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Autore: pink_hawk    13/12/2011    5 recensioni
...Per non dover più sentire il peso e l’ombra di quella pietà aveva deciso di lasciare quel mondo, che mai come lassù, in quel luogo senza mondo, sentiva suo. Non servirono tante parole a Sam, guardò il bastardo Jon Snow negli occhi e vi riconobbe quel velo di tristezza che ormai sembrava essere parte di quegli occhi, non se ne separava mai, forse i suoi occhi non ne erano mai stati privi...
Jon Snow/Arya Stark
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Wall: the top of the world.
 
 
[1x07 You win or you die. Jon/Sam]
 
Continuava a guardare la distesa bianca che, immensa, si apriva sotto di loro: era interminabile e per quanto ci provasse, i suoi occhi non riuscivano a star dietro a tutto quel bianco. Si chiedeva se si sarebbe mai abituato a quella vista stupefacente, se qualcuno dei suoi predecessori lassù, in quello stesso punto, si fosse sentito come si sentiva lui adesso: perso, solo, piccolo, impotente. Questo è il destino che spetta ai bastardi, concluse tristemente, prima che Sam lo riportasse alla realtà con uno strattone: << Mi stai ascoltando?>> No, decisamente non lo stava ascoltando. Ogni volta che saliva in cima alla Barriera sentiva un vuoto dentro che lo divorava e che, così come per quel manto bianco, sembrava senza confini. A cosa aveva rinunciato per essere lì, sulla cima della Barriera, sulla vetta del mondo. Al suo di mondo: aveva sempre pensato di non averlo un mondo; di aver vissuto in quello dei suoi fratelli come ospite, come un parassita. Immaginava i suoi fratelli con il loro glorioso padre e la bellissima madre riuniti intorno ad un tavolo, a cenare; non c’era un posto che gli spettava, nessuno lo aveva invitato ad unirsi a loro, eppure lui mangiava il loro pane e bevevo il loro vino. Per pietà gli era concesso. Per non dover più sentire il peso e l’ombra di quella pietà aveva deciso di lasciare quel mondo, che mai come lassù, in quel luogo senza mondo, sentiva suo. Non servirono tante parole a Sam, guardò il bastardo Jon Snow negli occhi e vi riconobbe quel velo di tristezza che ormai sembrava essere parte di quegli occhi, non se ne separava mai, forse i suoi occhi non ne erano mai stati privi.
<< Ti ho chiesto se anche a te mancano le donne. >>
Jon pensò per un attimo a quanto fosse assurdo da parte di Sam pensare in quel momento alle donne, pensò che di tutti i sacrifici che far parte dei Guardiani della Notte comportava a quello delle donne non aveva mai dato importanza e il fatto che fosse proprio il maldestro e impacciato Sam a pensarci lo fece sorridere. Sam ci riusciva spesso.
<< Una donna. Lei mi manca. >>
<< Credevo non avessi avuto donne, mi hai mentito? >> Sam sembrava seriamente risentito: perché gli aveva mentito o perché credeva che avesse una donna? Jon sorrise di nuovo.
<< Questa non è una donna come le altre. È diversa da qualsiasi donna tu abbia mai visto. >>
<< Parlami di lei e ti dirò se somiglia a qualcuna delle donne che ho conosciuto. >> Lo sfidò Sam, cercando di nascondere tutta la sua curiosità riguardo a quella piccola confessione che Jon sembrava essere pronto a fargli.
<< Bene, non sarà semplice descriverla a parole, ma ecco cosa posso dire con certezza: sarà una pessima moglie! >>
<< Mi stai prendendo in giro! >>
Jon rise di gusto. Le mancava davvero. Cercava di reprimere questo sentimento ogni volta che si presentava. Non voleva essere nostalgico, non si addice ad un Guerriero della Notte, protettore dei Sette Regni. Ma infondo, in quel momento c’erano solo lui e Sam, il suo amico paffuto, nessuno avrebbe mai saputo che Lord Snow sentiva la mancanza della sua famiglia, di quella stessa famiglia nella quale si era sempre sentito un estraneo. Sam non avrebbe riso, si poteva fidare di lui.
<< No, ma se vuoi ti darò qualche altro dettaglio. Ha una forza d’animo che farebbe impallidire quella della maggior parte dei Lord dei Sette Regni; ha uno spirito combattivo che farà tremare i suoi nemici e le farà vincere qualsiasi battaglia. >>
<< Che assurdità, una donna non affronta nessuna battaglia. >>
<< Oh, lei ne combatterà! E non sarà la sua spada che temeranno, ma le sue parole. Ha il coraggio del padre e la sincerità della madre, un animo nobile, come la casata da cui discende. È un lupo e nessuno riuscirà a scalfire il suo orgoglio. >>
<< Sembra che tu la ami davvero. >>
<< Dal primo giorno che l’ho vista, forte e vigorosa uscire dal grembo materno. L’ha amata quando,  mi ha guardato e con l’innocenza che solo un bambino possiede mi ha detto Non mi importa se non hai il mio cognome, sei mio fratello. E la amo adesso, che è lontana, e prego ogni notte perché stia bene e perché non dimentichi che suo fratello veglia su di lei dall’alto della Barriera. >>
<< Come si chiama? >>
<< Arya Stark. E c’è una cosa importante che non ti ho detto su di lei: odia cucire. >>
Entrambi sorrisero, e per un istante, per una frazione di secondo, Sam ebbe l’impressione che quel velo di tristezza, ormai fin troppo familiare, avesse abbandonato gli occhi di Jon Snow, e avesse permesso loro di brillare, se pur per un istante, di una luce nuova, pura e viva.
 
                                                                                  
                                                                                                                                  ___Sara.
 
 
Spazio autore.
Ammetto che non ero certa di voler pubblicare questa storia. L’idea mi è venuta fin dalle prime puntate, da quando, in poco più di due scene, ci hanno mostrato quel rapporto tanto tenero e dolce tra fratelli di cognomi diversi ma dallo stesso sangue e dalla stessa natura combattiva. Ammetto di avere un debole per entrambi i personaggi (del resto a parte Joffrey, è davvero difficile non amare i personaggi di questo show), ma credo che, lo ammetto, la “figaggine” di Jon abbia influenzato il mio giudizio ç_ç e la scelta del POV. Comunque i miei dubbi su questa storia nascono dall’amore incondizionato che ho provato per questa serie dai primi dieci minuti della prima puntata e dalla consapevolezza dell’altissimo livello del telefilm(davvero il migliore credo, da qualche anno a questa parte). Finiti di elogiare il cast, l’HBO, quel genio di Martin?! Si credo, che basti. Comunque nonostante fossi intimorita da quei dialoghi mostruosi che gli sceneggiatori hanno ideato, capaci di rendere con poche battute un personaggio tanto complesso quanto quello di Ned, tanto per dirne uno, ho deciso di tentare. Questo è ciò che n’è venuto fuori. All’altezza del telefilm? Sicuramente no! Che Jon Snow mi perdoni *.*
P.s. Chiedo scusa per il mio errore: solitamente uso i trattini per introdurre i dialoghi, stavolta ho voluto cambiare (e hai sbagliato, direte voi), comunque grazie a Vodia che me lo ha fatto notare.  
  
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