-Sei nell'oscurità....niente ti può salvare ora mai....la tua mente è stata cancellata....tu rimarrai per smepre un corpos enza passato che cammina....la tua dea morirà....è questo il tuo destino....soffri per l'eternità,stella cadente senza cielo.

Queste sono le parole che Seiya sentì nella sua testa.
Galleggiava in quel vuoto infinito simile allo spazio. Non c'era niente se non stelle a lui sconosciute.
La stella polare non c'era per aiutarlo a ricondurlo a casa sua. Non c'era possibilità di salvezza.
E lui,quell'essere che dovrebbe essere un re,ora lo condannava.
Non c'era speranza. Aveva perso energie e ora....ora non poteva che aspettare che quel suo scettro lo trafigesse per sempre per poi morire.

-Finita....non ho rimpianti....solo un rimorso...avrei voluto ricordare qualcosa...invece....morirò così....non fa niente....sarò per sempre una...stella cadente senza cielo....

Improvvisamente,in quel buio simile alla morte,una luce apparve. Il volto di Zeus,re degli Dei, guardò la luce spaventato.
Seiya alzò lo sguardo verso la luce,le ferite che bruciavano gli distruggevano quella poca carne rimasta. Anche sei i suoi amici avevano cercato di aiutarlo in ogni modo non ce l'avevano fatta nemmeno loro, e aveva perso l'appoggio di chiunque.
Ma niente impedì al guerriero senza memoria di alzare lo sguardo. La luce,enorme e abbiante,non faceva male,dava un leggero tepore alla pelle. Era bianca e soave. Un cerchio perfetto di luce.
La luna.
La luna,che prima aveva quasi cercato di ucciderlo,ora s'illuminava per dargli coraggio.
Poi eccola. Era un'immagine poco nitida,come un velo,ma riusciva a vedere un lungo abito bianco,una corona di perle sulla fronte e dei lunghi capelli argentati. Un sorriso,da quella luce,un sorriso benevolo si provulgava verso di lui.

-Fermati! Il tuo corpo fisico è già morto! Che altro puoi fare?!

La voce di Zeus rideva canzonando un qualcosa. Poi si interruppe.
Seiya sentì una mano delicata afferrargli il polso tirandolo a se delicatamente. Sentì un petto sulla sua guancia fredda. era caldo e sentiva un cuore pulsante,con dei seni delicati. Una mano lo reggeva e l'altra lo accarezzava. Era come se una madre lo stesse reggendo, una madre che era ritornata dal mondo dei morti per salvarlo. Vide due splendidi occhi azzurri.
-Una cosa la posso fare...salvare di nuovo tutti....

Una splendida luce partì dal suo corpo e tutti gli altri Saint vennero tarscinati verso di lei. Dodici luci la circondarono. Due splendide ali si aprirono per volare poi verso quell'astro luminoso.
Seiya lo guardò tenendosi a quell'angelo. Guardando quella luce improvvisamente ogni ricordo cominciò a tornare.
Saori...l'orfanotrofio...le battaglie...i compagni....
Tutto ritornò.
Seiya guardò di nuovo quell'angelo.

-Chi...sei...?

Chiese con un filo di voce spento. Lei lo guardò con dolcezza mentre le dodici luci e i suoi compagni sparivano nella luce.

-Serenity...

La voce cominciò a farsi meno chiara finchè non vide più niente che luce.
Poi ecco. Le morbide braccia erano sparite lasciando posto a una delicata erba primaverile. Una voce...no... più voci.

-Minako! Va a chiamare un'ambulanza!
-Aiuta quello li con i capelli neri Makoto!
-Ami questo perde sangue dal braccio!
-Devi bloccarlo con qualcosa usa la cravatta della tua divisa Rei!

Seiya aprì gli occhi. Sopra di lei c'era una ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri.

-S...Sere...
-Non parlare! Tra poco viene l'ambulanza e vi porta tutti via!

Sentendo quella voce,capì che era diversa,però...era dolce proprio come quella di quella donna. Serenity...era uno dei nomi della divinità Lunare...no...la vera Dea della luna era Artemis...però...quella splendida donna...allora chi era?
Con questa domanda Seiya si abbandonò.

Quando si risvegliò era in una camera di ospedale. Indossava un pigiama bianco a righe,ed era completamente fasciato e pieno di punti.
Gli faceva male d'appertutto e aveva un'aflebo attaccato al braccio. La coperta era tirata fin sotto le ascelle e sentiva una gran dolore al petto.
Dopo qualche minuto entrò una bella donna. Era alta e snella e indossava un camice bianco e sotto un taieur elegante. Aveva dei capelli dai riflessi azzurino scuro e dei brillanti occhi verdi. Gli si avvicinò tranquillamente.

-Buon giorno! Certo che ti ci è voluto per svegliarti! Mia figlia e le sue amiche sono state così in pensiero!
-A-Amiche?
-Certo! Sono state loro a trovarti, Seiya.
-Come fa a...
-A Sapere il tuo nome? Semplice. Il tuo amico,Ikki, si è svegliata due giorni fa e ci ha detto i vostri nomi e che siete orfani. Avete la stessa età di mia figlia,per cui ho voluto occuparmi io stessa di voi.

Disse la donna sorridendo.
Poi la porta si aprì di nuovo. Fece capolino la ragazza dell'altra volta.

-Signora Mizuno? Si è svegliato?
-Certo Usagi! Entra pure!

La ragazza entrò con calma. Portava  una divisa scolastica a maniche corte e teneva i capelli in due odango. Era carina,molto carina e graziosa,il suo nome diceva proprio tutto. Si avvicinò a Seiya guardandolo mentre la donna usciva. Appoggiò le mani sulle cosce e si sedette su una sedia. Seiya la guardò e cercò di alzarsi sentendo una gran fitta.

-Non farlo! I medici ti hanno trovato una grossa ferita vicino al cuore! Meno male che Luna e Artemis erano andati li... altrimenti....
-Luna...Artemis...chi sono?
-Ecco..sono la mia gatta e il gatto di una mia amica. Gli siamo molto affezionate! Comunque io mi chiamo Usagi. Tu?
-Seiya...mi chiamo Seiya.
-Avevo un amico con quel nome....
-Dov'è andato?
-Lontano....

I suoi occhi a parlarne si riempirono di malinconia. Doveva essere un buon amico.

-Come hai fatto a ritrovarti conciato in quel modo insieme ai tuoi compagni? eravate come appena usciti da una battaglia!
-Diciamo che...è andata un po così...

Lei rise. Seiya la guardò sorridendo, sentiva che poteva parlarle tranquillamente.
Trascorse così un'ora a chiacchierare e a ridere.
Usagi gli raccontò della sua fmiglia,della scuola,delle sue amiche,quattro con cui frequentava la scuola e stavano in classe insieme, altre due più grandi,una che lavorava nell'infermeria e una che andava alle elementari. Seiya l'ascoltava contento. Era una voce amica.
Alla fine entrò una ragazza dai capelli neri,lunghi. Indossava una divisa diversa dalla sua.

-Usa l'ora di ricevimento è finita! Lascialo riposare in pace!
-Antipatica Rei! Tu ieri hai rotto per più di due ore quel povero Ikki!

Alla povera Usagi venne rifilata uan ciabattata.

-Rei me la paghi! Ciao Seiya! Ci vediamo domani!

Disse sorridendogli per poi uscire bofonchiando qualcosa contro l'amica.
Seiya la salutò con la mano dolorante.
Anche Ikki venne a trovarlo. Si reggeva su  due stampelle d'acciaio. Parlarono di quel che era successo e Seiya gli raccontò di quel che aveva visto. Ikki non sapeva che dire, non sapeva niente di questa Serenity.
Durante al notte guardò la luna e gli sembrò di rivedere quella donna.
-Serenity...


Zeus entrò in uan stanza,chiusa con i sigilli dell'olimpo. C'era una gabbia,simile a quella degli uccelli, con una mezza luna sulla sua sommità. Dentro c'era una donna, dai lunghi capelli argentati e dall'abito candido.

-Continui a salvare l'umanità....sei così ingenua....il tuo corpo materiale morto non blocca il tuo spirito...sei forte....ma prima o poi ti arrenderai....

Detto questo uscì,lasciandola sola,mentre lei guardava il pianeta azzurro da una sfera di luce.