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Autore: Taila    14/12/2011    5 recensioni
- Allora hai fatto pace con l’idea che Grace è in Europa?- ti domanda, con le dita tamburella sul volate mentre riparte, mentre il traffico ricomincia a scorrere dopo che un ingorgo è stato sbloccato.
- Più o meno. – rispondi con una smorfia – Più che altro, mi sarebbe piaciuto che me lo avessero detto prima e non avessero lavorato alle mie spalle.- aggiungi poi.
Ancora non ti va giù quella storia e sarebbe stato così ancora per molto tempo.
- Questa sera quindi passerai la Vigilia da solo.- più che una domanda, quella di Steve è una semplice considerazione.
Sembra quasi che stia seguendo il filo di un ragionamento che ha già fatto dentro la sua testa e questa cosa ti fa preoccupare parecchio.
- Cosa mi stai chiedendo nello specifico, Steve?- domandi, quindi.
Prima vieni a conoscenza di quello che sta macchinando e prima potrai fartene una ragione.
- Beh, anch’io sono solo… potremmo trascorrere la serata insieme.- propone mentre svolta a sinistra.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: This Christmas
Autore: Taila
Serie: Hawaii Five – O
Genere: Romantico, sentimentale, fluff
Tipo: One – shot, slash
Pairing: Steve McGarrett x Danny “Danno” Williams
Raiting:Verde
Disclaimers: I personaggi presenti in questa shot non appartengono a me, ma a tutti coloro che ne detengono i diritti. Li ho presi in prestito soltanto per mio diletto e senza scopo alcuno di lucro.
Note: Questa shot non era assolutamente in programma, per la McDanno avevo altri progetti. Stavo cercando un’idea per una fic per Natale e mi sono venuti in mente loro due. Non so perché, forse per il fatto che sto guardando le puntate della seconda serie, ma sembra che non riesca più a fare a meno di Steve e Danno. Me ne sono innamorata ancora di più *.* Questa è una shot semplicissima, è venuta fuori in un momento in cui ero in vena di fluff, ma di garantito c’è la mia buona volontà.
Ringrazio erienne1983: Per prima cosa, sono felice che ti sia piaciuta l'altra shot. Vedi, a me non piacciono molto le pwp, deve esserci sempre un minimo di trama, altrimenti la scena di sesso è appiccicata sul nulla. E' quello che cerco sempre di fare, ma poi ci sono coppie che mi ispirano anche storie così e temo di scadere nel volgare. Come anche temo di non rendere giustizia ai protagonisti, almeno fino a quando non li sento perfettamente bene addosso. Ma comincia già ad andare meglio e ho per la testa molti progetti sul McDanno *.* Ringrazio agrumi: Quella della luce che cola dalla finestra, è un'immagine che mi piace moltissimo e che ho usato spesso, per altri pairing. Per la parlantina di Danny... ho ripensato alla prima puntata, quando viene presentato il personaggio di Steve. Nel furgone che trasporta il fratello di Victor, c'è il più assoluto silenzio, nessuno apre bocca, solo il detenuto. Questo mi ha fatto pensare a una disciplina molto, molto rigida. I Seal sono votati al silenzio, no? Per questo ho creduto che almeno un paio di giorni di rodaggio fra Steve e Danny debbano esserci stati. Sono contenta che la fic sia piaciuta anche a te. Ringrazio ely_scorpioncina: Beh, credo che tutte vorremmo guardare/annusare/ascoltare/mangiare/toccare più he volentieri Steve!!! *p* (Beata la moglie di Alex T-T) Me felice della tua identificazione con Danny - fortunello lui che si sveglia accanto a un metro e novanta di marine! Contenta di sapere di aver fatto un buon lavoro con l'altra shot ^o^ e ti ringrazio per i complimenti: me emozionata ^//^ Ringrazio susyko: Feliccissima che l'altra shot ti sia piaciuta e anche di sapere che sono riuscita a mantenere i personaggi IC nonostante la situazione in cui erano ^^ Ringrazio marty86: anche se ne abbiamo discusso in privato, volevo comunque ringraziarti di aver letto l'altra mia shot. Ringrazio: erienne1983, kae e SweetKaaos che hanno inserito "Il piacere perfetto" tra i preferiti. Ringrazio tutti coloro che hanno anche solo letto. Ringrazio tutti coloro che leggeranno e commenteranno questa shot (inchino!).
Adesso la smetto e vi lascio alla lettura, alla prossima gente ^o^



This Christmas


Con le braccia incrociate al petto, osservi il tratto di spiaggia che si stende davanti a te.
Corrughi la fronte e stringi appena gli occhi, mentre osservi tutti quei bagnanti impegnati a prendere il sole sulla sabbia distesi sui teli, oppure intenti a nuotare e surfare allegramente nell’acqua calda. Non c’è niente di diverso da ciò che hai visto ieri o il giorno prima ancora, sempre gli stessi turisti che vengono a passare le vacanze qui. È lo stesso panorama che vedi ogni giorno uscendo di casa e ormai ti ci sei quasi abituato, nonostante tu finga di continuare a pontificare contro qualsiasi cosa animata e inanimata esista sull’isola.
Il problema è un altro.
La data sul calendario segna il 24 dicembre e alle Hawaii tutto sembra, fuorché la Vigilia di Natale. Se stamattina Grace non ti avesse chiamato per domandati quali programmi avessi per stasera, non avresti mai notato che ricorrenza sia. Sì perché Stan il Malefico – ok, era da un po’ che non lo chiamavi più così, ma quando ci vuole ci vuole! – ha pensato bene di portare la sua famiglia in vacanza in Europa, privandoti così della possibilità di passare il Natale con tua figlia. Senza dimenticare che Rachel cha avuto l’accortezza di avvertirti soltanto il giorno prima della partenza, forse per impedire che potessi mettere su qualche casino che avrebbe mandato a monte i loro piani. Hai sbraitato per ore con Steve che ti ascoltava pazientemente, lamentandoti dei tuoi diritti di genitore così impunemente calpestati, sul tuo diritto di passare le feste con la tua unica figlia. Hai minacciato di chiamare il giudice e informarlo di quella decisione presa senza il tuo consenso, ma Steve è riuscito a farti comprendere che quella era una buona opportunità per Gracie, che avrebbe visto un modo di vivere diverso da quello a cui era abituata e questo avrebbe arricchito il suo bagaglio di conoscenze: lasciarla partire era il miglior regalo che suo padre potesse farle. Ecco ciò che hai guadagnato a parlare con un uomo che ha passato metà della sua vita lontano da casa. Ciò però non cambia la realtà delle cose: avevi fatto dei progetti per la sera della Vigilia che avresti passato con tua figlia e ora tutto è stato gettato alle ortiche. Come ogni anno ti saresti vestito da Babbo Natale e Grace avrebbe fatto finta di non riconoscerti, poi magari sareste potuti andare da Kamekona a mangiare una granita. Ma ti hanno tolto anche questo, costringendoti a dare il regalo di Natale a tua figlia dopo le feste.
Scuoti la testa e dai le spalle alla spiaggia, cercando di scacciare quei pensieri molesti. Devi andare in ufficio prima che Steve faccia qualcosa di veramente stupido e si faccia male. Ok, il tuo partner sa badare benissimo a se stesso da solo, ma non sei molto tranquillo quando non sai esattamente dove sia e cosa stia facendo, perché hai questo strano bisogno di controllare sempre i suoi movimenti. A volte ti sembra quasi di ruotare attorno a lui, come un satellite che orbita attorno al suo pianeta. Sorridi divertito a quel pensiero, probabilmente il contatto prolungato con il tuo partner ti sta provocando un lento ma inarrestabile processo di sfaldamento della tua parte razionale. Con Kono ha funzionato così bene, che ogni giorno che passa sembra sempre più uno Steve McGarrett in gonnella e pistola.
Stai per attraversare la strada, quando ti passa davanti un ragazzo sui rollerblade a torso nudo, con indosso soltanto il suo costume a pantaloncino rosso e uno stupido cappello da Babbo Natale, decorato con una serie di lucette che si illuminano a intermittenza e, contemporaneamente, suonano Jingle Bell. Lo segui con lo sguardo fino a che non scompare dietro l’angolo della strada e quel tremolio che senti all’angolo dell’occhio destro è sicuramente un tic.
Il Natale c’entra con le Hawaii come l’ananas con la pizza prosciutto e mozzarella, è come una manciata di zucchero nell’acqua per bollire la pasta. In questo momento l’idea di prendere il primo aereo e fuggire nel New Jersey per goderti la neve e tutti i dolci natalizi che tua madre sforna, ti sembra sempre più seducente, anche se sai che non lo farai mai, perché quello che lasceresti dietro è molto più importante. Infatti ti limiti ad attraversare la strada – mostrando il distintivo a un paio di automobilisti incivili che evidentemente non hanno mai sentito parlare della precedenza dei pedoni – superi la statua del re Kamehameha ed entri nella sede della Five O. Decidi di non prendere l’ascensore e, piano cominci a salire le scale, giusto per ritardare il più possibile il tuo ingresso in ufficio, perché sai cosa ti sta attendendo lì.
L’atmosfera è sempre quella un po’ spartana a cui sei abituato, per questo noti subito l’albero finto collocato nell’angolo sotto la vetrata che Kono ha addobbato, cercato di addobbare in realtà. Non hai mai visto una cosa più triste di quel mucchio di plastica verde spelacchiata e soffocata dalle palline, dai nastri colorati e dalle lucette intermittenti accese.
- Buon Natale.- ti sorride lei, con ancora un festone dorato appeso al collo.
E tu vorresti scappare a gambe levate da lì, ma decidi che è più salutare fermarti e ricambiare il suo saluto. Le rispondi con un borbottio che nella tua testa è un “buon Natale”, ma che in realtà può essere inteso in molti modi.
- Oh, eccoti finalmente.- è, invece, il saluto di Steve, da qualche parte dietro le tue spalle.
Ti giri istantaneamente e lo ritrovi fermo a pochi passi da te, intento a rivolgerti uno sguardo così intenso da farti provare un senso di vuoto allo stomaco.
- Buongiorno anche a te, Steve!- replichi, nel tuo miglior tono polemico.
E lui sorride di rimando, comprendendo il motivo dietro quella tua risposta.
- Buongiorno e ben arrivato in ufficio, Danny. – ribatte e quel suo maledetto sorriso si piega in un ghigno sornione decisamente sensuale – Va meglio così? O vuoi anche il bacino del buongiorno?- ti domanda con quella sua faccia da innocente presa in giro.
Odi quell’espressione sul suo viso, perché è capace di far crollare tutte le tue difese e farti passare tutta la voglia di urlargli contro nel giro di due secondi netti, e non è per niente giusto, dannazione!
- ‘stardo!- mastichi tra i denti, notando Chin rallentare e lanciarvi un’occhiata sorpresa nel sentire la domanda di Steve.
- Mi ha chiamato il Governatore, ha chiesto all’unità di fare un sopralluogo. Andiamo.- sì, perché lui non chiede.
Steve McGarrett ordina. Mentre lo segui nell’ascensore, ti domandi se si comportasse così anche quando era ancora nel corpo dei Marines e decidi che doveva essere anche peggio. Nonostante sia così giovane ha già raggiunto il grado di capitano e questo la dice lunga sulle sue capacità – non che avessi qualche dubbio in merito, ma sei quasi certo che quello che ha mostrato di saper fare durante le vostre indagini sia una minima parte delle sue conoscenze – inoltre si è calato subito e bene nella parte di comandante della Five O, dimostrando una spiccata attitudine al comando. Spesso ti fermi a cercare di immaginare come doveva comportarsi Steve con i suoi sottoposti marines e qualcosa ti dice che Steve era diverso da come lo conosci tu. Spesso non riesci a capire la reale portata di cosa significhi essere un Seal. Sai che svolgeva operazioni sensibili e ad alto rischio, ma questo non significa poi granché, sono soltanto paroloni dietro cui le alte sfere militari nascondono la vera natura di ciò che fanno. Davvero vorresti sapere cosa faceva Steve nei Seal, ma temi che questo potrebbe cambiare qualcosa tra di voi, portarti a guardarlo in modo diverso e non vuoi. Lui è il tuo stupido, incosciente partner e per niente al mondo vorresti che questo vostro rapporto possa cambiare.
Sbuffi cercando di allontanare questi pensieri dalla tua testa. Ormai non fai che pensare a lui continuamente, anche quando sei con Grace immancabilmente il tuo discorso cade su di lui. Fortuna che tua figlia ha solo otto anni e puoi ancora crogiolarti nell’idea che non abbia capito niente di quello che sta succedendo tra di voi, perché davvero a volte ti senti un po’ come una dodicenne alla sua prima infatuazione.
Sei così immerso nei tuoi pensieri, che ti rendi conto che Steve si è mosso soltanto quando senti le sue labbra sulle tue, calde e morbide e dolci. È un attimo, poi la tua razionalità fluisce semplicemente via e tu non ci capisci più nulla. Alzi le braccia e le incroci dietro il suo collo, afferrandogli le spalle con le mani, sospirando quando Steve ti schiaccia contro la parete dell’abitacolo dietro di te con tutto il suo peso e puoi sentire il suo fisico perfetto modellarsi contro il tuo. Quando Steve si allontana dalle tue labbra, riapri gli occhi e vi scambiate uno sguardo molto, molto soddisfatto.
- Questo cosa sarebbe?- domandi giusto per il gusto di provocarlo.
Il tuo partner ride sulla pelle del tuo collo che è passato a baciare, spargendoci sopra una cascata di brividi.
- Il bacio del buongiorno. Tanto per rinfrescarti la memoria.- risponde poi, con un tono di voce così sensuale da provocarti una fitta nel bassoventre.
Scuoti la testa divertito, mentre sollevi la sua verso la tua e cerchi le sue labbra per un altro bacio. Sono tre giorni che non dormi con lui, perché hai trascorso il finesettimana con Grace e quel bacio serviva un po’ a ristabilire gli equilibri tra di voi.
- Sei troppo ingombrante perché possa dimenticarmi di te!- ribatti, mentre inclini la testa di lato per lasciargli più spazio.
- Ehi, come sarebbe a dire che sono ingombrante?- protesta Steve e tanto per sottolineare il concetto ti morde quel delizioso angolo che si forma tra la base del collo e l’inizio della spalla.
- Ahi! Mi hai fatto male razza di cannibale! – protesti e gli tiri un po’ i capelli sulla nuca che hai stretto tra le dita – Non dirmi che hai la faccia tosta di negare che sei grande e grosso.- e la tua voce sfuma in un gemito.
Steve risolleva la testa e appoggia di nuovo la sua fronte contro la tua, il suo sguardo nel tuo è ironico, dolce, intenso, caldo.
- L’ultima volta non mi sembrava che ti facce così schifo la mia stazza.- scherza e sorride piegando le labbra in quel modo che ti fa letteralmente perdere la testa.
- Sì, continua pure a illuderti: serve solo a gonfiare il tuo ego già enorme. Se non mi hai sentito lamentarmi è perché avevo il tuo dolce peso addosso, che mi ha fatto collassare i polmoni e non riuscivo più a respirare.- ribatti cercando di essere efficace.
Ma la tua voce suona terribilmente poco convinta, perché le labbra di Steve sono terribilmente vicine alle tue e basterebbe spostare la testa di uno stupido millimetro, per poterlo baciare ancora. Il trillo dell’ascensore che vi avverte che è arrivato al piano, interrompe purtroppo le vostre effusioni. Una volta nel parcheggio, Steve si ferma e ti tende la mano, con il palmo rivolto verso l’alto, in una muta e inequivocabile richiesta. Sbuffi ancora più forte, mentre prendi le chiavi della macchina dalla tasca dei jeans e le fai cadere sulla sua mano.
- Come se non sapessi che hai fatto una copia.- dici, mentre giri attorno alla macchina e ti avvicini alla portiera dal lato dei passeggeri.
- Ma così è più divertente.- ribatte lui in tono leggero mentre sale nell’abitacolo.
E tu non puoi che essere d’accordo.
Steve mette in moto ed esce dal parcheggio, per poi immettersi nel traffico e noti che questa volta non sta correndo come se avesse un esercito nemico alle calcagna pronto a ucciderlo. Lascia trascorrere qualche minuto ancora di silenzio, prima di ricominciare a parlare.
- Allora hai fatto pace con l’idea che Grace è in Europa?- ti domanda, con le dita tamburella sul volate mentre riparte, mentre il traffico ricomincia a scorrere dopo che un ingorgo è stato sbloccato.
- Più o meno. – rispondi con una smorfia – Più che altro, mi sarebbe piaciuto che me lo avessero detto prima e non avessero lavorato alle mie spalle.- aggiungi poi.
Ancora non ti va giù quella storia e sarebbe stato così ancora per molto tempo.
- Questa sera quindi passerai la Vigilia da solo.- più che una domanda, quella di Steve è una semplice considerazione.
Sembra quasi che stia seguendo il filo di un ragionamento che ha già fatto dentro la sua testa e questa cosa ti fa preoccupare parecchio.
- Cosa mi stai chiedendo nello specifico, Steve?- domandi, quindi.
Prima vieni a conoscenza di quello che sta macchinando e prima potrai fartene una ragione.
- Beh, anch’io sono solo… potremmo trascorrere la serata insieme.- propone mentre svolta a sinistra.
Ha usato un tono di voce casuale, troppo per non farti capire che ci sta pensando da molto tempo e un piccolo sorriso ti tende le labbra, perché Steve è semplicemente così: imprevedibile e pericoloso quando è al lavoro, ma quando siete da soli è quel genere di persona che ti fa mancare la terra da sotto i piedi con le sue premure e ti accende sempre qualcosa di caldo dentro.
- Va bene.- annuisci in risposta e puoi goderti lo spettacolo di quel sorriso perfetto che gli schiude le labbra quando è felice.
- Allora a casa mia alle nove.- decide e, approfittando di una sosta a un semaforo rosso, ti schiocca un bacio veloce sulle labbra.

Ti guardi allo specchio e decidi che, sì, stai bene vestito così, con quel blu jeans e la camicia bianca sopra. Niente di diverso da quello che indossi di solito, ma sei così stanco che non hai la forza per cercare qualcosa di più elegante nel tuo armadio e poi stai soltanto andando da Steve.
Sì, soltanto da Steve.
Deglutisci al pensiero di cosa abbia architettato per questa sera, perché il tuo compagno ha avuto abbastanza tempo da passare da solo, da poter aver pianificato l’invasione dell’Asia con un colpo di mano fulmineo e senza colpo ferire. Ti guardi un altro secondo allo specchio e poi prendi le chiavi dell’auto dal comodino ed esci di casa. Durante il tragitto in macchina tra casa tua e quella di Steve, accendi lo stereo, felice di poter ascoltare per una volta il buon vecchio The Voice, senza venire assordato da quella robaccia che ascolta il tuo partner e che non può essere qualificata come musica.
Parcheggi l’auto nel vialetto d’ingresso, davanti la casa del capitano. Oddio, casa, è più un’immensa villa che al posto del giardino ha una spiaggia privata, quel genere di abitazione che non potresti mai permetterti. La osservi e noti che per fortuna è tutto come al solito, non che ti aspettassi che Steve riempisse di lucine colorate il tetto e la facciata dell’abitazione. Sospiri e scendi dalla macchina, pochi passi e sei davanti la porta d’ingresso. Sollevi la mano per bussare, ma la porta si apre prima e dietro il battente si delinea la figura alta e imponente di Steve.
- Ehi!- ti saluta, facendosi di lato per lasciarti entrare.
- Ciao!- rispondi varcando la soglia.
Ma appena sei dentro la casa, le mani del capitano ti stringono i fianchi, grandi e forti e calde, e ti tirano verso di lui, fermandosi soltanto quando siete l’uno contro l’altro. Le tue braccia sono piegate tra i vostri corpi abbracciati e hai le mani con i palmi bloccati contro il suo torace. Sollevi la testa per guardarlo, ma lui sta già abbassando la sua e vi incontrate a metà strada per un bacio. Chiudi gli occhi e ti lasci andare contro di lui, tra le sue braccia e nemmeno ti rendi conto che stai stringendo la stoffa della maglietta di Steve tra le dita, forte, come se non volessi lasciarlo andare.
Il tuo compagno si allontana dalla tua bocca per respirare, poggia la fronte contro la tua e inizia ad carezzarti il volto con il suo.
- Tutte queste coccole oggi… Cos’è, sei in carenza affettiva?- domandi ironico, nonostante quelle effusioni piacciano anche a te, molto.
- Spiritoso. – borbotta lui con le labbra contro il tuo zigomo – Solleva la testa piuttosto.- e bacia quel pezzetto di pelle sotto la sua bocca.
Malvolentieri, perché non vuoi assolutamente interrompere questo momento, alzi lo sguardo e vedi una ghirlanda di foglie di vischio intrecciate a bacche rosse pendere dal soffitto. La prima cosa che ti domandi è come abbia fatto a procurarsi una cosa simile alle Hawaii.
- Mi dicono che sia la tradizione baciarsi sotto il vischio a Natale.- bisbiglia lui contro il tuo orecchio.
- È chi è che ti fa questo genere di confidenze?- chiedi, assottigliando lo sguardo, sentendo una vena di gelosia strisciarti dentro.
E Steve ride, dolce e felino, mentre ti guarda in quel suo modo dannatamente intimo. Le sue braccia ti stringono forte, spingendoti contro di lui fino a quando non esiste più alcuno spazio tra i vostri corpi abbracciati e poi torna a baciarti, svuotandoti la mente di qualsiasi cosa che non sia lui.
- Buon Natale, amore.- bisbiglia contro le tue labbra tra un bacio e l’altro.
- Buon Natale a te!- rispondi, roco e ansante, un attimo prima di sentire le tue labbra catturate dalle sue ancora una volta.
Per la prima volta pensi che in quella casa, sotto un cespo di quello strano vegetale e tra le braccia del tuo capitano, è Natale anche per te.
Finalmente.

  
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