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Autore: dattebayo chan    13/12/2011    4 recensioni
Come posso essermi innamorata di LUI? Io, che daglio uomini ho sempre ottenuto tutto, come posso soffrire per LUI? Per quel sadico e spietato alieno, per quel dolce e fragile uomo...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti ragazzi! Questo è il capitolo numero uno della mia prima fanfic! Se riuscite a leggerlo tutto, (beh forse è un po' lunghetto...) mi farebbe piacere se mi lasciaste una recensione per sapere come migliorarmi e se la storia vi piace! Bacioni a tutti!

Bulma era seduta nella poltrona di pelle davanti alla grande finestra del salone ad osservare i primi spazzi di sole che si affrettavano timidamente all'orizzonte.

La sua mente era piena di confusione, i ricordi della sera prima si affannavano nel tentativo di porre un ordine agli eventi. Non aveva certo litigato per la prima volta con Yamcha, ma ormai entrambi avevano capito che c'era più tensione nell'aria, che qualcosa stava cambiando lentamente.

"Bulma, tesoro, che hai?", chiese preoccupata la signora Brief, madre di Bulma. "Niente mamma, non ti preoccupare..." La ragazza ricacciò indietro le lacrime che velocemente le avevano bagnato i grandi occhi blu. "Perchè non posso avere anche io una storia normale?" pensò tristemente...

La sera prima, infatti, tra i due giovani era successo il vero putiferio.

Tutto era iniziato con l'invito a cena, da parte di Yamcha, che la ragazza aveva accettato senza esitazione. Yamcha sarebbe passato a prenderla verso le nove di sera.
Dopo aver indossato un elegante vestito nero di seta luno fino al ginocchio e un paio di orecchini incastonati con grosse perle, Bulma si era seduta su una comoda poltrona nell'ampio salotto, aspettando con ansia l'arrivo del suo ragazzo.

Ebbene, la povera ragazza attese fino alle undici di sera passate, quando qualcuno suonò alla porta. Sì alzò, si rimise in ordine il bel vestito ormai stropicciato, e si diresse verso il citofono. "Chi è?" chiese con aria stanca e delusa. "Ciao amore! Sono io, scusa per averti fatto aspettare, ma ero ad allenarmi...Sei pronta o devo aspettare che ti prepari come sempre? Dai stò scherzando..." La ragazza non gli lasiò dire una parola di più,"ZITTO!" urlò alla cornetta del citofono "non voglio più sentire una parola dalla tua lurida boccaccia! Ho aspettato due ore, ben due ore dico! E poi, dimmi dove cazzo vai ad allenarti alle undici di sera?! Mi prendi per scema?!" il candido viso della ragazza si colorì violentemente di rosso. "Dai piccola, non farne una questione di stato, lo sai che la cosa più importante per me in questo momento sono gli allenamenti..." Bulma aprì la porta di scatto e si diresse a passi pesanti veso il ragazzo, fermandosi a pochi centimetri dal suo viso, la giovane non poteva reggere oltre. "Senti, razza di decelerbrato, come mi dovrei sentire io in questo momento?" sbottò, "La cosa più importante sono gli allenamenti! Non mi importa della mia ragazza, posso sempre spasarmela con qualche altra sciaquetta... '' disse Bulma imitando la voce di Yamcha.

Tutto ad un tratto sembrò che la parte aggressiva del ragazzo si volesse sfogare su quella donna, che tanto stava mettento alla prova i suoi nervi. Alzò il braccio caricando un forte schiaffo sul viso dell'amata, quando qualcosa lo fermò. Una morsa d'acciaio aveva fermato il suo polso a pochi millimetri dal viso di Bulma. Yamcha alzò gli occhi sorpreso verso quella ''cosa'' che gli aveva impedito di compiere il gesto, incontrando gli occhi neri e infuriati di Vegeta, appena uscito dalla Gravity Room. "M-ma...io..." arrancò Yamcha, sorpresò e spaventato dall'azione del Sayan. "Zitto! Nessuno ti ha mai insegnato che le donne non si toccano? Mh, è proprio vero che voi terrestri siete solo dei barbari..." Detto questo, Vegeta lasciò il braccio del ragazzo e tornò in casa.

Bulma aveva un espressione scioccata e meravigliata allo stesso tempo. L'azione di Yamcha l'aveva alquanto sconvolta, ma ciò che più l'aveva sorpresa era vedere la reazione del Sayan. Raramente infatti questi si erano parlati, se non in qualche sporadico caso. Perchè l'aveva difesa? Con gli occhi gonfi di lacrime guardò Yamcha, girò sui tacchi e corse in casa, lasciando il ragazzo sul vialetto senza parole.

Bulma corse in camera sua, incontrando sulle scale lo sguardo di Vegeta, che ovviamente, non le rivolse una parola. Chiuse a chiave la porta e si buttò sul letto, scossa dai singhiozzi.

"Sono stata una stupida!" pensò "Non voglio più avere a che fare con nessun uomo! Sono tutti uguali!" dopo aver detto quelle parole le venne in mente Vegeta, e il gesto tanto dolce che aveva compiuto. Tormentata dai pensieri si addormentò.

Quella mattina si svegliò prima dell'alba, e si accorse che aveva dormito vestita. Con la testa che le pulsava e gli occhi che bruciavano, si infilò un pigiama grigio e scese lentamente le scale, per andare a sedersi sulla stessa poltrona della sera prima.

"Ti porto una tazza di the tesoro? Mi sembri molto stanca..." chiese gentilmente la signora Brief. "Sì mamma graz..." non fece in tempo a finire la frase che le si annebbiò la vista e cadde svenuta. L'ultima cosa che riuscì a vedere furono due occhi neri come la pece che la guardavano spaventati.

Continua...

Il secondo capitolo lo pubbuicherò prima possibile, grazie per la lettura!

  
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