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Autore: Aya Lawliet ___backupFGI    12/12/2011    5 recensioni
«Vertere, agere. Offuscamento del cervello per il quale pare che ogni cosa si muova in circolo, e manca un istante il lume negli occhi. Una sensazione di stordimento potenzialmente pericoloso
Maledetto bastardo.
Se n’è accorto.
{Gold/Emma ♥}
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ipnosi, o di quel che c’è in un nome ~

prompt: #050, vertigo

 

 

 

Il liquore si avvolge su se stesso a una velocità magnetica. Lo fissa come una salvezza, il solo appiglio che può impedirle di salire a sprofondare nell’eleganza della mano che sostiene il bicchiere con presa esperta, nella scrupolosità con cui quell’uomo è in grado di tenerla radicata lì, su quello sgabello, contro la sua stessa volontà.

«Conosce l’etimologia della parola ‘vertigine’?»

Non distoglie gli occhi dal liquido ambrato vorticante, abbozzando un mezzo sorriso.

«Non sono mai stata una studentessa modello, Mr. Gold

Non le risponde subito; forse aspetta uno sguardo, o forse si sta solo prendendo il tempo di esultare nell’intimo. Non lo sa, dannazione, non lo capisce. E Dio, quanto lo vorrebbe.

«Vertigine» lo sente sussurrare, come a se stesso. Il bicchiere ruota più lentamente, lascia che l’ambra lambisca il vetro per gradi, a poco a poco, come le onde sul bagnasciuga. «Vertere, agere. Offuscamento del cervello per il quale pare che ogni cosa si muova in circolo, e manca un istante il lume negli occhi. Una sensazione di stordimento potenzialmente pericoloso

Maledetto bastardo. Se n’è accorto.

«Mh. Affascinante» borbotta, staccandosi una volta per tutte da quella vista, rifugiandosi nel suo cappuccino – ma non è il liquore, non è il movimento ipnotico...

«Ho la sensazione di non averla esattamente colpita quanto speravo, miss.»

È la sua voce, la sua voce troppo calda in quel paesino immerso in una quiete di ghiaccio perenne, la voce che per prima in questo fottuto silenzio ha pronunciato il suo nome – e ha detto che era meraviglioso.

Vertigine è il modo in cui Gold le parla, è – se ne rende conto suo malgrado, quando non riesce a sottrarsi ai suoi occhi – il modo in cui le sorride.

Si concede di tremare per un secondo appena. Poi abbandona la tazza piena per metà sul banco, si alza e fa un cenno a Ruby.

«Buona serata, Mr. Gold

«Buona serata, Emma

È già quasi alla porta quando si volta, sorpresa – dannazione! – ancora una volta dal modo in cui pare carezzare, assaggiare il suo nome.

Nel locale vuoto, Gold reclina il capo e vuota il bicchiere di rum in un solo sorso, senza mai smettere di guardarla. E quella bocca Emma se la sente addosso.

Maledetto bastardo.

Non basterà una porta sbattuta a far sparire quelle vertigini.

 

 

[ 380 parole ]

 

 

 

 

 

 

Nota: Lo sai, Hikary, che è colpa tua. Svergognata ù__ù

Be’, Robert Carlyle mi dà ufficialmente le vertigini. E non sono sicura che sia una buona cosa. *squeals*

La ricerca sull’etimologia deriva da qui e qui. Il titolo si avvicina con molta umiltà a Shakespeare. What’s in a name? => fa troppo Rumpelstiltskin.

   
 
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