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Autore: MarchesaVanzetta    12/12/2011    0 recensioni
Primavera: sbocciano le foglie, i fiori e l'amore.
Troppo fluff per i miei gusti ma prendetela come viene.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Due ragazze stavano correndo inseguendosi quando Alice inciampò in una radice. Cadde con la faccia in avanti, riuscendo a pararsi il viso con le mani per poco.
Martina, non sentendo più dietro di sé la falcata non abbastanza veloce dell’amica, si fermò e si girò per controllare dove fosse finita la riccia. Non appena la vide ridere per terra, aggrappandosi all’alta erba verde e riempiendo di terra i jeans chiari, scoppiò in una fragorosa risata, così tipicamente sua, e si avvicinò ad Alice per aiutarla a rialzarsi.
“Tutto bene?” le chiese, porgendole la mano dalle dita lunghe e affusolate, bianche come quelle delle principesse delle favole.
“Sì” rispose tra le ultime risate soffocate la riccia “Sono solo inciampata in una radice. Sai che non so stare in piedi” disse con tono fintamente rassegnato, scuotendo lievemente la testa in una perfetta imitazione della madre.
Martina le passò un braccio intorno alla vita –“Così non cadi e tua mamma non ti porta al pronto soccorso”- e insieme si avviarono lungo il sentiero in mezzo ai campi. Il sole primaverile faceva brillare le foglie verdi e i capelli delle due ragazze, rendendo l’atmosfera fiabesca.
A un tratto Alice si chinò e raccolse due margherite, dai centri gialli e i petali morbidi e screziati di rosa.
“Tieni” disse all’amica, porgendole uno dei due fiori e sedendosi poi sulla panchina che avevano costruito qualche settimana prima con le cassette di frutta rubate dal negozio del papà di Martina e due sedili di un auto trovati in discarica.
Si sedette anche la mora e distrattamente iniziò a sfogliare la margherita, cantilenando i m’ama non m’ama al ritmo dell’uccellino che cinguettava su un ramo. Alice la osservò incuriosita per un poco, prima di rivolgerle la parola.
“E allora? Chi ti ha rubato il cuore tanto da farti torturare quella povera margherita che io ho colto con tanto amore?” le domandò scherzosamente, cercando di nascondere la curiosità smaniosa e la punta di gelosia che stuzzicava i suoi pensieri.
“Indovina!” propose l’altra “Ti do tre indizi, poi devi arrivarci da sola: il suo nome inizia con la a, la conosco da una vita e la conosci anche tu. Chi è?”
Alice piegò la gamba destra sotto il sedere e si mise a pensare quali dei loro amici comuni avesse un nome che iniziasse per a. Passò dieci minuti facendo scorrere ogni amico, ogni conoscente, ogni parente alla lontana, senza trovare nessuno.
“Mi arrendo!” sospirò, non avendo la minima idea di chi potesse essere lo spasimante di Martina.
“Che sciocca” chiocciò allegramente l’amica “Sei tu!” esclamò, prima di gettare la margherita ormai priva di petali nell’erba smeraldina.
Alice subito la imitò e così come le labbra delle due si unirono per la prima volta, così anche la corolla della margherita di Alice si posò lieve sui petali caduti nell’ultimo –m’ama- della margherita di Martina.

  
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