10/12/2011
2 recensioniCaro Babbo Natale,
Se esisti davvero, se sei da qualche parte, vorrei che perdessi un minuto del tuo tempo leggendo questa lettera.
Siamo nel periodo di Natale, ed io non so ancora cosa rispondere ai miei genitori che mi chiedono «Allora, cosa vuoi per Natale?». Io rispondo sempre con un freddo «Bho, non lo so.», quando in realtà dentro di me penso “Voglio lui, cavolo. Non lo avete ancora capito?”. No, evidentemente non l’hanno ancora capito. Forse non lo capiscono perché davanti a loro fingo indifferenza nei confronti di quel ragazzo che mi ha lasciato il suo nome scritto con un pennarello indelebile sul cuore. Non lo capiscono perché ormai di lui non parlo più, perché mi hanno vista piangere per lui solo il giorno in cui mi ha lasciata. Non sanno, però, che di lui parlo ogni santissimo giorno, ogni minuto, ogni ora, ai miei amici. Non sanno che ogni sera, prima di andare a dormire, piango perché mi manca da morire. Non sanno che lo sogno tutte le notti mentre bacia altre ragazze, e che di conseguenza io mi sveglio e non mi addormento più per non rivivere quell’incubo.
-Non sei troppo piccola per stare così male per un ragazzo?-Penserai. No, non penso ci sia un’età per innamorarsi e per stare male per qualcuno, perché allora, detto sinceramente, non vorrei mai arrivare a quell’età, soltanto per non stare male. Sai, mi ricordo ancora come l’ho conosciuto, Andrea. Posso raccontarti tutto, vero?
Ci siamo conosciuti in chat, il 3 marzo. Mi ero appena lasciata con il mio ex, Davide, e lui cercava sempre di consolarmi e di farmi sorridere. Veniva nella mia scuola, ma io non lo avevo mai notato e, sinceramente, all’inizio non mi piaceva neanche un po’. Poi, il 31 maggio, è cominciata la nostra storia. Mi ero affezionata a lui, mi piaceva, stavamo bene insieme.
Pensa che il 15 maggio, per noi, era il “Porello/a Day”, perché non facevamo altro che ripetere ‘Oooh nooo!Porello!’. Era la nostra parola del giorno, la dicevamo ogni secondo, anche se nel discorso non c’entrava proprio niente.
9 giugno, primo appuntamento. Era più un appuntamento a 3, perché nel pomeriggio si era aggiunto a noi anche il suo migliore amico. Giuro, quello è stato l’unico giorno in cui non vedevo l’ora che se ne andasse.
16 giugno, primo bacio. Lo avevo accompagnato in stazione, eravamo seduti su una panchina e lì l’ho baciato per la prima volta. L’unica volta, probabilmente, in cui ho preso iniziativa per baciarlo. Non mi è mai piaciuto abbracciare ogni secondo una persona,baciarla ogni minuto, tenerla per mano tutto il tempo. No, mi sembrava di essere troppo appiccicosa. E invece era proprio quello che voleva lui, voleva proprio quello che non ero capace a dargli. Se una persona è troppo appiccicosa, alla fine rimane da sola perché cavolo, è troppo appiccicosa. Se una persona non è per niente appiccicosa, rimane da sola perché oddio, non è per niente appiccicosa!Non bacia, non abbraccia, si fa bastare solo un bacio e qualche abbraccio, una persona da lasciare perdere, insomma. Ecco, questa sono io.
Passano 5 giorni. 21 giugno, il suo compleanno. Lo abbiamo passato assieme. Gli regalai un cagnolino di peluche, con un cuore in bocca con scritto ‘I Love You’. Volevo regalargli un orsetto, perché in quel periodo gli dicevo che era il mio orsetto enigma. Si, come quello del gelato della algida. Quello è stato il giorno in cui lui, con un pennarello indelebile, scrisse su un guard-rail –Ti amo tanto!Davvero!<3 Love for ever dal 31/5/11 al . . . . . . . . . MAI-ed io scattai subito una foto, che ancora tengo sul cellulare. Il primo vero bacio, invece, glielo diedi il 24 giugno. Quella sera tornai a casa saltando e sorridendo come una stupida, salutando ogni persona che incontravo per strada.
Festeggiamo il primo mese, il primo luglio. Io ero al mare con i miei genitori e mio fratello, quando ad un certo punto sentii suonare il cellulare. Era arrivato un suo messaggio, che ricordo ancora adesso a memoria.
-Amore mio, è già passato un mese da quando ci siamo messi insieme, e questo è soltanto uno dei piccoli traguardi che raggiungeremo insieme. Ti amo!-
Mi ricordo come scoppiai a piangere in mezzo alla gente in spiaggia, leggendo il suo messaggio. Mi ricordo come, ad agosto, mentre era in vacanza con suo padre, mi consolava per la morte del mio vicino di casa, che consideravo come un nonno. Mi ricordo della sua gelosia verso Pimpi, il mio peluche, che quel giorno mise da parte, dicendomi –Dormi con lui, stasera. Pensa che ci sono io al suo posto, ok?Vorrei essere con te e non ci sono, quindi dormi con lui.-Era geloso perché Pimpi poteva dormire con me e lui no, perché lui era lontano.
E mi ricordo tutto di quel maledetto 26 settembre, il giorno in cui tra noi è finito tutto. Negli ultimi giorni litigavamo sempre, sempre e solo per il suo migliore amico. Non gli andavo bene, diceva che per Andrea io ero troppo timida, e che quindi doveva cambiare fidanzata. Così io me la prendevo con il mio ragazzo, finendo sempre a litigare. Poi, in una mattina di scuola qualunque, vengo a sapere che lui mi vuole lasciare. E, dopo essersi fatto pregare anche in greco perché non aveva intenzione di dirmi niente, alla fine ha ceduto e si è preso due settimane per stare da solo. Poi è arrivato il suo migliore amico, con una faccia dispiaciuta, a chiedermi scusa. –Scusa,Carola. Scusa per tutto.-Quelle parole non facevano altro che vagarmi nella testa in ogni momento, e anche adesso continuano a tormentarmi. Non mi lasciano mai in pace. Così tornai in classe con le lacrime agli occhi, prendendomi la sgridata della prof perché non ero arrivata in orario dopo la ricreazione. La scuola, da quel 26 settembre, ha cominciato ad andare male. Arrivo a casa sempre nervosa, ho perso la tranquillità che avevo quando stavo con lui. Non dormo più la notte, continuo a sognare i momenti passati con lui, i momenti che vorrei passare con lui, continuo a sognarlo mentre si bacia con altre ragazze, ed io lì, a stare male e a piangere per lui. Ormai non mi saluta più e non mi rivolge nemmeno la parola, per lui sono come un fantasma. Io ci sto male perché insomma, non può far finta che tra noi non sia successo niente. Non può cancellare tutto in così poco tempo. Ma evidentemente ce l’ha fatta, sono rimasta solo io qui, a provare qualcosa per lui. L’8 dicembre era il mio compleanno, e i suoi auguri, anche se l’ho beccato in chat più di due volte nell’arco della giornata, non mi sono arrivati. Cavolo, che delusione. Sono riuscita a farmi rovinare anche il giorno del mio compleanno. Che bello, eh?
Sono tante le cose che avrei voluto fare mentre stavo con lui, ma ovviamente il mio carattere e le delusioni avute, non mi hanno lasciata comportare come volevo davvero. Avrei voluto dirgli in faccia che lo amavo, avrei voluto abbracciarlo quando me lo sentivo davvero, avrei voluto baciarlo ogni volta che potevo, semplicemente perché di lui non mi stancavo mai;avrei voluto prenderlo per mano e dire alla gente ‘Ehi guardate, questo è il mio ragazzo!’ e invece tutto questo ormai posso solo sognarlo.
E dopo tutta questa pappardella, solo una cosa ti chiedo per Natale e penso che avrai capito. Lui.
Si, cavolo, voglio lui!Vorrei avere una seconda possibilità, vorrei promettergli di essere come vuole lui, di essere me stessa, perché nonostante tutto io lo amo, cavolo. Vorrei tornare ad essere felice, chiedo troppo?
Scusa davvero per tutto il tempo che ti ho fatto perdere, ma sentivo davvero il bisogno di scriverti.
Un abbraccio,
Carola.
Ehm..ehm-->Ecco una nuova one-shot, scritta in un momento di noia totale.E' stupida, lo so, e a dire il vero non ne vado neanche tanto pazza, però vorrei avere anche la vostra opinione. Quindi lasciate una recensione, anche negativa!Un bacio,Scarola95.