– My beautiful Xatu
Si
dice che gli Xatu possano vedere con l'occhio destro il futuro, e con
l'occhio sinistro il passato.
Secondo me è vero...probabilmente
il mio pokémon riesce a prevedere le catastrofi e mi aiuta a vivere
un giorno di più.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ormai il sole stava tramontando, e
lui era ancora lì. Impalato come un fantoccio, non si era mosso un
istante, né aveva battuto ciglia. A volte questo suo comportamento
mi irritava.
Nessun pokémon può ignorare il suo allenatore.. Non
in quel modo!
E pensare che tutti me lo invidiavano!
Non era
come gli altri della sua specie, lui era diverso, speciale.
Posso
dire che, grazie alle nuove tecnologie, ho scoperto che tutte le sue
IV erano al 31. E questo già lo rendeva perfetto. Per non parlare
della sua natura! Favoriva in modo eccezionale le statiche
importanti, aumentando l'efficacia delle tecniche e delle mosse di
cui disponeva.
Il suo piumaggio era colorato in modo diverso dal
solito, e le sue tre strisce gialle brillavano di un colore dorato ad
ogni esposizione della luce. Le sue piume verdi chiaro (più del
normale) erano morbide e vellutate, e dall'aspetto soffice,
diversamente dalle altre dei suoi simili. Le due piume della sua
cresta, invece, ondulavano in modo ipnotico ogni volta che tirava un
poco di vento.
La cosa più affascinante dell'aspetto
erano gli occhi. Non solo quelli del viso, ma anche quelli del
disegno sul petto. L'occhio destro del viso, che più che occhio
sembrava una pietra preziosa, era di un colore rosso sangue, mentre
l'occhio sinistro era grigio, quasi argentato. Sul petto, invece,
questi colori erano invertiti.
Il suo sguardo era perennemente
assente, anche durante la lotta. Eppure, in situazioni come i
combattimenti, era tutt'altro che distratto. Sembrava prevedere le
mosse dell'avversario, conoscere le tecniche del nemico, anzi, il
carattere. Perché è dal carattere che si formano le varie tattiche.
Ora che ci penso, non posso definirmi
il suo allenatore... Non posso definirlo un mio pokémon...
In
ogni combattimento, fin da quando era un piccolo Natu, agiva di testa
sua, usando le mosse che LUI riteneva più adatte, o più efficaci.
Io semplicemente lo seguivo con la voce. Lui era il fulmine, io il
tuono. Lui era la luce, io il suono. E tutti sanno che in un
temporale prima si vede, e poi si sente.
Tutti invidiavano questo
mio pokémon, che in realtà non possedevo.
Tutti volevano questo
mio pokémon, che in realtà era più libero di me.
Un brivido
sulla schiena. Mi avvicinai a Xatu e lo accarezzai. Era rimasto
immobile per due giorni interi.
In quei due giorni lo avevo
lasciato stare, tant'è che non si sarebbe mosso fino a quando non
voleva lui. All'inizio, quando pensavo ancora che era mio, avevo
provato a farlo rientrare nella sfera. Usciva sempre. Poi un giorno,
sempre durante una di quelle situazioni, non riuscii più a farlo
entrare. Pensavo di aver sbagliato pokéball, o magari sbagliato
pokémon, eppure dopo pochi minuti mi si avvicinò ed entrò da
solo.
Un brivido sul corpo. Mi sedetti accanto a lui, che intanto
sembrava essersi deciso a "tornare in vita".
Ormai era notte, il buio non mi
consentiva di vedere nulla più che il pokémon. Mi fissava, con i
suoi occhi assenti, poi mi disse -Torniamo a casa-
Non che parlò
o altro, ma lo sentii nella mia testa. La sua voce, parlare in modo
umano. Voce femminile.
La prima volta fui scioccato da questa
cosa. La sua fisionomia era assolutamente quella di un maschio,
eppure non si era mai interessato a delle Altaria o Mandibuz. Il
comportamento, poi, non ne parliamo. Più statico di un sasso,
enigmatico come il senso della vita. LUI era enigmatico.
Lo seguii
come un bambino obbediente segue il padre. In pochi minuti mi ritovai
nel centro pokémon vicino alle rovine di quella regione. Io entrai
per trovare ristoro, lui rimase fuori. Io andai a dormire, lui,
probabilmente, girovagò nella grande grotta.
Quando ci troviamo
nei pressi di qualsiasi rovina, o, come dice lui, "vicino casa",
fa sempre così. È lui che mi ci porta, ma non mi cambia molto,
fintanto che ritorna da me.
Anche il giorno seguente, mi
risvegliai vivo. Avevo passato un altro giorno e un'altra notte senza
morire. Da quanto riuscivo ad evitare quei mortali incidenti?
Da
anni, ve lo dico io. Da anni riuscivo sempre a cavarmela, sempre a
rimanere vivo.
Non voglio cambiare argomento, lo sto solo
approfondendo.
Sapete perché non sono ancora morto?
Perché lui riesce sempre a portarmi
lontano, prima che la tragedia possa accadere.
Sospiro molte volte
al pensiero di essere stato giorni, ore, o addirittura secondi prima
nei pressi delle "zone di morte".
Ammetto di essere
preoccupato. Mi sono accorto da tempo che questa scia di morte sta
percorrendo il nostro stesso percorso. Sembra
inseguirmi...
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Questa notte ha nevicato, e oggi è
particolarmente freddo. Mi son messo bene il cappotto, per non
prendermi un raffreddore, e una piccola sciarpa a Xatu. Mi ha
ringraziato, e forse mi ha sorriso. Non riesco ancora capire bene le
sue emozioni, ha sempre la stessa espressione...
Devo ammettere che è bello passeggiare
sulla neve, lasciare le proprie orme su una soffice distesa bianca.
Al mio pokémon piace particolarmente la neve. Una volta gli chiesi
perché questa predileizone. Lui mi rispose che gli ricordava il
freddo del passato e la crudeltà del futuro.
Non voglio sapere
cosa aveva in mente quel giorno. E tantomeno voglio saperlo ora.
Non
riesco a vedere nulla di quello che mi aveva detto. Freddo sì... ma
perché crudele?
... mi è venuta voglia di un giretto in
montagna...
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ho lasciato i miei pokémon all'infermiera Joia. Tutti, tranne il mio
Xatu.
È bello, ogni tanto, prendersi un momento di riposo dalle
sfide in palestra o dai combattimenti amichevoli. Il silenzio della
montagna, rotto qua e là dal cinguettio di taillow, è molto
rilassante. Ho seguito il ruscello semi-ghiacciato, e ora mi ritrovo
già a metà montagna. Xatu sta sempre al mio fianco... Anche se non
è stato il mio primo pokémon, gli voglio più bene del mio
samurott. Anche se non mi ubbidisce, o se mi porta sfortuna.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-Fermati-
Come
un cane ben addestrato da retta al suo padrone, io mi fermai senza
esitare.
Mi voltai verso chi aveva ordinato, e lo vidi saltellare
un poco a destra -Andiamo di qua, mi sembra più affascinante la
vegetazione-
Con un balzo, Xatu fu dall'altra parte del ruscello
-Avanti- mi esordì – vieni!-
Ecco, sapevo che qualcosa non andava.
Ogni volta che mi ordina qualcosa, è per un motivo ben valido.
Esitai un istante. Guardai davanti al sentiero principale,
poi verso Xatu.
-Cosa stai aspettando?- mi domandò
telepaticamente.
Domanda che, sinceramente, non aveva bisogno di
risposte.
Dannato quell'istante
Feci un passo in avanti,
lontano dal pokémon, e un po' esasperato dissi che avrei fatto più
tardi il percorso scelto da lui.
Piano piano continuai la mia
passeggiata, con le mani dentro le tasche. Ad un tratto mi voltai
verso Xatu, per vedere se mi stava seguendo.
Il suo occhio
sinistro si era fatto di un candido bianco, lo stesso colore delle
ossa. Dal suo occhio destro scendevano lacrime rosse, dello stesso
colore del sangue.
Il ventre si era fatto più nero, un nero
lugubre come il velo della morte, mentre i due occhi disegnati
sembravano implorarmi di cambiare idea. Avevano un qualcosa di
strano. Sembravano occhi vivi.
Scossi un poco la testa, e
andai per la mia strada, per la prima volta dopo tanti anni, da solo.
Mi strinsi nelle spalle, e dopo alcuni minuti incominciai a
tremare, anche se non avevo freddo. Continuando a camminare, mi
ritrovai improvvisamente fuori dalla foresta. Non sentendo più i
cinguettii dei taillow, potei notare un rumore strano. Mi volsi
indietro, per vedere se il mio Xatu mi stava seguendo. Dannato quel
momento
Potei notare che dalla foresta una
luce bianca ed una rossa brillavano nell'oscurità. Pensai fosse il
mio Xatu, che stava aspettandomi. Feci un cenno con la mano, un gesto
come per dire "Dai, vieni anche tu", e continuai a
camminare. Sentii passi molto leggeri in lontananza, ero sicuro che
fosse il mio pokémon. Dannato quel pensiero.
Arrivai in cima
alla montagna. Finiva con uno strapiombo che sembrava essere dipinto
dalle mani di un essere superiore. La vista era spettacolare, l'aria
era pulita. Mi godei quei momenti più a lungo possibile.
Anche se
sapevo che c'era lui dietro di me, avevo paura di voltarmi. Perché
in realtà non ne ero poi così sicuro. I passi del mio Xatu li
riconosco. Dopo un po' capii che non erano i suoi.
Per questo mi
godei quella vista e quell'aria il più a lungo possibile.
Finalmente mi
girai. Di scatto, per far cessare tutto. Per far finire quel timore
dentro di me.
Una folata nera, come la pece, mi investì in pieno. La mia vista si annebbiò all'istante, il mio corpo perse l'equilibrio, e tutto si spense, tutto scuro, se non per due piccole luci. Sentivo il mio corpo leggero, il vento passare il mio corpo, il freddo mescolarsi col calore corporeo. Poi riuscì a vedere.
Mentre stavo cadendo potei notare che
il mio Xatu stava ancora aspettandomi.
Ai piedi dello strapiombo.
Con i suoi occhi assenti.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Persone
di paesi diversi del Sud America credono da lungo tempo che gli Xatu
provengano da un altro mondo. Secondo me è vero. Vengono da un mondo
a noi proibito. Da un luogo dove nessun vivente è ben accolto. E si
portano appresso la loro amica morte.
-Ehi,
svegliati.-
...
-Non fare lo stupido. Alzati-
...uh...
-Ah,
ora sì che dovrai stare a riposo! Guarda come sei ridotto!
...mh...
grazie...
- Di nulla. Dai, torniamo a casa-
...Va bene...
-La prossima volta, per volare usa un
aereo-
...spiritoso...
------------------------------------------------------------------
Note dell'autrice
Questa storia è stata creata per un contest. Un creepy contest.
Naturalmente non avrà successo ma pazienza! Un giorno
posterò anche quella degli spinarak... un giorno...
Purtroppo la scuola mi riempie, e non sono riuscita a scrivere
più un bel nulla... fatto stà che ho lasciato perdere la
storia di Mawile. La continuerò la prossima estate :I
Spero che la storia vi sia piaciuta! Se per caso non avete capito
qualcosa, chiedetelo pure! (Ma chi legge mai le note dell'autrice?)