Piangi Haineko.
Rangiku se lo ripete spesso, ma non per la lama affilata o
per la sua lucentezza.
Per impugnare una spada ci vorrebbe forza e determinazione,
anche solo per urlare il suo nome.
Matsumoto ruggisce per pochi istanti, per ritornare nel suo
oblio.
Tra le mani ha un’impugnatura di ricordi, se li tiene
stretti per paura che la abbandonino.
Guarda di fronte a se e vede ciò che è realmente.
Nebbia.
Inconsistente e invisibile. Non è nient’altro che
questo.
Ma che cosa rimane dopo la nebbia?
Acqua.
Gocce insignificanti e inutili.
A Rangiku Matsumoto appartengono solo due cose, il vuoto
e le lacrime.
Angolo
Autrice
Spero vi piaccia. Fatemelo sapere.
A presto.