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Autore: Leannel    01/08/2006    0 recensioni
Un caso particolare per la squadra. Quando ogni risposta sembra sbagliata.
Genere: Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER VIII_ TV EYE

CHAPTER VIII_ TV EYE


Voi non avete mai visto Warrick Brown incazzato per bene.
In quel preciso istante Warrick era proprio incazzato per bene e si esprimeva con suoni gutturali. Warrick Brown sembra il re leone nero, da incazzato, per sua stessa ammissione.
Non riuscendo a trovare un motivo valido per fare qualcos’altro Warrick si proiettò verso il televisore e lo spense.
“Volete tornarvene a lavoro, adesso?” gridò. Probabilmente avrebbe continuato ancora se non avesse incrociato gli occhi di Cath che, severi e per niente stupiti, lo ammonivano. Conrad Ecklie appoggiato allo stipite della porta, sembrava ancora più irritato del solito
“Ci credi, ora?” disse a Grissom.
Uno ad uno tutti gli agenti del turno di notte che non erano parte della squadra se n’erano usciti dalla stanza e Warrick si era seduto sul divanetto in cachi.
“Chi è stato l’altra volta, Conrad?” chiese Grissom, irritato
“E’ stato Stokes, mi pare” rispose
“Nick aveva solo parlato con un suo vecchio amico, Conrad. Inoltre il caso era estremamente semplice. E poi oggi Nick sta poco bene e l’ho rimandato io in laboratorio prima che potesse scoprire tutte quelle cose” Catherine si sedette anche lei sul divanetto, dopo aver versato una tazza di caffè a Grissom e a Warrick. Grissom non beveva caffè, e Catherine lo sapeva, per cui bevve il suo.
“E Nick non commetterebbe due volte un errore così stupido, Ecklie” concluse Warrick.
“E allora sarà stato qualcun altro. Sanders, la Sidle, potresti essere stato anche tu Brown, senza accorgertene”
Vaffanculo, Ecklie.
“Conrad, nessuno dei miei è stato. Lo sai. Adesso lasciaci da soli, d’accordo?” Grissom sembrava tranquillo, ma seccato.
“Lasciarvi da soli… posso fidarmi?” poi fece cenno a Grissom di seguirlo fuori dalla stanza.
Catherine l’odiava. Ecklie non era tipo da prendersi un rischio come parlare della squadra di Grissom, di fronte alla squadra di Grissom.
“Mi hai quasi convinto, sai Gil? Io ti crederò sulla parola. Ma ti giuro che se scopro che è stato uno dei tuoi…” Quella di Conrad avrebbe dovuto essere una minaccia. Ma di una minaccia non si trattava. Ecklie non era un uomo minaccioso. Poteva risultare odioso e viscido. Non minaccioso. Nel enumerare le ‘qualità’ del suo collega Grissom, dovette ravvedersi. Conrad non era poi così male, dopotutto. Solo, era privo di qualsiasi spinta e amore per quello che faceva. Conrad salutò con la mano e si voltò, verso il suo ufficio.
“Un momento, Conrad” lo fermò Grissom “Conrad. Dov’è che arriveranno le telefonate della tv?”
Conrad si voltò di nuovo verso Grissom.
“Appena mi sono accorto dell’accaduto, ho telefonato al network. Passeranno le telefonate sulla nostra linea” disse sorridendo in un ghigno di fierezza.
Grissom sorrise, con metà della bocca.
“Conrad. Lo sapevo che c’era qualcosa di buono anche in te”

Sara Sidle sedeva sul tavolo di vetro nella stanza delle impronte. Davanti a lei, Nick, sconvolto dagli umori e dal mal di testa conseguente, aspettava l’aspirina che Greg era andato a prendergli.
“Non posso crederci. Non arriveremo mai a capo di questo caso” disse Sara, a suo modo sconsolata.
Nicky ciondolò la testa. Poi la fissò.
“Sai che ti dico? Sara io conosco ormai Gil da tanto tempo. E ti dico che Gil non lo mollerà mai un caso come questo. C’è la possibilità che se ne esca con una citazione da Wilde da un momento all’altro. No, non lo molla…”
“Stanza 101? Servizio in camera, per il signor Stokes” Greg era entrato col bicchierone d’acqua e l’aspirina. Nick la prese e si soffiò il naso di nuovo.
“Posso farvi una domanda? Secondo voi, perchè il signor Price non si era procurato un documento falso? Voglio dire è una cosa banale. Cel’hanno anche i ragazzini per andare negli strip club…”
“Cosa di cui, Greg, tu sei un esperto. Di strip club” rispose Sara.
“Andiamo, Sara, dicevo sul serio”
“E’ una domanda interessante. Magari non si fidava. Oppure pensava che fosse ‘roba da ragazzini’.” Rispose allora Nick
“Forse quando abbiamo ritrovato il cadavere l’aveva buttato via. Altrimenti non mi capacito di come potesse fare”
Grissom, con Cath e Warrick alle spalle fece il suo ingresso luminoso nella stanzetta.
“Abbiamo perso fin troppo tempo” disse “E’ necessario dividerci i compiti. Ecklie ha detto che le telefonate della tv…”
“Telefonate?”
“C’è stata una fuga di notizie, Sara. Sei quasi finita alla tv” Sara ricompensò Warrick con uno sguardo significativo.
“Dicevo.”Gil odiava essere interrotto. “La fuga di notizie potrebbe alla fine considerarsi utile al caso.”
“Utile?” chiese Greg
“Utile. Sappiamo per certo se Price ha avuto solo un’altra identità? Potrebbe averne avute altre tre, quattro o magari dieci. Abbiamo l’occasione di saperne di più”
“Allora, come ci dividiamo?” chiese Catherine, spazientita.
“Ok… Greg, Nick, voi due , restate qui in laboratorio. Filtrerete le telefonate, e vi occuperete dei campioni che vi inviamo. Sara, Warrick, voi due batterete la strada che Mattew Price ha percorso dal suo viaggio a Las Vegas, fin dove potete arrivare. Tornate sulla scena del crimine, riaprite il caso.”
“E tu ed io?”
“Catherine, a me e te spetta il compito più ingrato” rispose sorridendo “tu ed io andiamo a interrogare la signora Price”

  
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