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Autore: Aoi Neko Shiroyama    11/12/2011    1 recensioni
Frammenti di vita.
Piccoli momenti dei giorni passati insieme a te.
Tu sei l'unico che io amerò per sempre.
AoiXUruha
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                   Uno stupido gioco chiamato Vita
 
Era abbracciato a lui ormai da ore, da quando Reita era entrato da quella porta portando con se quella notizia.
Tutto in lui  era ancora perfetto, dai suoi vestiti all’acconciatura dei capelli così bella e particolare, solo il viso stonava con la sua persona.
O  meglio, il suo trucco che, ormai, era colato del tutto sciogliendo la matita nera… le lacrime non avevano risparmiato di certo quel viso cosìperfetto.
Perfetto, l’aggettivo che LUI era solito utilizzare quando lo descriveva.
 
-Un Mese Prima….-
Uruha si gettò sul divanetto in pelle che avevano portato appositamente per lui nella sala dove il gruppo era solito fare le prove.
Erano ormai ore che provavano e riprovavano, tutto perché Ruki voleva ottenere una melodia perfetta ma, incredibilmente, complessa.
Le due chitarre infatti, avevano la mano con cui suonavano dolorante a forza di ripetere lo stesso pezzo  tutto il giorno.
-Ruki! Dacci tregua  ti prego! Non ne possiamo più ho un mal di testa incredibile a forza di battere su questi cosi!- Kai si sdraiò letteralmente con il busto sulla propria batteria pregando ogni divinità esistente di far placare la loro voce.
Ruki si voltò guardando il gruppo e poi sospirò – E va bene, facciamo una piccola pausa! Ma piccola.-
-Finalmenteeeeee- Reita gettò a terra il suo basso e poi lo seguì a ruota – Non mi alzerò mai più!-
Aoi rise con tranquillità riponendo la sua chitarra nella custodia e si avvicinò al divanetto sedendosi vicino ad Uruha. L’altro rise e l’attirò con il busto sopra di se – Vieni qui scemo -  si impadronì delle labbra di Aoi e iniziò a baciarlo con foga, come suo solito.
L’altro da parte sua, rispose molto volentieri al bacio.
Lui e Uruha stavano insieme ormai da 5 mesi, da quando avevano scoperto grazie a Ruki di provare una reciproca attrazione e visto che, tutti e due, non volevano nascondere la cosa, avevano reso pubblica la loro relazione fin da subito.
Non c’è bisogno di dire che la cosa suscitò non poche polemiche sia da parte delle fan, sia dalla loro casa discografica, ma alla fine si era tutto calmato per loro fortuna.
Ruki però, non esitava nel dar loro fastidio o nel punzecchiarli, infatti appena loro iniziavano a baciarsi, si fiondava sempre su Aoi allontanandolo da Uruha.. cosa che fece anche in quel momento.
Allontanò Aoi dalle labbra di Uruha e si  mise comodamente seduto sulle gambe del secondo chitarrista abbracciandolo. –Uruha perché non ci vai a prendere da bere?-
Mentre Aoi se la rideva, Uruha guardava il loro piccolo cantante con lo sguardo più omicida che sapeva fare. –Vacci da solo nano! E restituiscimi il MIO Aoi !-
-Non è tuo è di tutti- Ruki gli fece la linguaccia di rimando.
-No che non è di tutti! Attaccati a Reita lui è solo mio –
-no!-
-si!-
-noooo!-
-Ti h o detto di si!!!-
Kai sospirò guardandoli –Ecco che ricominciano! Aoi sei molto desiderato.-
-Gia, è la mia condanna essere così conteso. –Il secondo chitarrista rise insieme a Kai e Reita mentre Uruha e Ruki continuavano a discutere sulla “proprietà” di Aoi.
 
-24 Giorni fa-
Il loro primo giorno di pausa dopo una lunghissima settimana di prove estenuanti e loro cosa stavano facendo? Suonando!
Uruha sbuffò guardando il suo compagno. –Mi spieghi perché dobbiamo provare anche oggi?! Io voglio fare sesso!-
-Pazienta uruha pazienta… prima proviamo e dopo scopiamo.-
-Promesso?-
-Promesso..-
Uruhasorrise felice e riprese a suonare, Aoi invece guardò un attimo a terra per poi riprendere a suonare insieme a lui.
Ormai ciò che facevano insieme era solo quello… scopare e suonare.
Come infatti gli aveva promesso, dopo aver finito di provare il pezzo nuovo della loro canzone Suicide Circus, aveva portato Uruha in camera sua e lo aveva fatto distendere sul letto.
Venti minuti dopo aver pensato che la sua vita con Uruha era diventata ormai ripetitva.. l’aveva gia dimenticato.
I suoi gemiti si mescolavano insieme a quelli di uruha, i loro corpi si muovevano in perfetta sintonia.. le loro mani si sfioravano cercandosi l’una con l’altra…
Sentiva il corpo caldo di Uruha fremere sotto il proprio, la sua voce che gli chiedeva di dare spinte maggiori…
Le loro lingue che si cercavano per poi trovarsi…

Lo amava, amava Uruha più di qualsiasi altro al mondo…
Ma era lo stesso per lui?

-18 Giorni fa-
 
Finalmente il loro nuovo album era uscito in tutto il Giappone e presto sarebbe uscito anche nei negozi di musica di tutto il mondo.
Dovrebbe essere  un momento di felicità per la band… invece non lo era.
Per uno stupido scherzo del destino, durante il party per festeggiare l’uscita del cd Uruha aveva bevuto un po’ troppo.. decisamente troppo e si era ritrovato mezzo nudo ed avvinghiato ad un musicista del quale non sapeva nemmeno il nome…
E per un’altrettanto stupido gioco del destino Aoi li aveva visti mentre passeggiava tranquillamente insieme a Kai.
L’espressione di Uruha divenne di puro panico non appena vide Aoi che lo fissava ad occhi aperti, Kai che era rimasto senza parole.
-A..Aoi io..-
Non gli diede nemmeno il tempo di finire la frase, il secondo chitarrista si coprì la bocca con una mano iniziando a piangere e corse via.
-Aoi!- Kai guardò con ira Uruha e poi iniziò a correre inseguendo Aoi.
Quello fu l’inizio della fine.
 
-11 Giorni fa-
 
Era passata ormai una settimana da quando Aoi aveva visto Uruha tradirlo, ed era una settimana esatta che Aoi non usciva di casa…
La storia tra lui e Uruha era finita… e tutto il mondo ne era venuto a conoscenza.
Ogni giorno il primo chitarrista andava davanti al palazzo dove abitava Aoi e lo aspettava per ore davanti alla porta….
non era mai uscito… e tutte le volte Kai lo riportava a casa in lacrime.
Anche se aveva tentato in ogni modo di parlare con il chitarrista, Aoi non aveva mai voluto ascoltarlo.. il suo cellulare era sempre spento e le finestre del suo appartamento sempre chiuse, perfino Ruki  non osava scherzare sull’argomento come era solito fare.. Solo Kai riusciva a parlare con Aoi,o meglio.. riusciva a farsi aprire la porta… poi passava intere ore sdraiato vicino al chitarrista che piangeva o rimaneva in silenzio fissando il vuoto.
Non aveva mai visto Aoi in questo stato…. Ne Uruha…
Anche il primo chitarrista non parlava più…. Suonava in automatico quelle rare volte in cui ruki provava a fare le prove delle canzoni, ma inutilmente visto che Uruha sembrava un morto e Aoi non c’era.
Tutti loro volevano aiutarli, ma era impossibile far uscire Aoi da quell’appartamento.
 
-5 giorni fa-
 
Tredici giorni.
Tredici lunghi giorni in cui Uruha non aveva mai smesso di presentarsi davanti alla porta di Aoi supplicandolo di aprire, di ascoltarlo… e finalmente quella dannata porta si aprì.
Il secondo chitarrista era  molto più bianco del solito, con gli occhi arrossati e le occhiaie molto marcate… i capelli lisci lungo il volto pallido, indossava un semplice dolcevita nero a collo alto e dei pantacollant  di finta pelle.
Uruha non riuscì quasi a credere a ciò che vedeva.. la cosa che più gli fece male era vedere quanto fosse dimagrito in soli 13 giorni… era praticamente metà del vecchio Aoi.
Il  moro si spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e guardò il suo ex  ragazzo. –Uruha… smettila di venire.. non serve… voglio solo essere lasciato in pace..-
-Aoi ti prego… ti prego lasciami spiegare!-
-Spiegare cosa? Il fatto che ti stavi divertendo tra le braccia di un altro?-
-Non mi stavo dovertendo… Aoi ascoltami… avevo bevuto troppo, sono stato uno stupido lo ammetto! Un’idiota e uno stronzo… ma io amo te, sei tu la mia vita Aoi!-
-E credi che dire che è stato un errore possa servire?! Sei uno stupido Uruha!-
Aoi tentò di richiudere la porta, ma il ragazzo tenne aperta la porta riuscendo ad entrare e poi la chiuse premendo Aoi contro di essa.
Il moro tentò di divincolarsi, ma uruha lo teneva stretto tra le sue braccia.
-Lasciami Uruha! Lasciami!-
-No… non ti lascio amore mio…-
Uruha lo teneva stretto tra le sue braccia mentre Aoi  iniziava a piangere smettendo di divincolarsi….
Anche Uruha si lasciò sfuggire delle lacrime che gli rigarono il volto.
-Perdonami Aoi… perdonami….-
 
-3 Giorni fa-
Il rapporto tra Aoi e Uruha era più o meno tornato tranquillo… qualche pomeriggio si vedevano, uscivano insieme e di tanto in tanto si davano qualche bacio veloce.
Ad Uruha andava bene anche così, per lui l’importante era stare con lui..tenerlo tra le braccia e coccolarlo… voleva prima di tutto riconquistare la sua fiducia.
Anche le prove con tutto il resto del gruppo andavano bene, ultimamente erano molto impegnati con set fotografici e interviste per qualche rivista famosa, non avevano nemmeno il tempo di respirare.                                                 
Però almeno poteva passare molto tempo con Aoi, il quale pian piano stava riacquistando colorito e anche qualche kg.
Adesso erano in casa di uruha, abbracciati nel divano che guardavano un film molto triste… si chiamava Boys Love e alla fine i due protagonisti morivano..
A quella scene Uruha strinse involontariamente di più Aoi a se. Il moro se ne ac corse e alzò lo sguardo su di lui.
-Amore? Tutto bene? –
-Si.. pensavo solo che se tu morissi io ti seguirei.-
-Non dirlo nemmeno… nessuno dei due morirà capito? –
-Si…scusami –
Sorrise a quella bellissima creatura che aveva tra le braccia e lo baciò con dolcezza sulle labbra.
 
-Il giorno stesso  dell’inizio del racconto-
Uruha si era svegliato molto tardi quella mattina, Aoi era gia uscito per andare a comprare delle cose.
Si sarebbero dovuti vedere  quella sera per fare un servizio fotografico insieme a tutti gli altri, quindi si preparò e uscì andando a raggiungere Ruki e gli altri che erano gia immersi nei truccatori.
Aoi li avrebbe raggiunti più tardi e lui non vedeva l’ora… amava osservarlo mentre lo vestivano.
Anche Ruki sembrava molto contento quel giorno, finalmente vedeva Aoi e uruha sorridere.


Il secondo chitarrista, si era fermato ad osservare una collana con una chitarra in una vetrina, non aveva resistito ed era entrato nel negozio per comprarla.
Quando però guardò l’ora, si accorse che era in enorme ritardo e afferrò il pacchetto mettendolo nella tasca del giacchetto e corse verso lo studio dove dovevano incontrarsi.

Si era fermato all’incrocio in attesa che il verde scattasse, in quel momento gli arrivò un messaggio di uruha.



“Amore mio, ti aspetto.
Ti amo”



Quell’unico messaggio, aveva fatto battere forte il cuore del ragazzo. Gli rispose subito.
“Sto arrivando amore “

Che sia stato uno stupido scherzo del destino o no, Aoi continuò a camminare verso lo studio senza notare che il verde per i pedoni non era ancora scattato.
 
Era abbracciato a lui ormai da ore, da quando Reita era entrato da quella porta portando con se quella notizia.
Tutto in lui  era ancora perfetto, dai suoi vestiti all’acconciatura dei capelli così bella e particolare, solo il viso stonava con la sua persona.
O  meglio, il suo trucco che, ormai, era colato del tutto sciogliendo la matita nera… le lacrime non avevano risparmiato di certo quel viso così perfetto.

Perfetto, l’aggettivo che LUI era solito utilizzare quando lo descriveva.
Ma lui non gli avrebbe più detto che era bellissimo, non gli avrebbe più detto che lo amava..

Aoi era morto e con lui era morto il cuore di Uruha.

 
 
 
 


 
  
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