con sferzanti parole, taglienti come
Il più gelido vento polare.
E pare difficile anche solo respirare
Quell’aria ribollita da rabbia e da grida.
Fuori impervia il fuoco, mentre le membra
Sono raggelate in un attimo di eterna freddezza,
In un tempo rarefatto
Che m’immobilizza nel
più sordo ed inquieto dolore.
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Angoletto di Girl_in_Blu:
Bè che dire? Allora, questa poesia è vecchiotta, scritta in un periodo abbastanza brutto, ma adesso va molto meglio, quindi ho deciso di liberarmene metaforicamente.
È ricca di ossimori, quindi ad una prima lettura potrebbe risultare contraddittoria, ma non è così fidatevi.
Vorrei tanto ricevere un parere, o un consiglio.
Vi ringrazio davvero tanto per aver letto :)
Besos, Girl_in_Blu