DICHIARAZIONI D’AMORE
di Kuno84
DISCLAIMER. Luoghi e personaggi non mi appartengono (purtroppo) ma sono frutto della geniale mente di Rumiko Takahashi. Buona lettura!
[Una giornata come tante altre a Tokyo, Nerima. E’ l’orario di fine lezioni. Davanti all’ingresso dell’Istituto superiore Furinkan, osserviamo gli studenti prendere come di consueto la via di casa.]
Ranma: [sbadigliando] Aah, anche questa noiosa giornata di scuola è finita, una buona volta!
Akane: [guardando il fidanzato di sottecchi] Tanto più noiosa in quanto hai ne hai trascorso una buona parte fuori dall’aula con due secchi pieni d’acqua in mano…
Ranma: Già, per fortuna non me la sono versata addosso… [udendo il brontolìo del suo stomaco] Non ci vedo dalla fame, sbrighiamoci a tornare a casa!
Akane: Per che cosa? Ti ricordo che Kasumi è ospite a casa di un’amica fuori città e, dunque, non ci rimane altro che del cibo in scatola…
Ranma: Oh, no! Me ne ero completamente dimenticato.
Akane: [illuminandosi] Comunque, oggi potrei cucinare io…
Ranma: [suda freddo] Ho un’idea migliore: perché non mangiamo fuori, in qualche bel localetto?
Akane: Per me va bene.
Ranma: Sia chiaro che questo non è un invito a pranzo…
Akane: E chi ne ha mai dubitato?
Ranma: Perfetto… offri tu, ovviamente!
Akane: Scherziamo? Guarda che sei già in debito con me, mi devi tutti quei gelati che scrocchi al bar quando ti trasformi in ragazza: oggi è il tuo turno.
Ranma: Va bene, va bene! [tra sé] E dove li trovo, i soldi?
[Camminando, i due fidanzati passano casualmente di fianco al ristorante Nekohanten. E, guarda caso, sbuca fuori Shampoo.]
Shampoo: Nihao, Lanma! [lo abbraccia]
Ranma: Lasciami in pace, Shampoo! [si divincola faticosamente dalla sua presa]
Shampoo: [con voce suadente] Ma amole, non vuoi venile a mangiale nel mio listolante?
Ranma: Ehi, questa è un’idea… [ad Akane] Andiamo? Offro io!
Akane: [borbotta] Bello sforzo, sai che non ti farà pagare niente…
Shampoo: [sorridendo] Velamente non avevo invitato anche la lagazza violenta, ma fa nulla: oggi mi sento genelosa.
Akane: [sospettosa, pensa tra sé] Che strano…
[Il trio entra dunque nel locale.]
Shampoo: Lanma, ti falò lettelalmente leccale i baffi!
Ranma: Non ne dubito.
[Shampoo serve in effetti a Ranma ed Akane un pranzetto squisito, ad un certo punto del quale…]
Shampoo: [porgendo l’ennesimo vassoio] Ola devi assolutamente plovale questa mia nuova licetta, plepalata apposta pel te: gli “shumai dell’amole”. Li ho chiamati così pelchè simboleggiano il lappolto d’amole che c’è tla noi due.
Akane: [sbuffando, tra sé] Sentila, la smorfiosetta!
Ranma: [ridacchia imbarazzato] Eh eh eh… se proprio ci tieni ne assaggerò uno…
Akane: [voltandosi accigliata verso Ranma] Ma a te l’esperienza non insegna proprio niente? Chissà quale strano filtro d’amore ci avrà messo dentro!
Shampoo: Non è velo! Gualda, ne mangio uno anch’io… visto, non è successo niente! Akane, non salai pel caso gelosa?
Akane: [batte il pugno sul tavolo e si alza in piedi] Io? Niente affatto! Anzi, lascio voi due piccioncini da soli: così potrete tubare quanto vi pare! [accenna ad uscire dal ristorante]
Shampoo: [le dà un paio di shumai in mano] Plendi, offle la casa! E stai tlanquilla, non sono velenosi…
Ranma: Aspetta, Akane…
Akane: [tra sé] Ranma, sei uno stupido!
Shampoo: [trattiene Ranma per un braccio] Lasciala andale, piuttosto devi ancola plovale i miei shumai.
Ranma: …Ma sì, è solo una cretina! [sbuffa e mangia indispettito due-tre shumai]
Shampoo: Allola, come sono?
Ranma: Deliziosi!
Shampoo: [sorride soddisfatta] Aspettami qui, tesolo: io vado un momento a sistemalmi i capelli.
[Shampoo passa nella stanza accanto, dove l’aspetta la vecchia Obaba.]
Obaba: Ebbene, li ha mangiati?
Shampoo: Sì, bisnonna! Ne ho mangiato uno anch’io e ne ho pule offelti un paio al maschiaccio: ovviamente si tlattava di nolmalissimi shumai.
Obaba: Hai fatto bene, così nessuno si insospettirà.
Shampoo: Quelli che ho offelto a Lanma contenevano invece la salsina speciale.
Obaba: L’effetto dovrebbe essere immediato, prendi il registratore!
Shampoo: Lo nascondo subito in tasca.
Obaba: [sogghignando] Vedrai che questa volta il futuro marito ti sposerà.
Shampoo: Dovlà fallo, lo incastlelò pel bene.
[Shampoo ritorna nella stanza dove c’è Ranma: ma, andando verso di lui, inciampa inavvertitamente contro un tavolino, facendo cadere una caraffa piena d’acqua che bagna entrambi.]
Shampoo: Oh, nooo… miaooo!
Ranma-chan: [terrorizzata] G-ga... g-gattooo!
[Ranma-chan fugge a gambe levate dal Nekohanten, con Shampoo-gatta aggrappata sulla sua spalla. Quando finalmente riesce a staccarsela di dosso, va a sbattere contro Tatewaki Kuno, che passava di lì per caso.]
Kuno: Ma cosa… la ragazza col codino! Mia adorata, mi corri incontro: è evidente che non puoi vivere lontano dal sottoscritto. [la abbraccia]
Ranma-chan: Lasciami, idiota! Io… IO TI AMO!
Kuno: Non ci lasceremo mai e poi m… come, scusa?
Ranma-chan: [tra sé] Ma che ho detto?!
Kuno: Come sei dolce, ti dichiari ufficialmente superando il tuo spontaneo e delizioso pudore, il quale ti rendeva talvolta un poco schiva nel nostro rapporto nonostante fosse evidente il sentimento d’amore che ci leg---aaaaaah! [Ranma gli dà un pugno in testa]
Ranma-chan: Vuoi stare un po’ zitto? [riflettendo ad alta voce] Che mi è preso, sono forse impazzita?
Kuno: [con la testa fasciata, anche se del tutto incurante di ciò] Sì, tesoro! Sei impazzita d’amore per me. [la abbraccia nuovamente]
Ranma-chan: [cercando di staccarsi dalla stretta del senpai] Mi lasci in pace?
Kuno: Ragazza col codino, perché perdere tempo? Ora che ti sei dichiarata, corriamo in chiesa a sposarci!
[Per fortuna di Ranma, un venditore col suo carretto ambulante sbatte incidentalmente contro lei e Kuno, rovesciando parte del suo carico: e si tratta, così vuole il caso, di cioccolata calda.]
Kuno: Perché tanta resistenza, luce dei miei occhi? Non devi avere paura di amarmi… Ranma Saotome?! [lascia la presa inorridito] Che schifo, stavo abbracciando te! Dove hai messo la ragazza col codino? Rispondi, se sei un uomo!
Ranma: [lo lancia in orbita con un calcio] Vai al diavolo!… Non capisco perché ho detto quelle parole. Che volessi prendermi gioco di lui? Ma era come se sfuggissero al controllo del cervello.
[Ranma si guarda intorno, scoprendo di essere finito davanti all’okonomiyaki-ya di Ukyo.]
Ranma: Bah, ci penserò dopo… [carezzandosi lo stomaco] Ho ancora un pochino di fame, quasi quasi ne approfitto. [entra]
Ukyo: Buongiorno, Ran-chan!
Ranma: Ciao, Ucchan!
Ukyo: Cosa vuoi ordinare?
Ranma: Fammi una okonomiyaki bella grossa e… IO TI AMO, UCCHAN!
Ukyo: Con o senza condimento?… Cosa hai detto?!
Ranma: [tra sé] Aargh! Di nuovo!
Ukyo: Tu… tu hai detto che mi ami! [mettendosi le mani al viso] Ranchan, hai appena fatto di me la donna più felice del mondo!
Ranma: [sbracciandosi, come morso da una tarantola] Noo… aspetta… c’è un malinteso… un grosso malinteso… vedi…
Ukyo: [tutta rossa in viso] Guarda che non devi affatto vergognarti… in fondo noi due saremmo già ufficialmente fidanzati… ed io sarei felicissima di essere tua… moglie!
Ranma: Che cosa?! Credimi, tutto nasce da un errore…
Mousse: [si sente la sua voce provenire dall’esterno] Il tuo vero errore è quello di essere venuto al mondo, Ranma Saotome!
[Il cinese dai grandi occhiali entra all’improvviso nel locale e attacca Ranma, come di consueto, con le sue catene e i vasi da notte a forma di cigno che fuoriescono dalla lunga veste.]
Mousse: Come osi?! Non solo hai rubato il cuore alla mia Shampoo, ma adesso la tradisci pure con un’altra donna!
Ranma: [protestando] Si tratta solo di un equivoco, come devo spiegartelo?
Mousse: Basta con le parole… Ora muori!
[Mousse sta per scagliarsi contro Ranma, ma viene messo prima lui fuori combattimento dalla grossa spatola di Ukyo.]
Ukyo: [riponendo la spatola] Dormirà per un bel pezzo. [rivolta a Ranma] Adesso nessuno ci disturberà, non hai più alcun bisogno di mentire.
Ranma: Ma io non sto affatto mentendo, si tratta veramente di un equivoco!
[Proprio in quel preciso istante, una pioggia di petali di rosa nera invade il locale.]
Ranma: Questa è la tempesta della rosa nera!
Kodachi: [entrando nel locale] Oh oh oh oh! Certo che si tratta di un equivoco, Ranma è il mio fidanzato: mio e di nessun’altra!
Ranma: Non ti ci mettere anche tu, Kodachi: io… TI AMO!
Ukyo: Che cosa?!
Ranma: [tra sé] Ancora… è più forte di me, non riesco a fermare le parole che mi escono dalla bocca!
Kodachi: Ranma-sama, come sei tenero: così mi fai arrossire!
Ukyo: [incrociando le braccia] Ran-chan, vuoi spiegarmi?
Ranma: [a Ukyo] E’ quello che stavo cercando di dirti: per qualche strano motivo sono costretto a dichiararmi a tutte le persone che mi rivolgono la parola.
Kodachi: Non serve che ti giustifichi, mio adorato: ci penso io a sistemare questa villana!
Ukyo: Villana a chi?… Vipera che non sei altro!
Kodachi: Come ti permetti? Ora vedrai!
[Si accinge ad attaccare Ukyo con i suoi nastri, ma viene interrotta da qualcuno.]
Mousse: [rinvenuto] Shampoo, sei tornata da me!
Kodachi: Toglimi le mani di dosso, talpa! [lo lancia verso Ukyo]
Mousse: Ora ti riconosco, tu sei la vera Shampoo!
Ukyo: Lasciami andare, cretino! [lo rilancia verso Kodachi]
[Kodachi e Ukyo continuano a combattere lanciandosi l’una contro l’altra il povero Mousse, così Ranma ne approfitta per svignarsela. La scena si sposta su Akane, che è ancora per strada.]
Akane: [tra sé] Ranma, sei solo un idiota! Ma perché me la prendo tanto, per quanto mi riguarda è libero di fare tutto quello che vuole… Ho ancora fame, me ne sono andata dal Nekohanten lasciando il piatto a metà. E ora? [mette istintivamente le mani in tasca, trovandoci gli shumai che Shampoo le aveva dato] Beh, se li ha mangiati anche lei, velenosi non saranno…
[Akane mangia gli shumai, poi scorge una figura in lontananza.]
Akane: Ehi… ma quello laggiù non è Ryoga?
Ryoga: [tra sé] Cara Akane, Yokohama è bellissima in questo periodo dell’anno… Tu dove sarai in questo momento?
Akane: Ryoga! Sono qui!
Ryoga: Akane, sei tu? Com’è piccolo il mondo… cosa ci fai qui a Yokohama?
Akane: Yokohama?… Veramente ci troviamo a cento metri da casa mia…
Ryoga: [tra sé] Ora capisco, è la forza dell’amore che mi ha condotto dalla dolce Akane.
Akane: [tra sé] Si è perso di nuovo…
Ryoga: [timidamente] Beh… allora… come stai?
[Proprio allora, gli shumai fanno effetto.]
Akane: Bene, grazie! Adesso devo andare, ci vediamo presto… ah, IO TI AMO RYOGA! [si allontana sorridente]
Ryoga: [rimasto solo] Sogno o son desto? Akane ha detto di amarmi! Non può essere, sto sicuramente sognando! Devo svegliarmi!
[Ryoga picchia ripetutamente la testa contro un muro di cinta, ma così facendo il muro finisce per crollargli addosso. Un passante accenna a soccorrerlo.]
Passante: Tutto bene, giovanotto?
Ryoga: Il dolore che sento è reale… allora sono sveglio, evviva!
Passante: Mai visto uno così felice di farsi male … ce n’è di pazzi in giro!
Ryoga: Akane, aspetta! Devo dirti anch’io quello che provo per te! [tra sé] Uhm, mi è venuto un piccolo capogiro, chissà come mai…
[Akane non lo sente. Vicino a lei, dietro un cespuglio, si nasconde Hikaru Gosunkugi.]
Gosunkugi: [guardando Akane sopraggiungere] Eccola che arriva, passa sempre di qui quando torna a casa… Ora esco fuori e fingo di passare per caso: la incrocio e le rivolgo la parola. Sento che oggi non sarà come gli altri giorni, ci riuscirò!
[Gosunkugi esce dal cespuglio e va incontro ad Akane.]
Akane: Chi si vede… ciao, Gosunkugi!
Gosunkugi: [balbetta] Ehm… uhm… beh… ecco…
Akane: ...IO TI AMO, SAI? [continua il suo cammino come se nulla fosse]
Gosunkugi: [rimane impalato] …Mi ama? Evviva, sono in paradiso! [comincia a fantasticare] Lei sarà la mia ragazza, ci fidanzeremo, poi ci sposeremo e… avremo una bambina, la chiameremo come te... e poi un bel maschietto... e... Akane, ma dove stai andando?
[Akane, allontanatasi, incrocia Tatewaki Kuno.]
Kuno: Dolce Akane Tendo, gli dei hanno voluto questo fortunato incontro…
Akane: …IO TI AMO, KUNO!
Kuno: Anche tu ti dichiari? Ma perché mi sorprendo, è tutta colpa del mio fascino irresistibile, sono troppo bello.
Ryoga: [rincorre Akane] Aspetta! Non ti ho rivelato i miei sentimenti nei tuoi confronti…
Gosunkugi: [rincorre pure lui Akane] Tesoro, dobbiamo dare un nome al fratellino!
Kuno: Un momento, voi due! Come osate prendervi simili confidenze con la mia ragazza?
Ryoga: La tua… cosa? Come ti permetti?
Gosunkugi: Adesso te la vedrai con me!
Kuno: [a Gosunkugi] Come hai detto, miserabile pulce? [sguaina il bokken]
Gosunkugi: [sudando freddo] Volevo dire… eh eh… te la vedrai con lui! [indica Ryoga]
[Ryoga e Kuno cominciano a combattere, mentre Gosunkugi si limita ad assistere.]
Kuno: Akane Tendo ama solo me!
Ryoga: Sei matto? Ha detto di amare me!
Gosunkugi: Voi siete tutti andati: lei ama me!
Kuno e Ryoga: [rivolgendosi a Gosunkugi con aria minacciosa] Cosa hai detto?
Gosunkugi: [tornando al proprio posto] Niente, niente…
[Intanto Akane continua a camminare, pure fischiettando. Improvvisamente si ferma, un gocciolone enorme le spunta sul capo: si è appena resa conto di ciò che ha fatto.]
Akane: …MA CHE MI E’ PRESO? [si volta verso i tre ragazzi] Ryoga, Kuno, Gosunkugi! Aspettate, è tutto un equivoco!
[Ma i tre non la stanno a sentire.]
Kuno: Sei sordo, Ryoga Hibiki? Akane si è appena dichiarata a me!
Ryoga: Bugiardo! Ora me la paghi!
Gosunkugi: [defilato] Forza Kuno, io faccio il tifo per te… Alè, Ryoga! Sei tu il più forte! [tra sé] Se si mettono fuori combattimento a vicenda, io qui rimango l’unico in campo.
Akane: E ora che faccio? [scappa via in lacrime per l’imbarazzo; i tre duellanti, troppo presi dallo scontro, neanche se ne accorgono]
[La scena si sposta nuovamente su Ranma.]
Ranma: [tra sé] Qui c’è qualcosa che non va… prima Kuno, poi Ucchan, infine Kodachi: perché mi sto dichiarando a chiunque? [s’illumina] A pensarci bene, tutto è cominciato dopo il pranzetto al Nekohanten… ma certo, Shampoo!
Obaba: [comparendo dal fondo della strada; accanto a lei, Shampoo] Hai indovinato, futuro marito: il motivo del tuo strano comportamento è la salsina magica, preparata secondo un’antica ricetta del nostro villaggio, di cui erano ripieni gli shumai che hai mangiato.
Ranma: Maledetta vecchiaccia, io… TI AMO!
Shampoo: [indispettita] Bisnonna, insomma…
Obaba: [a Shampoo] Scusami, ma non potevo resistere alla tentazione di rivolgergli la parola.
Ranma: [tirando fuori la lingua per il disgusto] Bleah, che schifo! Non anche Obaba!
Obaba: Ah ah ah! Ranma, tu fai sentire questa vecchia più giovane di almeno cento anni!
Ranma: Mi spieghi cosa mi hai fatto?!
Obaba: Presto detto: grazie all’incantesimo di cui sei vittima, se una persona ti rivolge la parola tu sei costretto a dichiararle il tuo amore. Chiaro?
Ranma: E perché voi due mi avete fatto dichiarare a tutte le mie pretendenti?
Obaba: Questo non era previsto, avresti dovuto dichiararti soltanto a Shampoo. Ma siamo in tempo per rimediare… hai con te il registratore, nipotina?
Shampoo: Sì, nonna.
Obaba: E il testimone?
Shampoo: Eccolo che alliva.
[Si fa avanti il solito commesso viaggiatore.]
Commesso viaggiatore: Io, per l’appunto, sarei il suddetto.
Obaba: [a Ranma] Adesso dirai a Shampoo quanto la ami, futuro marito: e quando tutti sentiranno la registrazione con la tua dichiarazione d’amore, a quel punto non potrai far altro che sposarla… Sei pronta, Shampoo?
Shampoo: Vado. [accende il registratore] Lanma, quali sono i sentimenti che plovi pel me?… Lanma?
[Ma è troppo tardi. Ranma, compresa la situazione, è già fuggito via alla velocità della luce.]
Shampoo: No, ola si dichialelà a tutte tlanne che a me!
Obaba: Non è proprio esatto: l’incantesimo funziona, in realtà, solo se la persona che gli rivolge la parola è innamorata o attratta da lui.
Shampoo: Capisco… ma allola tu, bisnonna…
Obaba: [imbarazzata] Eh, che vuoi? Nonostante l’età so riconoscere un bel giovane quando lo vedo… ma ora andiamo, dobbiamo raggiungerlo!
Shampoo: Non ci scappelà. Non è possibile sfuggile a due guelliele plovenienti dal villaggio amazzone!
[Comincia, così, un lungo inseguimento per le strade di Nerima. La scena si sposta ancora su Akane.]
Akane: [ha ancora le lacrime agli occhi, se le asciuga] Ma che mi è preso? Perché mi sono comportata così? Devo essere impazzita… in effetti era come se le parole uscissero da sole dalla bocca… Chissà cosa avranno pensato di me Ryoga, Kuno e Gosunkugi, domani a scuola dovrò spiegarmi con loro: ma con Kuno non sarà certo facile… e Ryoga dove lo vado a trovare, a quest’ora è capace di essere già finito in Hokkaido!... Basta così, ora devo pensare a non cacciarmi ancora nei guai, sarà meglio che eviti per un po’ gli altri: cosa farei se dovessi dichiarare ad uno sconosciuto il mio amore?
[Il sole sta per tramontare. Akane guarda l’orologio.]
Akane: Si è fatto tardi, a casa saranno in pensiero: meglio che torni… Un momento, a casa ci sarà Ranma! E se… no, non voglio neanche pensarci!
[Sta per voltare l’angolo. Dalla parte opposta, un ragazzo col codino corre a gran velocità.]
Ranma: [tra sé] Finalmente ho seminato quelle due matte… ma come faccio, con l’incantesimo? Andrò dal dottor Tofu, lui saprà forse trovare un antidoto. L’importante è per adesso evitare qualsiasi ragazza, in special modo…
[Akane e Ranma si scontrano tra di loro.]
Akane: Che botta… ma chi è quello stupido che…
Ranma: Che male… chi è che non guarda dove mette i pie…
[Si alzano e si guardano in faccia attoniti, entrambi statue di marmo. Seguono alcuni secondi di un imbarazzatissimo silenzio.]
Akane: [tra sé] Ed ora che posso fare? Non posso non dirgli niente: ma se mi sfuggono quelle parole anche con lui…
Ranma: [tra sé] No! Non proprio Akane! Devo stare zitto, non devo fiatare…
[Passa qualche altro secondo. All’improvviso Ranma decide di filare via, corre all’indietro il più lontano possibile da Akane: ma così facendo, non può vedere gli ostacoli…]
Akane: Ranma, attento!
[Ranma non la sente, è appena andato a sbattere contro un palo della luce perdendo i sensi. Nel frattempo sopraggiunge Shampoo.]
Shampoo: Lanma, glazie al mio incantesimo volente o nolente mi dichialelai il tuo amole!
Akane: Il tuo incantesimo? Ora capisco tutto, è colpa tua se ho detto a tutti quelli che incontravo di amarli!
Shampoo: Davvelo? Si vede che pel sbaglio ho dato anche a te gli shumai speciali: dev’essele stato diveltente…
Akane: Niente affatto! Ora ho un conto in sospeso con te, me la devi pagare!
Shampoo: Non ho tempo pel te, maschiaccio: devo sposale il mio Lanma.
Akane: [tra sé] Il suo Ranma? Ma io questa la…
[Arrivano anche Obaba e il commesso viaggiatore.]
Commesso viaggiatore: [col fiatone] Questa corsa però non era prevista…
Obaba: Un po’ di movimento ti farà bene. [a Shampoo] Nipotina, pensa a Ranma! Akane lasciala pure a me.
Shampoo: Va bene, nonna.
Obaba: [agita il lungo bastone] Tecnica del Serpente d’acqua!
[Un idrante si spacca e il getto d’acqua che ne esce assume la forma di un enorme serpente: questo avvolge Akane, la quale si trova così sospesa a mezz’aria.]
Akane: Aaaahhh!
Obaba: Rimarrai lì sopra per un po’: il tempo necessario a Shampoo per ottenere la confessione d’amore dal futuro marito.
[Il grido lanciato da Akane sveglia Ranma.]
Ranma: Ma che succede?
Shampoo: Tocca a me, gli livolgelò la palola e lui si dovlà dichialale…
Akane: [tra sé] Ah, dunque funziona così!
Shampoo: [accende nuovamente il registratore] Lanma, cosa…
[Ma viene interrotta, perché afferrata dalle catene di Mousse, apparso all’improvviso.]
Mousse: Ranma Saotome, preparati a morire!
Shampoo: Levati, idiota! Sono io, Shampoo!
Mousse: Un bel trucco. Ma anche se sei nella tua forma femminile, Ranma, non me la fai: niente sfugge alla mia vista d’aquila!
[Akane approfitta del momento favorevole per deviare con il piede parte del getto d’acqua che forma il serpente che la tiene ancora avvinghiata. L’acqua bagna Mousse e Shampoo.]
Shampoo: Miaoo! [traduzione: Accidenti a te, Akane!]
Mousse: Quack! Quack! [traduzione: Shampoo, io ti amo!]
Shampoo: [graffia Mousse] Miaoooo! [traduzione: Lasciami in pace, papelo!]
Akane: Ora voglio proprio vedere cosa riesci a dirgli.
Obaba: Mossa intelligente, ragazzina: meglio sbarazzarci di te…
[Obaba agita ancora il bastone e il serpente si dissolve, risolvendosi in un getto potentissimo che spara letteralmente Akane in aria.]
Akane: Aaaahhh!
Ranma: [si riscuote, prima era paralizzato dalla vista di Shampoo-gatta] Akane!
[Ranma si lancia in cielo e riesce ad afferrare Akane prima che questa vada a sbattere contro la ringhiera che costeggia il fiumiciattolo che attraversa Nerima. Il ragazzo col codino rimane immobile, la fidanzata tra le braccia. Sullo sfondo, il sole che sta tramontando.]
Akane: Ranma…
Ranma: Akane…
Akane e Ranma: IO TI…
[La ringhiera, però, cede improvvisamente al peso dei due e questi cadono nel fiumiciattolo, dove l’acqua arriva solo fino alle ginocchia.]
Akane: Che botta… per fortuna sono atterrata su qualcosa di morbido!
Ranma-chan: Sei caduta sopra di me, cretina! E togliti, che pesi come una balena!
Akane: [colpisce con un pugno Ranma-chan] Idiota!
[Obaba e Shampoo - tornata donna - guardano la scena dall’alto.]
Shampoo: Ma che è successo, bisnonna?
Obaba: Semplice, l’effetto degli shumai vale solo con le persone di sesso opposto.
[Il sole finisce di tramontare.]
Obaba: E’ sera, ora l’effetto è svanito: durava solo qualche ora.
Shampoo: [delusa] Peccato, ci elo andata così vicina…
[Il giorno dopo, al Nekohanten.]
Kuno: Akane Tendo, perché tanta riservatezza? Adesso che hai ammesso di amaaaaaah!
Akane: [lo lancia in orbita] Smettila di seguirmi dappertutto, Kuno! Si è trattato solo di un equivoco, è la millesima volta che te lo dico!
Ranma: Perlomeno, tu Ryoga e Gosunkugi li hai convinti: Ucchan e Kodachi invece non mi vogliono dar tregua…
[Shampoo si affaccia sorridente al bancone.]
Shampoo: Amole, assaggia questi involtini di liso speciali!
Ranma: [felice] Yum… non me lo faccio dire due volte!
Akane: [ponendosi un indice alla tempia, rassegnata] Ma non impara proprio mai…