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Autore: Doe    11/12/2011    7 recensioni
One Shot a tema natalizio, successiva all'episodio 3x09 di The Vampire Diaries.
DAL TESTO:
L’aspetto proprio qui, in salotto, ma non sono seduto nella mia poltrona preferita e non sto sorseggiando il solito bicchiere di bourbon.
La aspetto in piedi, teso come una corda di violino, impaziente e impacciato come un ragazzino alla sua prima cotta.
E lei fa il suo ingresso, i capelli setosi intrisi del profumo dello shampoo, un sorriso timido ad incurvarle le labbra, gli occhi caldi che luccicano, quando si incanta a guardare le fiamme del camino acceso.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Here, in my arms

  

“ Avrei dovuto mettere qualche addobbo ”, penso distrattamente, osservando il salone sempre uguale della pensione.

“ Magari non un albero con milioni di lucine intermittenti, come fanno tutti, ma avrei potuto mettere delle calze sopra il camino… o delle candele profumate.  ”

Non sono affatto sicuro che le candele profumate facciano parte della tradizione natalizia, ma in questo momento metterei anche dei palloncini colorati e uno striscione di Buon Compleanno, pur di dare a questa stanza un aspetto più allegro e molto meno tetro.

Più guardo la casa e più mi rendo conto che sembra urlare “ Sono la dimora di un vampiro ”.

Ma ormai è tardi e cerco di convincermi che il fuoco caldo e scoppiettante, nel camino, e l’enorme tappeto persiano a sfumature bordeaux, al centro della stanza, sono sufficienti a creare un’atmosfera natalizia.

Comincio a scuotere la testa, infastidito, come per svuotarla da quei ridicoli pensieri.  Sto sembrando una specie di casalinga disperata che, nell’attesa che arrivino gli ospiti a cena, cerca di rendere la casa perfetta.

“ Da quando Damon Salvatore si preoccupa degli addobbi di Natale? O anche solo di festeggiarlo… ”, mi schernisce il mio alter ego.

Lei è di sopra. Sento l’acqua della doccia scorrere e la immagino mentre si posa sulla pelle liscia e perfetta della sua spalla, per poi prendere a scorrere lungo l’arco della schiena…

Dorme in questa casa da un paio di mesi, ormai. Da quella sera.

Da quando Stefan se n’è andato - partito per chissà dove, per far ritorno chissà quando.

Da quando il nostro piano per salvarlo è fallito, con mia frustrazione.

Non so perché, di preciso. Non gliel’ho chiesto. Quando qualcuno ti da un milione di dollari in mano, non stai lì a chiedergli il perché.

Per questo, quando l’ho vista con quel borsone pieno di vestiti e altra roba, in mano, non ho fatto domande.

Dentro di me, però, ho pensato ad un milione di possibilità diverse.

Forse vuole tenermi d’occhio, assicurarsi che non faccia cazzate. Perché io sono sempre quello da tenere d’occhio.

Forse, adesso che ho perso definitivamente mio fratello, e lei il suo grande amore, ha pensato che abbiamo bisogno l’uno dell’altra.

Magari, ha pensato a entrambe le possibilità, e se l’ha fatto non s’è sbagliata.

Ho bisogno di lei per tante ragioni. Una di queste, è proprio per non fare cazzate. Perché so che la ferirei, se le facessi. E non voglio farlo, non più.

Qualunque siano le sue ragioni, mi hanno portato qui. A preoccuparmi che sia tutto perfetto, solo per lei. Ad assicurarmi che passi una felice vigilia di Natale.

In genere, gli umani trascorrono il Natale in famiglia. Ma, una delle poche cose che accomuna me e lei, è proprio il non averne più una.

A  lei è rimasto un fratello adottivo, con cui non parla da giorni, e l’ex-fidanzato di una zia morta. A me, un fratello scomparso nel nulla.

La sua famiglia sono i suoi amici. La mia è lei – ma non sono sicuro che se ne sia resa conto.

Avverto i suoi passi leggeri per le scale. Ci siamo.

L’aspetto proprio qui, in salotto, ma non sono seduto nella mia poltrona preferita e non sto sorseggiando il solito bicchiere di bourbon.

La aspetto in piedi, teso come una corda di violino, impaziente e impacciato come un ragazzino alla sua prima cotta.

E lei fa il suo ingresso, i capelli setosi intrisi del profumo dello shampoo, un sorriso timido ad incurvarle le labbra, gli occhi caldi che luccicano, quando si incanta a guardare le fiamme del camino acceso.

« Ciao », dice solamente.

« Prima di cenare… », inizio subito io, « Ho una cosa per te ».

Vedo il suo sguardo incuriosirsi, poi stupirsi, mentre le porgo il pacco rosso col nastro dorato.

Guarda prima il regalo tra le sue mani, poi di nuovo me, finché va a sedersi sul divano, posandolo sulle sue gambe. Sciogliendo il nastro, con delicatezza, inizia a spacchettarlo.

Adesso, tra le mani, ha un diario nuovo di zecca, la copertina in velluto celeste.

Avevo scelto quel colore non appena lo avevo visto. All’inizio non avevo capito il perché, poi mi ero reso conto che il mio gesto aveva, in parte, un secondo fine.

È l’esatto colore dei miei occhi.

Voglio che lei si abitui a fissare quel colore, prima di scrivere i suoi pensieri. Che impari a guardarmi negli occhi e aprirmi il suo cuore.

Ma non è l’unica ragione per cui ho voluto regalarle un diario nuovo - nonostante non abbia ancora terminato il precedente.

La verità è che non ho dimenticato le sue parole di quella sera, e non voglio che le dimentichi neppure lei.

Ha detto che lo avrebbe lasciato andare, che entrambi dovevamo lasciarlo andare. E i ricordi - io lo so bene - sono il nemico più difficile da combattere, quando si lascia andare qualcuno.

Probabilmente, una parte di me l’ha fatto solo per egoismo, perché vuole che dimentichi lui e si accorga, finalmente, di me.

Ma quando ho stretto, per la prima volta, tra le mani, quel libricino, ho pensato solo: “ La voglio aiutare ”. E ho sorpreso persino me stesso.

Perché, quando una persona importante esce dalla tua vita, questa cambia. Così come quando, una di queste, entra.

In conclusione: diario nuovo, vita nuova.

Fissa il mio dono, ammutolita, rendendomi sempre più ansioso.

Poi, finalmente, parla: « Non posso accettarlo. »

E il mio mondo va in frantumi.

Non può accettarlo, è legata al vecchio diario, ai vecchi ricordi, a mio fratello Stefan.

« Non posso, io non ho preso nulla per te », aggiunge e arrossisce.

Ed un’enorme sensazione di sollievo si impossessa di me, mentre consento ai miei polmoni di riempirsi d’aria, di nuovo.

Faccio spallucce, preparando la mia espressione-da-battuta-sarcastica.

« Non importa. Saprai ripagarmi in un altro modo » e alzo un sopracciglio, ammiccante.

Lei appallottola la carta regalo e me la lancia contro, scuotendo la testa come a dire “ Sempre il solito ”, ma divertita.

Fissa ancora il suo diario, lo accarezza, assorta nei suoi pensieri, poi alza il capo e mormora: « Grazie, Damon. »

Quasi rabbrividisco, quando i suoi occhi incontrano i miei.

Poi si alza, mi viene incontro e mi abbraccia, come solo lei sa fare.

Sento il suo calore diventare il mio, i nostri corpi stringersi mentre diventiamo una cosa sola, e quella bellissima sensazione di benessere che mi trasmette ogni volta.

« Buon Natale », mormora poi, ed io mi sento a casa.

Che m'importa se non ha un regalo per me? La sua sola presenza è un dono.

Lei qui, tra le mie braccia. Ed è Natale.

« Buon Natale, Elena. »

 

____________________________

L'angolino dell'autrice

Il titolo è tratto da una da una canzone che mi piace particolarmente, Enjoy the silence, dei Depeche Mode (anche se preferisco la versione degli Anberlin, utilizzata anche nella colonna sonora di TVD - è la canzone della Damon Dance!)

Continuate a seguire anche la mia Fan Fiction "Un padre per mia figlia"

Buon Natale a tutti!

- Lisa (okkidacerbiatta)

   
 
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