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Autore: Lemon    14/12/2011    2 recensioni
Ma che sarà alla fine?
Solo il confusionario pensiero di un'adolescente.
Manco fosse un pensiero.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so definire le persone.
E' questi giorni che mi assale la curiosità, vorrei capire la fonte dei miei dubbi.
Siamo diversi, abbiamo calligrafie diverse, abbiamo modi di scrivere diversi. 
Ci piacciono libri horror, mentre a loro piacciono quelli sentimentali.
Ascoltiamo rock e loro ascoltano tutt'altro.
Siamo donne e sono uomini.
Ma la cosa che indubbiamente mi frulla per la testa è la particolarità dell'arte.
Uno schizzo qua, un tratto di penna là.
Colora, colora tutto.
Rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, blu e viola.
Una bandiera colorata.
Ogni mattina ne vedo una, appesa a un balcone, che si trova davanti alla chiesa.
"Pace", c'è scritto.
Sorrido e continuo per la mia strada, salendo nell'autobus color arancione.
Mi guardo intorno e noto facce diverse, nere e bianche, rosse e gialle.
Capigliature di tutti i colori immaginabili.
Siamo diversi.
A me piace l'Inghilterra, lui amerà la Germania, non lo so, ad essere precisa.
Arte, arte, arte. 
Sarebbe magnifico vivere solo di arte.
O musica, perché no?
Mi affascinano quegli artisti che se ne stanno seduti su una panchina, con la chitarra in mano.
Se puoi aprire il tuo cuore, riuscirai a specchiarti in queste persone.
Almeno per me è così.
*
I dubbi nella mia mente crescono mano a mano col passare dei giorni.
E non riesco ancora a capire il perché.
Ora guardo le foto di una ragazza alternativa,
dopo i miei occhi fuggono pazzi nella lettura di una storia scritta da chissà quale mente geniale.
Mi piace, mi affascina.
L'arte, ogni giorno che passa mi sento sempre più legata a questa parola.
Quando dico che voglio avere a che fare con questa parola, da grande, tutti mi ridono in faccia.
Sarà, ma trovo troppo monotoni i lavori del genere "Dottore, astronauta, barbiere" e compagnia bella.
Non che li disprezzi, ma non fa per me.
Sono tutti lavori che vengono promessi ai marmocchi con aspettative alte più di loro.
Io di aspettative non ne ho mai avute, neanche da bambina.
Sono una sognatrice, che dire?
Solo un'adolescente che non ci capisce molto della vita,
che vive in un sogno, scritto in un foglio.
Esprimo il mio sentimento in un disegno, anche se poca gente riesce a capire.
Lascio che a capire siano cantanti e musicisti, che non sanno neanche della mia esistenza.
Lascio che a capire sia la mia chitarra, dalle corde consumate.
Ma non lascio che a capire sia io, ignara dei miei stessi sentimenti.
Se riuscissi a capirli, un giorno, potrei fare la psicologa.
Anche perché i miei pensieri sono per la maggior parte delle volte insensati.
O almeno io credo sia così.
Resta il fatto che non voglio essere manovrata.
Voglio andare per la mia retta via.
Da sola, con i miei pensieri privi di logica.
*
Una volta ho pensato di scriverli, i miei pensieri,
ma voi lettori vi accorgerete di quanto essi siano confusi e complicati.
Al contrario loro, io però sono una persona semplice.
Non ho mille personalità, ne ho una sola, la me di tutti i giorni, che ride alle battute squallide e disegna su ogni superficie immaginabile.
Non m'importa cosa pensa lui o lei, che sono esibizionista oppure timida.
Io sono come sono.
Una ragazza alquanto hippie che ama gli anni sessanta, si veste da maschiaccio e che suona la chitarra.
Spiritualmente, o caratterialemente, non ho la minima idea di come io sia.
Mi basta un po' di musica, dei pastelli e un album da disegno nuovo a rendermi felice.
Ma sono contro la materialità.
Fosse per me scriverei le mie parole nell'aria, in modo che ogni persona possa percepire i miei confusi pensieri.
Ed è già molto se qualcuno è arrivato a leggere fino a qui.
Mi chiedo se, un giorno, sarò davvero una scrittrice.
Come Edgard Allan Poe, oppure come Shakespire?
Credo, come nessuno dei due citati, né tanto meno altri.
Ognuno ha il suo stile per scrivere, per esprimersi e per raccontare.
Non sarò mai come D'Annunzio, non sarò mai come Leopardi.
Sarò semplicemente me?
Non so neanche questo, non so neanche come sarò domani.
Triste? Felice? Malinconica? Gioiosa?
Se lo sapessi non sarei qui a far parlare la mia testolina.
Ma che sarà alla fine?
Solo il confusionario pensiero di un'adolescente.
Manco fosse un pensiero.
   
 
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