THE DAY AFTER

“Buongiorno Lima, sono le 6.30 del 23 Ottobre e prima di passare alla nuova hit del momento vorrei ricordarvi che domani sera, al Hotel Plaza, si terrà l'inaugurazione dell'asta “Poveri ma Ricchi” dove il nostro caro sindaco Wats-”

 Come ogni mattina, Rachel fece tacere la radiosveglia con un colpo secco della mano.
Si sfregò più volte gli occhi stanchi e mise a fuoco la stanza.
Soffocò uno sbadiglio e stirandosi le gambe si accorse di una calda presa attorno allo stomaco e mosse appena il viso al lato opposto incontrando così la presenza di una Santana ancora caduta nel mondo dei sogni.
“Accidenti...” mugolò “Non è cambiato niente”.
Santana, percependo del movimento, emise un lieve borbottio incomprensibile e saldò l'abbraccio, tirandola a sé come se fosse un pezzo di peluche.
Rachel sbuffò e cercò di divincolarsi dalla morsa solleticando il braccio dell'altra.
“Mi lasci andare, Santana?”
“Piccola...” fece la latina soffiandole nell'orecchio “E' ancora presto.”
Rachel aggrottò la fronte e sentì la mano della latina tracciare un lento sentiero verso l'alto, intenta a raggiungere due punti ben precisi del suo corpo.
“Santana!” trillò strattonando la mano molesta e drizzò il busto, imbarazzata.
“Britt!” esclamò l'altra spalancando gli occhi e puntellando i gomiti sul materasso “Cosa ca-”
“Uh, Santana... Ti sembro Brittany?”
La latina si sfregò un occhio, squadrò interrogativa la ragazza e fece due veloci passi indietro con la mente.
La punizione di Schue.
Lo scambio di corpi.
I due Berry.
La cena.
“No..No!”
L'ispanica ricadde a peso morto sul letto e si tirò le lenzuola bianche fin sopra i capelli.
“Ehi...”
“Non ha funzionato! Non.. Dios, la mia vita è finita!”
Rachel accarezzò dolcemente la figura nascosta dalle coperta e scosse la testa.
Almeno una delle due doveva mostrarsi forte e farsi prendere dal panico era controproducente.
Certo, facile a dirsi che a farsi.
“Ricordi cosa ti ho detto ieri sera? Ce la faremo...troveremo una soluzione” ripeté pazientemente le stesse parole della sera precedente.
“Io... non voglio uscire da qui.”
“San..San! Devo ricordarti chi sei?”
L'ispanica abbassò le lenzuola lasciando intravedere due spaventati occhi color nocciola.
“Uh.... Rachel Berry?”
“No..” soffiò l'altra, roteando gli occhi “Sei Santana, la furia di Lima Heights!”
“Non più, sono Rachel ora.”
“Fisicamente lo sei, ma qui..” Rachel premette la testa della latina con l'indice “sei Santana Lopez.”
La latina aspettò prima di aprire bocca, fece scorrere lo sguardo sul soffitto e chiuse un attimo gli occhi.
“Come diavolo fai ad essere così calma?”
Rachel abbassò il viso e fece una smorfia.
“Sono calma perché non smetto di sperare, Santana! Non dobbiamo arrenderci, ce la caveremo e organizzeremo insieme un piano o qualcosa. Dobbiamo prima di tutto cominciare a conoscerci e iniziare a sostenerci a vicenda.” fece una piccola pausa d'effetto, lasciando che l'altra assimilasse le sue parole “Non dobbiamo farci sopraffare dalla paura, sarebbe un errore di proporzioni gigantesche.”
L'ispanica raddrizzò la schiena e fece un profondo respiro.
“Oh...” le parole le uscirono tremanti dalla bocca “possiamo farcela.”
Rachel sorrise e con un balzo scese dal letto “Così si fa, ora andiamo a scuola!”
“Aspetta, co-cosa?” Santana mise una mano sul petto e scosse la testa con vigore “Non è un pò presto? Voglio dire... Possiamo stare a casa e-”
“Non sarebbe una cattiva idea ma devo ricordarti dove è successo lo scambio?”
La latina boccheggiò e scese dal letto continuando a scuotere la testa “ Per favore, Berry...”
“Prima cosa: se non andiamo a scuola, non riusciremo mai ad andare avanti con le nostre vite. Seconda cosa: è lì che è cominciato tutto e lì finirà tutto. Hai capito?” sbottò imperiosa l'altra alzando un indice.
La latina mise due mani sui fianchi e cercò di controllare il proprio respiro irregolare.
Rachel non aveva tutti i torti e insieme sarebbero sicuramente riuscite a trovare una soluzione. Costi quel che costi.
“Speranza...” mormorò fissando gli occhi neri dell'altra “Non dobbiamo perdere la speranza.”
Rachel le si avvicinò e mise le mani sulle sue spalle, scuotendola piano. “Esatto. Sarà la speranza a non farci uscire di testa.”

 Le ragazze, una volta scese in cucina, trovarono la colazione già pronta in tavola e i padri di Rachel avevano quasi finito i loro pasti.
“Ecco le due belle addormentate!” esclamò Hiram, vedendole prendere posto attorno a tavolo “Dormito bene, Santana?”
“Sì,” rispose Rachel scambiando una veloce occhiata all'altra presenza femminile “molto bene.”
Ottimo, nessun errore.
“Mi fa piacere! Che lezioni avete oggi?”
“Le solite” liquidò Santana inzuppando un biscotto vegano nel thè “Spagnolo, Letteratura inglese, il Glee e... accidenti!”
Leroy alzò lo sguardo dal giornale e fissò, da sopra gli occhiali da vista, la ragazza che aveva improvvisamente interrotto la frase.
“Accidenti?”
“N-Niente... papà.”
Rachel alzò un sopracciglio e finì la bevanda con un veloce sorso, senza staccare gli occhi da Santana che si era fatta presto pallida.
La latina osservò la metà del biscotto affondare lentamente nel thè e si sentì pizzicare ai lati degli occhi.
“Dobbiamo andare a scuola, ora.”
Leroy la guardò confusa e chiuse il giornale “Piccola, è ancora presto...Finisci almeno la colazione.”
Santana non diede ascolto alla richiesta paterna e si alzò dalla sedia, subito imitata da una accigliata Rachel e si scusò ai presenti prima di dirigersi nuovamente al piano di sopra.
“Che ha Rach, stamattina?” chiese Hiram, con voce preoccupata, rivolgendosi al marito e alla ragazza.
“Ehm... non lo so. Scusate, la raggiungo.”
Rachel uscì dalla cucina a grandi passi, fece le scale saltando due gradini alla volta e la ritrovò subito in bagno.
“Santana... Stai bene?”
“Cheerios!” esplose la latina, indicando l'altra ragazza a mani aperte.
Rachel entrò nella stanza e le prese un braccio, intimandola di calmarsi.
“Berry... sono una cheerleader. Oggi cominciano i primi allenamenti della stagione... E alla quarta ora dovrei essere in palestra.”
Rachel abbassò le proprie braccia lungo ai fianchi e fece un passo indietro.
“Cosa?”
“Mi spiego meglio, tu sei Santana Lopez...” fece l'altra, trovando la calma e si appoggiò sui bordi della lavatrice “In teoria dovresti ripetere il provino per il ruolo da capitano.”
Le due ragazze si fissarono congelate per una manciata di secondi.
“Non farò il provino!” squittì Rachel facendo sobbalzare l'altra “Scherzi? Cioè... non so neanche fare le capriole!” aggiunse abbassando la voce.
“Aspetta, Berry. Non voglio che tu lo faccia, è che... Ho passato tutta l'estate ad allenarmi, ogni santo giorno e quanto pare, mi sono sforzata inutilmente. Non farò mai quel provino, non sarò mai capitano né Cheerio!”
Rachel si mise al suo fianco e le sfregò la schiena, cercando di infonderle sicurezza.
“Mi dispiace...” sussurrò dolcemente, non nascondendo però una punta di determinazione nella voce “Ma l'effetto sarà temporaneo, torneremo ad essere noi stesse prima del diploma. Dobbiamo credere in questo, anzi no... dobbiamo fare in modo che questo accada. Te lo ripeterò finché non sognerai queste esatte parole ogni notte!”
La latina si morse le labbra, cercando di reprimere sul nascere un piccolo sorriso cosa che non sfuggì all'altra.
“Ascolta, mi dispiace per i Cheerios e tutto quanto, ma ora abbiamo in mente altre cose più importanti e grandi di un provino, no?”
Santana annuì sfoggiando un malinconico sorriso e aspettò ancora un paio di secondi prima di decidere di muoversi.
“Andiamo prima che io cambi idea.”
Scesero silenziosamente per le scale, salutarono i due uomini senza troppi giri di parole e recuperarono nervosamente i cappotti dall'attaccapanni.
L'ispanica aprì la porta d'ingresso e fu colpita, in pieno viso, dalla brezza autunnale.
Non era ancora arrivato il tipico fresco della stagione ma il violento temporale della sera precedente aveva fatto abbassare notevolmente le temperature.
Quella maledetta tempesta.
Quel fulmine.
Le ragazze scesero i pochi gradini dell'atrio e raggiunsero il cancelletto di ferro.
“Berry?”
“Sì?”
“Grazie”.

 Le due ragazze si fermarono davanti ai portoni del McHinley e tirarono un profondo sospiro.
Si guardarono e annuirono silenziosamente, erano pronte ad affrontare la giornata.
Misero un piede all'interno dell'edificio e aspettarono che i ragazzi si accorgessero di loro mettendosi a urlare qualcosa come “Guardate, degli orribili mostri mutanti-mutaforma!” e scappassero a gambe levate.
Ma niente.
Un paio di cheerleader salutarono educatamente 'Santana' che però fece finta di non averle viste, temendo che, in caso contrario, queste si sarebbero fermate a intavolare qualche chiacchierata con lei.
Fortunatamente non lo fecero ma andarono dritte per la loro strada.
“Stai andando bene..” sussurrò Santana a denti stretti “Ignorare, ignorare ed ignorare.”
Le ragazze si avviarono silenziose verso uno dei corridoi principali della scuola, una accanto all'altra ed entrambe avevano i visi abbassati.
“Ti ricordi che lezione hai alle prime due ore?” chiese Santana, raggiungendo il suo armadietto grigio.
“Letteratura inglese, giusto?”
“Esatto...pensi di farcela?” domandò la latina, guardandosi velocemente attorno con fare guardingo.
Si sentiva colpevole e la sensazione che qualcuno prima o poi l'avrebbe colta sul fatto era insopportabile.
Ma poi chi altro sapeva dello scambio? Nessuno.
Solo lei e Rachel.
“Sì, mi siederò in fondo all'aula e farò finta di non esistere.” rispose l'altra, appoggiando di spalle alla fila di armadietti accanto a quello di Santana.
“Bene, poi ci ritroviamo in biblioteca. Ok?”
“Sarà fatto...”
“E dovremmo sistemare questa cosa degli armadietti..” fece notare Santana indicando il proprio rettangolo metallico con un cenno del capo “La gente si chiederà perché Rachel Berry sta usando quello di Santana.”
“Oh..” Rachel spostò lo sguardo dalla latina all'armadietto “Oh!”
“Già...”
“Ehi SanSan!”
Rachel si ritrovò davanti Brittany, raggiante nella sua nuova divisa da Cheerios.
“In bocca al lupo per il provino!”
La mora deglutì e cercò sostegno negli occhi di Santana.
“Io... Ho deciso di ritirarmi dai Cheerios”.
Brittany inclinò la testa e sorrise con aria interrogativa “Cosa? Ma gli allenamenti estivi?”
Santana roteò gli occhi e appoggiò la fronte sul freddo sportello dell'armadietto.
Chi ben comincia...
“Lo so, ma non mi sento pronta.” spiegò la mora, sperando di essere abbastanza convincente alle orecchie della bionda.
“E' colpa mia,vero?” domandò l'altra incrociando le braccia sotto il seno.
“No, assolutamente no! E' un problema mio, devi credermi...”
“Non è vero, Santana. Se non ti senti pronta è perché non ti ho aiutata abbastanza. Ogni volta che provavamo un numero, in qualche modo finivamo sempre a letto e non credo che il scissoring faccia parte del programma della Sylvester. Non dovevo distrarti...”
Rachel spalancò la bocca, incapace di mettere due pensieri corretti in fila.
Letto? Scissoring?
“Hey Britt, andiamo a lezione insieme?” si intromise Santana, approfittando del fugace silenzio di Rachel.
Santana mise una mano sotto il braccio della bionda e la trascinò verso il centro del corridoio.
“Rach, anche tu hai Economia Domestica?” chiese dubbiosa la bionda.
“Davvero?” Santana deglutì “ Oh sì! Esatto, è li che stiamo andando!”
Rachel ringraziò mentalmente Santana di averla salvata in corner e la vide sparire tra la folla di studenti.
Doveva assolutamente parlare di questo con lei, la bionda poteva essere un problema e aveva bisogna di indicazioni più precise.
Chi era esattamente Brittany per Santana?
Amica “speciale” o fidanzata?
“Va bene, ma cos'è lo scissoring?” si chiese a voce bassa, recuperando un paio di libri dall'armadietto lasciato aperto da Santana.
Non erano suoi, ma poco importa.
“Parli da sola?” una voce roca, poco dietro le sue spalle, fece sussultare la ragazza.
“Quinn!”
“Sai benissimo cos'è” fece la ragazza sfoggiando un sorrisino beffardo “Non prendermi per il culo.”
Rachel abbassò il viso imbarazzata e giocherellò nervosamente i bordi stropicciati dei libri di testo.
Quinn Fabray.
Quinn Fucking Fabray.
“Comunque com'è andata con RuPaul?”
“Uh... Non trovo le parole adatte per descrivere quello che è successo ieri, credimi.”
Era vero, non stava dicendo una bugia.
Quinn alzò un sopracciglio senza smettere di sorridere.
“Lo sapevo. E la canzone?”
La mora la guardò confusa sporgendo le labbra. “Quale canzone?”
“Schue ti ha dato il compito di cantare qualcosa per lei, ricordi?”
“Giusto, non ci ho ancora pensato.” mormorò la mora, aggrottando la fronte.
C'erano altre cose più importanti di una canzone, in quel momento.
Quindi doveva trovare una scusa per il signor Schuester.
Poteva dirgli che le era venuta la laringite o che le era morto il gatto, qualsiasi cosa pur di evitare di cantare davanti ad un pubblico.
Ben presto i studenti presenti nel corridoio, richiamati dal trillo della campanella, si separarono salutandosi con pacche sulle spalle o teatrali svolazzamenti delle mani.
“Ci vediamo in palestra, J.Lo.”
“No, Quinn. Io... mi ritiro.”
Quinn inarcò le sopracciglia “Che problema hai? Sei incinta? In effetti non hai una buona cera.”
“Cos- no! E' che... Non posso dirtelo, Q.”
La bionda scosse la testa guardando oltre le spalle della ragazza, vedendo di come il corridoio stava pian piano svuotando.
“Ascolta... Farò il mio numero perfetto, lo passerò, sarò il nuovo capitano e se tu dovessi cambiare idea e rientrare nelle squadra, non ti regalerò il mio ruolo. Tornerai ad essere la sfigata che sta alla base della piramide. Vuoi davvero questo?”
“Non hai motivi per preoccuparti” la voce di Rachel si fece più ferma e chiara, cercando di essere il più possibile la Santana Lopez che tutti conoscevano “Non sono più dei vostri, hai la mia parola. Quindi auguri per il tuo provino... Blondie”.

 “Rachel, cos'ha Santi oggi? Mi è sembrata strana...”
La latina si fermò sulla soglia d'entrata dell'aula e fissò quegli occhi blu che tanto amava perdersi.
“Non lo so... Non siamo poi così tanto amiche, no?” fece con aria vaga.
Quanto era difficile essere Rachel Berry.
“Non mi è sembrato prima, vi siete scambiate l'armadietto?”
Occhio di falco.
“Ehm..”
Pensa, pensa.
“Il mio si è rotto, non si apre più e Santana mi ha offerto uno piccolo spazio vuoto nel suo.”
Brittany sfoggiò uno dei suoi sorrisi più luminosi e la latina sentì le proprie gambe vacillare.
“Hai visto, Rach? San non è sempre cattiva con tutti, ha un cuore d'oro e il fatto che abbia voluto condividere il suo armadietto con te è una grande, grande cosa!”
Santana abbozzò un sorriso e si congratulò mentalmente.
“Sono stati i troll?” chiese la bionda, entrando nella classe di Economia Domestica.
Santana la seguì e prese un posto libero accanto a lei.
“A fare cosa?”
“Beh, Il tuo armadietto... Forse è infestato dai troll. E' capitato anche a me l'anno scorso ed è stata un'esperienza orribile.”
La latina sorrise osservandola trafficare con un grosso quaderno ad anelli e sentì una familiare stretta al cuore.
“Ti consiglio di lasciare una scatola di Muesli nell'armadio.”
Non si sarebbe mai stancata di divorare con gli occhi quei suoi piccoli gesti e semplici movimenti.
E oh, la sua innocenza.
Per quanto non lo volesse ammettere a voce alta, nemmeno alla diretta interessata, Brittany era veramente importante per lei e lo sarebbe sempre stata.
Sì, era perdutamente e follemente innamorata della sua bionda preferita.“Rachel Berry?”
Santana si voltò e vide davanti a sé una donna di mezz'età che la stava fissando con le mani ben piantate sui fianchi.“Non sei una mia studentessa.”
Giusto, Rachel Berry non frequentava quel corso.
E nemmeno Santana stessa.
La latina spostò lo sguardo dalla professoressa a quello di Brittany e sorrise ampiamente.
Beh, non tutti i mali vengono a nuocere.
“Vede signora... ho deciso di cominciare le lezioni proprio oggi.”